venerdì 29 gennaio 2021

Domenica, 31 gennaio 2021 - Anno 11 n. 10 - IV del Tempo Ordinario (B)



Nella sinagoga di Cafarnao *
 
Mosè fu il primo dei profeti (Deuteronomio 18,15-20): le parole che il Signore gli consegnò furono scritte su pietra. Egli era figura di Colui che doveva venire. “Come per tramite di Mosè fu promulgata la legge, così per tramite di Gesù incominciò ad esistere la dimostrazione di quell’Amore che non si smentisce” (Giovanni 1,17). “Il Dio che a più riprese e in più modi parlò agli antenati servendosi dei profeti, alla fine ossia in questi giorni ha parlato a noi nella persona di un Figlio” (Ebrei 1,1s).
 
Dopo aver affrontato satana nel suo territorio, il deserto, Gesù finalmente entra in un luogo abitato (Marco 1,21-28), Cafarnao, “villaggio della consolazione”.  E’ una piccola città in riva al lago, centro commerciale e porto di frontiera con presidio militare, sulla “via del mare”, la strada che collegava l’Egitto con la Persia e le Indie. Recenti scavi ne hanno portato alla luce le stradine e le piccole costruzioni familiari in basalto, frantoi e macine da mulino.
Gesù non è solo, è in compagnia di quattro pescatori, strappati al loro lavoro. E’ sabato. Vanno alla sinagoga e Gesù prende la parola, secondo la consuetudine, dopo la lettura di Mosè.
Improvvisamente lo interrompe, lo aggredisce “un uomo con un’intima forza maligna”. Gesù impone alla forza maligna di tacere e di lasciare quell’uomo ed essa “se ne va via”. Gesù non “è venuto” a umiliare le persone, ma a sconfiggere satana. Lo fa  con  “un insegnamento nuovo, con una veste di autorità”.
Il cristiano che è in rapporto con Gesù, rapporto d’incontro, di amicizia, di appartenenza, che legge il vangelo, conosce Gesù, preferisce Lui e lo mette al di sopra di tutto, quel cristiano è esente da tutto quello che o per malattia o per forza malefica potrebbe intaccare il suo io.
 
San Paolo nel grande messaggio ai cristiani di Corinto, rispondendo ad un loro quesito riguardo al matrimonio (I lettera ai Corinti 7), ha appena affermato la condizione di attesa in cui vive il piccolo cristiano, in una argomentazione bellissima: “Il tempo ormai si è fatto breve” (7,29-31).
Aveva detto anche: “Da parte mia vorrei che tutti fossero come sono io – non sposato – ma ciascuno ha da Dio il proprio dono d’amore” (7,7).
Rendersi graditi al Signore, rendersi graditi l’uno all’altra nel matrimonio è una bella definizione, insieme, della vita di coppia e della fede. Il verbo piacere, essere graditi in greco ha la stessa radice di una parola tenuta in grande considerazione, areté, che significa: virtù, valore, pregio, splendore, stima, nobiltà, fama.
Anche il matrimonio “nella persona del Signore” può ben essere addolcito dallo Spirito con particolari doni, creatori anch’essi di “armoniosa bellezza e assiduità inalterata accanto al Signore” (7,32-35).
Nessuno può rinunciare alla propria parte di sole.
 
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe    dalL’ 1 al 7 FEBBRAIO 2021


A  BUDOIA
 
MARTEDÌ 2  - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora)
18,00 Santa Messa e Benedizione delle Candele
 
MERCOLEDÌ 3 -  San Biagio
9,30 – Santa Messa e Benedizione della gola
           
DOMENICA 7 – V del Tempo Ordinario
11,00 –  Def.ta  Caterina  -  Benefattrice
              Def. ti  Famiglia Donadonibus

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 2  - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora)
17,00  D.ti Ermacora Luigi, Santa e Angela
           Benedizione delle Candele

SABATO 6 – V del Tempo Ordinario
18,00 –  Ann. Zambon Cecilia Pala ord. dal fratello Ugo
              Benedizione della gola
 
DOMENICA 7 – V del Tempo Ordinario
11,00 Def. Zambon Camillo e Lidia (Anniversario)
             D.ti Janna Alfredo, Angela e Chiara          

