sabato 26 dicembre 2020

Domenica, 27 dicembre 2020 - Anno 11 n. 5 - Santa Famiglia (B)


Dio, nostro figlio

Gerusalemme e il tempio, nella chiara luce invernale, appaiono nella loro sfavillante bellezza. E’ la città di David e loro ne sono discendenti legittimi, sangue reale. Gesù è nato a Bethlèem. Ci sono due riti da compiere: pagare il riscatto per il primogenito maschio e offrire il sacrificio per la “purificazione” della madre. Non era necessario recarsi al tempio, ma loro ci vanno (Luca 2,22-40).
Una donna che ha partorito rimane “in un ambito sacrale” per quaranta giorni se il figlio è maschio, per ottanta se è una femmina. La trasmissione della vita è sacra, doppiamente se è nata una bambina, che a sua volta potrà trasmettere la vita. Il sacrificio offerto da Maria e Giuseppe è quello che la legge prescrive per i poveri.
Per il riscatto del primogenito si pagano cinque sicli d’argento, per un totale di 43 grammi d’argento, a memoria dell’ultima piaga che colpì gli Egiziani e della notte della liberazione.
Compiuti nella più grande semplicità i riti previsti dalla legge del Signore, Giuseppe è felice di aver pagato tutto.
Ma si avvicina Simeone, un uomo giusto e religioso, ebreo di Gerusalemme, e “prende in braccio il bambino”:
poiché la Vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta
e di ciò diamo testimonianza,quello che le nostre mani hanno toccato,quella Parola che è Vita” (1Giovanni 1,1-2).
Simeone ha nel cuore e sulle labbra le parole di consolazione del profeta dell’esilio.
 Si rivolge a Maria: “Questo bambino sarà un segno contraddetto”, un segno cui si può contraddire. Dio non si impone, “l’Amore libertà intima e delicata è sempre, o quasi, un vessillo bersagliato” (Giuseppe Sandri). Sarà una ‘costrizione’ per Maria, una costrizione di bellezza: diventare discepola del proprio figlio.
Si avvicina anche Anna, una profetessa. I suoi occhi vedono più in là, il sole che splende sopra le nubi: in quel bambino tutto il bene, la consolazione di Dio appare; in Gesù tutto e solo è grazia.
Sarebbero ritornati a Nazareth, un luogo più sicuro. Giuseppe avrebbe insegnato al figlio il proprio mestiere, gli avrebbe raccontato di come aveva conosciuto Maria,  il più bel dono che aveva ricevuto, assieme a lui, Gesù.
Cercano il luogo adatto per una sosta. Si è fatta notte. Maria allatta il bambino. Le stelle risplendono più del solito: Giuseppe alza gli occhi: Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle… La tua discendenza sarà numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare”.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

 Sante Messe dal 28 DIC. al 3 GENNAIO

A  BUDOIA

MERCOLEDÌ 30
9,30 –  Anniversario Sfreddo Sonia -  Anniv. Angelin Nicola, def. Angelin Agostino e Ida


GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento
18,00 –  Anniv. Angelin Sergio
 
VENERDÌ 1 GENNAIO 2021
11,00 –  Santa Messa x Comunità e canto del VENI CREATOR
 
DOMENICA 3 GENNAIO
11,00 – In ringraziamento da persona offerente
            
OFFERTE: Pro Chiesa: NN € 100, NN € 10, NN € 10,
                     Angelin Franca € 50


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ  29 DICEMBRE
17,00 –  Def.ti Pellegrini Bruno, Carlon Lorenzo, Angela e figli

GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento
18,00 –  Anniv. Busetti Attilia
 
VENERDÌ 1 GENNAIO 2021
11,00 –  Santa Messa con canto del VENI CREATOR
              Trigesimo  Zambon Giuseppina.
 
SABATO 2 GENNAIO
18,00 –  Santa Messa
 
DOMENICA 3 GENNAIO
11,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara
 

SANTA LUCIA
 
LUNEDÌ  - 28 Dicembre
17,00 –  Def. Saccon Vittorio

GIOVEDÌ 31 – S. MESSA e TE DEUM di ringraziamento
17,00 –  Anniv. Bortoluzzi Renato
 
VENERDÌ 1 Gennaio 2021
10,00 –  Santa Messa x Comunità e canto del VENI CREATOR
 
DOMENICA  3 Gennaio
10,00 – Santa Messa          
 
OFFERTE: Per Restauro Presepi:  € 550
                  Per Chiesa   NN  € 400.
 
 
Buon ANNO da don Vito e don Kiran
 

Maria è Regina della Pace, perché è la Madre del Principe della Pace, Gesù Cristo.
 
