venerdì 30 dicembre 2022

Domenica, 1 gennaio 2023 - Anno 13 n. 6 - Maria Madre di Dio (A)

 


Dodici sante notti
 
Il Dio che a più riprese e in diversi modi anticamente parlò ai Padri nella persona dei profeti, alla fine, in questi giorni, ha parlato a noi nella persona di un Figlio, che stabilì proprietario di tutte le cose e per mezzo del quale creò l’universo (Canto al Vangelo, Ebrei 1,1-2).
Per fare il suo discorso d’amore che è il Figlio, Dio crea l’universo e quindi l’uomo, capace di ascoltare ed accogliere quel discorso.

Nel racconto della nascita di Gesù, i pastori alle prime luci dell’alba se ne vennero in fretta, fino a Betlemme. Trovarono Maria, Giuseppe, il Bambino adagiato nella mangiatoia. Si è già radunata una piccola folla, forse parenti e conoscenti di Giuseppe, ma sono i pastori, i favoriti, a portare il lieto annuncio agli altri.
Essi, nel ritorno inneggiano a Dio e riconoscono apertamente lo splendore di Lui in tutto quello che avevano udito e visto. La lode che allieta e illumina le dodici sante notti tra il Natale e l’Epifanìa è raccolta nell’inno dei Vespri, Jesu Redemptor omnium, e riflessa nelle luci dei presepi e dell’albero, nei doni e nel nostro radunarci:
Gesù, tutti ti prendi a cuore, Tu speranza perenne di tutti, venuto come salvezza del mondo.
Maria, da parte sua, teneva tutte queste cose racchiuse nel fondo dell’animo, dove andava raccogliendole insieme.
Otto giorni dopo, il bambino viene circonciso: si diventa ebrei semplicemente nascendo da madre ebrea, ma per i maschi c’è un rito, un segno in più.
Insieme, gli viene dato il nome, Gesù, nome immenso, il motivo della lode dei pastori: ‘il Signore salva’ (Luca 2,16-21).
Ai cristiani di Galazia, tentati di ricadere sotto la servitù della Legge, S. Paolo ricorda l’evento che li ha trasformati e resi liberi una volta per sempre: il Figlio di Dio venne all’esistenza da una donna, venne all’esistenza soggetto ad una legge, perché ricevessimo questa posizione di ‘figli adottivi’: chi lo sperimenta sa la dolcezza e la forza di questa appartenenza.
E di conseguenza, nel contatto con Gesù, non sei più schiavo ma figlio e, se figlio, anche proprietario, per opera di Dio, padrone delle cose della terra e del cielo (Lettera ai Gàlati 4,4-7).
Al cristiano, in quanto re e sacerdote, è affidata la formula di benedizione - trasmessa da Mosé ad Aronne e ai suoi figli - per benedire la Chiesa ed ogni persona. E’ la formula più solenne che si trovi nell’Antico Testamento ed ora fa parte delle benedizioni solenni del Messale:
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere su di te il suo volto e ti accordi il suo favore.
Il Signore rivolga a te il suo sguardo e ti doni la pace (Numeri 6,22-27).
Il Signore ci conceda sempre e solo di benedire, in ogni circostanza, ogni creatura.

SANTE MESSE DAL 2 alL’  8/1/2023

BUDOIA

GIOVEDI’ – 5 Gennaio

18,00 – Santa Messa e benedizione acqua, sale, frutta

VENERDI’ – 6 Gennaio - Epifania
11,00 – Santa Messa
 
DOMENICA –  8 Gennaio
11,00 –  Per la comunità
 
Offerte  pro Chiesa: Famiglia Angelin Girolet  € 40,00
e pro  Oratorio Fam.  Moro € 40,00.
In mem. di Egidio Lacchin: € 50 pro parrocchia e  € 320 per Area  Giovani del CRO.
 
DARDAGO

GIOVEDI’ – 5 Gennaio, Prefestiva  dell’Epifania
18,00 – Santa Messa e benedizione acqua, sale, frutta - Canto del Magnificat.

SABATO –  7 Gennaio
18,00 –  Def. Zambon Ugo
 
Offerte per opere parrocchiali: Zambon Giuseppe Luthol 40. 

