venerdì 27 novembre 2020

Domenica, 29 novembre 2020. Anno 11 n. 1 - I di Avvento (B)

 

Come il fiore di calicanto nell’inverno

La liturgia dell’Avvento inizia con una supplica accorata, un’intensa preghiera presa dal libro del profeta Isaia.  Dopo il ritorno degli esuli da Babilonia, è “il giorno di piccoli inizi” (Zaccaria 4,10): le sette lampade della Menoràh sono state riaccese, il tempio ricostruito, ma non il popolo.
Ricordo le grazie del Signore,
celebro e canto quello che fa a nostro favore,
la sua grande bontà verso Israele emanazione della sua grazia,
la compassione sua che è illimitata.
Di noi diceva: "E’ il mio popolo, figli che non deluderanno",
e in tutte le loro tribolazioni li salvava.
Ma gli si rivoltarono, il suo Spirito di santità ne fu ferito:
si fa loro nemico e li combatte.
In loro la memoria si ridesta dei tempi di Mosé, lontani:
Dov’è  Colui che dal mare li farà risalire?
Dov’è il pastore del proprio ovile?
Come una cavalcatura nel deserto li guidi negli abissi.
Così conducevi il tuo popolo
e manifestavi il tuo nome come Splendore.

Questa preghiera era il Rorate caeli della novena di Natale.
 Dice poi il salmo:

“Ritorna a noi, Signore,/e noi ritorneremo a te” (Salmo 79/80).

Il vangelo di Marco (13,33-37) ci riporta sul monte degli Olivi, sul luogo dove ci aveva lasciato Matteo, a metà costa dove oggi c’è la chiesa del Dominus flevit. E’ notte. Di fronte, il tempio e la città santa illuminati per la Pasqua imminente. Gesù è con i suoi primi compagni, loro soli. Egli fa allusione alla sua morte come ad un viaggio in una terra lontana. Ma c’è un ritorno, inaspettato, come il fiore di calicanto nel freddo dell’inverno. Occorre essere vigilanti, primo fra tutti il portinaio della casa.
Pietro sente queste parole di Gesù rivolte particolarmente a sé.
“Vegliare è avere un cuore sveglio per accogliere Colui la cui venuta è continuamente presente a chi Gli rimane presente”. Per Gesù la sua casa è ormai questo mondo, il suo cielo è il nostro.
 Dice la ragazzina del Cantico: “Io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct dei Cantici 5,2).
“E’ degno di fiducia il Dio che ci ha chiamati a condividere con Lui quel suo Figlio Gesù” (1 Corinti 1). Il Padre ha aperto lo scrigno del suo tesoro e ha detto: E’ anche vostro!
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 30 nov. al 6  DICEMbre

A BUDOIA

MERCOLEDÌ
9,30 – Def. Pegolo Agostino - Brambilla Renzo

DOMENICA – II di Avvento
10,20 – Santo Rosario – segue Santa Messa per Comunità Parrocchiale


A DARDAGO

DOMENICA 29, ore 18,00, S. Rosario def. Zambon Giuseppina

LUNEDÌ,            ore 15,00 - Funerale Zambon Giuseppina (Pina Pala)

MARTEDÌ           
17,00 – S. Messa

SABATO – II di Avvento

18,00 – Def.ti Usardi Francesco, Bocus Clotilde;
             Cattaruzza Francesco, Perin Maria
             Battesimo di Moretton Matilde

DOMENICA – II di Avvento

11,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara

OFFERTE: Pro opere parrocchiali NN € 50.


A SANTA LUCIA

DOMENICA – II di Avvento

10,00 – Def.ti: Saccon Giovanna, Assunta,
            Sorelle Saccon Rosalia, Teresa e Maria
            Moretto Caterina (anniversario)

A V V I S I

A BUDOIA 

Domenica 29 novembre, in piazza, i volontari dell’ADMO, sono presenti con “Un panettone per la vita” per raccogliere fondi per l’attività si sensibilizzazione sulla donazione del midollo osseo.

Immacolata Concezione 




Per quest’anno, segnato dalla pandemia, è vietata la processione con la Statua della Madonna.

L’altare verrà addobbato ed illuminato e verrà distribuito un santino ricordo.

Anche la vendita delle torte a favore dell’Area Giovani del CRO di Aviano è sospesa, ma si raccolgono offerte a tale scopo in un’apposita cassetta al centro chiesa o consegnate in sacrestia.


