sabato 19 ottobre 2024

Domenica, 20 Ottobre - Anno 14 n. 47 XXIX del Tempo Ordinario (B)

                    

DOMENICA,  20 OTTOBRE - Anno 14 n. 47

XXIX del  Tempo Ordinario (B) 

Il desiderio di due fratelli

Durante l’esilio, nel momento più oscuro, ecco un profeta, forse il più grande. Inizialmente lo hanno visto crescere come un germoglio, come un arbusto di terra riarsa. Ora sanno che è stato ucciso, fino alla fine hanno creduto alla sua colpevolezza.

Al racconto della passione del profeta, del Servo, si sovrappone quello dei testimoni: ”Lo consideravamo come un castigato, uno percosso da Dio e umiliato” (Isaia 53,2-12). Lui, il servo, guarisce i testimoni della sua morte, coloro che non si sono opposti alla sua condanna: “La sua piaga fu per noi la guarigione”. E’ un vivente che ha attraversato la morte per essere costituito sentinella notturna dei vivi, lampada nella notte, colui che intercede per i disobbedienti alla Legge, un orante nell’infinito. Per essersi voluto nel numero dei perduti, è reso portatore delle colpe,tra le moltitudini perdute, colui che prega. Il servo è là come la sentinella nella notte, per sempre.

 Lungo la strada verso Gerusalemme, assistiamo ad un colloquio tra Gesù ed i discepoli(Marco 10,35-46).Giacomo e Giovanni fanno una richiesta a Gesù, la forza del loro desiderio li porta a chiedere i primi posti. Il futuro, il regno che si aspettano è visto come un grande banchetto. Alla domanda di Gesù, poi, i due fratelli non hanno la minima esitazione: sono sicuri di se stessi come sono sicuri del potere del loro Maestro. Sanno ciò che vogliono e non si tirano indietro: “Lo possiamo”. Vogliono condividere il suo splendore. Questa è anche la volontà di Gesù. I due discepoli sono decisi a condividere la sorte del maestro. Giacomo e Giovanni sono un modello per ogni discepolo. Gesù li rinvia a Colui da cui viene ogni bene, all’Unico che ha il potere di accordare lo splendore che hanno chiesto, il Padre.

Gesù è riconosciuto da Giacomo e Giovanni nel suo splendore regale: Egli è allo stesso tempo re e servo. Quei due titoli sono complementari. Gesù chiama i figli di Zebedeo a diventare, come Lui, figli di Dio. E così arrivano a Gerico.

Come il sommo sacerdote, una volta all’anno, nel giorno del grande digiuno (Kippur), entrava nella parte più santa del tempio per dire il nome di Dio, così Gesù, pontefice di prima grandezza, è penetrato una volta per sempre nei cieli. Egli è in grado di comprendere le nostre debolezze avendo attraversato la prova sotto ogni aspetto, come noi, senza colpa. Essendo stato messo alla prova, è in grado di soccorrere quelli che sono nella prova. Divenuto “pegno di riacquistato favore”  Egli ci ha aperto una strada perché possiamo accostarci con piena fiducia al trono di questo grande amore per ottenere una tenera compassione e trovare ascolto e accoglienza al momento opportuno (Lettera agli Ebrei 4,14-16).


BUDOIA

 

MERCOLEDI’  23  Ottobre

 9,30  Per Francesco e def.ti fam. Fort


DOMENICA  27 Ottobre XXX Tempo Ord.

Giornata Missionaria Mondiale (Preghiere ed offerte)                                           

11,00  Per i  coscritti defunti classe 1949


Offerte

Pro Oratorio da Ass. Pro Loco Budoia aps     € 100

Comunione Infermi € 35


DARDAGO

 

MARTEDI’  22  Ottobre

18,00   Ann. Marcon Giovanna in Busetti

             Def. Zambon Raffaele Vincenzo

 

SABATO  26  - Ottobre XXX Tempo Ord.

Giornata Missionaria Mondiale (Preghiere ed offerte)                                           

18,00   Ann. Busetti  Rosa;

            Def.ti Zambon Albino, Battistina, Piera

            Def.  Basso Marco

   

Offerte

Pro chiesa NN €  40,  In mem. di Moreal Giuliano

la moglie Gloria € 150,  Comunione Infermi € 45


venerdì 11 ottobre 2024

Domenica, 13 Ottobre - Anno 14 n. 46 XXVIII del Tempo Ordinario (B)

                         


DOMENICA,  13 OTTOBRE - Anno 14 n. 46

XXVIII del  Tempo Ordinario (B) 

 

Cento volte tanto

Ai giovani della comunità ebraica di Alessandria d’Egitto, futuri responsabili della comunità, è rivolta l’esortazione del Libro della Sapienza. Al centro del libro (capitoli 7-9) è presentata la Sapienza come dono di Dio da chiedere nella preghiera:

Tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia.