Ecco perché il primo giorno dell' anno è dedicato a riflettere e pregare per la pace nel mondo, facendo tesoro di quanto ascoltiamo nella prima lettura di questa solennità, tratta dal Libro dei Numeri, nel quale viene riportato il dialogo tra il Signore e Mosè.
Il Signore invita il profeta a parlare ad Aronne e ai suoi figli, con queste espressioni di totale gratitudine a Dio:
 
Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
 
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda la pace”.
                                                          

venerdì 18 dicembre 2020

Domenica, 20 dicembre 2020 Anno 11 n. 4 - IV di Avvento (B)

 


Una storia di Hanukkàh
 
Narra una vecchia leggenda ebraica che quaranta giorni prima che nasca un bambino, in cielo viene scelta la sua sposa. Si creano due anime, e un angelo stabilisce la loro unione. Da quel momento in poi nessuna barriera può impedire il loro incontro e nessuna difficoltà può indebolire la forza del loro amore.
Giuseppe conosceva questa storia. Un giorno d’autunno, partì da Bethlèem, la sua città, verso nord.
Capitò a Nazareth, un paesino come gli altri, in Galilea: il suo nome significa fiore. Seppe che lì cercavano uno del suo lavoro. Fu facile per lui trovare una piccola casa, che si adattò con le sue mani.
Lungo il cammino verso la Galilea, soprattutto nelle notti, gli erano tornate in mente le parole delle Sacre Scritture, ripetute, pregate e imparate a memoria:
“Ho stretto un patto con il mio Eletto,ho giurato a David:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono.
Sarà stabile come la luna,testimone fedele nel cielo”
Quando giunse a Nazareth erano i giorni della festa di Hanukkàh: ogni sera si accende una lampada in più, su un candelabro posto sul davanzale di una finestra.
Prima che finisse l’inverno, verso sera, nell’ora in cui le ragazze vanno ad attingere l’acqua, incontrò alla fontana Maria, gli occhi azzurri come il cielo di Palestina, belli come il mare. Fu come per Booz e Rut. Si innamorarono, dissero che si sarebbero sposati al più presto.
Giuseppe, nell’ora del tramonto, stava sull’uscio per vederla passare. Un giorno Maria si fermò e gli disse che doveva andarsene, per qualche tempo, da quei suoi parenti verso la regione montuosa: “I tuoi sogni si avverano, Giuseppe: Dio ha fretta, fretta d’amore” (Luca 1,26-38). La lasciò partire, con il cuore gonfio di apprensione.
Tornò all’ora solita, d’estate. Giuseppe l’aspettava sulla soglia della casa, pronta per le nozze.
Rimasero insieme per sempre.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 21 al 27  DICEMbre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ 23
9,30 –  Def.  De Maio Giuseppe,
            Def.ti Angelin Norma, Angelo e Maria
 
GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE
Dalle 16 alle 17 - Confessioni
20,00 –  Santa Messa della notte di Natale
 
VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE
11,00 –  Santa Messa

SABATO 26 – SANTO STEFANO
11,00 –  Def.ta  Carlon Rita
 
DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA
11,00 – Def.ta  Zambon Maria (Benefattrice)
            
OFFERTE: Pro Seminario: € 170
 
 
A  DARDAGO
 
MARTEDÌ  22
17,00 –  Novena di Natale e Santa Messa

GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE
Dalle 19 alle 20 - Confessioni
20,00 –  Santa Messa della notte di Natale
              Def.ta  Zambon Santina “Luthol
 
VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE
11,00 –  Santa Messa
 
SABATO 26 – SANTO STEFANO
18,00 –  Def.ti Ianna Vittoria, Lea  Onorina
              ordinata dal fratello Alberto “Theco
 
DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA
11,00 – Def.ti Ianna Rita, Piero e Bruna  
             ordinata da Ianna Maria “Ciampaner
 
OFFERTE: Pro Seminario: € 120
 

A SANTA LUCIA
 
LUNEDÌ  - 21
18,00 –  Novena di Natale e Santa Messa

MARTEDÌ 22  e MERCOLEDÌ 23
18,00 –  Novena di Natale e Rosario
 
GIOVEDÌ 24 – VEGLIA DI NATALE
Dalle 18 alle 19 - Confessioni
19,00 –  Santa Messa della notte di Natale
 
VENERDÌ 25 – NATALE DEL SIGNORE
10,00 –  Def.ti Famiglia Carli
 
SABATO 26 – SANTO STEFANO
10,00 –  XX Anniversario Don Nilo Carniel
              Def.ta Polese Emma
              BATTESIMO di Daneluz Chiara
 
DOMENICA 27 – SANTA FAMIGLIA
10,00 – Def.ti Gennaro e Stefano          
 
OFFERTE: Pro Seminario:  € 80
                  In mem. di Don Nilo Carniel, la sorella Elena  € 100;                     
                     NN  € 107.
 