SANTA  LUCIA

GIOVEDI’ – 5 Gennaio
16,45  - Santa Messa e benedizione acqua, sale e frutta
 
VENERDI’ – 6 Gennaio  - EPIFANIA
9,45 - Def. Besa Giuseppina Coda

DOMENICA – 8 Gennaio

9,45 - Def.ti Gislon Paolo e Toffoli Rizzo

Offerte : Def. Rizzo Toffoli  € 40, Def. Plinio Fort € 50


Chiesa di Santa Lucia, 6 gennaio, ore 17,00 - INSIEME VOCALE ELASTICO

venerdì 23 dicembre 2022

Domenica, 25 Dicembre 2022 - Anno 13 n.5 - Natale di ns. Signore (A)

 

Eccomi a darvi la bella notizia: una gioia grande

Proprio in quel periodo uscì un decreto, emanato dall’imperatore Augusto, perché venisse fatto il censimento di tutto l’impero.
Il censimento avveniva in due tappe: nella prima si registravano le proprietà terriere, nella seconda si determinavano le imposte da pagare: questa suscitò l’insurrezione e diede inizio alla rivolta degli zeloti.
Giuseppe aveva dei terreni a Betlemme. Parte dalla Galilea insieme con la sua sposa Maria, che era incinta. Vanno anche a cercare un rifugio, lontano dalle insinuazioni e da sguardi indiscreti, in vista di quella nascita prima del tempo. E’ il ritorno nella terra degli antenati, di Booz e Rut, e di David, il re, a sette chilometri da Gerusalemme.
Sono i giorni di Hannukàh, la festa cara ai bambini, all’inizio dell’inverno: un candelabro acceso alle finestre delle case accompagna nella notte il crescere della luna, ogni sera una fiammella in più, per otto giorni.
L’alloggio adatto a Maria, per partorire, è una grotta, in disparte.
Ad un certo punto Giuseppe scompare dal racconto: Maria fa tutto da sola, come le era stato insegnato. Avvolge il piccolo in fasce, secondo le consuetudini delle famiglie nobili: Maria tiene alta la discendenza di suo figlio.
I primi testimoni dell’evento sono i pastori che passavano la notte all’aperto per osservare i turni di guardia:
Dio risplende ad un’altezza infinita e godono prosperità sulla terra
uomini preferiti.
Mai visti prima d’ora tanti angeli tutti insieme.
Lo splendore di Dio è questo suo chinarsi sugli uomini fino a fare strada con loro, con noi, senza privilegi, a partire da una mangiatoia, in una delle notti di Hannukàh.
I pastori sono persone preferite perché sono chiamati a godere già fin d’ora dell’assaggio del Regno, secondo quello che sarà l’atteggiamento di Gesù (“Sei Tu il mio carissimi figlio, in Te ho concentrato le mie preferenze” 3,22) rivolto al Padre e in comunione di volontà con Lui; a favore e per il bene di tutto il popolo.
Tocca ai pastori andare alla ricerca di quel segno: un piccolo avvolto in fasce, dentro una mangiatoia (Luca 2,1-14).
Come sono belli sui monti i passi dell’annunciatore,
che proclama la pace, che annuncia il bene,
che dice a Gerusalemme: “E’ giunto il regno del Tuo Dio!
Sono i passi di Giuseppe e Maria, dei pastori.
Un grido infinito dalle tue sentinelle,
un suono unanime di tripudio: vedono con i propri occhi
tornare a Sion il Signore.
Il Signore consola il suo popolo, riscatta Gerusalemme.
Il profeta anonimo dell’esilio, che non uscì da Babilonia, vide più chiaro di tutti gli altri:
Tutti vedranno il nostro Dio salvare! Non uscirete in un branco,
non ve ne andrete come fuggiaschi:
davanti a voi camminerà il Signore,
dietro le vostre spalle ci sarà il Dio d’Israele (Isaia 52,7-12).
E’ Dio stesso che ritorna.

*(Commento del diac. Silvano Scarpat)
 
SANTE MESSE DAL 26/12/2022  al  1/1/2023

BUDOIA
 
LUNEDI’ – 26/12 Santo Stefano
11,00 – Def.ti  Carlon Rita e Gianni, Santarossa Stefano e Rosa,
             Zambon Vittorio e Giacomina, Carlon Luigi e Luigia,
             Angelin Nicola e Anna, Angelin Agostino e Ida.