Amai la sapienza più della salute e più della bellezza,

preferii il suo possesso alla luce

perché lo splendore che da lei promana non tramonta.

Insieme con lei mi sono venuti tutti i beni,

una ricchezza incalcolabile è nelle sue mani.

Potei godere di tutti questi beni, perché la sapienza li conduce,

ma non sapevo ancora che lei ne è la madre (7,7-12).

La sapienza è presente nel creato e in ogni persona : fa comprendere il senso della realtà e della vita.

Nella Lettera agli Ebrei, in una digressione polemica sulla costanza nella fede (3,7-4,13) il discorso è modulato sul testo di un salmo.

Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione nel deserto.

L’esortazione poi si apre sul tema del grande riposo, situazione di agio, di sicurezza, a cui la fede in Gesù conduce già in questa vita. Alla fine c’è il richiamo alla Parola di Dio, vivente, che cambia il corso delle cose, penetra nel più profondo dell’anima. Affetti, memoria, riflessione, progetti e decisione, tutto è sotto il Suo sguardo che accompagna, protegge, guarisce e consola. Principalmente verso di Lui noi, suoi figli, siamo responsabili.

Quando Gesù uscì per riprendere il cammino (Marco 10,17-30), un ragazzo lo interroga. (E’ Matteo a precisare che si tratta di un ragazzo; Luca lo qualifica come un notabile). Appartiene a quel gruppo di ragazzi che stavano attorno a Gesù e ora, in qualche modo, sembra interessato ad andare con Lui. Ma il tempo ormai si è fatto breve, Gerusalemme non è lontana, per stare con Gesù occorre lasciare tutto. Quel ragazzo non se la sente.

Ai discepoli che hanno lasciato tutto Gesù garantisce cento volte tanto già in questa vita, assieme a persecuzioni. Tutto è possibile a Dio! Dalla vivezza del racconto (“Gesù lo fissò con uno sguardo pieno di affetto!”) e da una serie di altri indizi quel ragazzo potrebbe essere Marco, l’autore del Vangelo, che diventerà discepolo solo un poco più avanti.

Salmo 89/90, preghiera di Mosé, uomo di Dio.

Riparo tu fosti per noi, mio Signore, di età in età. Ritorna, Signore, fino a quando tacerai? Consola i tuoi servi!

Ci nutra la tua grazia all’aurora, risuoneremo di canti per gli interi giorni.

Rendici la gioia per i giorni in cui ci umiliasti, per gli anni in cui vedemmo sventura e venga a noi la divina dolcezza del mio Signore. Non manchi la tua approvazione alla fatica delle nostre mani.


BUDOIA

 

MERCOLEDI’  16  Ottobre

 

9,30  Santa Messa

 

DOMENICA  20 Ottobre XXIX Tempo Ord.

 11,00  Ann. Rui Fortunato ord. da famiglia

           Def. Fregona Domenico ord. da famiglia                        

 Def. Del Maschio Aldo

 Def. Santarossa Stefano e Rosa

 Def. Pes Giulia e Figli

 

Offerte

 

Pro Chiesa: Mem. Puppin Maria da famigliari € 200
                     NN € 10, Fam. Rui € 10
 
Raccolti Budoia e Dardago vendita mele AISM  € 455              

 

DARDAGO

 

 

MARTEDI’  15  Ottobre – S. Teresa di Gesù

18,00   Def. Zambon Ugo (Pala)

 

SABATO  19  - Ottobre XXIX Tempo Ord.

18,00   Def. Tranci Sandro

  

Offerte

Pro Parrocchia NN €   90

In memoria di Zambon Raffaele la famiglia € 200


SANTA LUCIA

 

 GIOVEDI’  17  Ottobre

 18,00 Santa Messa

 DOMENICA  20 Ottobre   XXIX Tempo Ordinario

9,45  Santa Messa

 


venerdì 4 ottobre 2024

Domenica, 6 ottobre 2024 - anno 14 n. 45 - T. Ordinario (B)

                                   


                                
DOMENICA, 6 OTTOBRE - Anno 14
n. 45

XXVII del Tempo Ordinario (B) 

 Il Dio che a più riprese e in diversi modi anticamente parlò ai Padri per mezzo dei profeti, alla fine, in questi ultimi giorni ha parlato a noi nella persona di un Figlio, che stabilì proprietario di tutto e per mezzo del quale creò l’universo (Lettera agli Ebrei 1,1-2). Questo Messaggio, che ci accompagnerà fino all’Avvento, è rivolto a credenti ebrei per presentare a loro Gesù, il Messia atteso, Figlio unico e allo stesso tempo primogenito fra molti fratelli: Un grande amore di Dio fece sì che la morte subìta da Lui fosse in rappresentanza di ognuno (2,9-13), per liberarci dalla schiavitù e dal timore della morte.