Buon NATALE!
 
A tutti i parrocchiani auguriamo di vivere in serenità questo periodo!
Non siamo abbandonati: Dio non ci lascia soli nelle difficoltà.
Il Bambino che è nato nella grotta di Betlemme è il segno del 
Suo amore per ciascuno di noi.
                                                                 
Don Vito e don Kiran  


sabato 12 dicembre 2020

Domenica, 13 dicembre 2020 Anno 11 n. 3 - III di Avvento (B)

 

In ogni occasione, ringraziate
 
L’evangelista Giovanni fin dal prologo parla con commozione del suo maestro, che gli aveva fatto incontrare Gesù: “Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni” (Giovanni 1,6-8). Portano lo stesso nome, lo chiama semplicemente Giovanni: è la voce, la lampada, l’amico dello Sposo.
Giovanni il battezzatore non ha parole sue, ripete quelle del profeta anonimo dell’esilio: “Io sono uno che grida nel deserto: rendete dritte le vie del Signore” (1,19-28). Come in questo nostro tempo, si sentiva imminente nell’aria una rinascita, una rigenerazione: “In mezzo a voi già si trova uno che voi non conoscete”. Lo sposo è qui, in mezzo a voi, uno come Booz che fa tutto per Rut perché la ama: la sposa, le dà un figlio, riscatta le terre di Noemi. Su quelle terre Davide, ragazzo, porterà al pascolo le pecore.
Noi siamo la sposa. Dopo il ritorno dall’esilio, “giorno di piccoli inizi”, un altro profeta sconosciuto ha nuove parole di consolazione:
“Spirito del Signore è in me
 ha scelto me il Signore
per annunciare ai disperati…
Del nostro Dio è questo l’anno del riscatto!”
Si tratta del giubileo, anno santo, il cinquantesimo anno: la terra viene lasciata riposare, gli schiavi liberati. Occorre aprire il cuore alla tenerezza, per ricominciare.
Gli esuli ritornati da Babilonia, saranno loro a ricostruire.
San Paolo rassicura i cristiani di Tessalonica:
“E poi vi raccomandiamo, fratelli: sempre insistete nel cercare ciò che è bello. Siate sempre lieti. Pregate ininterrottamente. In ogni occasione ingraziate”.
Preghiera di ringraziamento è il Cantico di Maria, nell’incontro con Elisabetta:
“Esalto il Signore con tutta me stessa
trasalendo di gioia nell’intimo mio
al pensiero del Dio mio salvatore,
che si è chinato a guardare la povertà
della sua schiava
per cui d’ora innanzi vedrete
tutti i popoli della terra proclamare
la mia felicità
poiché fece a me cose grandi
Colui che ha il potere di farle
e la sua tenerezza
discende via via
da una all’altra generazione
su chi si affida a Lui” (Luca 1,46-54).
 
Queste parole Maria le portava nel cuore: Lei non ebbe mai nessun dubbio e Dio è così.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 14 al 20  DICEMbre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30  Def.ti Vito, Francesco, Angela e Rino
 
DOMENICA – IV di Avvento
11,00 – 1° ann. def. Andreazza Giovanni ord. famiglia
             ann. Def.ta  Zambon Wilma
             def. Luigi e  def.ti  Povoledo e Panizzut
             def.ti  Signora e Carlon Cec
 
OFFERTE:. Pro chiesa,  Signora Giovannina € 50, NN € 10
 
OFFERTE in favore dell’Area Giovani del CRO di Aviano. Fino a domenica 20 dicembre si raccolgono  offerte nell’apposita cassetta o consegnate in sacrestia.
 
 
A  DARDAGO
 
MARTEDÌ  
17,00 –  S. Messa x intenzione offerente

SABATO – IV di Avvento
18,00 – Def.ti Pellegrini Luigia e Bastianello Giuseppe
 
DOMENICA – IV di Avvento
11,00  Def.ti Bocus Luciano, Valentino,
              Giancarlo e Angelina
 
OFFERTE: Per Battesimo Moretton Matilde  € 100;
                     Zambon Giuseppe Luthol € 50, NN € 10.
 