SABATO – 31/12
17,00 – Santa Messa e canto del Te Deum di ringraziamento
 
DOMENICA – 1/1/2023  - Giornata mondiale della Pace
11,00 – S. Messa e canto Veni Creator - Def. Angelin Sergio

N.B: Mercoledì 28 non c’è la S. Messa – Intenzioni  spostate al 26 dicembre

Offerte  pro Chiesa: In mem. di Puppin Narciso da mamma e sorella € 100,00


DARDAGO

LUNEDI’ – 26/12– Santo Stefano
11,00  Def. Danilov Alessandro
SABATO – 31/12
18,00 – Santa Messa e canto del Te Deum di ringraziamento
Ann. Def.ta Busetti Attilia, Def.ti Mazzariol Ermenigildo,   Cescon Bruna
 
DOMENICA –1/1/2023  - Giornata mondiale della Pace
10,00 – Santa Messa e canto del Veni Creator
 Def.ti Ianna  Alfredo, Angela e Chiara. Zambon Onorio, Dedor Ida, Cigoy Franco, 

Offerte per riscaldamento chiesa: NN. 20.


SANTA  LUCIA

LUNEDI’ – 26/12 Santo Stefano
9,45 Def.ti  Soldà Bruna; Pastorutti Claudia e Lorenzo
        Def. don Nillo Carniel (ordinata dalla sorella).
 
SABATO – 31/12
16,45 Santa Messa di ringraziamento per l’anno passato
 
DOMENICA –1/1/2023  - Giornata mondiale della Pace
9,45 Santa Messa e canto del Veni Creator
           Def.ti Bortoluzzi Renato

Offerte : Elena Carniel, pro chiesa € 150 in memoria di don Nilo;

AUGURI DI BUON NATALE E DI UN SERENO 2023


mercoledì 14 dicembre 2022

Domenica, 18 Dicembre 2022 - Anno 13 n.4 - IV di Avvento (A)

 


IL SOGNO DI GIUSEPPE

Un giorno, mentre i regni del nord, alleati dell’Egitto, minacciavano Gerusalemme, il profeta Isaia – il suo nome significa ‘il Signore è salvezza’ – si recò dal re Acaz, nel suo palazzo, con una proposta:

Chiedi al Signore, al tuo Dio, che ti dia un segno,

sia laggiù nella terra dei morti,

fino al più alto dei cieli”.

E Acaz rispose: “Non lo chiederò,

non voglio mettere alla prova il Signore”.

In realtà egli crede di aver trovato da solo la soluzione: chiedere l’aiuto del potente re di Assiria.

Ma Isaia continua, rivolgendosi ora a tutta la famiglia del re:

Sarà il mio stesso Signore a darvi un segno”.

La parola è solenne, indica qualcosa della massima importanza: un bambino sta per venire alla luce, forse il figlio del re e della regina Abi, il primogenito. L’appellativo che si merita è Immanuel, “presso di noi è Dio”. Indica il favore, la presenza benefica del Signore: fin dagli inizi Egli è sempre accanto al suo popolo. Il segno è buono: la discendenza di Davide non sarà spezzata (Isaia 7,10-14).

        Il Vangelo di Matteo inizia con l’albero genealogico di Gesù, dalla parte di Giuseppe. Si risale fino al re Davide e, più in là, fino ad Abramo. La conclusione è: Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù, chiamato l’Eletto.

Segue il racconto di come Gesù venne al mondo: un capolavoro di sobrietà e bellezza (Matteo 1,18-25).

Maria, che era fidanzata regolarmente con Giuseppe, cominciò a presentare i segni della sua maternità dovuta a Spirito Santo.

Secondo la consuetudine, essi ancora non abitavano insieme. Giuseppe, essendo persona rettissima e non volendo sporgere contro di lei una denuncia, aveva deciso di lasciarla libera senza dirlo ad alcuno.

Giuseppe appartiene alla discendenza di David e, anche se dall’ esilio babilonese in poi era stata strappata alla dinastia Davidica la regalità - Erode era un estraneo -, non si erano spente la fiducia e la speranza nelle Promesse.

Ed ecco allora farsi presente un messaggero divino, in sogno:

Giuseppe, discendente di Davide, non aver paura di prendere con te Maria, la tua donna”.

In questo episodio intimo, racchiuso prima nel cuore d’un uomo poi tra le pareti domestiche, per la prima volta viene pronunciato il nome Gesù, che significa, nell’antico linguaggio, “il Signore guarisce”. “E’ la priorità del perdono delle colpe quale fondamento di ogni vera guarigione” (Benedetto XVI).