Il Figlio è venuto al mondo come Discorso d’amore del Padre: l’aver assunto per amore nostro la natura umana lo fa nostro fratello. L’umanità di Gesù viene portata a compimento per mezzo di sofferenze che rappresentano il culmine umano del suo amore divino. Artefice della nostra salvezza, Egli conduce molti figli ad uno splendore.

Al Padre non ritorna da solo: Eccomi, io e i figli che Dio mi ha dato (Isaia 8,18).

Il contatto con Gesù, il nostro rapporto d’amore nuovo con Lui, accolto e vissuto, porta a compimento e alla felicità noi e l’intero universo.

All’origine del mondo e di ogni creatura sta un Dio personale e buono. Egli crea gli animali per colmare la solitudine dell’uomo (Genesi 2,18-24, racconto di genere sapienziale). Infine, dall’uomo stesso e non dalla terra, Dio forma la donna e la conduce all’uomo. Ora la gioia dell’uomo è piena, egli ha trovato ciò che desiderava, un’altra sé stesso. La donna esercita sull’uomo un tale fascino da strapparlo alla propria parentela. E i due saranno un essere solo. L’unità della coppia umana, l’essere l’uno per l’altro, è reale e fondamento del reale.

Gesù intende rivalutare il carattere privilegiato della vita coniugale, della sua unità ed intimità; si costituisce difensore e protettore della stabilità del matrimonio in un’epoca in cui la società e la cultura tendevano a dissolverlo. Egli dà un’interpretazione nuova, richiamandosi all’inizio della creazione. Non sono più due ma un solo essere umano: ciò che Dio ha congiunto, l’uomo non lo può separare.

Sulla strada per Gerusalemme, presentano a Gesù dei ragazzi: “Dovete lasciare che vengano da me questi piccoli, perché il Regno di Dio appartiene a chi è come loro”. Dio si adopera per far venire il suo Regno e la nostra riuscita passa attraverso la disponibilità, la fiducia e l’abbandono.

Dio sembra domandare all’uomo troppo, ma Egli dona anche più del previsto:

Dio, che esaudisci le preghiere del tuo popolo
oltre ogni desiderio e ogni merito,
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare (Colletta).

Salmo 127/128, cantico di pellegrinaggio.

Al centro del salmo è la benedizione per un matrimonio:

La tua donna sarà nella tua casa una vigna fruttuosa,

attorno alla tua tavola i tuoi figli come virgulti di ulivi.

Lasciato il giardino di Eden, l’uomo e la donna si sono costruiti una casa.  E questa sia la benedizione per chi si affida al Signore:

il tuo occhio veda i figli dei tuoi figli,

la pace su Israele

BUDOIA

 

MERCOLEDI’  9  Ottobre

 9,30  Def.to Carlon Osvaldo Moro

 DOMENICA  13 Ottobre XXVIII Tempo Ord.

 11,00  Def.ti Zambon Arturo e Carlon Teresina

OFFERTE Pro Oratorio: ASD Polcenigo-Budoia    € 100

                    Pro Chiesa: 50°Matrimonio

                     Zambon Davide e  Gianfranca  € 100


DARDAGO

 

MARTEDI’  8  Ottobre

18,00   Def.ti Fam. di Busetti Anna Maria

SABATO  12  - 201 anni della Dedicazione chiesa 

18,00  Anniv. Def.ti Vettor Zorzetto Vanda, Anniv.

           Def. Bastianello Marcella, Balliana Aldo e

           Wilgeforte, Maria – Linda e Giovanni

           Pasa Laura – Zambon Piero e Bruna Marin

 

Offerte

In memoria di Zambon Ugo (Pala),

la nipote Nicoletta € 500.


