sabato 23 luglio 2011

Domenica, 24 Luglio 2011 - XVII del Tempo Ordinario (A)



CACCIA  AL TESORO
II tema dominante del Vangelo di oggi è ancora quello del regno dei cieli che "è simile a un tesoro nascosto in un campo e a una perla preziosa: l'uomo e il mercante che li trovano, vendono tutti i loro averi per comprarli. Ma perché vendono tutto? Perché hanno scoperto il "di più", e hanno scoperto che tutti i loro beni in confronto non valgono niente. Il tesoro nascosto e la perla preziosa, fanno loro scoprire che tutto ciò a cui prima erano attaccati, ora, in confronto, ha solo più sapore di cenere. O, per dirla con san Paolo, è come spazzatura, rispetto al vero bene che è il regno dei cieli. Ma che cos'è questo "di più"? O meglio: chi e'? E quel Qualcuno che abita dentro di noi e che non siamo noi, e non sono neanche tutte quelle cose a cui siamo visceralmente attaccati e ci sembrano indispensabili per essere felici. Oggettivamente parlando, il di più è Dio. Egli è il "di più" in quanto a essere (solo Lui è l'essere), in quanto ad amore, in quanto a bene e così per tutti gli attributi. Solo che oggi, abbiamo un'intelligenza malata, che tende a credere che il criterio di verità sia soggettivo: se a uno per esempio piace l'odore e il gusto di pesce avariato, quello è un bene, perché a lui piace così! Invece quello è e rimane un male, perché il pesce avariato ha odore e gusto sgradevole! Semmai sarà la testa di quel tale che va revisionata, perché non è più in grado di percepire l'esattezza degli odori e dei sapori. Quindi la verità soggettiva, non è una vera e propria verità, ma piuttosto un'opinione che può andare bene per uno, ma può anche non essere condivisa da un altro. Mentre la verità oggettiva, non può non essere condivisa da tutti, perché è vera per tutti. Ed è l'unica che ci vede tutti d'accordo. Per esempio nessuno dirà che la neve non è bianca e non è fredda, perché è effettivamente così. Ora la verità oggettiva (uguale per tutti) per eccellenza è Dio. Ed è anche il di più per eccellenza. Egli è l'essere supremamente sapiente, intelligente, onnipotente, amorevole ecc. che ci sia. E nella misura in cui uno fa esperienza di questo "di più", è chiaro che, per una retta gerarchia dei valori, da l'importanza più grande a questo di più e vende tutto il resto.
Ma se si continua a dare la massima importanza al "di meno" che sono i beni perituri, e rimanervi avvinghiati come l'edera al tronco,
è chiaro che non si farà mai l'esperienza del di più per il semplice fatto che non interessa e non lo si va a cercare. E allora non siamo neanche nella giusta gerarchla dei valori perché diamo l'importanza più grande a ciò che oggettivamente non ce l'ha.
Ecco perch
é abbiamo un'intelligenza e un cuore malati. Siamo tutti malati di cuore e di testa, cioè, non sappiamo più riconoscere il vero bene e preferirlo a tutti gli altri. Il cuore non sa più, o non vuole più, mettere Dio al primo posto. Gli riserviamo un angolino, o qualche briciola di tempo quando non abbiamo nient'altro da fare. E tutto finisce lì! Ecco perché pure il cuore è da revisionare.
Altro che vendere tutto!
Continuiamo a rimanere dei grandi incompetenti per quanto riguarda il regno di lassù, mentre accumuliamo competenze su competenze e specializzazioni su specializzazioni per tutto ciò che riguarda il regno di quaggiù. Ed è chiaro che così, non sappiamo gestire bene neanche i beni di quaggiù e neppure noi stessi perché finché non diamo a Dio il
primo posto, restiamo nello squilibrio e gli altri beni minori rischiano di darci alla testa. Ma quando avremo messo Dio al primo posto, il rapporto con le cose e con le creature andr
à automaticamente a posto da sé, perché le considereremo come un mezzo e non come un fine e saremo finalmente padroni di noi stessi perché finalmente sganciati dalla schiavitù delle cose e dell'avere. E saremo pronti per sperimentare e gustare quel regno dei cieli che è già dentro di noi.     

SANTE MESSE DELLA SETTIMANA
A BUDOIA
MERCOLEDÌ' della diciassettesima settimana del Tempo Ordinario
9,30  DEF.TA ANGELIN AGATA ord. figlio
          DEFF. VETTOR GIACOMO E GIACOMINA
VENERDÌ' Santa Marta
18,00 DEFF. CARLON PIETRO, IRENE E PAOLO
DOMENICA Diciottesima domenica del Tempo Ordinario
10,00 DEFF. BURIGANA JOLANDA E FAMILIARI
18,00 MESSA PER LE COMUNITÀ PARROCCHIALI
OFFERTE   Gruppo   Rosario   perpetuo   offre   per  opere missionarie, . 60.
DARDAGO
LUNEDÌ' San Giacomo Apostolo
18,00 DEF. ZAMBON GIROLAMO PETOL
MARTEDÌ' Ss. Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria
18,00 DEFF. ZAMBON ANNA E BOCUS LUIGI DELLA ROSSA
GIOVEDÌ' della diciassettesima settimana del Tempo Ordinario
18,00 DEFF. BASTIANELLO WILGEFORTE E BALLIANA ALDO
SABATO Diciottesima domenica del Tempo Ordinario
18,00 ANN. DEF. DI BENEDETTO ROBERTO
IN ONORE B.V.MARIA ord. persona devota
ANN. DEF. ZAMBON FORTUNATO MARIN
DOMENICA Diciottesima domenica del Tempo Ordinario
11,15 DEFF. MARSON EMANUELE, AMABILE E PAOLO
OFFERTE Offrono per scala esterna Chiesa: N.N., . 50; famiglia Zambon Franco Biso, . 50; per opere parrocchiali, N.N., . 20; N.N., . 40; Zambon Ugo, . 30.
A SANTA LUCIA
VENERDÌ' Santa Marta
17,00 DEF. RIZZO ETTORE
DOMENICA Diciottesima domenica del Tempo Ordinario
10,00 DEFF. TAVIAN ETTORE E PIZZINATO ANGELA

                       Il Vangelo della Domenica
                                                     (Mt. 13, 44 - 52)
II regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose, trovata una perla di grande valore, va vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. "Avete compreso tutte queste cose?". Gli risposero: "Si". Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli. È simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".