A  SANTA LUCIA
 
MARTEDÌ 2  - Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora)
17,00 Santa Messa e Benedizione delle Candele
 
DOMENICA 7 – V del Tempo Ordinario
Santa Messa e Benedizione della gola
10,00 Def. Fort Emilio, Soldà Bruna;
             Def.ti Famiglia Bravin e Benvenuti
 
 
AVVISI
 
MARTEDÌ 2  - FESTA DELLA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (CANDELORA)
 
Martedì prossimo, ricorre la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, popolarmente detta della Candelora. Dopo le sante Messe verranno benedette le candele nel segno di Cristo, luce del mondo e delle nostre vite nei seguenti orari:
 
ore 17,00 a Dardago e a Santa Lucia
ore 18,00 a Budoia
 
 
SAN BIAGIO – BENEDIZIONE DELLA GOLA
 
Verrà effettuata la benedizione della gola nei seguenti orari:
 
BUDOIA              - MERCOLEDI dopo la Messa delle ore 9,30
DARDAGO         - SABATO dopo la Messa delle ore 18,00
SANTA LUCIA   - DOMENICA dopo la Messa delle ore 10,00
 

     

 

venerdì 22 gennaio 2021

Domenica, 24 gennaio 2021 - Anno 11 n. 9 - III del Tempo Ordinario (B)

 



Sulla riva del mare
 
Dopo il battesimo nel fiume Giordano, Gesù prende la via del deserto, sulle orme di Giovanni il battezzatore.
 
Giovanni denunciava pubblicamente il comportamento di Erode Antipa, che conviveva con la moglie di suo fratello, Erodiade, figlia del re Areta di Arabia, mentre il marito stava a Roma alla corte imperiale. Giovanni viene arrestato e Gesù torna in Galilea (Marco 1,14-20).
Non è una fuga: Gesù allarga lo spazio, aprendo un cerchio più ampio, un nuovo orizzonte. Scende al “mare di Galilea”, il principale bacino d’acqua dolce del paese, ricco di pesci e di attività. Va a cercare quelli che aveva conosciuto al seguito di Giovanni, che facevano i pescatori nei pressi di Cafarnao. Chiese che stessero con Lui, stabilmente. Egli, venuto dall’entroterra, dalle colline, si circonda di uomini del mare, esperti nel trascinare a riva le reti: “Se vi mettete al mio seguito, vi farò diventare pescatori di uomini”. Egli era venuto “per radunare i figli di Dio che erano dispersi”. E’ l’inizio del gruppo dei dodici.
Gesù è buona notizia in tutta la sua persona: Dio ha strappato i cieli ed è entrato in questo mondo. “Il momento è arrivato, il regno di Dio è qui: ravvedetevi e abbiate fede in questa buona notizia”.
 
San Paolo sviluppa questo stesso pensiero scrivendo ai cristiani di Corinto (I Corinti 7,29-31): “Il tempo si è ormai riavvolto”. Il verbo usato appartiene al linguaggio della vita di mare: il tempo “ammaina le vele”, come quando la nave sta per entrare in porto e si innalza la bandiera del paese che ti ospita. Con Gesù il cielo è già presente sulla terra, questo mondo cede il posto al mondo che viene, lo Spirito è all’opera, la colpa e la morte vanno scomparendo. “C’è una fonte di luce, il Signore Gesù, che illumina le diverse situazioni in cui ciascuno di noi si trova impegnato”.
 
Il libro di Giona, al confine tra i libri profetici e gli scritti sapienziali, è una perla della Scrittura Sacra.
Giona riceve dal Signore l’ordine di andare a predicare la conversione a Ninive, capitale dell’impero assiro, nemico di Israele, perché non venga distrutta. Giona non vuol saperne e sale su una nave per andare nella direzione opposta.
Ma il Signore non si arrende. Ecco allora Giona, riportato indietro, sulle rive del fiume Tigri a predicare controvoglia: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta”. I niniviti non perdono tempo, si coprono di cenere e digiunano, dal re al più piccolo degli uomini e degli animali. Allora anche Dio si ravvede e la città è salva. Giona è disperato: sapevo che sarebbe andata così, “so che sei un Dio di tenerezza e di compassione, nobile d’animo, di grande amore, e che ti lasci impietosire!” (Giona 3,1-10).
“Il desiderio più ardente degli uomini è proprio quello che non confessano neppure a sé stessi; ciò che inconsapevolmente desiderano più di ogni cosa è di essere perdonati” (F. Mauriac, Journal).
Per l’umanità alla deriva c’è un bisogno assoluto di perdono.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe    dal 25 al 31 GENNAIO 2021

