sabato 27 luglio 2019

Domenica, 28 luglio 2019 - XVII del Tempo Ordinario (C)



GRANDEZZA DELLA PREGHIERA

Grandezza della preghiera: è il tema della Parola di Dio che si legge in questa domenica. 
Il libro della Genesi, riprendendo il brano letto domenica scorsa, ci riporta alla vicenda di Abramo. Dopo avere annunciato al patriarca che l'attesa del figlio promesso sta finalmente per compiersi, Dio gli rivela la decisione di punire Sodoma e Gomorra a causa dei loro innumerevoli peccati. 
Abramo interviene con preghiera insistente per salvare quelle città, per evitare di “sterminare il giusto con l'empio”. Nasce un intenso dialogo: Abramo chiede misericordia; Dio si mostra pronto ad accogliere le sue richieste, purché si trovi in quelle città qualche persona estranea alla malvagità diffusa. 
Si confrontano così l'insistente preghiera di Abramo e la grande misericordia di Dio pronto al perdono. Il brano si interrompe prima della conclusione del racconto che sarà la condanna della città corrotta in cui non si trovano nemmeno dieci persone libere dalla malvagità. 

Anche il vangelo di Luca mette a tema la preghiera. Gli apostoli chiedono al Signore di insegnare loro a pregare e Gesù insegna la preghiera del “Padre” - versione breve del “Padre Nostro” di Matteo - aggiungendo a commento le brevi parabole dell'uomo che va di notte a chiedere pane a un amico, e quella del figlio che chiede un pesce al papà, per insegnare che non ci si deve mai stancare di pregare e di chiedere aiuto a Dio: “Chiedete e vi sarà dato...”. 
Sorprendente e importante la conclusione: “Se voi dunque, che siete cattivi date cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che lo chiedono. 
Grandezza e forza della preghiera, dunque, che trovano ascolto nel grande amore di Dio, sempre pronto ad ascoltare le richieste insistenti dei suoi figli: “cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. 
Dio ha un cuore di Padre e non lascia mai senza ascolto le preghiere dei suoi figli. Ma se grande è il cuore di Dio, grande deve essere anche il cuore dei figli che domandano aiuto; che nella preghiera non solo chiedono, ma offrono il loro cuore, disponibili a rinnovarlo con la conversione; capaci di chiedere non solo beni materiali, ma soprattutto “lo Spirito Santo”, il vero bene della vita di ogni uomo. 
Fa pensare, certamente quella nota di Gesù “voi che siete cattivi”, che indica la necessità, nel chiedere l'aiuto di Dio, di riconoscere la propria fragilità umana, per potersene correggere avvicinandoci allo stile del cuore di Dio. Senza volontà di conversione la preghiera resta debole e impotente.


SANTE MESSE DELLA SETTIMANA

A BUDOIA

MERCOLEDI’ Sant’Ignazio di Loyola sacerdote         
9,30 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

VENERDI’ Primo venerdì del mese – Sacro Cuore di Gesù
18,00 MESSA DI 30° DEF. ANDREAZZA TOMMASO

DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
11,00 ANN. DEF. DEL MASCHIO DAVIDE ord. Famiglia
          DEF. ANGELIN SERGIO

OFFERTE N.N. offre per opere parrocchiali, €. 10


A DARDAGO

MARTEDI’ della diciassettesima settimana del Tempo Ordinario
18,00 DEF. DI BENEDETTO UMBERTO

GIOVEDI’ Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori vescovo e dottore della Chiesa   
18,00 DEFF. RIGO REGINA, ANTONIA E PIETRO

SABATO Diciottesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 DEFF. JANNA ETTORE, CESIRA, SANTE E ANNA
           DEFF. ZAMBON CLAUDIA, GIOVANNI E PARMESAN  RUGGERO

DOMENICA Diciottesima del Tempo Ordinario
10,00 DEFF. JANNA ALFREDO, ANGELA E CHIARA
          DEFF. BOCUS ANGELA, PUPPIN GABRIELE E CLAUDIO

A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ Santa Marta           
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Diciottesima del Tempo Ordinario     
18,00 ANN. DEF. CARNIEL ANTONIO ord. figlia Elena
          ANN. DEF. FORT MATTEO ord. figli
          MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI

OFFERTE Offrono per opere parrocchiali, Carniel Elena, €. 100; N.N., €. 40, N.N., €. 20.

