sabato 18 gennaio 2025

DOMENICA, 19 GENNAIO 2025 - Anno 15 n. 8

 

 


DOMENICA, 19 GENNAIO 2025  - Anno 15 n. 8

 II del TEMPO ORDINARIO

 

QUESTA TERRA DI DIO

Nozze in Galilea (a cura di Silvano Scarpat)

Al ritorno degli esuli da Babilonia, il rotolo del profeta Isaia si arricchisce di altre voci, di nuove parole che invitano alla speranza. I rimpatriati vivono ancora in una città in rovina, trovano l’opposizione di quelli che ora vi abitano. Un profeta, un altro discepolo di Isaia, si rivolge direttamente a Gerusalemme. Le sue parole sembrano il canto di una sentinella che attende

l’aurora, che l’annuncia e la invoca. Col suo canto sveglia anche la città e il Signore in mezzo alla città:

L’amore per Sion mi impedisce di tacere,  l’amore per  Gerusalemme non mi dà tregua, finché non venga il chiarore di Colui che la salverà e la fiaccola ardente del suo Liberatore.

L’aurora illumina la città che, con le sue mura ricostruite sembra una fulgida corona posta sopra il monte, visibile da lontano:

e appaia ai popoli la tua salvezza, a tutti i re il tuo splendore.

La gloria, lo splendore, è tutto ciò che permette all’uomo di ral-legrarsi e di essere giustamente orgoglioso.

E ti chiamino con un nome nuovo, indicato dal Signore.

Gerusalemme deve accettare il suo nome da Dio e sarà Dio – e solo Lui – a far grande il nome di Gerusalemme.

Oh corona che splendi tra le mani del Signore E’ la corona regale di David, simbolo di onore, sicurezza e gioia.

Mai più tu sarai detta ‘l’Abbandonata’, né  ‘la Desolata’:

la fecondità  verrà dall’amore di Dio che ti farà sua sposa. E sarai del Signore per sempre. Ciascuno dei tuoi figli sarà discepolo del Signore (54,10).

Sì, come un giovane sposa una ragazza, come gode lo sposo per la sua sposa godrà di te il tuo Dio.E’ la più bella speranza che sia stata data agli uomini di formulare. Dopo il battesimo nel fiume Giordano, predicato da Giovanni, Gesù si incammina.  Sono diretti a Cana di Galilea, per partecipare ad un banchetto di nozze. E’ il primo itinerario che compiono insieme: Pietro, Filippo, Natanaele, Andrea e un altro discepolo –  Giovanni  ? – e Gesù. Prima di muoversi, Gesù fa una promessa: “Vedrete gli angeli di Dio che da un varco aperto nel cielo scendono su questo figlio dell’uomo - Lui, Gesù – e poi risalgono”. Sulla terra Gesù vive in perfetta sintonia e fiducioso contatto con il Padre. Natanaele viene proprio da Cana, conosce la strada. Sono giovani, impazienti di poter partecipare ad una festa. Si tratta di un ricevimento di gente benestante: gli sposi si possono permettere di spendere molto. Anche la madre di Gesù è tra gli invitati. E’ lei ad accorgersi che il vino delle nozze era ormai tutto consumato. Si  affida al figlio, riporta tutta la nostra attenzione su Gesù. Comprende forse quello che a noi sfugge e istruisce i servitori. L’ora di Gesù è decisa dal Padre. Gesù, seguendo il filo d’intesa con la madre, dà un ordine. C’erano dei grandi recipienti di pietra, usati per le purificazioni: “Riempiteli d’acqua!” Il caposala gusta l’ottimo vino, ma non ne sa l’origine. Il segno di Cana è un anticipo, l’inizio di una rivelazione progressiva . In Gesù si contempla Dio che si dona con la sovrabbondanza delle sue ricchezze: Gesù è venuto per la nostra gioia.


