sabato 27 gennaio 2024

Domenica, 28 Gennaio 2024, Anno 14 n. 9 - IV de Tempo Ordinario (B)

 


 Il risveglio della profezia

Una tradizione sempre viva e dominante in Israele vede nel profeta

l’autorità suprema, da cui dipendono re e sacerdoti e alla cui parola sono  sospese le sorti dell’intero popolo. La parola del profeta è Parola del Signore.

Il vero profeta è una figura solitaria e imprevedibile, docile al solo ascolto del Signore. E’ al profeta che si deve obbedire: “Se qualcuno non ascolterà le parole che il profeta dirà in mio nome, Io gliene domanderò conto”, dice il Signore.

Il Dio d’Israele è il Dio che parla, che entra in comunicazione rispettosa e creativa con l’uomo, facendo un Patto e chiamandolo a vivere in amicizia.

Il popolo d’Israele è luogo di rivelazione unica, in esso tutti sono chiamati ad essere profeti; ma non tutti ne sono capaci, non tutti ne possono sopportare il peso. Dio non condanna questa paura: “Che io non oda più la voce del Signore mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia!” Anzi la interpreta come rispetto di fronte alla sua Trascendenza.

Ecco allora che il Signore viene incontro alla debolezza del suo popolo

suscitando un mediatore. La profezia è un dono: ad un uomo è consentito di udire il Signore, che gli parla a faccia a faccia, come uno fa con un suo amico (Esodo 33,11).

Il profeta è chiamato a portare nella storia la parola divina, il fuoco della

verità; a diventare luminoso per gli altri, come Mosé: ed essi vedevano quanto raggiante fosse il suo volto (34,30).

A diventare profeta è uno del popolo, è un fratello: Io susciterò per loro, dai loro stessi fratelli, un profeta e metterò sulla sua bocca le mie parole ed egli dirà quanto Io gli comanderò! Il profeta parla di Dio restando fratello, partecipe del destino del suo popolo, in piena solidarietà con i suoi fratelli, come Mosé:

“Il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terra. Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama” (Deuteronomio 7,6-8).

“Signore, Signore, non distruggere il tuo popolo, il tuo possesso ereditario che hai riscattato nella tua grandezza; non guardare alla caparbietà di questo popolo, alla sua malvagità e alla sua colpevolezza” (9,26-27).

Come Mosé, il profeta è in mezzo al suo popolo, presenza più sacra del tempio, più autorevole del re, più decisiva di quanti amministrano la giustizia. Il profeta è il segno del Patto per sempre, una parola fatta persona, segno e figura del Dio che ama gli uomini e per questo si rivela attraverso la Parola.

Queste parole riguardo la profezia si trovano nella parte centrale del Libro del Deuteronomio (18,15-20), di quei discorsi che Mosé fece al popolo nella terra di Moab, oltre il Giordano, dopo aver guidato il popolo attraverso il deserto per quarant’anni fin sulle soglie della Terra promessa. Mosé non poté entrarvi ma in cambio sembra aver chiesto e ottenuto dal Signore, come risarcimento, per il suo popolo una possibilità del tutto inattesa, che non venga mai a mancare un profeta a somiglianza di Mosé.

 

BUDOIA

 MERCOLEDI’– 31 Gennaio – Memoria S. Giovanni Bosco   

9,30 - Santa Messa  


DOMENICA – 4 Febbraio -  IV Tempo Ordinario

Giornata della Vita

11,00  Ann. Scaringi Francesco, Def.ti Gislon Vincenzo e Rosa

Offerte:

Pro Oratorio: Famiglie Moro €40, Zambon € 40, Pasin  € 60   

                        Grattini/Capone € 60, Del Puppo € 50

                             Classe II  Primaria Budoia  € 100.


DARDAGO

 

MARTEDI’– 30 Gennaio

17,00    Def. Zambon Roberto Momoleti  (ottava)

               Ordinata dai coscritti 1949

VENERDI’– 2 Febbraio

20,30    Incontro Mariano

SABATO – 3 Febbraio - IV Tempo Ordinario (San Biagio)

18,00 –  D.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara, D.ti Ermacora

              Luigi, Santa e Angela; Ann. Calderan Giacoma,  

              Lachin Rizieri, Anniv. Prizzon Abramo e Manlio. 