A BUDOIA              

RESTAURO LAMPADE ALTARI LATERALI
E’ stato deciso il restauro di 6 lampade in ottone degli altari laterali per una migliore conservazione del nostro patrimonio artistico e liturgico. Il costo del restauro è di 600 euro cadauna.
Chi desidera partecipare con un’offerta a questo scopo è invitato a farlo

A DARDAGO

RIUNIONE PER IL DARDAGOSTO
Domani, lunedì 29 luglio alle ore 20,30 presso il Teatro di Dardago riunione per l’organizzazione concreta del Dardagosto. Chi desidera dare una mano per questa manifestazione è pregato di intervenire.

AVVISI COMUNI

CONCLUSI I PUNTI VERDI
Venerdì scorso 26 Luglio, con una festa preparata dai vari gruppi di ragazzi e bambini, si sono conclusi i punti verdi estivi nei quali i nostri ragazzi hanno potuto vivere giorni di allegria, divertimento e vita sociale. Un grazie a tutti coloro che, in qualsiasi modo, hanno collaborato per il buon esito dell’iniziativa.

PRIMO VENERDI’ DEL MESE
Venerdì prossimo 2 agosto è il primo venerdì del mese. Passerò per la comunione nelle case.

PERDONO DI ASSISI
Da sabato prossimo 3 agosto a mezzogiorno fino a domenica 4 agosto è possibile ottenere l’indulgenza plenaria del Perdono di Assisi voluta da San Francesco d’Assisi e ottenuta dal Papa. L’indulgenza plenaria è lo sconto delle pene del Purgatorio meritate con i propri peccati. La si acquista: visitando la Chiesa Parrocchiale, recitando il Padre Nostro e il Credo e una preghiera a scelta per le intenzioni del Papa: Bisogna comunicarsi e, se si è consapevoli di peccato, confessarsi almeno negli otto giorni.

CELEBRAZIONI DIOCESANE
Sabato prossimo 3 agosto ricorre la festa del ritrovamento delle reliquie di Santo Stefano protomartire patrono della nostra Diocesi. I sacerdoti sono convocati nella Cattedrale di Concordia con il Vescovo. Domenica prossima 4 agosto è la festa della Dedicazione della Chiesa Cattedrale di Concordia. Preghiamo per la nostra Diocesi perché, con una nuova fioritura di vocazioni possa continuare a trasmettere la fede di Cristo nel nostro territorio

                      

sabato 20 luglio 2019

Domenica, 21 luglio 2019 - XVI del Tempo Ordinario (C)



