Ricordiamo che in questo periodo, per partecipare alle
celebrazioni, è necessario indossare la mascherina di protezione individuale.
Di seguito sono riportati il brano del
Vangelo di oggi e il commento alle letture odierne..
Dal Vangelo secondo Matteo (Gv 20,12-23)
La sera di
quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo
dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in
mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il
fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Il
commento di Silvano Scarpat
Degli anni di
insegnamento ricordo con nostalgia la familiarità che veniva a crearsi: nelle
aule e nei corridoi, a ricreazione e nelle gite, a volte anche fuori scuola.
Loro mi leggevano negli occhi, meglio di quanto sapessi fare io; mi parlavano
con franchezza. Alle superiori poi ho scoperto quanto i ragazzi e le ragazze
fossero fragili: “da consumatori a consumati”, ha scritto Anna nella sua tesina:
“Il piccolo principe cominciava ad addormentarsi, io lo presi tra le braccia
e mi rimisi in cammino. Ero commosso. Mi sembrava di portare un fragile tesoro.
Mi sembrava pure che non ci fosse nulla di più fragile sulla terra”. Nei
mesi appena trascorsi abbiamo sperimentato quanto valga essere accuditi,
sostenuti, consolati.
Nel
racconto della Pentecoste – Atti degli
Apostoli – le persone raccolte a Gerusalemme per la festa, venute da ogni
regione , ricevono una parola buona “ciascuno nel dialetto proprio nel quale
era nato”, una parola da cuore a cuore. Lo Spirito viene donato ai
discepoli “in lingue come di fuoco che si posano su ognuno singolarmente. E'
l'altro Protettore – Consolatore, Soccorritore - , la Promessa, il Dono, lo
Spirito di Gesù: vento, alito, soffio. Non ha nome proprio. Non ha nulla di suo
da rivendicare o proporre. Aiuterà a ricordare tutte le parole dette da Gesù,
darà la visione chiara di tutto ciò che significa e contiene la rivelazione
portata da Gesù. Questa è la missione e la vera grandezza della Chiesa: entrare
sempre più nella profondità delle parole del suo Signore.
“A coloro a
cui perdonerete le colpe, saranno perdonate” (Gv. 20, 19-23): è il primo
dei doni dello Spirito. Non si tratta tanto di ricordare agli uomini le loro
colpe, quanto di fare in modo che se ne liberino, così da poter riprendere a
vivere con dignità e speranza: “Se non c'è Dio, non c'è nessuno che possa
perdonarmi” (Benedetto XVI). La Chiesa Ortodossa ricorda a Pentecoste che “anche
la disperazione infernale è ferita da una speranza” (Paul Evdokimov, Teologia
della Bellezza, pag. 389).
Nella Chiesa ciascuno ha un suo dono
d'amore, “una manifestazione particolare dello Spirito” - scrive San
Paolo ai cristiani di Corinto -. Anche questo ho imparato a scuola: ognuno ha
innumerevoli doni, qualità, risorse, capacità, doti – la parabola dei
talenti viene capita male! -; ognuno ha
un suo ruolo e tutto quello che gli serve per il proprio bene e per il bene di
tutti. C'è anche una via migliore, come ha scoperto la piccola Teresa di
Lisieux: “Compresi che la Chiesa ha un corpo composto da varie membra, ma
compresi che ha anche un cuore. La mia vocazione è l'amore. Nel cuore della
Chiesa, mia madre, io sarò l'Amore”. E' questo un altro nome dello Spirito,
che “è disceso sulla terra e non è più risalito” (David Maria Turoldo).
“Anima
mia, benedici il Signore, quanto grande sei Tu, mio Dio!
Mandi
il tuo Spirito e torna nuova la faccia del mondo.
Il
Signore gode per sempre della sua creazione.
Finché
io viva, canterò il suo Nome,
darò
canti al mio Dio finché avrò vita:
gli
sia dolce il mio immaginare come a me grato è stargli vicino.
Anima
mia, benedici il Signore”
(Salmo
104 – liturgia di Pentecoste).
Sante
Messe dall’ 1 giugno al 7 giugno
A BUDOIA
MERCOLEDÌ
9,30 – S.
Messa
DOMENICA
11,00 – S.
Messa
AVVISO
: a causa di un guasto meccanico, non è possibile suonare le campane per un
periodo di circa 20 giorni
A DARDAGO
MARTEDÌ
18,00 – S.
Messa
SABATO
18,00 – Def.ti Mazzariol Gildo, Angela e Santa.
A SANTA LUCIA
GIOVEDÌ
18,00 – S. Messa
DOMENICA
10,00 – Def. Anna Besa
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