A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ 27
9,30 – Santa Messa
           
DOMENICA 31 – IV del Tempo Ordinario
11,00 –  Santa Messa per la Comunità
 
A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 26
17,00 –  Intenzione Offerente

SABATO 30 – IV del Tempo Ordinario
18,00 –  D.to Marton Gino
Matrimonio di Zambon Fabio Biso e Maria Amelia da Vitoria

DOMENICA 31 – IV del Tempo Ordinario
11,00 D.ti  Marson Emanuele, Amabile e Paolo
 
OFFERTE. Pro opere parrocchiali:
                     N.N. € 30, Zambon Giuseppe Luthol, € 50
                     Janna Maria Ciampaner € 15
                     Offerte per oggettini di Natale  € 220

A  SANTA LUCIA
 
DOMENICA 31 – IV del Tempo Ordinario
10,00 Ann. Fort Mario; Def. Pastorutti  Lorenzo
             Def.ta Zambon Rizzo Rosa 


AVVISO
 

Domenica prossima, 31 gennaio, si ricorda San Giovanni Bosco.





Maria Ausiliatrice, la Madonna di Don Bosco
 


sabato 16 gennaio 2021

Domenica, 17 gennaio 2021 - Anno 11 n. 8 - II del Tempo Ordinario (B)




Siamo invitati alle nozze dell’Agnello
 
Samuele, alle soglie del primo millennio a.C., è una figura intensa e controversa. Introdusse, suo malgrado, in Israele l’istituto della monarchia. Portato al tempio di Silo appena svezzato, una volta all’anno sua madre, Anna, andava a trovarlo e gli portava un mantello nuovo.
Quando era rara in Israele la voce del Signore, egli la ricevette, nella notte, mentre “la lampada a sette braccia non era ancora spenta ed era coricato accanto all’arca dell’alleanza”, che custodiva le tavole della legge. Su suggerimento del vecchio sacerdote Eli, fu pronto a rispondere: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta
Quando il tempio di Silo fu distrutto e l’arca cadde in mano ai Filistei, ritornò a Rama, dove era la sua casa ed ebbe dei figli. Fu profeta e giudice in Israele per tutta la sua vita. “Il Signore fu con lui e non lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole”.
 
Giovanni, autore del IV vangelo, racconta il suo primo incontro con Gesù, a Betania al di là del Giordano (Giovanni 1,35-42). Assieme ad Andrea, fratello di Simon Pietro, era discepolo di Giovanni il battezzatore, che segnalò la presenza di Gesù: “guardatelo, l’Agnello di Dio”.
Giovanni ed Andrea lasciano il battezzatore per seguire Gesù. “Tutto il racconto si riduce all’incontro”. Dopo la domanda di Gesù, la sua prima parola in questo vangelo - ”Che cosa cercate?” -, c’è come un intermezzo, una sospensione.
E’ umanissimo questo desiderio di potersi fermare, entrare, chiudere la porta, stare insieme: “Rimani con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino” (Luca 24,29). “Ah, fossi tu almeno per me come un fratello! Ti condurrei, ti porterei alla casa di mia madre” (Cantico 8,1s).
Videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio”. E’ finita l’attività lavorativa, forse è l’inizio dello Shabbàt,  Lui, Giovanni, è semplicemente “il discepolo che rimane” con Gesù, dall’inizio alla fine, per cui “si diffuse la voce che quel discepolo non sarebbe morto” (Giovanni 21,22s). Pietro, la Roccia, arriva subito dopo.
 