Giuseppe eseguì senz’altro quell’ordine prendendo con sé la sua donna, però senza unirsi con lei; e quando nel frattempo partorì, chiamò il figlio con quel nome: Gesù. Il sogno di Giuseppe si avvera, molto più bello di quanto avrebbe potuto immaginare.

        Infondi nei nostri cuori la tua grazia, o Padre, affinché noi che all’annuncio dell’angelo abbiamo conosciuto l’incarnazione di Cristo, tuo Figlio, per la sua passione e croce giungiamo allo splendore della risurrezione (preghiera di Colletta).


*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

SANTE MESSE DAL 19 AL 25  DICEMBRE


(Per le Confessioni vedi sotto)


BUDOIA
 
MERCOLEDÌ 21 Dicembre ok
9,30 – Def.ta  Angelin Enrichetta

 
 
DOMENICA – 25  Dicembre - SANTO NATALE
11,00 – Def.ti  Santarossa Stefano e Rosa, Carlon Rita e Gianni
             Def.ti  Fam. Fantin

Offerte: pro Oratorio famiglia Carlon Matteo € 50,00 

DARDAGO
 
MARTEDÌ 20 Dicembre
17,00 – Def.ti  Busnelli Carlo, Zambon Santina Luthol
  
             Def.ti Burelli e Carlon Maria 

SABATO – 24 Dicembre -  VIGILIA
22,00 – Def.ti Giovanni, Linda e Maria; Zambon Angelo e Ines;
             Zambon Bruna e Piero, Balliana Aldo e Wilgeforte; Pasa Laura
            
DOMENICA – 25  Dicembre SANTO NATALE
11,00  – Def. Santin Mario
  Offerte: pro opere parrocchiali NN € 200; NN € 10; Zambon Giuseppe Luthol € 40

 SANTA  LUCIA

GIOVEDI' – 22 Dicembre
17,00  per Deff. famiglie Pol, Marin, Bof e Coda

         
DOMENICA – 25  Dicembre SANTO NATALE
09,45 –  Anniv. Don Nillo Carniel (ord. Sorella),
              Def.ti Soldà Bruna, Pastorutti Claudia e Lorenzo,
              Soldà Celeste e  Polese Teresa, Daneluz PierAntonio,
              Zambon Teresa.


***   Da  lunedì 19 a venerdì 23, recita del S. Rosario e canto delle profezie (ore 18,00
         Sabato 24, Vespri di Natale


AVVISI GENERALI

                                            CONFESSIONI INDIVIDUALI

Dardago     :       martedì      20/12    dalle  16,00  alle 17,00
Budoia        :       mercoledì  21/12     dalle  10,00  alle 11,00
Santa Lucia:       giovedì      22/12     dalle  16,00  alle 17,00

                        PENITENZIALE  CON LA POSSIBILITA' DI PIU' CONFESSORI

Budoia        :       martedì      20/12 alle ore 20,30 (Don Riccardo, Don Vito, 
                                                                                  Don Lelio, Don Davide)



lunedì 12 dicembre 2022

Domenica, 11 Dicembre 2022 - Anno13 n. 3 - III di Avvento -(A)


Sei tu o dobbiamo aspettare un altro?

