Gerusalemme e il tempio, nella chiara luce invernale, appaiono nella loro sfavillante bellezza. E’ la città di David e loro ne sono discendenti legittimi, sangue reale. Gesù è nato a Bethlèem. Ci sono due riti da compiere: pagare il riscatto per il primogenito maschio e offrire il sacrificio per la “purificazione” della madre. Non era necessario recarsi al tempio, ma loro ci vanno (Luca 2,22-40).
Una donna che ha partorito rimane “in un ambito sacrale” per quaranta giorni se il figlio è maschio, per ottanta se è una femmina. La trasmissione della vita è sacra, doppiamente se è nata una bambina, che a sua volta potrà trasmettere la vita. Il sacrificio offerto da Maria e Giuseppe è quello che la legge prescrive per i poveri.
Per il riscatto del primogenito si pagano cinque sicli d’argento, per un totale di 43 grammi d’argento, a memoria dell’ultima piaga che colpì gli Egiziani e della notte della liberazione.
Compiuti nella più grande semplicità i riti previsti dalla legge del Signore, Giuseppe è felice di aver pagato tutto.
Ma si avvicina Simeone, un uomo giusto e religioso, ebreo di Gerusalemme, e “prende in braccio il bambino”:
“poiché la Vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta
e di ciò diamo testimonianza,quello che le nostre mani hanno toccato,quella Parola che è Vita” (1Giovanni 1,1-2).
Simeone ha nel cuore e sulle labbra le parole di consolazione del profeta dell’esilio.
Si rivolge a Maria: “Questo bambino sarà un segno contraddetto”, un segno cui si può contraddire. Dio non si impone, “l’Amore libertà intima e delicata è sempre, o quasi, un vessillo bersagliato” (Giuseppe Sandri). Sarà una ‘costrizione’ per Maria, una costrizione di bellezza: diventare discepola del proprio figlio.
Si avvicina anche Anna, una profetessa. I suoi occhi vedono più in là, il sole che splende sopra le nubi: in quel bambino tutto il bene, la consolazione di Dio appare; in Gesù tutto e solo è grazia.
Sarebbero ritornati a Nazareth, un luogo più sicuro. Giuseppe avrebbe insegnato al figlio il proprio mestiere, gli avrebbe raccontato di come aveva conosciuto Maria, il più bel dono che aveva ricevuto, assieme a lui, Gesù.
Cercano il luogo adatto per una sosta. Si è fatta notte. Maria allatta il bambino. Le stelle risplendono più del solito: Giuseppe alza gli occhi: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle… La tua discendenza sarà numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare”.
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)
18,00 – Anniv. Angelin Sergio
VENERDÌ 1 GENNAIO 2021
11,00 – Santa Messa x Comunità e canto del VENI CREATOR
DOMENICA 3 GENNAIO
11,00 – In ringraziamento da persona offerente
OFFERTE: Pro Chiesa: NN € 100, NN € 10, NN € 10,
Angelin Franca € 50
MARTEDÌ 29 DICEMBRE
17,00 – Def.ti Pellegrini Bruno, Carlon Lorenzo, Angela e figli
18,00 – Anniv. Busetti Attilia
VENERDÌ 1 GENNAIO 2021
11,00 – Santa Messa con canto del VENI CREATOR
Trigesimo Zambon Giuseppina.
SABATO 2 GENNAIO
18,00 – Santa Messa
DOMENICA 3 GENNAIO
11,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara
LUNEDÌ - 28 Dicembre
17,00 – Def. Saccon Vittorio
17,00 – Anniv. Bortoluzzi Renato
VENERDÌ 1 Gennaio 2021
10,00 – Santa Messa x Comunità e canto del VENI CREATOR
DOMENICA 3 Gennaio
10,00 – Santa Messa
OFFERTE: Per Restauro Presepi: € 550
Per Chiesa NN € 400.
Buon ANNO da don Vito e don Kiran
Maria è Regina della Pace, perché è la Madre del Principe della Pace, Gesù Cristo.
Ecco perché il primo giorno dell' anno è dedicato a riflettere e pregare per la pace nel mondo, facendo tesoro di quanto ascoltiamo nella prima lettura di questa solennità, tratta dal Libro dei Numeri, nel quale viene riportato il dialogo tra il Signore e Mosè.
Il Signore invita il profeta a parlare ad Aronne e ai suoi figli, con queste espressioni di totale gratitudine a Dio:
“Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda la pace”.