SANTA LUCIA

  

DOMENICA –  IV di Avvento

10,00 –  Santa Messa








 

venerdì 4 dicembre 2020

Domenica, 6 dicembre 2020 Anno 11 n. 2 - II di Avvento (B)

                                               
 Il gemito delle creature 

Compassione per il mio popolo, consolatelo! - dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme, gridategli che la sua pena è finita e la sua colpa è pagata.
Oh mano del Signore!
Doppia fu la paga per ognuna delle sue colpe!”
Nell’anno 562 a.C., trentasettesimo della deportazione a Babilonia, il re Ioiachin viene liberato dal carcere e gli è assegnato un posto d’onore alla corte del re (2 Re 25,27-30). Per gli esuli è un segno di speranza; una voce di consolazione è nell’aria, la voce dell’Amato nei confronti dell’amata, come Booz nei confronti di Rut: “Possa io trovare grazia ai tuoi occhi, o mio Signore! Poiché Tu mi hai consolata e hai parlato al mio cuore” (Rut 2,12).
Un profeta sconosciuto fa sua questa voce e non la lascerà più (Isaia 40,1-11). In quel vostro c’è una presa di distanza tra il profeta e il popolo: i Babilonesi hanno esagerato nella pena inflitta a Israele e Dio, il vostro Dio, in cui voi non riponete fiducia, ha deciso di ricondurvi nella vostra terra perché vi vuol bene.
Nell’ultima strofa il ritorno è visto da Gerusalemme: la città santa, che era stata distrutta e abbandonata, ora annuncia alle altre città il ritorno del Signore e il rimpatrio degli esiliati:
Oh! Gerusalemme annunciatrice,tu stai in un’alta montagna:
si alza il tuo grido con forza, si innalza senza paura
per dire ai borghi di Giuda: ‘il nostro Dio, eccolo!’
Eccolo, il mio Signore: come un pastore pastura il suo gregge,
porta gli agnellini in braccio, è come la madre che li nutre”.
 
Marco (1,1-8) inizia a raccontare il “principio della buona notizia”, di quel Gesù che aveva incontrato da ragazzino (14,51s) e di cui diventa discepolo e annunciatore fino ai confini del mondo. Lo fa partendo dalla profezia e dal battesimo di Giovanni per un cammino di conversione, come quello che il piccolo principe fa per poter ritornare dalla sua rosa, per imparare a voler bene.
Giovanni è solo l’amico dello sposo. Gesù è lo sposo, che viene per le nozze: i sandali appartengono a Lui (Rut 4,8) e alla sposa: “come sono belli nei sandali i tuoi piedi, figlia di nobile casata” (Cantico dei Cantici 7,2).
Mentre Giovanni vive nel deserto, Gesù sta tra la gente: apprezza la compagnia, il cibo, i fiori, i colori del tramonto e le luci delle case che si accendono a sera.
 
La seconda lettera di Pietro, forse l’ultimo scritto del Nuovo Testamento, dice che “Dio è magnanimo con noi, perché non vuole che alcuno si perda”. Se Dio crea “nuovi cieli e una terra nuova” è a partire da questa terra, che ha dato al suo Figlio un corpo, un volto, una casa. La terra è fragile (3,8-14), “effimera”: ce l’hanno ricordato i ragazzi, lo scorso anno, scendendo in piazza il Venerdì, e ce lo fa presente questa epidemia. Il gemito delle creature, a partire dalle più fragili, è anche il gemito di Dio, la solitudine che ha sperimentato in Gesù. Una interpretazione ebraica del primo versetto del Libro della consolazione (Isaia 40,1) dice così:
Consolatemi, consolatemi, o mio popolo, dice il vostro Dio”. E’ Dio che chiede di essere consolato.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 7 al 13  DICEMbre 

A  BUDOIA

 LUNEDÌ  18,000 Rosario e S. Messa
 
MARTEDÌ  - IMMACOLATA CONCEZIONE
11,00 –  Def. Zambon Claudio
              Non ci sarà la tradizionale Processione

MERCOLEDÌ
9,30 –  Def.ti Besa - Bragagnolo

DOMENICA – III di Avvento
11,00 – S. Messa

A  DARDAGO

MARTEDÌ  - IMMACOLATA CONCEZIONE
18,00 –  S. Messa di 7° Def.ta Zambon Giuseppina

SABATO – III di Avvento
18,00 – Def.ti Ianna Angelo, Carlon Vincenza,
                       Sandrin Emilio e Battistuzzi Lucia

 DOMENICA – III di Avvento
11,00  Def.ta Busetti Adriana
 
OFFERTE: Per esequie Giuseppina Zambon € 70; NN € 10.