SANTA LUCIA

 

 GIOVEDI’  10  Ottobre

 18,00 Santa Messa

DOMENICA  13 Ottobre   XXVIII Tempo Ordinario

9,45  Defunti Gislon Paolo e Fort Eligio

 

domenica 29 settembre 2024

Domenica, 29 settembre 2024 - anno 14 n. 44 del Tempo Ordinario (B)

 




DOMENICA,  29 SETTEMBRE - Anno 14 n. 44

XXVI del  Tempo Ordinario (B) 

Nei cieli è scritta la gloria di Dio

 

Dopo l’evento del Sinai, il dono dell’Alleanza, riprende il cammino del popolo nel deserto e subito Mosé è allo stremo: “Io non ce la faccio a portare da solo tutto questo popolo”. Il Signore lo invita a scegliere settanta anziani per aiutarlo nel suo compito di guida, i capi delle diverse famiglie d’Israele. Quando gli anziani escono con Mosé alla tenda del convegno, fuori dall’accampamento, per ricevere lo Spirito, due degli iscritti non escono con loro, eppure anche su di loro scende lo Spirito: Mosé lo viene a sapere e ne è riconoscente: “Oh fossimo tutti profeti nel popolo del Signore!”

Continua il colloquio familiare di Gesù con i suoi, in casa, a Cafarnao (Marco 9,38-50). Interviene Giovanni, forse per far capire quanto Gesù gli stia a cuore: “Maestro, abbiamo visto un tale che richiamandosi a te faceva andar via gli spiriti malefici e abbiamo cercato di impedirglielo perchè non è uno dei nostri”. Gesù non è d’accordo, perché “chi non è contro di noi è a nostro favore”. Dio può operare cose buone anche al di fuori della cerchia dei discepoli. E si può collaborare alla causa del Regno di Dio anche offrendo semplicemente “un bicchiere d’acqua richiamandosi al fatto che appartenete a Gesù”. Chi fa una gentilezza al discepolo la fa al Signore, perché nel discepolo è presente lo Spirito.

I piccoli che hanno fede in Gesù, poi, a cui non bisogna in alcun modo essere d’inciampo, sono i cristiani più deboli, apparentemente più semplici, più esposti al rischio.

Infine, la ricompensa che Gesù assicura ai suoi è la luminosa e semplice sapienza del vivere secondo il vangelo: “Con un fuoco sarà salato ciascuno. Abbiate sale dentro di voi, se tra voi volete stare in pace”. Il fuoco è lo Spirito santo e il sale è il sale divino, del quale uno dei mille sapori è la pace. Salmo 18/19 di David. Come i cieli e il sole recano benefici al mondo, così la Legge del Signore e chi a Lui si affida:

I precetti del Signore fanno gioire il cuore, è una ricompensa l’osservarli.

Il comando del Signore è limpido, illumina lo sguardo.

Ti siano gradite le parole della mia bocca e il meditare del mio cuore davanti al tuo volto, Signore, mia rupe e mio Redentore.

Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù, sembra aver lo sguardo rivolto all’intero Israele, quello della diaspora in particolare. Fa ricorso al linguaggio forte degli antichi profeti. Si rivolge ora ai fratelli ebrei che avevano fatto fortuna nei commerci e negli investimenti, dimenticandosi del Signore: “Fino alla gelosia vi ama lo Spirito che Egli ha fatto abitare in noi”. Ora invece la vita sfugge loro di mano.

Giacomo richiama la sapienza d’Israele: Perdi pure il tuo denaro per un fratello o un amico, non si arruginisca inutilmente sotto una pietra. Utilizza le ricchezze secondo i comandi del Signore, ti saranno utili più dell’oro (Siracide 29,10s).

Il rimprovero finisce in uno squarcio di sereno: Il Giusto, condannato e ucciso, non è contro di voi. Si fa riferimento a Gesù, che era stato nominato con discrezione solo all’inizio della lettera. Il Signore è ricco di misericordia e di compassione.

Chi riconduce un peccatore dalla strada sbagliata lo salverà dalla morte e otterrà il perdono di una moltitudine di colpe (5,1-20). Ci si salva insieme: la Lettera termina con una doppia promessa di perdono.

BUDOIA

 

 MERCOLEDI’  2  Ottobre - S. Angeli custodi

 9,30  Anniversario Busetti Sandrino

 DOMENICA  6 Ottobre XXVII Tempo Ord.

 11,00  Per la Comunità


DARDAGO

 

MARTEDI’  1  Ottobre - S. Teresa di Gesù Bambino

18,00   Def.ta  Basso Angela

            Def.ti   Busetti Leone e Vincenza

 

VENERDI’ 4 Ottobre

20.30  VEGLIA MARIANA           

 

SABATO  5 Ottobre XXVII Tempo Ord.