ASCOLTARE E METTERE IN PRATICA

La parabola del buon samaritano, che abbiamo ascoltato domenica scorsa, trova oggi un collegamento con la prima lettura (Genesi 18,1-10): Abramo offre ospitalità a tre sconosciuti viandanti; così, senza rendersene conto, accoglie Dio, che lo ricompensa con la nascita del tanto atteso figlio. 
E di ospitalità parla anche il vangelo (Luca 10,38-42): Gesù si reca a Betania, accolto dalle sorelle Marta e Maria. Entrambe onoratissime di riceverlo e preoccupate di offrirgli una degna accoglienza, la manifestano però in modo diverso: Marta si fa in quattro nei lavori domestici (possiamo immaginarla indaffarata a riordinare la casa, cucinare, imbandire la mensa); Maria invece si trattiene a tenergli compagnia: "Sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola". 
La prima se ne lamenta: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Richiesta ragionevole, a prima vista; non però agli occhi di Gesù, il quale ne profitta per lasciarci un insegnamento di perenne validità: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
Taluni hanno inteso l'episodio come una contrapposizione tra l'azione concreta, anche buona, e l'ascolto, la meditazione, la preghiera; insomma tra la vita attiva e la vita contemplativa, tra il fare e il pensare, concludendo che Gesù privilegia il secondo. Quando nel Settecento i governi soppressero i monasteri incamerandone i beni, la motivazione formalmente addotta fu che i monaci e le monache, ritenuti (a torto) impegnati solo nella preghiera, erano inutili perché privi di una funzione sociale (quando poi soppressero anche i frati, le suore e le confraternite di laici, pur se accanto alla preghiera svolgevano svariate opere di carità, il vero intento divenne palese). Quelle decisioni autoritarie nell'ambito delle libere scelte dei cittadini nascevano anche da una motivazione che tuttora qualcuno condivide: l'uomo, dotato di ragione, opera bene, anche a beneficio di altri, senza bisogno di "perdere tempo" a pregare. 
Una tale fiducia nell'uomo, capace da solo di vivere rettamente, è contraddetta in modo clamoroso dalle cronache quotidiane e dalla comune esperienza: la “cronaca nera” si alimenta dei comportamenti di chi è lontano da Dio. Il male dentro e intorno a noi non lo possiamo vincere da soli; tutti abbiamo bisogno di quell'aiuto che unicamente Dio ci può dare. E ce lo dà, tanto quanto ci mettiamo in ascolto di lui, in sintonia con lui attraverso la riflessione e la preghiera. 
Anche il bene (di cui pure siamo capaci), perché non sia compiuto alla ricerca di un tornaconto, perché non sia semplice frutto delle nostre corte vedute, perché non si risolva in un autocompiacimento, deve essere quello di cui Gesù ha dato l'esempio, deve sgorgare dall'amicizia con lui. 
Egli non nega il valore di quello che Marta fa; ne contesta l'eccesso e stabilisce la gerarchia dei valori. Essere è più importante che fare. Essere in sintonia con lui è più importante anche del fare, apparentemente, per lui o in suo nome. Gesù dunque non contrappone vita attiva e vita contemplativa, come se pregare fosse da preferire al servizio del prossimo (del resto, anche nella casa di Betania doveva pur esserci chi preparava la cena). 
Il richiamo a Marta è a non affannarsi, a non esaurire il suo impegno in cucina; accogliere un ospite non significa soltanto "fare cose" per lui, ma anche offrirgli la disponibilità del proprio tempo, della propria attenzione. La vita attiva non dev'essere "altro" da quella contemplativa, ma una sua traduzione, come Gesù stesso in un'altra circostanza (Luca 11,28) ha sintetizzato: "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".


SANTE MESSE DELLA SETTIMANA

A BUDOIA

MERCOLEDI’ della sedicesima settimana del Tempo Ordinario         
9,30 DEFF. PUSIOL ITALIA E GIUSEPPE
        DEF. ANGELIN CIPRIANO ord. famiglia

VENERDI’ Ss. Gioachino ed Anna genitori della Beata Vergine Maria
18,00 MESSA DI 7° DEF.TA ZAMBON PIA

DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
11,00 DEFF. BURIGANA JOLANDA E FAMILIARI
          DEFUNTI DEDOR E ARIET

A DARDAGO

MARTEDI’ Santa Brigida religiosa patrona d’Europa  
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

GIOVEDI’ San Giacomo Apostolo   
18,00 DEFF. CARLON SANTINA E ZAMBON GUERRINO

SABATO Diciassettesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 DEFUNTI BURELLI
          DEFF. BASTIANELLO ATTILIO, ANGELA, GIANNINA ED EZIO
          DEF. SAMBRUNA FELICE

DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
10,00 DEF. BOCUS GUERRINO FRITH
          DEFF. GIANNI E PAOLA

OFFERTE Per funerale di Zambon Pia, il figlio, €. 400, i nipoti Clelia, Germano, Silvana, Daniela e Marta, €. 200.
      