A  SANTA LUCIA
 
MARTEDÌ  - IMMACOLATA CONCEZIONE
10,00 –  S. Messa
 
DOMENICA –  III di Avvento – SANTA LUCIA
10,00 –  Def. Scandolo Antonio,
              Def,ti Pizzinato Pietro, Orfea, Vincenzo
15,00 –  S. Messa in onore di Santa Lucia
              Entrambe le S. Messe sono celebrate sul Colle.



 A causa della pandemia
non si terranno le  processioni
dell’Immacolata (a Budoia) e di Santa Lucia.

venerdì 27 novembre 2020

Domenica, 29 novembre 2020. Anno 11 n. 1 - I di Avvento (B)

 

Come il fiore di calicanto nell’inverno

La liturgia dell’Avvento inizia con una supplica accorata, un’intensa preghiera presa dal libro del profeta Isaia.  Dopo il ritorno degli esuli da Babilonia, è “il giorno di piccoli inizi” (Zaccaria 4,10): le sette lampade della Menoràh sono state riaccese, il tempio ricostruito, ma non il popolo.
Ricordo le grazie del Signore,
celebro e canto quello che fa a nostro favore,
la sua grande bontà verso Israele emanazione della sua grazia,
la compassione sua che è illimitata.
Di noi diceva: "E’ il mio popolo, figli che non deluderanno",
e in tutte le loro tribolazioni li salvava.
Ma gli si rivoltarono, il suo Spirito di santità ne fu ferito:
si fa loro nemico e li combatte.
In loro la memoria si ridesta dei tempi di Mosé, lontani:
Dov’è  Colui che dal mare li farà risalire?
Dov’è il pastore del proprio ovile?
Come una cavalcatura nel deserto li guidi negli abissi.
Così conducevi il tuo popolo
e manifestavi il tuo nome come Splendore.

Questa preghiera era il Rorate caeli della novena di Natale.
 Dice poi il salmo:

“Ritorna a noi, Signore,/e noi ritorneremo a te” (Salmo 79/80).

Il vangelo di Marco (13,33-37) ci riporta sul monte degli Olivi, sul luogo dove ci aveva lasciato Matteo, a metà costa dove oggi c’è la chiesa del Dominus flevit. E’ notte. Di fronte, il tempio e la città santa illuminati per la Pasqua imminente. Gesù è con i suoi primi compagni, loro soli. Egli fa allusione alla sua morte come ad un viaggio in una terra lontana. Ma c’è un ritorno, inaspettato, come il fiore di calicanto nel freddo dell’inverno. Occorre essere vigilanti, primo fra tutti il portinaio della casa.
Pietro sente queste parole di Gesù rivolte particolarmente a sé.
“Vegliare è avere un cuore sveglio per accogliere Colui la cui venuta è continuamente presente a chi Gli rimane presente”. Per Gesù la sua casa è ormai questo mondo, il suo cielo è il nostro.
 Dice la ragazzina del Cantico: “Io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct dei Cantici 5,2).
“E’ degno di fiducia il Dio che ci ha chiamati a condividere con Lui quel suo Figlio Gesù” (1 Corinti 1). Il Padre ha aperto lo scrigno del suo tesoro e ha detto: E’ anche vostro!
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 30 nov. al 6  DICEMbre

A BUDOIA

MERCOLEDÌ
9,30 – Def. Pegolo Agostino - Brambilla Renzo

DOMENICA – II di Avvento
10,20 – Santo Rosario – segue Santa Messa per Comunità Parrocchiale


A DARDAGO

DOMENICA 29, ore 18,00, S. Rosario def. Zambon Giuseppina

LUNEDÌ,            ore 15,00 - Funerale Zambon Giuseppina (Pina Pala)

MARTEDÌ           
17,00 – S. Messa

SABATO – II di Avvento

18,00 – Def.ti Usardi Francesco, Bocus Clotilde;
             Cattaruzza Francesco, Perin Maria
             Battesimo di Moretton Matilde

DOMENICA – II di Avvento

11,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara

OFFERTE: Pro opere parrocchiali NN € 50.


A SANTA LUCIA

DOMENICA – II di Avvento

10,00 – Def.ti: Saccon Giovanna, Assunta,
            Sorelle Saccon Rosalia, Teresa e Maria
            Moretto Caterina (anniversario)

A V V I S I

A BUDOIA 

Domenica 29 novembre, in piazza, i volontari dell’ADMO, sono presenti con “Un panettone per la vita” per raccogliere fondi per l’attività si sensibilizzazione sulla donazione del midollo osseo.

Immacolata Concezione 




Per quest’anno, segnato dalla pandemia, è vietata la processione con la Statua della Madonna.