Offerte Pro chiesa:

Famiglia Sartorel € 40, NN € 20

La famiglia per funerale Zambon Roberto € 100


AVVISI COMUNI

BENEDIZIONE CANDELE (CANDELORA)

SABATO 27 Gennaio ore 18,00   a  DARDAGO

                                    DOMENICA 28 Gennaio ore 9,45     a  SANTA LUCIA

                                      DOMENICA 28 Gennaio ore 11,00   a  BUDOIA 

 

BENEDIZIONE GOLA

(SAN  BIAGIO)

 

                                             SABATO 3 Febbraio ore 18,00   a  DARDAGO

                                        DOMENICA 4 Febbraio ore 9,45   a  SANTA LUCIA

                                           DOMENICA 4 Febbraio ore 11,00   a  BUDOIA

 


martedì 23 gennaio 2024

DOMENICA, 21 GENNAIO 2024 - ANNO 14 n. 8 III del Tempo Ordinario (B)


 Il segno di Giona

Quando Giovanni, il Battezzatore, fu incarcerato, nella fortezza di Macheronte sopra il mar Morto, il movimento da lui suscitato non si spense. Un piccolo gruppo di suoi discepoli Gesù li raccolse presso il lago di Galilea. Lì Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni facevano i pescatori. Questo nuovo inizio fu quasi impercettibile, come le cose destinate a durare, come le campanelle che ora si preparano a fiorire, dietro la collina, anticipando la primavera.

La cosa importante è stare con Gesù, affidandosi interamente a Lui. L’annuncio che Egli porta è molto semplice: “Il Regno di Dio si è fatto vicino”. Gesù è la buona notizia attesa e annunciata dai profeti (Marco 1,14-20).

San Paolo, in un passo intenso della Lettera ai Corinti (I,7,29-31), rivela il suo segreto, l’affidarsi al Signore nell’attesa di Lui: “E poi dico questo, fratelli, che il mondo presente è sempre più limitato… Quelli che usufruiscono del mondo, è come se non ne usufruissero realmente: la figura di questo mondo è l’attesa. Le nostre lacrime, le nostre gioie diventano preziosissime, vissute con Lui.

L’idea del Libro di Giona può risalire al tempo dell’esilio o pochi decenni dopo: vuole ricordare ad Israele la grandezza della sua missione profetica, unica, nei confronti degli altri popoli. Giona significa ‘colomba’ e può richiamare la colomba che annuncia la fine del diluvio.

La parola del Signore fu rivolta a Giona: “Alzati e va a Nìnive, la grande città, e proclama contro di essa che la loro cattiveria è salita fino a me”. Giona non ne vuol sapere: a Giaffa sale su una nave per andare verso Tarsis, forse in Spagna, nella direzione opposta, lontano dal Signore. Ma una tempesta lo riporta indietro.

Il Signore lo chiama di nuovo e Giona, a malincuore, obbedisce. Nìnive, capitale della Siria, nemica d’Israele, è una città immensa, ci volevano tre giorni per attraversarla. “Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta”, è l’annuncio di Giona. E già al primo giorno tutta la città, unanime, accoglie l’invito del Signore. Tutti gli abitanti di Nìnive, dal più piccolo al più grande, indossarono abiti di lutto. Il re scese dal trono, si spogliò del manto regale e sedette sulla polvere. Emanò un decreto che diceva: “Uomini e animali, mandrie e greggi, non prendano cibo, non pàscolino e non bevano; e gridino verso Dio con forza”.

Giona ne provò un grande dispiacere. Infine, sfinito, si rivolge al Signore: “Sapevo che sarebbe andata a finire così”. Giona si costruì una capanna ad oriente della città. Il Signore gli si avvicinò, come un amico, per parlargli.“Si direbbe, a leggere queste parole, che Israele è portatore di una salvezza per tutti i popoli, suo malgrado. Il Libro di Giona gliene fa un mite rimprovero”


BUDOIA

MERCOLEDI’– 24 Gennaio – Memoria S. Francesco di Sales   

9,30 - Santa Messa  

 DOMENICA – 28 Gennaio -  IV Tempo Ordinario

11,00    Def.ti Pes Ferdinando, Carlo, Agnese e Aldo.