Alla comunità di Corinto, giovane e vivace, San Paolo scrive un terzo messaggio per risolvere alcune questioni rimaste in sospeso, in un crescendo di emozione e d’intensità di fede. L’inizio del quinto discorso (I Corinti 6,12-20) riguarda l’abuso della sessualità. “Il cristiano non fa più questione di permessi o divieti. Se egli non compie una determinata azione si deve al fatto che non è più ‘sua’, cioè non è ‘nuova’, non è ‘divina’, non è ‘vantaggiosa’.
Il vostro corpo è per il Signore”, non è una vigna incustodita ma un giardino sbarrato, una sorgente sigillata (Cantico 1,6; 4,12). “I vostri corpi sono membra dell’Eletto Gesù”.
I piccoli cristiani, insieme, formano l’abitazione dello Spirito e “una casa, una stanza, una culla, un vestito d’amore” del Signore Gesù. Nulla può intromettersi di estraneo o di sconveniente.
  
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe    dal 18 al 24 GENNAIO 2021


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ 20
9,30 –  Def.ta Cancian Emma;
            Def. Rui Fortunato ord. Famiglia
 
DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario
11,00 –  Def.to Carlon Valentino
 
A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 19
17,00 –  Def.ta Bocus Rina Luthol

SABATO 23 – II del Tempo Ordinario
18,00 –  Anniv. Bocus Luciano; def.ti Ianna Angelo, Vincenza e 
              Gioconda; Sandrin Emilio, Lucia e famigliari.
               Anniv. Celant Francina; def.ti Zambon Pietro e Santa   
              Sartorel; def.ta Kobilina Katia
              
DOMENICA 24 – II del Tempo Ordinario
11,00 –  Trigesimo Dedor Ida fu Zambon
 
OFFERTE. Pro opere parrocchiali:
                     Zambon Luigia € 100,   NN € 50
                     Fam. Zambon Fabrizio Sartorel   € 30

A  SANTA LUCIA
 
DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario
10,00 –  S. Messa  Offerte: NN € 150 


AVVISO
 
Domenica prossima, 24 gennaio, III del Tempo Ordinario, sarà celebrata la Domenica della Parola di Dio.
La Domenica della Parola di Dio, assume agli occhi di Papa Francesco un grande valore:  “ In questa domenica, in modo particolare, sarà utile evidenziare la proclamazione della Parola di Dio e adattare l’omelia, per mettere in risalto il servizio che si rende alla Parola del Signore” (Aperuit illis n. 3).
Papa Francesco invita tutte le comunità dei fedeli a celebrare questa domenica con particolare solennità. “Sarà importante che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il  valore normativo che la Parola di Dio possiede”.
 
 

Riprendendo i suggerimenti di Papa Francesco, si propone un rito di intronizzazione della Parola, da svolgersi nelle parrocchie all’interno della Messa principale.


venerdì 8 gennaio 2021

Domenica, 10 gennaio 2021 - Anno 11 n. 7 - Battesimo del Signore (B)

 


Quel giorno, in riva al fiume*
 
 
Sulle rive dei fiumi di Babilonia uno sconosciuto, esiliato o figlio di esiliati, invita con tutte le sue forze a fidarsi del Signore: Lui ci ha portato qui perché possiamo rinascere; si è fatto deportare anche Lui con noi per esserci vicino:
Cercate il Signore, il Dio che desidera essere trovato.
Chiamatelo! vi è vicino.
Che l’empio cambi strada,
torni al Signore che ne avrà pietà,
al nostro Dio immenso di Perdono.
Se mi ascoltate, vivrete!” (Isaia 55,1-11).
Allora non fu preso in considerazione, ma i fatti gli diedero ragione e le sue parole furono aggiunte al rotolo di Isaia (40-55). Dio portò a compimento le promesse fatte per mezzo del profeta (P. Beauchamp, Cinquanta ritratti biblici).
 
Sulle rive del fiume Giordano Gesù, assieme ad altri Galilei, forse durante un pellegrinaggio verso la città santa, è attratto dalla predicazione di Giovanni il battezzatore e dal gran movimento di folle e dalla novità che Giovanni aveva suscitato. Anche Gesù si immerge nel fiume e nel risalire dall’acqua ha la conferma di ciò di cui aveva avuto presentimento negli anni della giovinezza:
Qui c’è il mio Servo,
Io ne sono il sostegno,
il mio Eletto che amo.
Il mio Spirito è su di lui” (Isaia 42,1).
La vicinanza del Padre, che aveva sperimentato fino a quel momento, ora trabocca: non la può più contenere. E’ come se i cieli si squarciassero: “Il Sole oggi si bagna nel Giordano. Quei cieli che Adamo aveva chiuso, oggi si riaprono” (Liturgia bizantina). Lo Spirito, che aveva parlato negli antichi profeti e che era spento da tempo, si ravviva in Giovanni ed in una forma del tutto nuova ed unica in Gesù: “Sei tu il mio carissimo Figlio: in te ho concentrato le mie preferenze” (Marco 1,7-11).
 