L’altare verrà addobbato ed illuminato e verrà distribuito un santino ricordo.

Anche la vendita delle torte a favore dell’Area Giovani del CRO di Aviano è sospesa, ma si raccolgono offerte a tale scopo in un’apposita cassetta al centro chiesa o consegnate in sacrestia.


OFFERTE Pro MISSIONI

BUDOIA € 175,00

DARDAGO € 170,00

SANTA LUCIA € 90,00

venerdì 20 novembre 2020

Domenica, 22 novembre 2020. Anno 10 n. 52 - Cristo Re (A)




 Signore nostro, vieni!
 
Il profeta Ezechiele, sacerdote esiliato a Babilonia, per tre anni aveva taciuto. Quando gli giunge la notizia che Gerusalemme era caduta in mano ai Babilonesi, riprende a parlare.
Il primo discorso di consolazione è l’allegoria del pastore, che Gesù riprenderà ampiamente a suo tempo:
Ecco, Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.
Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e Io le farò riposare
Susciterò un pastore che le pascoli, Davide mio servo.
Manderò la pioggia a tempo opportuno
ed esse saranno una benedizione (Ezechiele, 34).
 
Il Signore, viene lui a riprendersi le sue pecore, sta loro vicino, le conosce per nome, ad una ad una, parla al loro cuore, lo rassicura.
Poi manderà loro uno come Davide, che prima di diventare re era stato pastore a Betlemme, mentre imparava a suonare la cetra.
Gesù è sul monte degli Olivi nell’imminenza della Pasqua, circondato dai discepoli, e ha per loro un pensiero di grande tenerezza: l’ultima parabola, che è come una profezia.
Respinti e perseguitati, come Gesù, dalle guide religiose d’Israele, essi saranno accolti dalle altre nazionalità, dai popoli della terra.
A coloro che li accoglieranno porteranno la buona notizia, una vita e gioia senza fine. L’Agnello sarà loro pastore e, con Lui, quanti appartengono alla compagnia dell’Agnello per consentirgli di ricondurre al Padre il mondo intero.
Così San Francesco ha voluto essere e ha chiamato i suoi frati minori, “i fratelli più piccoli” di Gesù e li ha voluti “sottomessi ad ogni creatura per amore del Signore”: “Scrivi, frate Leone, pecorella di Dio, questa è vera gioia”.
“Eccomi, Io e i figli che Dio mi ha dato” (Lettera agli Ebrei 2,13), dice Gesù ritornando al Padre. E aggiunge San Paolo: “Primo fiore Lui, l’Eletto, la primizia; subito dopo quelli che appartengono a Lui al momento della sua venuta; poi la innumerevole schiera” (così si può tradurre la parola greca Télos, che di solito traducono con “la fine”, ma può voler dire anche legione, nel linguaggio militare a cui Paolo qui fa ricorso). Sono coloro che non hanno conosciuto Gesù ma hanno seguito la legge del cuore.
Come l’indio errante della favola (le fiabe del gran Chaco e della pampa) ha riportato al suo popolo l’autunno, con l’aria mite, le nuvole chiare e i suoi colori, così Gesù porta Dio al mondo, “finché Dio sarà tutte le cose in tutti”.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 23 al 29  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 Def.ti Vettor Martino e Umberto, Dotto Tullio (anniv.) 
             Carlon Giobatta Ros e Maria, Puppin Emilio.
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, NN € 40, Bocus Andreazza Bruna € 40
             

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti Famigliari Bortolini Igino
 
SABATO – I di Avvento
18,00 –  Def.ti  Zambon Pietro e Santa Sartorel, Celant Francina e
              Kobylina Katia.
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 –  Def.ti Ianna Angelo e Carlon Vincenza;
                        Sandrin Emilio e Batistuzzi Lucia
 
OFFERTE: In mem.di Igino Bortolini, NN  €40,
                     Famiglia Zambon Fabrizio Sartorel  €30
 

A  SANTA LUCIA
 
DOMENICA –  I di Avvento
10,00 –  Def. Don Nilo Carniel ord. dalla Sorella Elena
 
OFFERTE: € 500 in memoria di don Nillo dalla la sorella Elena
 
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DOMENICA 29 Novembre
 
GIORNATA DEL SEMINARIO DIOCESANO 
nel suo CENTENARIO A PORDENONE
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Madonna della Salute

Anche se la pandemia in atto non ci permette di effettuare la tradizionale processione con la statua della Madonna della Salute, imploriamo la nostra Madre Celeste affinché ci assista in questo momento particolare.