BUDOIA

 

MERCOLEDI’ 22 Gennaio

9,30 –  Santa Messa

DOMENICA 26 Gennaio – III del Tempo Ordinario

11,00 – Santa Messa per la comunità

 

 

DARDAGO

MARTEDI’ 21 Gennaio

17,00 – S. Messa Anniversario Bocus Rina ved. Zambon,

             Ann. Zambon Loris Pala, Def.ti  Famigliari Ianna

             Franca, Ann. Celant Francina, Zambon Pietro e Santa (Sartorel)

SABATO – 25  Gennaio - III del Tempo Ordinario

18,00 – Anniv. Bocus Luciano Friz, Anniv. Zambon Teodora

 Offerte  : Pro chiesa NN 40, NN 50, NN 10

                  Famiglia Sartorel € 30.



SANTA LUCIA

GIOVEDI’ 23 Gennaio

17,00 – Santa Messa

DOMENICA 26 Gennaio – III del Tempo Ordinario

9,45 – Santa Messa Zanus Busetti Luigia

 

AVVISO COMUNE

Dal 18 al 25 Gennaio:

SETTIMANA  DI  PREGHIERA per l’UNITA’

DELLE CHIESE E DEI CRISTIANI

26  Gennaio: DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO

   

                                                             

 

 

venerdì 10 gennaio 2025

DOMENICA, 12 GENNAIO 2025 - Anno 15 n. 7 BATTESIMO DEL SIGNORE (C)

  



QUESTA TERRA DI DIO


(a cura di Silvano Scarpat)

Per lungo tempo Dio era rimasto in silenzio, le voci dei profeti si erano fatte sempre più rare. Ora all’improvviso, inaspettatamente Egli riprende a parlare al suo popolo, torna a rivolgergli la parola:

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e chiamatela poiché la sua schiavitù è finita, la sua colpa è stata scontata”.

Chiamare significa qui rivolgere parole d’amore: Dio e il suo popolo hanno un legame paragonabile a quello che esiste tra lo sposo e la sposa.

Una voce grida: è la stessa che aveva chiamato due secoli prima Isaia, nel tempio in tutto il suo splendore (Isaia 6).

Ora, sulle rive dei fiumi di Babilonia, annuncia che la gloria del Signore sta per tornare nel suo santuario, a Gerusalemme. Si tratta di preparare la strada nel deserto perché possa ritornare alla testa del corteo degli esiliati: Babilonia è andata oltre il suo mandato.

Anche gli altri popoli riconosceranno il Signore, Dio vuole che il vangelo del perdono raggiunga tutti i popoli.

L’inizio del Libro della consolazione (Isaia 40,1-11) è il racconto della chiamata e della missione di un profeta: di lui sappiamo che visse in esilio e si ispirava a Isaia. Ricevette da Dio il compito di incoraggiare e far vedere agli esiliati un futuro di Gioia e di grazia, nel decennio prima della caduta di Babilonia (539 a. C.).

Egli da lontano si rivolge alle sentinelle di Gerusalemme perché annuncino alle altre città della Giudea l’amore e la fedeltà del loro Dio. Il Signore ritorna in Sion riportando gli esiliati come se fossero il suo trofeo di guerra, il premio; come Giacobbe portò con sé Rachele, la sposa preferita, dopo gli anni di servitù, e gli parvero un soffio, tanto l’amava.

Il cammino è quello tracciato da Dio con l’amore di chi prende gli agnellini in braccio e conduce pian piano le pecore madri; e con la tenerezza di colui che non spezza la canna incrinata e non spegne il lucignolo fumigante.

Avvenne che una volta, mentre il popolo si faceva battezzare, anche Gesù si fece battezzare. Egli si identifica con la folla per camminare insieme verso la liberazione.

Gesù stava in preghiera: l’aprirsi del cielo permette allo Spirito di scendere su Gesù e alla voce di proclamare la missione del Figlio: “Sei Tu il mio Figlio carissimo”.

La colomba indica l’effetto della discesa dello Spirito. Rappresenta Israele, l’alleanza mai revocata: Colomba silenziosa, che voli lontano (Salmo 56,1); Mia colomba, che ti nascondi tra fessure di rocce, tra anfratti di dirupi” (Cantico 2,14).