Anche Giovanni, il discepolo amato, era tra i discepoli del Battezzatore. Diversi anni dopo scriverà alle comunità dell’Asia minore un messaggio di grande intensità perché non spengano il dono d’amore e la chiamata ricevuti e non smettano di consolidare quella fede che li rende vincitori: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. Lasciarsi amare da Dio e amarlo al di sopra di tutto e con tutte le forze: in questo modo riusciremo ad amare i fratelli, se amiamo Lui.
Infine c’è il ricordo commosso della vita vissuta con Lui, a partire da quel primo incontro al Giordano – siamo verso la conclusione e al vertice del messaggio (I Giovanni 5,1-12) - : Gesù, il Figlio di Dio, è venuto nello Spirito, nell’acqua del battesimo e nel sangue di una esistenza concreta, a fianco a fianco con noi, a passo a passo: lo abbiamo visto, toccato, amato; non sempre lo capimmo ma gli rimanemmo vicini. “Chi  ha il Figlio, ha la Vita”.

*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe    dalL’ 11 al 17 GENNAIO 2021


A  BUDOIA

MERCOLEDÌ 13
9,30 –  Santa Messa
 
DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario
11,00 –  Def.ti Carlon Ros Angelo e Luigia
              Ann. Zambon Giovanni, Teresa e Bravin Angela
              Ann. Del Zotto Celestino
              Def. Rizzo Albano ord. Famiglia
 
OFFERTE. Pro chiesa:  NN  € 50.
 
A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 12 
17,00 –  Def.ta Zambon Clara in Ianna
              ord. dal marito Alberto Ianna Theco

SABATO 16 – II del Tempo Ordinario
18,00 –  Santa Messa
 
DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario
11,00 –  Def.ta Bastianello Marcella
 
OFFERTE. Pro opere parrocchiali:
                     Zambon Donatella, in mem. di Petozzi  
                     Jolanda,  € 100;   NN € 5

A SANTA LUCIA
            
GIOVEDI 14
17,00 –  Santa Messa
 
DOMENICA 17 – II del Tempo Ordinario
10,00 –  Trigesimo  Def. Saccon Vittorio, 
               Def. Chiaradia Adelina

                                          Il battesimo di Gesù nel Giordano. 
                                          Affresco di Umberto Coassin.


Chiesa parrocchiale di Budoia.
(da l’Artugna n. 133 – Dicembre  2014)

venerdì 1 gennaio 2021

Domenica, 03 gennaio 2021 Anno 11 n. 6 - II dopo Natale (B)

 