Giovanni Battista, il più grande tra i nati di donna, non ha più le idee chiare. Lui, “più che un profeta”, dubita e chiede aiuto. Non so voi, ma io credo e dubito al tempo stesso; e Dio gode che io mi ponga e gli ponga delle domande. Non so voi, ma io credo e non credo, in duello, come il padre disperato del racconto di Marco, che ha un figlio che lo spirito butta nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo, e confessa a Gesù: “io credo, ma tu aiutami perché non credo” ( Mc 9,23). E Gesù risponde in modo meraviglioso: non offre definizioni, pensieri, idee, teologia, neppure risponde con un “sì” o un “no”, prendere o lasciare. Racconta delle storie. C'era una volta un cieco... e nel paese vicino viveva uno zoppo dalla nascita. Racconta sei storie che hanno comunicato vita, così come era accaduto nei sei giorni della creazione, quando la vita fioriva in tutte le sue forme. Sei storie di nuova creazione.
Gesù parte dagli ultimi della fila, non comincia da pratiche religiose, ma dalle lacrime: ciechi, storpi, sordi, lebbrosi, morti, poveri...; da dove la vita è più minacciata. E fa per loro un vestito di carezze. Non guarisce gente per rinforzare le fila dei discepoli, per farne degli adepti, per tirarli alla fede come pesci presi all'amo della salute ritrovato, ma per restituirli a umanità piena e guarita, perché siano uomini liberi e totali. E non debbano più piangere.
La Bibbia è fatta soprattutto di narrazioni, Le storie dicono che senso diamo al mondo, cioè “che storia ci stiamo raccontando?” Tutte le grandi narrazioni dicono questo: come si affronta la morte, raccontano di come si fa a non morire, a ripartire. Sono iniziazione alla vita. Ai discepoli inviati da Giovanni Gesù chiede di entrare in una nuova narrazione del mondo. Entrano e vedono nascere la terra nuova e il nuovo cielo. E chiede loro di continuare il racconto: raccontate ciò che vedete e udite.
Poi il racconto si fa domanda: Cosa siete andati a vedere nel deserto? Un bravo oratore? Un trascinatore di folle? Un leader carismatico? Forse una canna sbattuta dal vento? Un opportunista che piega la schiena pur di restare al suo posto? Che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti?
Preoccupato dell'abito firmato? Del macchinone da far vedere? Che cosa siete andati a vedere? Perché Dio non si dimostra, si mostra. Nel deserto hanno visto un corpo marchiato, scolpito, inciso dalla Parola. Giovanni ha offerto un anticipo di corpo, un capitale di incarnazione e la profezia è diventata carne e sangue.
Noi tutti ci nutriamo di storie, e questa è la narrazione di cui la terra ha più bisogno per nutrirsi: storie di credenti credibili. 
 
BUDOIA
 
MERCOLEDÌ – 14 Dicembre 


9,30 - Def.ti Emilio, Ezio, Tiziano, Def.ti nonni di Clara, Def.ti Del Fiol e Ravazzolo

DOMENICA – 18 Dicembre -  IV di Avvento                                                                                            10,30 - Luigi e Def.ti Povoledo e Panizzut, Buriola Bruno e Amelia, Ann. Giovanni e Def.ti                          Andreazza, Def.ta Zambon Wilma

OFFERTE 

Pro chiesa da Clara € 20, Pro Oratorio da Fam. Moro € 40                                                                    Pro Missioni  da Santarossa Teresa € 70

DARDAGO

 
MARTEDÌ – 13 Dicembre
17, 00 –  Def.ta Tiziana

SABATO – 17 Dicembre – IV di Avvento
18,00   Def.ta Simioni Silvana, Def.ti Bastianello Giuseppe e  Pellegrini Luigia,
            Def. Tranci Sandro, Def. Calderone Enrico, Prizzon Abramo

OFFERTE 

Per opere parrocchiali, NN. €20  NN. €10

 
SANTA LUCIA

MARTEDÌ – 13 Dicembre - Santa Lucia
15, 00 –  Santa Messa presso la Chiesetta del Colle

DOMENICA – 18 Dicembre -  IV di Avvento
9,45 – Def. Saccon Vittorio
 


 

domenica 4 dicembre 2022

Domenica, 4 Dicembre 2022 Anno 13 n.3 II di Avvento - (A)

 

        COME IL FIORIRE DEL CALICANTO

Quindici anni fa’, il 30 novembre, festa di S. Andrea, papa Benedetto consegnò alla Chiesa
l’enciclica ‘Spe salvi’, richiamando i cristiani al loro compito di pionieri irriducibili della speranza in questo difficile inizio del terzo millennio. L’Avvento è il tempo privilegiato dell’attesa e della speranza.

Isaia era tra i notabili di Gerusalemme. Si recò dal re, Acaz, nei giorni in cui i re di Damasco e di Samarìa si erano coalizzati per impadronirsi del piccolo Regno di Giuda, erede delle Promesse.
Il profeta invitò il re a liberarsi dalla paura e a credere alla vita, nel simbolo di un germoglio, un bambino che stava per nascere:

E dal tronco di Iesse uscirà un germoglio, fiorirà un ramo dalle sue radici.
E il Soffio del Signore scenderà sopra di lui.
Iesse, di Betlemme, è il padre del re Davide.