Così Gesù fece il suo primo passo, quando aveva circa trent’anni. Ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe… era figlio di Adamo, Figlio di Dio (Luca 3,21-38).

Quanto più viviamo in contatto con Gesù, tanto più il cielo si apre sopra di noi.

In Gesù, Dio ci viene incontro.


BUDOIA

MERCOLEDI’ 15 Gennaio

9,30 – Trig. Zambon Carlon Maria

           Def.ti  famiglia Del Zotto Giobatta

 

DOMENICA 19 Gennaio – II del Tempo Ordinario

11,00 – Anniv. Zambon Giovanni e Bravin Angela,

             Def. Gislon Elio e Santarossa Teresa

 

Offerte   : Pro Oratorio da Famiglie Moro, Donadel, Bravin

                  Bottos, Frigo De Franceschi, Galanti e Cosettini   € 290

 

 

DARDAGO

MARTEDI’ 14 Gennaio

17,00 – Def.ti  Vettor Mirella e Ciacòtich Franco

SABATO – 18 Gennaio - II del Tempo Ordinario

18,00 – Def. Tranci Sandro, Def.ti Famiglia Costantini

Offerte  : Per opere parrocchiali € 680 ricavati dalla vendita degli oggetti di Natale.


SANTA LUCIA

GIOVEDI’ 16 Gennaio

17,00 – Santa Messa

DOMENICA 19 Gennaio – II del Tempo Ordinario

9,45 – Santa Messa Def.ta Chiaredia Adelina

 

                                                            

 

 

sabato 4 gennaio 2025

DOMENICA, 5 GENNAIO 2025 - Anno 15 n. 6 EPIFANIA DEL SIGNORE

 


DOMENICA, 5 GENNAIO 2025  - Anno 15 n. 6

 EPIFANIA DEL SIGNORE

Una vita che è la luce degli uomini


(a cura di Silvano Scarpat)

Dopo la scomparsa dei profeti, i saggi rimasero in Israele come gli educatori, attraverso la narrazione di esperienze di vita.

Il saggio mostra che il disordine della creazione è solo apparente:

Le opere del Signore sono tutte molto belle e per ogni necessità Egli provvede a suo tempo.

Non c’è da dire: “Cos’è questo? Perché così è quello?”

Al centro del libro (24,1-32), la Sapienza personificata parla in prima persona dal tempio di Gerusalemme, in cui abita:

Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo e ho ricoperto la terra come una nube.

Tra tutte le genti cercai un luogo di riposo, nell’eredità di chi potermi stabilire.

E Dio mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele”.

Egli mi creò prima del tempo, sin dal principio e per tutta l’eternità non verrò meno. Mi ha fatto abitare nella città che Egli ama, esercito il mio potere in Gerusalemme.

Crebbi come piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura. La Sapienza è il riflesso, l’impronta del Creatore nella creazione, è l’ordine e l’armonia del creato, corrisponde alla legge di natura e alla luce di coscienza. Viene identificata con la Legge, patrimonio d’Israele. Creazione e Legge sono opera dell’unico Dio, rivelazione del suo progetto d’amore per l’umanità.

Giovanni scrisse forse prima dell’anno 65; secondo la tradizione, nell’isola di Patmos. Scrive il suo racconto sempre dal punto di vista di Gesù, e non degli uomini. E ha capito particolarmente bene la profondità del pensiero di Gesù. . Il pròlogo del Vangelo di Giovanni (1,1-18), in greco, ci giunge come un grido:

Questo Discorso esisteva fin da principio perché esisteva di fronte a Dio, infatti questo Discorso era Dio:

è il tramite per cui tutte le cose hanno incominciato ad esistere.

Contenuto di questo discorso era una vita, una vita che è la luce degli uomini.

Perciò questa luce fa chiaro nel buio senza che il buio riesca ad oscurarla.

Il racconto che forma l’argomento dei vangeli rientra e si identifica nell’eterno Discorso d’amore che il Padre fa e che in Gesù diventa un essere umano. Questo Discorso con il suo contenuto di vita vuole assicurare a noi la felicità ed è il motivo per cui Dio ha creato il mondo, per darci questa vita bella.