OFFERTE Pro MISSIONI

BUDOIA € 175,00

DARDAGO € 170,00

SANTA LUCIA € 90,00

venerdì 20 novembre 2020

Domenica, 22 novembre 2020. Anno 10 n. 52 - Cristo Re (A)




 Signore nostro, vieni!
 
Il profeta Ezechiele, sacerdote esiliato a Babilonia, per tre anni aveva taciuto. Quando gli giunge la notizia che Gerusalemme era caduta in mano ai Babilonesi, riprende a parlare.
Il primo discorso di consolazione è l’allegoria del pastore, che Gesù riprenderà ampiamente a suo tempo:
Ecco, Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.
Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e Io le farò riposare
Susciterò un pastore che le pascoli, Davide mio servo.
Manderò la pioggia a tempo opportuno
ed esse saranno una benedizione (Ezechiele, 34).
 
Il Signore, viene lui a riprendersi le sue pecore, sta loro vicino, le conosce per nome, ad una ad una, parla al loro cuore, lo rassicura.
Poi manderà loro uno come Davide, che prima di diventare re era stato pastore a Betlemme, mentre imparava a suonare la cetra.
Gesù è sul monte degli Olivi nell’imminenza della Pasqua, circondato dai discepoli, e ha per loro un pensiero di grande tenerezza: l’ultima parabola, che è come una profezia.
Respinti e perseguitati, come Gesù, dalle guide religiose d’Israele, essi saranno accolti dalle altre nazionalità, dai popoli della terra.
A coloro che li accoglieranno porteranno la buona notizia, una vita e gioia senza fine. L’Agnello sarà loro pastore e, con Lui, quanti appartengono alla compagnia dell’Agnello per consentirgli di ricondurre al Padre il mondo intero.
Così San Francesco ha voluto essere e ha chiamato i suoi frati minori, “i fratelli più piccoli” di Gesù e li ha voluti “sottomessi ad ogni creatura per amore del Signore”: “Scrivi, frate Leone, pecorella di Dio, questa è vera gioia”.
“Eccomi, Io e i figli che Dio mi ha dato” (Lettera agli Ebrei 2,13), dice Gesù ritornando al Padre. E aggiunge San Paolo: “Primo fiore Lui, l’Eletto, la primizia; subito dopo quelli che appartengono a Lui al momento della sua venuta; poi la innumerevole schiera” (così si può tradurre la parola greca Télos, che di solito traducono con “la fine”, ma può voler dire anche legione, nel linguaggio militare a cui Paolo qui fa ricorso). Sono coloro che non hanno conosciuto Gesù ma hanno seguito la legge del cuore.
Come l’indio errante della favola (le fiabe del gran Chaco e della pampa) ha riportato al suo popolo l’autunno, con l’aria mite, le nuvole chiare e i suoi colori, così Gesù porta Dio al mondo, “finché Dio sarà tutte le cose in tutti”.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 23 al 29  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 Def.ti Vettor Martino e Umberto, Dotto Tullio (anniv.) 
             Carlon Giobatta Ros e Maria, Puppin Emilio.
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, NN € 40, Bocus Andreazza Bruna € 40
             

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti Famigliari Bortolini Igino
 
SABATO – I di Avvento
18,00 –  Def.ti  Zambon Pietro e Santa Sartorel, Celant Francina e
              Kobylina Katia.
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 –  Def.ti Ianna Angelo e Carlon Vincenza;
                        Sandrin Emilio e Batistuzzi Lucia
 
OFFERTE: In mem.di Igino Bortolini, NN  €40,
                     Famiglia Zambon Fabrizio Sartorel  €30
 

A  SANTA LUCIA
 
DOMENICA –  I di Avvento
10,00 –  Def. Don Nilo Carniel ord. dalla Sorella Elena
 
OFFERTE: € 500 in memoria di don Nillo dalla la sorella Elena
 
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DOMENICA 29 Novembre
 
GIORNATA DEL SEMINARIO DIOCESANO 
nel suo CENTENARIO A PORDENONE
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Madonna della Salute

Anche se la pandemia in atto non ci permette di effettuare la tradizionale processione con la statua della Madonna della Salute, imploriamo la nostra Madre Celeste affinché ci assista in questo momento particolare.

 


 

O Vergine della Salute, Madre del vero Dio e Madre della Chiesa!