A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ Santa Maria Maddalena          
18,00 DEFUNTI FAMIGLIA ERRANTE

DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario     
18,00 DEFF. SOLDA’ BRUNA, PASTORUTTI CLAUDIA E LORENZO
          MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI


AVVISI COMUNI

Un grande grazie!

Pur nella grande sofferenza che mi ha colpito, il mio cuore è ricolmo di gioia e di gratitudine per tutte le attestazioni di cordoglio e di affetto con i quali in questi giorni molti mi sono stati vicini. Vorrei ringraziare tutti ad uno ad uno ma ciò diventa impresa impossibile. E allora grazie lo dico ai nostri vescovi Giuseppe e Ovidio e ai confratelli sacerdoti che mi hanno fatto sentire come in famiglia; ai miei collaboratori nelle parrocchie; ai Consigli Pastorale e per gli Affari Economici; a tutti i parrocchiani di Budoia, Dardago e Santa Lucia, all’amministrazione comunale di Budoia, alla stazione dei carabinieri di Polcenigo, alle Comunità Neocatecumenali di Porcia, ai miei parenti, amici e conoscenti che si sono stretti attorno a me per farmi sentire più leggero il peso del distacco, un grazie alla dottoressa Daniela Fort che ha seguito con professionalità e partecipazione mia mamma in questi anni, al personale medico, infermieristico e di servizio dell’Ospedale di Sacile che si è prodigato, come ha potuto, per accompagnarla serenamente al tramonto. Grazie alla signora Anu Rani che per tanti anni si è presa cura di lei con amore di figlia. Grazie a quanti le hanno fatto visita nel tempo della malattia e a quanti avrebbero voluto ma non hanno potuto farlo. Grazie a tutti coloro che personalmente sono stati presenti in questi due giorni alle celebrazioni e soprattutto un grandissimo grazie e arrivederci in cielo
                        
alla mia carissima mamma Pia


                      

sabato 13 luglio 2019

Domenica, 14 luglio 2019 - XV del Tempo Ordinario (C)



UNA PARABOLA AUTOBIOGRAFICA

Oggi si legge una delle pagine più celebri dei vangeli, la parabola del buon samaritano (Luca 10,25-37), che basta da sola a dire tutto sul precetto fondamentale dell'amore del prossimo. 
Gesù la racconta, in risposta alla domanda di un "dottore della Legge", cioè un esperto nell'interpretazione della Bibbia: so, Maestro, che cosa sta scritto; per ereditare la vita eterna bisogna amare Dio e il prossimo; ma chi sarebbe il prossimo? 
La risposta è in forma di racconto. "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico...": lungo la strada in discesa che attraversa il deserto della Giudea, tutto aride collinette rocciose, non era raro che i predoni assaltassero i viandanti. Gesù immagina appunto una loro vittima, derubato di tutto, percosso a sangue e abbandonato mezzo morto. 
Gli passano accanto, indifferenti, un sacerdote e poi un levita, due uomini delle categorie più rispettate nell'antico Israele, mentre un samaritano, cioè uno degli stranieri eretici che gli ebrei detestavano e dai quali si tenevano a distanza, proprio lui si ferma a prestargli soccorso: 
"Gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla propria cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". 
Il racconto condensa in un esempio tutto quanto occorre tenere presente nei rapporti con coloro che entrano, stabilmente o occasionalmente, nella nostra vita. Sono loro "il prossimo", da amare non a chiacchiere ma con i fatti. Fatti concreti, commisurati non sulle nostre voglie, sui nostri umori del momento, ma sulle loro necessità. Fatti che impegnano la nostra attenzione e la nostra disponibilità, vale a dire la nostra intelligenza e il nostro cuore. 