 IL GREMBO DI UNA DONNA PORTA IL DIVINO MISTERO *

Al centro delle celebrazioni per la Natività del Signore, in una delle dodici sante notti tra Natale e l’Epifania, l’antifona d’ingresso prende inaspettatamente una significazione pasquale.
Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa,
mentre la notte giungeva a metà del suo corso,
la tua Parola onnipotente, o Signore,
scese dal cielo, dal trono regale” (Sapienza 18,14s).
Il libro della Sapienza rievoca la notte dell’uscita dall’Egitto, quando Dio intervenne con grande forza per liberare il suo popolo. Ora la nascita del Figlio di Dio nella condizione umana è la più discreta e silenziosa.
Eppure già la venuta del Figlio di Dio nel mondo, l’Incarnazione, è un mistero di riscatto e di salvezza: lo affermano con insistenza soprattutto i Padri delle Chiese d’Oriente, di lingua greca.
Nessuno di noi viene al mondo per morire, ma per vivere. Così anche Gesù: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
Il prologo del Vangelo di Giovanni (1,1-18) è la sintesi matura di quanto lui, il discepolo amato, ha visto e sperimentato.
La Trinità è discorso d’amore. Dio è felicità che ha il gusto di vedere altri felici. Egli ha creato il mondo e noi per poterci rivolgere il suo discorso d’amore, per farci dono della sua stessa vita e felicità. E perché questo discorso sia il più vicino possibile, manda il proprio Figlio, così che lo possiamo ascoltare e toccare: “E questo discorso divenne un essere umano, per cui prese dimora presso di noi”.
Si dice nel Prefazio:
Nel mistero adorabile del Natale, egli, Parola invisibile, apparve visibilmente nella nostra condizione umana per assumere in sé tutto il creatoe sollevarlo dalla sua caduta… cominciò ad esistere nel tempo
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa”.
Affermano i Padri che l’assunzione da parte del Figlio di Dio della nostra natura umana è già per essa una guarigione e una divinizzazione. “Meraviglioso scambio! Facendo sua la nostra umanità, il Figlio ci dona la sua stessa vita divina”
(Antifona dei primi vespri del I gennaio).
“Il ruolo del Figlio di Dio è molto più necessario e molto più intrinseco che se si considera solo la forza meritoria dell’una o dell’altra delle sue azioni, comprese la passione e la morte”. Il Figlio ci ha salvati mettendosi al nostro fianco, con la sua prossimità e condivisione. Grazie alla sua vicinanza siamo salvati. Così avviene in qualche modo anche tra noi.
Tutto il mistero terreno del Verbo incarnato è generatore di salvezza: “Il Verbo si è fatto uomo per divinizzarci in Lui” (S. Atanasio).
L’uomo non può avvicinarsi a Dio se prima Dio non si avvicina a lui, né abituarsi a Dio se Dio non si abitua a lui: “Nel suo ricco e immenso amore, il Verbo si è mescolato a noi perché unendoci a Lui ci innalza alla sua natura… Per questo siamo divenuti fratelli fra noi e un solo essere con Dio. Egli ci ha procurato le sue ricchezze e, avendo preso la nostra natura, ci ha tutti in Lui” (S. Cirillo). Grazie a questa unione l’umanità è divinizzata ed elevata all’adozione filiale.
Per questo nel Credo, alle parole “E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo”, si china la testa o ci si mette in ginocchio.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe    dal 4 al 10 GENNAIO 2021

A  BUDOIA
 
MARTEDÌ 5. BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE **  
18,00 –  Santa Messa    
 
MERCOLEDÌ 6 – EPIFANIA
11,00 –  Def.to Marcolin Alessandro
 
DOMENICA 11 – BATTESIMO DEL SIGNORE
11,00 –  Annn. Def.ta Lasorella Carmela ord. dalla famiglia
           
OFFERTE. Pro chiesa:  Fam. Angelin Girolet  € 40.
 

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 5. BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE ** 
18,00 –  Santa Messa

MERCOLEDÌ 6 – EPIFANIA
11,00 –  Def.ta Barbara Ardemagni
 
SABATO 9 - BATTESIMO DEL SIGNORE
18,00 –  Santa Messa
 
DOMENICA 10 BATTESIMO DEL SIGNORE
11,00 –  Santa Messa
 
OFFERTE. Pro chiesa:  In mem. Dedor Zambon Ida  € 90.


A SANTA LUCIA
 
MARTEDÌ 5.  BENEDIZIONE ACQUA, FRUTTA E SALE **
17,00 –  Santa Messa
           
MERCOLEDÌ 6 – EPIFANIA
10,00 –  Def.ti Martini Maria, Oliva e Luigi
 
DOMENICA 11 – BATTESIMO DEL SIGNORE
10,00 –  Def.ta  Pignat Franca
 
OFFERTE: Per Chiesa: NN  € 30
                     da raccolte in chiesa  € 255
          
   
** AVVISO PER LA BENEDIZIONE  ACQUA, FRUTTA e SALE
 
Per evitare pericolosi contagi, si invitano i fedeli a portare da casa, oltre alla frutta ed al sale, anche una bottiglietta d’acqua.
Quest’anno la benedizione della frutta, del sale e  dell’acqua, verrà effettuata dal sacerdote percorrendo la corsia centrale della chiesa.
 
Non ci sarà, quindi, il recipiente da cui attingere l’acqua benedetta da portare a casa.