Tu, che manifesti la tua bontà e benevolenza per tutti coloro che ricorrono alla tua protezione, ascolta la nostra preghiera e presentala al tuo figlio Gesù.

In questo tempo particolarmente difficile, Ti consacriamo la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie, le nostre infermità e i nostri dolori.

Proteggi le nostre famiglie affinché restino unite e benedici i nostri figli.

Tutto affidiamo alle tue cure, perché sei la Madre nostra e la nostra Speranza. Amen.


venerdì 13 novembre 2020

Domenica, 15 novembre 2020. Anno 10 n. 51 - XXXIII del Tempo Ordinario (A)

 


I sacchi d'oro*
 
L'antifona d'ingresso è presa dalla lettera che il profeta Geremia da Gerusalemme invia agli ebrei esiliati a Babilonia. Li invita a cercare la pace, il benessere del paese in cui il Signore li ha esiliati “perché dalla sua pace dipende la vostra pace”; a costruire case e abitarle, a sposarsi e mettere al mondo figli, a piantare orti e a raccoglierne i frutti. Li esorta a “ritornare al Signore con tutto il cuore”, a riprendere a cantare i canti del Signore in terra straniera, nell'attesa che il loro Dio venga a liberarli, e lo farà prima del previsto:
Vi visiterò e realizzerò per voi
la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo,
nella vostra terra”.
La prima lettura parla di una donna operosa, simbolo della saggezza. La sua generosità è pari al suo impegno, “assai superiore alle perle è il suo valore” (Proverbi 31).
 
Sul monte degli olivi, sentendo imminente la Passione, Gesù parla ai discepoli in parabole (Matteo 25,14-30). Un ricco possidente, dovendo partire per un lungo viaggio, affida i suoi beni ai collaboratori più fidati. Al suo ritorno “dopo un lungo periodo di tempo”, due dei servi gli restituiscono il doppio. Il terzo gli restituisce solo il sacco d'oro che aveva ricevuto in consegna: “Ho avuto paura perché sei un uomo duro e sono andato a nascondere il tuo sacco d'oro sotto terra”. Questo servo è quello che ha faticato di più.
Gesù teme che i suoi discepoli, rimasti soli, dimentichino le cose più preziose che ha loro rivelato, ricadano nella logica di un Dio che fa paura – come fu la tentazione di Adamo all'inizio (“Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”, Genesi 3,10), la stessa degli scribi e dei farisei -: è il centro della parabola. “Nell'amore non c'è paura; anzi il vero amore allontana la paura”.
Le richieste di Gesù sono esigenti, come lo è l'amore: “Se vuoi bene a qualcuno, chiedigli qualcosa in cambio”.. “Il Signore sembra chiedere l'impossibile, però ti devi fidare e questo impossibile lo devi fare, e allora diventa possibile, possibilissimo nella Tua Vita, di quella possibilità miracolosa che fa che ti trovi il doppio di quello che ti ha dato”.
Io non temo più Dio, lo amo” (S. Antonio abate in un' icona di S. Giorgio dei Greci a Venezia).
           
San Paolo conclude il suo primo messaggio ai cristiani di Tessalonica rassicurandoli riguardo alla venuta del Signore: “Ma voi, fratelli, appartenete alla luce, appartenete al giorno. Dio non ci ha destinati a sperimentare uno sconvolgimento ma ad essere sua proprietà riservata, tenuta in serbo”. Il nostro Dio viene per colmare tutto di splendore, anche la primula trapiantata a primavera e dimenticata, che ora è fiorita, sotto il fico del mio cortile, in questa piccola estate di S. Martino. “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma sempre insistete nel cercare ciò che è bello, tra di voi e verso tutti ...
Salutate tutti i fratelli con un bacio da privilegiati” (I Lettera ai Tessalonicesi 5).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 16 al 22  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 – Def.ta Alfier Assunta ord. figli
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00  Trigesimo Rui Fortunato ord. famiglia
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, in mem. di Panizzut Giampiero € 180,
                      NN  € 40. Pro Oratorio, NN € 20.


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti  Zambon Angelo e Busetti Attilia
 
SABATO – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
18,00 –  D.to  Bastianello Marino
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00 –  Def.ti Zambon Giovanni Rosit, Bastianello Luigia
 
OFFERTE: In mem. di Ardemagni Barbara €30,  NN €30
 
 

A  SANTA LUCIA 

DOMENICA –  XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re

10,00 –  Def.to  Fort Francesco, Def.ti di Angelin Angela.
                                                 
AVVISI

Martedì, 16 novembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio di Aviano 
si terrà un incontro sul “nuovo Messale” rivolto a tutti gli operatori di “pastorale”.