Queste parole sono il punto di arrivo di tutta una vita, non hanno abbandonato l’evangelista per un solo istante. La parola di Gesù è la parola che consola, descrive e fa vedere Dio. Giovanni aveva cominciato a dettare il suo racconto: serviva agli altri, ma serviva soprattutto a lui. Mentre dettava, una serenità inaspettata si era imposessata di lui. Non era un sentimento che nascesse dal suo cuore: la gioia delle parole gli era entrata dentro. Quelle parole gli davano ristoro, erano la sua consolazione. E questo Discorso divenne una persona umana e prese dimora in mezzo a noi (o in noi)

che avemmo così sotto gli occhi il suo splendore.


BUDOIA

LUNEDI’ 6 Gennaio – Epifania del Signore

11,00 – Santa Messa e benedizione  dei bambini  e fanciulli delle 3 comunità

 MERCOLEDI’ 8 Gennaio 2025

9,30 – Santa Messa

 DOMENICA 12 Gennaio – Battesimo di Gesù

11,00 – Santa Messa, Battesimo di Garbo Giulia,

             Def.ti  Zambon Vilma e Garbo Walter

             Anniversario Del Zotto Celestino

Offerte   : Pro chiesa    famiglia Della Valentina NN  € 20.

 

DARDAGO

LUNEDI’ 6 Gennaio – Epifania del Signore

18,00 – Anniv. Zambon Roberto Momoleti

 

SABATO – 11 Gennaio Battesimo di Gesù,  III dopo Natale

18,00 – Santa Messa.

Offerte  : Pro chiesa, NN  € 40

                  In memoria di Destro Luigia,

                  la famiglia Zambon Pinal € 40


SANTA LUCIA

 LUNEDI’ 6 Gennaio – Epifania del Signore

 9,45 – Santa Messa

 GIOVEDI’ 9 Gennaio

17,00 – Santa Messa

 DOMENICA 12 Gennaio – Battesimo di Gesù

9,45 – Santa Messa   Ricordo del defunto Gislon Paolo

 

sabato 28 dicembre 2024

DOMENICA, 29 DICEMBRE 2024 - ANNO 15 (C) SANTA FAMIGLIA



DOMENICA, 29 dicembre 2024  - Anno 15 n. 4

SANTA FAMIGLIA

  Il nostro Dio ha vissuto tra gli uomini

 

Alla fine del periodo dei Giudici, fine del secondo millennio a.C., una donna, Anna, chiede con grande insistenza al Signore di poter avere un figlio. Il marito la rassicura: “Anna, perché piangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?” Per Anna non basta. Chiamerà il figlio Samuele, che significa “l’ho richiesto al Signore”.

Per voto lo porta, piccolissimo, al tempio di Silo, dove allora era custodita l’arca dell’alleanza (I Samuele 1,20-28).

Per Samuele Anna preparava ogni anno una piccola veste e gliela portava al santuario quando andava con il marito ad offrire il sacrificio annuale. Per il figlio Anna sogna il futuro più bello possibile. Fu profeta e intercessore per Israele: “E’ certo che il Signore non abbandonerà il suo popolo. Io non tralascerò di supplicare a vostro favore” (12,22s).

I pastori andarono senza indugio a Betlem e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino adagiato nella mangiatoia (Canto d’Ingresso). L’ambiente è quello loro familiare, del loro umile lavoro: questo li rassicura, li onora, li inorgoglisce.

Al ritorno i pastori cantano l’amore. La presenza umana e concreta dell’amore ha addolcito la loro concreta umanità e l’ha mossa a cantare: I pastori ripartirono cantando. Ringraziavano Dio per tutto ciò che avevano veduto e udito.

In seguito i genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme. Quando egli ebbe dodici anni vi salirono secondo la consuetudine. Al momento del loro ritorno Gesù, pur essendo un ragazzo, rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.

Ogni figlio di ebrei cresceva con il desiderio di poter andare al tempio, anche per rimanervi:

Quanto mi è cara, Signore dell’universo, la casa dove tu abiti.