 Offerte:

Pro chiesa: NN € 30, NN € 10

 

DARDAGO

MARTEDI’– 23 Gennaio

17,00    Def. Zambon Ugo Pala

SABATO – 27 Gennaio - IV Tempo Ordinario

18,00 –  Ann. Marton Gino 

Offerte:

Per opere parrocchiali,

dalla vendita degli oggetti di Natale        € 544

 

SANTA LUCIA

GIOVEDI’ – 25 Gennaio

17,00  – Santa Messa

 DOMENICA – 28 Gennaio -  IV Tempo Ordinario

9,45  -  Def.ti Zanolin Forti Lola e Famigliari  Fort

                       Zambon Rizzo Rosa,   Fort Mario

  


venerdì 12 gennaio 2024

DOMENICA, 14 GENNAIO 2023 - ANNO 14 n. 7 II del Tempo Ordinario (B)

 


Un ragazzo e una lampada, nella notte

In un tempo in cui la parola del Signore era rara e l’esistenza delle tribù d’Israele era in pericolo, un ragazzo, Samuele, si trova nel tempio di Silo, al centro della Palestina. Lì si custodiva l’arca dell’Alleanza, simbolo e punto di riferimento delle dodici tribù. Samuele vi era stato portato piccolissimo, dalla madre, per adempiere un voto. Egli si occupava della menoràh, il candelabro a sette braccia, che veniva preparato al mattino e acceso all’offerta dell’incenso, alla sera, perché ardesse tutta la notte.

Venne il Signore, mentre la notte stava per finire, e lo chiamò. Samuele rispose: “Parla, perché il tuo servo ascolta!” (I Libro di Samuele 3,1-10). Samuele crebbe e il Signore fu con lui e non lasciò cadere a terra una sola delle sue parole, così che egli godeva grande considerazione come profeta del Signore.

Giovanni, l’evangelista, cerca di ricordare quando incontrò Gesù per la prima volta (1,35-42).

Disse il Battezzatore: “Guardatelo, l’Agnello di Dio!” L’agnello è il fiore del gregge, la pupilla del Pastore, la sua più preziosa e delicata ricchezza. Giovanni il Battezzatore a quella novità è come frastornato, comprende e non comprende. Non gli dispiace che qualcuno dei suoi lo lasci per andare con Gesù: Andarono e videro dove dimorava e quel giorno rimasero con Lui. Era l’inizio del sabato, il momento più atteso della settimana.

San Paolo scrive ai Corinzi - una comunità vivacissima ma a rischio - un messaggio per rispondere ad una serie di quesiti e problemi rimasti in sospeso. Qui (I, 6,12-20) si tratta dell’abuso della sessualità e del corpo: a Corinto veniva praticata la prostituzione come rito sacro, nel tempio di Afrodite.

L’insegnamento di San Paolo è stupendo: se un cristiano non compie una determinata azione si deve al fatto che non è sua, non è divina, non è vantaggiosa. La vita cristiana è un gratuito ed infinito dilagare di vita, una gloriosa ‘rinascenza’: Noi siamo tempio di un Dio vivo.

Ciascuno e tutti si stringono attorno al Figlio, Gesù, facendogli dei loro pensieri, sentimenti e corpi non solo un tempio ma una casa, una stanza, una culla, un vestito d’amore. Ne deriva un dilagare inaspettato di tenerezza, affabilità, accoglienza, fiducia, vicinanza, generosità, comprensione, speranza, dolcezza, senza misura.

Perché foste acquistati e fu versato un prezzo – quel corpo di Gesù, assunto per amore e speso per amore -Ecco perché nel vostro corpo dovete far risplendere Iddio.


BUDOIA

MERCOLEDI’– 17 Gennaio – Memoria S. Antonio Abate   

9,30 - Santa Messa 

           D.ti Barbot, Carlon e Zambon

           D.ti Zambon Giovanni e Bravin Angela

    

DOMENICA – 21 Gennaio -  III Tempo Ordinario

11,00    Def. Santarossa Stefano e Rosa,

               Def. Rizzo Albano ordinata da famiglia

 

DARDAGO

MARTEDI’– 16 Gennaio

17,00    Def.ti Bastianello Marcella;

               Def.ti Famigliari di Ianna Franca


SABATO – 20 Gennaio - III Tempo Ordinario

18,00 – Def. Tranci Sandro

             Ann. Zambon Loris Pala, Bocus Luciano Fritz

                   Ann. Celant Francina,

 Def. Ianna Angelo, Carlon Vincenza, Sandrin Emilio,

         Battistuzzi Lucia, Bocus Rina e famigliari defunti.