 

 



 

venerdì 6 novembre 2020

Domenica, 8 novembre 2020. Anno 10 n. 50 - XXXII del Tempo Ordinario (A)

 

Le ragazzine avvedute *
 
Il primo grande discorso di Gesù, sulle colline della Galilea, (Matteo 5-7) inizia con un annuncio gioioso, “le beatitudini”; l’ultimo (Matteo 23-25) ha inizio nel tempio con un avvertimento pressante – un grido – di Gesù alle autorità e alle guide religiose d’Israele: “guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, ripetuto sette volte.
Poi Gesù abbandona il tempio e raduna il piccolo gruppo dei discepoli sul monte degli Olivi, di fronte alla città santa, ad est. Li incoraggia e li invita alla vigilanza, anche con alcune parabole.
Parla ancora di una festa di nozze, un matrimonio di lusso (Matteo 25,1-13): sono presenti anche dieci damigelle d’onore, con le fiaccole, per accogliere lo sposo nella notte. Lo sposo tarda e le ragazzine si addormentano. Quando a notte fonda arriva lo sposo, solo cinque possono andargli incontro con le fiaccole accese e partecipare alla festa, quelle avvedute, che avevano portato con sé anche una provvista d’olio.
Le altre ragazzine, quelle imprevidenti, rappresentano le autorità religiose, i sapienti (Matteo 23), che non hanno capito la lentezza, la grandezza d’animo del loro Dio “che ha pazienza verso di noi perché non vuole che alcuno si perda” (II lettera di Pietro 3,9). Gesù, il Figlio, si è fermato ad ascoltare, consolare, guarire, ha trascorso notti in preghiera, si è fermato in casa di amici, è andato a cercare la pecorella che si era perduta.
(“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.
E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…”, sussurrò il piccolo principe per ricordarselo).
I grandi non l’hanno capito.
Lo sposo viene “a metà della notte”, come nella prima Pasqua dell’uscita dall’Egitto, quando tutte le speranze sembravano ormai spente.
La parabola termina con un invito alla vigilanza: “State svegli!”, dice Gesù ai discepoli. “Rimanete qui e state svegli, fatemi compagnia” (Matteo 26,38), ripeterà ai suoi nell’imminenza della passione. “Dio, che davvero non ebbe riguardo nemmeno per il suo proprio figlio e per il vantaggio di tutti noi lo consegnò al suo destino, sicuramente ci donerà per amore insieme con lui anche tutte le cose” (Lettera ai Romani 8, 32).
           
Allo stesso modo S. Paolo rassicura anche la giovane comunità di Tessalonica che ha fondato e poi in fretta abbandonato. Essi hanno in Gesù una fede così viva che stentano ad accettare che chi crede in Lui possa morire. Paolo scrive per rassicurarli: non c’è vera morte per chi si affida a Gesù; Egli verrà, gli andremo incontro insieme, sia quelli che sono morti sia noi che saremo ancora in vita. Il Signore viene sempre e solo per dare Vita. “E staremo sempre in compagnia del Signore” (I Lettera ai Tessalonicesi 4,13-18). La cosa che più conta è stare con Lui.
Dio grande e misericordioso allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio” (Colletta).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 9 al 15  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00  Asssociate Def.te del Rosario perpetuo.
D.ti Angelin Giuseppe, Lea e Giovanni
D.ti Carlon Attilio, Onelia e Antonio
 
OFFERTE: In mem. di Burigana Amelia €40


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Santa Messa
   
MERCOLEDÌ
15,00 Santa Messa – Chiesetta di San Martino
Def. Zambon Marco (Tunio) ord. dai Coscritti 1950
 
SABATO – XXXIII del Tempo Ordinario
18,00 –  D.ti  Vettor Ovidio, Busetti Santina  e Zambon Achille.
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00   Def. Busnelli Carlo

OFFERTE: Janna Maria in Sinesi € 110, NN €20, NN €30
 
A  SANTA LUCIA 

DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
10,00 –  Def.ti  Zamattio Lea ord. da Anita, PierAntonio Galiano e Vettor Elisa


 AVVISI

 Mercoledi 11 novembre: San Martino 

Nella chiesetta dedicata al Santo si celebra la Santa Messa alle ore 15,00