Via via che mi avvicino al Dio vivente, nel cuore la mia gioia cresce.

Anche un passero trova casa, anche la rondine trova un nido

e depone i piccoli presso i tuoi altari.

Beato il popolo che la sua forza va ad attingere in Te,

i Tuoi sentieri nel suo cuore” (Salmo 83/84).

“Non sapevate che per me è necessario stare nel luogo che appartiene a mio Padre?” La risposta sconcertante di Gesù ai suoi genitori è quella stessa dell’amore che sceglie la sua strada senza badare a nessuno. Ma chi su quella strada lo incontra, o comunque gli si trova vicino, comprende quanto dolci siano i suoi frutti.

Gesù lascia prontamente i maestri del tempio: non sarà uno di loro. La sua saggezza si svilupperà secondo la sua età, nello sviluppo armonico di una personalità equilibrata (Luca 2,41-52).

Anche nella vita cristiana esiste una crescita ed un progresso. Il nostro

modello è Gesù che si è rivelato a noi come il Figlio del Padre. Per questo Egli è venuto. La nostra speranza è diventare simili a Lui.

Questo è il comandamento di Dio, che crediamo al Figlio suo Gesù e ci amiamo a vicenda (I Giovanni 3,16-24): questo sarà per noi un segno di riconoscimento.

In queste lunghe notti del solstizio d’inverno i bambini ebrei accendono ogni sera una candela in più sul candelabro di Hannukà, esposto alla finestra, e ricevono ogni sera un piccolo dono, per otto sere: è la festa delle luci. Per noi sono le dodici sante notti, tra Natale e l’Epifanìa: il nostro Dio è apparso sulla terra e ha vissuto tra gli uomini (Antifona alla Comunione). I fiori di calicanto, schiusi da poco, profumano lievemente il giorno e la notte.

 (a cura di Silvano Scarpat)

 

BUDOIA

 

MARTEDI’- 31 Dicembre, ultimo giorno dell’anno                                             

18,00  – Santa Messa e canto TE DEUM

 

MERCOLEDI’ 1 Gennaio Santa Madre di Dio, Giornata mondiale della Pace

11 – Santa Messa e Canto del Veni Creator

 

DOMENICA 5 Gennaio S. Famiglia

11,00 – Santa Messa e Benedizione Acqua, sale e frutta

 

Offerte   : Pro chiesa    NN  € 100.

 

DARDAGO

 

MARTEDI’ 31 Dicembre

17,30 – Santa Messa con Canto TE DEUM

Anniv. Busetti Attilia Caporal

 

MERCOLEDI 1/1/2025

18,00 – Santa Messa con Canto VENI CREATOR

            Ann. Destro Luigia ved. Zambon Pinal

 

VENERDI 20,30  - VEGLIA MARIANA

 

SABATO – 4 Gennaio

18,00 – Def.ti Ianna Alfredo Angela e Chiara, Brambilla Elisabetta “Betty”, Poletti Marco, Gambarini Vanda e Laura.


Offerte   : Pro chiesa. Conti Rita nipote di Onorina

                 Ianna Stort €50, Comunione agli ammalati €30

 

           

sabato 21 dicembre 2024

DOMENICA, 22 DICEMBRE 2024 - ANNO 15 n. 3 IV di Avvento (C)

 

 


 L’abbraccio

Dio, fa’ che ritorniamo a Te, fa’ splendere il tuo volto e saremo salvi!

Dio dell’universo, ritorna, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna – noi, tuo popolo -, il ceppo che hai trapiantato con le tue mani.

Non ci allontaneremo mai più da Te, fa’ che riviviamo e invocheremo il tuo nome (Salmo 79/80, di Asaf).