 


 

O Vergine della Salute, Madre del vero Dio e Madre della Chiesa!

Tu, che manifesti la tua bontà e benevolenza per tutti coloro che ricorrono alla tua protezione, ascolta la nostra preghiera e presentala al tuo figlio Gesù.

In questo tempo particolarmente difficile, Ti consacriamo la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie, le nostre infermità e i nostri dolori.

Proteggi le nostre famiglie affinché restino unite e benedici i nostri figli.

Tutto affidiamo alle tue cure, perché sei la Madre nostra e la nostra Speranza. Amen.


venerdì 13 novembre 2020

Domenica, 15 novembre 2020. Anno 10 n. 51 - XXXIII del Tempo Ordinario (A)

 


I sacchi d'oro*
 
L'antifona d'ingresso è presa dalla lettera che il profeta Geremia da Gerusalemme invia agli ebrei esiliati a Babilonia. Li invita a cercare la pace, il benessere del paese in cui il Signore li ha esiliati “perché dalla sua pace dipende la vostra pace”; a costruire case e abitarle, a sposarsi e mettere al mondo figli, a piantare orti e a raccoglierne i frutti. Li esorta a “ritornare al Signore con tutto il cuore”, a riprendere a cantare i canti del Signore in terra straniera, nell'attesa che il loro Dio venga a liberarli, e lo farà prima del previsto:
Vi visiterò e realizzerò per voi
la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo,
nella vostra terra”.
La prima lettura parla di una donna operosa, simbolo della saggezza. La sua generosità è pari al suo impegno, “assai superiore alle perle è il suo valore” (Proverbi 31).
 
Sul monte degli olivi, sentendo imminente la Passione, Gesù parla ai discepoli in parabole (Matteo 25,14-30). Un ricco possidente, dovendo partire per un lungo viaggio, affida i suoi beni ai collaboratori più fidati. Al suo ritorno “dopo un lungo periodo di tempo”, due dei servi gli restituiscono il doppio. Il terzo gli restituisce solo il sacco d'oro che aveva ricevuto in consegna: “Ho avuto paura perché sei un uomo duro e sono andato a nascondere il tuo sacco d'oro sotto terra”. Questo servo è quello che ha faticato di più.
Gesù teme che i suoi discepoli, rimasti soli, dimentichino le cose più preziose che ha loro rivelato, ricadano nella logica di un Dio che fa paura – come fu la tentazione di Adamo all'inizio (“Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”, Genesi 3,10), la stessa degli scribi e dei farisei -: è il centro della parabola. “Nell'amore non c'è paura; anzi il vero amore allontana la paura”.
Le richieste di Gesù sono esigenti, come lo è l'amore: “Se vuoi bene a qualcuno, chiedigli qualcosa in cambio”.. “Il Signore sembra chiedere l'impossibile, però ti devi fidare e questo impossibile lo devi fare, e allora diventa possibile, possibilissimo nella Tua Vita, di quella possibilità miracolosa che fa che ti trovi il doppio di quello che ti ha dato”.
Io non temo più Dio, lo amo” (S. Antonio abate in un' icona di S. Giorgio dei Greci a Venezia).
           
San Paolo conclude il suo primo messaggio ai cristiani di Tessalonica rassicurandoli riguardo alla venuta del Signore: “Ma voi, fratelli, appartenete alla luce, appartenete al giorno. Dio non ci ha destinati a sperimentare uno sconvolgimento ma ad essere sua proprietà riservata, tenuta in serbo”. Il nostro Dio viene per colmare tutto di splendore, anche la primula trapiantata a primavera e dimenticata, che ora è fiorita, sotto il fico del mio cortile, in questa piccola estate di S. Martino. “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma sempre insistete nel cercare ciò che è bello, tra di voi e verso tutti ...
Salutate tutti i fratelli con un bacio da privilegiati” (I Lettera ai Tessalonicesi 5).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)


Sante Messe dal 16 al 22  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 – Def.ta Alfier Assunta ord. figli
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00  Trigesimo Rui Fortunato ord. famiglia
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, in mem. di Panizzut Giampiero € 180,
                      NN  € 40. Pro Oratorio, NN € 20.


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti  Zambon Angelo e Busetti Attilia
 
SABATO – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
18,00 –  D.to  Bastianello Marino
 
DOMENICA – XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re
11,00 –  Def.ti Zambon Giovanni Rosit, Bastianello Luigia
 
OFFERTE: In mem. di Ardemagni Barbara €30,  NN €30
 
 

A  SANTA LUCIA 

DOMENICA –  XXXIV del Tempo Ord. - Cristo Re

10,00 –  Def.to  Fort Francesco, Def.ti di Angelin Angela.
                                                 
AVVISI

Martedì, 16 novembre alle ore 20.30, presso l’Oratorio di Aviano 
si terrà un incontro sul “nuovo Messale” rivolto a tutti gli operatori di “pastorale”.