Fatti: di fronte a un uomo ferito e abbandonato, il samaritano non si limita a buone parole di consolazione ma gli dedica il suo tempo, le sue cose (il vino per disinfettare, l'olio per lenire il male) e anche il suo denaro. Fatti, come quelli dei tanti (si contano a milioni solo in Italia) che dedicano il tempo libero al volontariato, o i tanti altri che sostengono con i loro soldi le organizzazioni di carità. 
Come altre volte a proposito dei detestati samaritani (la donna al pozzo cui Gesù rivela la propria divinità; il lebbroso che a differenza di quelli ebrei torna a ringraziare di essere stato guarito) anche qui Gesù assume un atteggiamento provocatorio: un samaritano è delineato migliore di due tra i più rispettabili ebrei. 
Sottinteso: spesso le persone non sono quelle che sembrano; giudicare per categorie (gli zingari, gli immigrati, gli omosessuali, gli ex carcerati, e chi più ne ha più ne metta) si basa su pregiudizi che tante volte si rivelano privi di fondamento. 
Inoltre la parabola si presta ad una ulteriore lettura, presente già negli scritti degli antichi Padri della Chiesa: senza nulla togliere al suo valore di esempio per noi, essi vi hanno visto anche un significato più profondo. L'uomo che scende da Gerusalemme a Gerico rappresenta tutti gli uomini, per ciascuno dei quali la vita è una traversata del deserto; ciascuno è solo nel cammino attraverso il "deserto" di questo mondo, dove incontra dei briganti che colpiscono "dentro" (le esperienze negative, le delusioni, l'inquietudine motivata dalle cause più diverse) e talora colpiscono duro, lasciandoci spiritualmente mezzi morti. Molti ci passano accanto senza prestarci aiuto, o perché non si accorgono delle nostre ferite, o perché sanno contrapporvi solo chiacchiere o, peggio, perché non gliene importa nulla. Ma uno c'è, che conosce nel profondo lo stato di salute della nostra anima, la sa e la vuole curare. Quella del buon samaritano è una parabola autobiografica: il vero buon samaritano, attento e, se lo vogliamo, disponibile per ciascuno di noi, è lui. 
E non occorre dirne il nome.

SANTE MESSE DELLA SETTIMANA

A BUDOIA

MERCOLEDI’ della quindicesima settimana del Tempo Ordinario         
9,30 DEF.TA CONSUELI ERNA
        DEFF. DEDOR LUIGIA E GIOVANNI

DOMENICA Sedicesima del Tempo Ordinario         
11,00 DEFF. COLELLA ROSINA E ALBERTO


A DARDAGO

MARTEDI’ Beata Vergine Maria del Monte Carmelo  
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

GIOVEDI’ della quindicesima settimana del Tempo Ordinario   
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

SABATO Sedicesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Sedicesima del Tempo Ordinario     
10,00 MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI

OFFERTE Per battesimo di Chemello Janna Ettore, €. 200
      
A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ San Bonaventura vescovo e dottore della Chiesa          
18,00 DEFUNTI FAMIGLIA TOCCAFONDI

DOMENICA Sedicesima del Tempo Ordinario     
18,00 DEF. RIZZO ETTORE
         
AVVISI COMUNI

CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA

Lunedì prossimo 15 luglio ricorre la memoria di San Bonaventura da Bagnoregio vescovo e dottore della Chiesa. Nato a Bagnoregio (Viterbo) nel 1221. Da bambino fu gravemente ammalato e la madre ne ottenne la guarigione per intercessione di San Francesco d’Assisi. Entrò da giovane nell’Ordine Francescano e studiò teologia a Parigi dove ne divenne Maestro. Nel 1257 fu eletto Ministro Generale dei francescani e scrisse le costituzioni dell’Ordine tanto da esserne considerato il secondo fondatore. Scrisse molti libri di teologia e di mistica. Compose anche la notissima biografia di San Francesco chiamata “Legenda maior”. Creato vescovo e cardinale di Albano partecipò al Concilio di Lione per l’avvicinamento delle chiese latina e greca. Morì a Lione il 15 luglio 1274 assistito dal papa Gregorio X

Martedì prossimo 16 luglio  ricorre la memoria della Madonna del Monte Carmelo.
Il primo profeta d’Israele Elia (IX sec. a.C.) dimorando sul monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria che, portando in sè il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti “Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo” costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I frati carmelitani fondarono, inoltre, dei conventi in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il bambino in braccio, apparve al primo padre generale dell’Ordine, il beato Simone Stock, al quale diede lo “scapolare” col “privilegio sabatino”, ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.


sabato 6 luglio 2019

Domenica, 7 luglio 2019 - XIV del Tempo Ordinario (C)




GESU’ SI INCAMMINA VERSO GERUSALEMME

Questa domenica abbiamo la gioia di meditare sul testo dell'invio dei settantadue discepoli. 