18,00  Def. ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara

                   Per una intenzione personale e particolare


                                         SANTA  LUCIA

GIOVEDI’  3  Ottobre

18,00 Santa Messa

DOMENICA  6 Ottobre   XXVII Tempo Ordinario

9,45  Defunti Carli Lucia ed Enrico

 

 

domenica 22 settembre 2024

DOMENICA, 22 SETTEMBRE-Anno 14 n. 43 XXIV del Tempo Ordinario (B)

 

La strada e la casa

 

Nella vita difficile e dolorosa della diaspora, ad Alessandria d’Egitto, l’impegno di fede verso Dio è contestato e ostacolato. Quelli che hanno abbandonato la fede dicono:

Siamo nati per caso, la nostra vita passerà come traccia di nuvola. Chi si mantiene fermo nella fede in Dio diventa insopportabile solo al vederlo.

Coloro che non credono ricorrono alla forza per imporre la loro legge, se la prendono con il giusto e irridono la fede in un Dio che salva:

Mettiamolo alla prova per conoscere la sua mitezza,

perché secondo le sue parole, il soccorso gli verrà.

Si era creata una profonda frattura tra ebrei credenti e quelli che si affidavano al pensiero allora dominante, l’ellenismo.

Il Salmo 53/54, di David, è un piccolo gioiello, un grido dolente rivolto al Signore. Ha per oggetto la celebrazione del nome di Dio, che è protezione, aiuto, rifugio e salvezza, i nemici dell’uomo si costruiscono con le loro stesse mani la propria rovina.

Il salmo si placa alla fine nel gioioso ringraziamento:

Loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.

Da ogni angoscia Egli mi ha liberato.

S. Giacomo (3,16-4,3) esorta i fratelli a chiedere il dono della sapienza perché vengano superate divisioni e contese: La sapienza che viene dall’alto è pura, operatrice di pace, amabile, fiduciosa, piena di misericordia, imparziale, sincera. La pace favorisce il compiersi della volontà di Dio a vantaggio di coloro che si adoperano per la pace. Dio conosce quanti pregano nel segreto e li esaudisce.

Gesù e i discepoli presero la strada che attraversa la Galilea. Egli esprime il desiderio di rimanere ignorato. E dice ancora, parlando di sé: “Questo figlio dell’uomo viene abbandonato in mani di uomini”. Era un pensiero che gli balenava ma i dodici non lo volevano affrontare.

A Cafarnao c’era una casa dove Gesù alloggiava abitualmente. La casa è uno spazio che rende possibile il ritorno alla pace. I dodici discutono per vedere chi tra loro avesse un grado più alto. Allora Gesù si sedette e li chiamò a se: Se qualcuno vuol essere primo deve essere ultimo di tutti. La vera grandezza consiste nel servire. La buona notizia è questa: il Regno di Dio è dato gratuitamente. Poi fece venire un bambino che si trovava come per caso nella casa. Forse ha bisogno di aiuto. Occorre prendersi cura di lui. Il bambino rappresenta anche gli umili messaggeri del Vangelo. Il pensiero di Gesù ritorna ai discepoli: proclama la loro dignità e li affida al cuore e all’ospitalità di ognuno, qualora dovesse lasciarli soli, accompagnandoli con la ricompensa più grande: “Chiunque richiamandosi a me accoglie uno di coloro che sono come questo bambino, accoglie me e chi accoglie me, accoglie Colui che mi ha mandato” (Marco 9,30-37). La possibilità di essere consegnati nelle mani degli uomini è sempre presente, ma è sempre possibile anche la capacità di consegnarsi indifesi, come un bambino.

 

BUDOIA

 

MERCOLEDI’  25 Settembre

9,30  Def. Busetti Sandrino

 

DOMENICA  29 Settembre

FESTA DELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA

11,00  50° Matrimonio di Zambon Davide

                   e Portaluppi Gianfranca

            Def. don Alfredo Pasut

            Def. Zambon Rita


DARDAGO

 

MARTEDI  24  Settembre

18,00   Def.te Andreanna e Attilia, Def. Cauz Erica

            Def.ti Zambon Maria, Antonio, Bruno e  Roberto

                       

SABATO  28  Settembre XXVI Tempo Ord.

18,00  Def. Parmesan  Ruggero,

           Def.ti Fedrigolli Paola e Gianni,

           Def.ti Familiari di Raffaele e Fernanda

           Def.ta Zanchet Beatrice

           Offerte: Battesimo di Lanzilotti Edoardo  €50


SANTA LUCIA

 

GIOVEDI’  26 Settembre

 

18,00 Santa Messa

DOMENICA  29 Settembre   XXVI Tempo Ordinario

9,45  Def.ti Stanic Farnella,

        Anniv. Pastorutti Lorenzo,

        Carniel don Nillo e Lido ord. da sorella Elena