Elisabetta – il suo nome significa ‘Dio è completezza’ –, moglie di Zaccaria, visse, secondo una tradizione molto antica, ad Ain-Karim, ‘fontana della vigna’, ad ovest di Gerusalemme. Ancora oggi vi è ‘la fonte di Maria’.  Elisabetta si ritrae dagli sguardi della gente per rimanere totalmente sotto lo sguardo del suo Dio. Era entrata nel sesto mese di gravidanza, quand’ecco arrivare da Nazaret di Galilea, dopo un viaggio scomodo e lungo, inaspettatamente, una sua giovane parente, Maria (Luca 1,39-45). Elisabetta l’abbraccia teneramente e il bambino nel suo grembo ha un sussulto di gioia: “A chi devo il favore di ricevere in visita la madre del mio Signore?” Le parole di Elisabetta, profetessa dei profeti, hanno un sapore di personale affettuosa professione di fede. 

Nella Lettera agli Ebrei (10,5-10) la parte centrale del salmo 39/40 (di David) appare come un discorso di Gesù, mentre fa il suo ingresso nel mondo, al Padre:

Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte,mi hai preparato invece un corpo.

Dio stesso ha preparato un corpo al Figlio, l’umile corpo umano di Gesù. Per quanto sorprendente può essere quel concepimento, non è altro che il segno di un Dio che sorprende sempre, che questo mondo non è abbandonato, alla deriva; che  nessuno può dirsi non degno d’amore. Il dono del Figlio significa che Dio da sempre ama e chiede di essere amato. Elisabetta si comporta nei confronti di Maria come Noemi con Rut, la nuora moabita: l’accoglie, la protegge, le spalanca il futuro.

Gerusalemme è a due passi. Betlemme non è lontana, la patria del re David dove era vivissima l’attesa del Messia:

E tu, Betlemme di Efrata,troppo piccola per essere tra i distretti di Giudea, da te uscirà colui che deve governare in Israele,le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni più remoti.

Il Signore li abbandonerà fino al tempo in cui la partoriente avrà partorito.Allora il resto dei tuoi fratelli ritornerà, i dispersi del tuo popolo dimoreranno al sicuro.

Egli – il Signore – sarà la pace (Michea 5,1-4). Eppure Maria decide di ritornare a Nàzaret: rimase con Elisabetta circa tre mesi, poi tornò a casa sua, la sua unica stanza, ricavata nel sasso. A Nàzaret sarà qualcuno forse ad attenderli.              (a cura di Silvano Scarpat)

BUDOIA

MARTEDI’- 24 Dicembre                                             

22,00  – Per le 3 comunità Santa Messa della notte di Natale

MERCOLEDI’ 25 Dicembre - SANTO NATALE

18,00 – Santa Messa in canto

GIOVEDI’ 26 Dicembre – Santo Stefano primo Martire

11,00 – Santa Messa

DOMENICA 29 Dicembre – S. Famiglia

11,00 – Santa Messa Def. Angelin Sergio

Offerte   : Pro chiesa, in memoria di Zambon Carlon Maria

                    Da famiglia € 150.

 

DARDAGO

 

MERCOLEDI’ 25 Dicembre - NATALE DEL SIGNORE

11,00 – Def.ti Zambon Onorio, Dedor Ida, Cigoj Franco,  Burelli Maria, Gabriella e Maurilio

GIOVEDI’ 26 Dicembre –SANTO STEFANO primo Martire e Patrono principale della Diocesi

 11,00 – Def.ta Bocus Santina Fritz

 SABATO – 28 Dicembre S. Famiglia

18,00 – Def. Zambon Ugo 

         

SANTA LUCIA

MERCOLEDI’ 25 Dicembre - SANTO NATALE

Ore 9,45 Santa Messa di Natale

GIOVEDI’ 26 Dicembre

Ore 9,45 Messa di S. Stefano

Ricordo dei defunti:

Don Nillo e Lido Carniel,Antonio e Rosa

Domenica 29 Dicembre

Ore 9,45

Messa Sacra Famiglia

Ricordo del defunto: Bortoluzzi Renato

Offerta: Pro organo Euro 250 (Sig.na Elena Carniel)

 

                    AVVISI COMUNI

Messa della notte di Natale per le tre comunità

Presso la chiesa di Budoia alle ore 22

 

Confessioni individuali

Dardago Lunedi’ 23  dalle 10 alle 11

S. Lucia  Lunedi’ 23  dalle 10 alle 11

Budoia    Martedi’24 dalle 10 alle 11