Le istruzioni del Signore ci parlano dello stile missionario che il discepolo è chiamato ad adottare affinché la sua missione porti frutto. 
Anzitutto si parte dalla preghiera, invocando dal Padre il dono di nuove vocazioni: «pregate il padrone della messe (= del campo pronto al raccolto) perché mandi operai». Prima di qualsiasi “strategia missionaria”, prima di inventarsi - pur utilissimi - cammini e corsi vocazionali, c'è da pregare! 
È Dio che chiama; preghiamo perché tanti giovani “stappino” le orecchie del cuore e ascoltino la voce di colui che da sempre li ha amati e sognati, perché la loro vita sia un capolavoro d'amore. 
Il grande inganno è pensare che Dio viene per togliere e che corrispondergli, magari anche nella via della consacrazione, sia un perderci qualcosa. Ma l'unica cosa che Dio viene a togliere è il male e il peccato dalla nostra vita! Semmai c'è da perderci a seguire solo ciò che ognuno ritiene buono per sé, preferendo seguire le proprie idee che non la voce di Dio!
E dopo la preghiera, ecco lo stile del discepolo di Gesù, segnato anzitutto dalla mitezza: «andate come agnelli in mezzo ai lupi». Non lupi travestiti da agnelli, ma veri agnelli, sapendo che c'è il bel pastore a difenderci, mostrando con le parole e i gesti la tenerezza di Dio. Una mitezza accompagnata dall'abbandono fiducioso nelle mani del Padre, accompagnata dal distacco dalle cose: «non portate nulla con voi...». 
Si vede quando un'anima ha davvero al centro il Signore e ha a cuore il bene degli altri anche dal rapporto che ha con i beni. Quanto è bello vedere consacrati poveri e felici, sacerdoti distaccati dal denaro e caritatevoli, laici che sanno essere strumenti e amministratori della divina provvidenza, sapendo puntare all'essenziale, usando bene le cose, ma senza farsi usare dalle cose! 
Quanta pace deriva dall'essere uniti a Dio, pace che si è chiamati a donare: 
«Quando entrate, dite pace a questa casa... se c'è un figlio della pace, la vostra pace scenda su di lui... se no andatevene, scuotendo la polvere dai sandali». 
Se uno accoglie questo annunzio, buon per lui! Se no, si prosegue oltre, senza costringere o forzare. Questo è lo stile di chi sa seminare bellezza e annunziare le cose senza imporle, libero interiormente, certo che quel seme a suo tempo potrà crescere e portare frutto! Quante volte purtroppo non si segue questo stile, nemmeno in casa propria, dove si cerca di imporre le cose a forza, con petulanti ripetizioni, come se l'accettazione per sfinimento corrispondesse all'accoglienza fiduciosa: “non riesco a convincere mio marito, mio figlio, mia moglie...”. 
Ma non si tratta di convincere a forza nessuno, ma di proporre, di attrarre con la propria testimonianza di vita. Il resto lo farà la grazia! 
Il Vangelo ci dice poi l'esito della missione: una gioia grandissima al veder il male scappare a gambe levate! Quante volte, anche nelle missioni di strada, al ritorno vediamo i missionari, sia consacrati sia laici, pieni di gioia. Gioia che nasce dagli incontri fatti, dalle persone che si è potuto aiutare, dai passi in avanti mossi nella fede anche dopo un solo incontro... 
Ma il Signore non chiama a gioire solo per i frutti: è lui che infatti opera attraverso i suoi missionari. 
Come diceva S. Agostino: “quando parliamo, noi tocchiamo le orecchie, ma lo Spirito Santo tocca il cuore!”. 
Il Signore chiama i suoi discepoli di ogni tempo a gioire perché i loro nomi sono scritti in cielo. Sì, i nomi dei suoi discepoli sono scritti nel cuore stesso di Dio, in modo indelebile, incancellabile. Ognuno di noi è incancellabile dal cuore di Dio, che ci accompagna e ci attende, per poter gioire eternamente insieme con lui.