Esercitare la giustizia, difendere i deboli, era considerato il compito più alto del sovrano: distruggerà il male con la sua parola e creerà il bene, come il Signore agli inizi della creazione.
Il Regno, la discendenza di Davide, si consoliderà al ritmo della crescita di questo bambino.
Intorno a lui le nazioni in guerra si riconcilieranno, rappresentate poeticamente da animali nemici da sempre:

E il lupo abiterà con l’agnello, la tigre col capretto.
Della vacca e dell’orso comune è la pastura;
dei loro piccoli, la tana.
E, come i buoi, di fieno si nutrono i leoni.

Il germoglio di Davide si alzerà abbastanza da attrarre gli altri popoli (Isaia 11, 1-10).
Mentre Gesù abitava a Nazaret con la sua famiglia - dopo il ritorno dall’Egitto - proprio in quegli anni si presenta Giovanni a battezzare (Matteo 3,1-12), nella regione desertica che si estende fino alla depressione del fiume Giordano e al mar Morto.
Egli indossa l’abito del profeta: un mantello grezzo tessuto di peli di cammello e un perizoma di pelle, come Elìa.

La predicazione di Giovanni è la minaccia del giudizio, particolarmente nei confronti di farisei e sadducei, che venivano in molti a farsi battezzare da lui. Le locuste di cui si cibava sono insetti commestibili secondo la Legge e il miele selvatico sembra essere una pianta del deserto.
Con le folle che accorrevano a lui – Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione lungo il Giordano – ha parole di speranza: Colui che viene dopo di me – un mio discepolo – è più forte di me. Egli vi immergerà in uno Spirito Santo che è fuoco. Egli è lo Sposo per la sua terra e per l’umanità (come Boz nei confronti di Rut): a Lui io non posso togliere i sandali.
La conclusione del messaggio di S. Paolo ai cristiani di Roma (15,4-9) è di grande vigore: Tutto ciò che fu scritto in precedenza – le Sacre Scritture -era diretto a ciò che noi insegniamo, affinché possiamo coltivare quella sicura speranza. Dio vi conceda di sentirvi reciprocamente in perfetta armonia: ognuno accolga l’altro sotto la sua protezione. Noi, che apparteniamo alle genti, siamo oggetto di tenera compassione e di favore, “in un continuo infrangersi di barriere, un andare continuo verso la novità, gioia che incomincia sempre perché è sempre nuova, e non finisce mai perché è sempre gioia”.

BUDOIA
 

NON ci sono Sante Messe  Mercoledì


GIOVEDÌ – 8 Dicembre  - IMMACOLATA

10,30 –  D.to Zambon Claudio

DOMENICA –11 III di Avvento

18,00 – Deff. Gislon Vincenzino e Rosa

OFFERTE

Pro chiesa: De Santis Maria € 50;  Gislon Vincenzino e Giovanna   € 100; 
raccolti pro Seminario € 150; per fiori chiesa NN € 20

DARDAGO
 
MARTEDÌ – 6 Dicembre
17, 00 –  Def.ti  Zambon Giovanni Rosit  e Bastianello Luigia
 
MERCOLEDÌ – 7 Dicembre  
18,00 prefestiva dell’ IMMACOLATA
          D.ti Emilio Sandrin e Battistuzzi Lucia
 
SABATO – 10 DicembreIII di Avvento
18,00   D.to Zambon Ugo
 
OFFERTE 
 
Per opere parrocchiali  NN € 20

SANTA LUCIA

GIOVEDÌ – 8 Dicembre  - IMMACOLATA
17,00 –  Def. Moretto Caterina    

DOMENICA – 11 Dicembre -  III di Avvento
9,45 – Deff. Antonio Scandolo, Gislon Paolo,
Messa di Anniversario  Saccon Giovanna,
Santa Messa per Maria, Rosalia e Assunta ord.Famiglia

 14.30 Chiesetta sul colle: Santa Messa e Processione

Nella chiesa Parrocchiale di Santa Lucia, si recita il S. Rosario:

Venerdì  9 e Sabato 10 dicembre  alle ore 18,00.

 


INCONTRO MARIANO DI PREGHIERA

Venerdì 9 presso la chiesa di Dardago, alle ore 20,30 
incontro Mariano di preghiera.
·       Recita  del Santo Rosario
·       Adorazione del SANTISSIMO
 
Saranno a disposizione dei sacerdoti per le confessioni