 

 



 

venerdì 6 novembre 2020

Domenica, 8 novembre 2020. Anno 10 n. 50 - XXXII del Tempo Ordinario (A)

 

Le ragazzine avvedute *
 
Il primo grande discorso di Gesù, sulle colline della Galilea, (Matteo 5-7) inizia con un annuncio gioioso, “le beatitudini”; l’ultimo (Matteo 23-25) ha inizio nel tempio con un avvertimento pressante – un grido – di Gesù alle autorità e alle guide religiose d’Israele: “guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, ripetuto sette volte.
Poi Gesù abbandona il tempio e raduna il piccolo gruppo dei discepoli sul monte degli Olivi, di fronte alla città santa, ad est. Li incoraggia e li invita alla vigilanza, anche con alcune parabole.
Parla ancora di una festa di nozze, un matrimonio di lusso (Matteo 25,1-13): sono presenti anche dieci damigelle d’onore, con le fiaccole, per accogliere lo sposo nella notte. Lo sposo tarda e le ragazzine si addormentano. Quando a notte fonda arriva lo sposo, solo cinque possono andargli incontro con le fiaccole accese e partecipare alla festa, quelle avvedute, che avevano portato con sé anche una provvista d’olio.
Le altre ragazzine, quelle imprevidenti, rappresentano le autorità religiose, i sapienti (Matteo 23), che non hanno capito la lentezza, la grandezza d’animo del loro Dio “che ha pazienza verso di noi perché non vuole che alcuno si perda” (II lettera di Pietro 3,9). Gesù, il Figlio, si è fermato ad ascoltare, consolare, guarire, ha trascorso notti in preghiera, si è fermato in casa di amici, è andato a cercare la pecorella che si era perduta.
(“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.
E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…”, sussurrò il piccolo principe per ricordarselo).
I grandi non l’hanno capito.
Lo sposo viene “a metà della notte”, come nella prima Pasqua dell’uscita dall’Egitto, quando tutte le speranze sembravano ormai spente.
La parabola termina con un invito alla vigilanza: “State svegli!”, dice Gesù ai discepoli. “Rimanete qui e state svegli, fatemi compagnia” (Matteo 26,38), ripeterà ai suoi nell’imminenza della passione. “Dio, che davvero non ebbe riguardo nemmeno per il suo proprio figlio e per il vantaggio di tutti noi lo consegnò al suo destino, sicuramente ci donerà per amore insieme con lui anche tutte le cose” (Lettera ai Romani 8, 32).
           
Allo stesso modo S. Paolo rassicura anche la giovane comunità di Tessalonica che ha fondato e poi in fretta abbandonato. Essi hanno in Gesù una fede così viva che stentano ad accettare che chi crede in Lui possa morire. Paolo scrive per rassicurarli: non c’è vera morte per chi si affida a Gesù; Egli verrà, gli andremo incontro insieme, sia quelli che sono morti sia noi che saremo ancora in vita. Il Signore viene sempre e solo per dare Vita. “E staremo sempre in compagnia del Signore” (I Lettera ai Tessalonicesi 4,13-18). La cosa che più conta è stare con Lui.
Dio grande e misericordioso allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te
perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio” (Colletta).
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 9 al 15  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00  Asssociate Def.te del Rosario perpetuo.
D.ti Angelin Giuseppe, Lea e Giovanni
D.ti Carlon Attilio, Onelia e Antonio
 
OFFERTE: In mem. di Burigana Amelia €40


A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Santa Messa
   
MERCOLEDÌ
15,00 Santa Messa – Chiesetta di San Martino
Def. Zambon Marco (Tunio) ord. dai Coscritti 1950
 
SABATO – XXXIII del Tempo Ordinario
18,00 –  D.ti  Vettor Ovidio, Busetti Santina  e Zambon Achille.
 
DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
11,00   Def. Busnelli Carlo

OFFERTE: Janna Maria in Sinesi € 110, NN €20, NN €30
 
A  SANTA LUCIA 

DOMENICA – XXXIII del Tempo Ordinario
10,00 –  Def.ti  Zamattio Lea ord. da Anita, PierAntonio Galiano e Vettor Elisa


 AVVISI

 Mercoledi 11 novembre: San Martino 

Nella chiesetta dedicata al Santo si celebra la Santa Messa alle ore 15,00