SANTE MESSE DELLA SETTIMANA

A BUDOIA

MERCOLEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario         
9,30 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario         
11,00 ANN. DEF. ZAMBON FERRUCCIO
           DEF.TA CARLON MARIANNA ord. Gruppo Rosario Perpetuo
           DEF.TA VETTOR ANNA ord. Gruppo Rosario Perpetuo

OFFERTE Per funerale di Andreazza Tommaso, €. 100

A DARDAGO

MARTEDI’ Ss. Agostino Zhao Rong sacerdote e compagni martiri   
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

GIOVEDI’ San Benedetto abate e patrono d’Europa   
18,00 DEFF. BASSO MARCO E ANGELA ord. figlio Augusto

SABATO Quindicesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 DEFF. BALLIANA WILGEFORTE E ALDO
           DEFF. GIOVANNI, LINDA E MARIA
           DEFF. CATERINA E GIUSEPPE

DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario     
10,00 DEFF. MARSON EMANUELE, AMABILE  E  PAOLO
      
A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario          
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario     
18,00 DEF. CARLI ENRICO ord. moglie
          MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI


A BUDOIA

SANTA MESSA DEL VENERDI’ SERA
Considerato che molti venerdì non si presenta alla Messa nessun fedele si decide che a Budoia il venerdì durante tutto l’anno la S. Messa verrà celebrata solo se ci saranno delle intenzioni prenotate.

AVVISI COMUNI

I COLORI DELLA SPERANZA
Sabato prossimo 13 luglio nella Chiesa Parrocchiale di Budoia alle ore 20,45 il Collis Chorus presenta la 24° edizione dei COLORI DELLA SPERANZA con la partecipazione straordinaria del GREX VOCALIS si Oslo (Norvegia) diretto da Carl Hogset e Mick Aspen Melby

CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA
Martedì  9 luglio celebreremo la memoria dei Santi Agostino Zhao Rong e compagni martiri. Un gruppo di cristiani che in varie epoche della storia vennero martirizzati in Cina per la propagazione e la difesa della fede cristiana. Preghiamo perché gli attuali sforzi tra la Cina e il Vaticano per trovare un modo di sopravvivenza della chiesa in Cina possano dare buoni risultati.

Giovedì 11 luglio ricorre la festa di San Benedetto abate. Nato a Norcia in Umbria dopo gli studi romani si ritirò nei boschi dove fondò il monastero di Montecassino e istituì il monachesimo occidentale. Il suo motto era “Ora et labora” prega e lavora e con questa formazione salvò la civiltà occidentale rovinata dai barbari. Nei suoi monasteri si ricopiavano libri antichi, si coltivavano campi, si curavano i boschi si insegnavano nuove colture adatte ai terreni. Per questo è stato proclamato patrono d’Europa.

Venerdì 12 luglio ricorre la memoria dei Santi martiri di Aquileia. I vescovi Ermagora e Ilario con i loro diaconi Fortunato e Taziano primi cristiani di Aquileia furono martirizzati per la fede e la loro devozione si diffuse nelle chiese del Nord Est.

SANTA MESSA A SAN TOME’ CON PADRE ARTURO
Venerdì 12 luglio alle 18,30 P. Arturo Bergamasco missionario salesiano in Bolivia celebrerà una Santa Messa. Sarà poi presente sabato e domenica prossima a Dardago per l’animazione missionaria.