Offerte:

Pro chiesa: NN 50, NN 30, NN 30


SANTA LUCIA

GIOVEDI’ – 18 Gennaio

17,00  – Santa Messa

DOMENICA – 21 Gennaio -  III Tempo Ordinario

9,45  -  Def.ta Zanus Busetti Marisa

 

 AVVISI COMUNI

 Dal 18 al 25 gennaio

 

Settimana di preghiera

per l’unione delle Chiese e dei cristiani

              

 


venerdì 5 gennaio 2024

DOMENICA, 7 GENNAIO 2024 - ANNO 14 n. 6 - Battesimo del Signore (B)

 



Nel fiume scende una Stella

 
La stella che i magi avevano visto in oriente cominciò a precederli, per andare poi a fermarsi al di sopra del luogo dove era il bambino. 
Al vedere la stella, i magi provarono una gioia grandissima (Matteo 2,1-12). Offrono al bambino i prodotti più rappresentativi della loro terra, doni di pregio, di spreco, adornamenti d’amore, adatti al gran Dono, Gesù.

Nella Liturgia l’adorazione dei magi è seguita, quasi senza interruzione, dalla festa del battesimo di Gesù, avvenuto quando Egli aveva circa trent’anni.

Anticamente, in alcuni luoghi, costituiva un’unica festa:
Oggi la Chiesa, lavata dalla colpa nel fiume Giordano, si unisce a Cristo, suo Sposo, accorrono i magi con doni alle nozze del re e l’acqua cambiata in vino rallegra la mensa, alleluia.
L’introduzione alla festa del battesimo del Signore è affidata al profeta anonimo di Babilonia, una profezia coraggiosa che unisce, come significato, i due eventi; che assicura un avvenire di luce al popolo liberato dall’esilio:

“Ecco, l’ho costituito testimone tra le nazioni.
Accorreranno a te popoli che non ti conoscevano,
a causa del Signore tuo Dio,
del Santo d’Israele che ti onora (Isaia 55,1-11).
Ed ecco che da Nazaret di Galilea venne Gesù e fu immerso da Giovanni nel Giordano.
E dal fondo del cielo infinito venne anche una voce: “Sei tu il mio carissimo Figlio! In te ho posto il mio compiacimento!”

L’altro Giovanni, il discepolo testimone, scrive il commento più bello: Gesù, il Figlio di Dio, è venuto con acqua e sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Questa è la testimonianza di Dio, che Egli ha dato riguardo al proprio figlio (I Lettera di Giovanni 5,1-9).
L’acqua richiama sia il battesimo di Gesù che il nostro, significa rinascita, rigenerazione, la vita filiale, l’acqua viva e l’adorazione in spirito e verità. Il sangue è il sangue che scorre nelle vene, la fervente umanità del Figlio di Dio che ci è donata come via verso la Vita. La storia del mondo ha come frutto Gesù che, Figlio unico di Dio, diventa Figlio dell’uomo.

Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. La fede è nascere da

Dio, è adesione alla vita della divina Trinità.
La Trinità non è un mistero inaccessibile, lontano: l’uomo è dentro questo fuoco e diventa fiamma, luce. L’amore autentico apre i nostri cuori verso i fratelli. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i
suoi comandamenti. Il comandamento non è gravoso perché l’amore non è un peso. Il comandamento traccia un sentiero per la presenza di Dio nell’intimo.
L’amore obbliga, senza alcuna costrizione al di fuori di sé stesso, senza rigidità o durezza; chiama al rispetto, alla tenerezza, alla delicatezza, alla gioia.
La gioia, l’incontenibile gioia della vita, non può morire.


BUDOIA
 

MERCOLEDI’– 10 Gennaio   
9,30 - Santa Messa


DOMENICA – 14 Gennaio -  II Tempo Ordinario
11,00  –  Anniv. Del Zotto Celestino ordinata da famiglia


DARDAGO
 

MARTEDI’– 9 Gennaio
17,00  –  Defunti Famigliari di Busetti Anna

VENERDI’ – 12 Gennaio
20,30 –Incontro Mariano (vedi avvisi a pagina seguente)

SABATO– 13 Gennaio - II Tempo Ordinario
18,00 – Tutti i defunti della classe 1952
 

Offerte: Battesimo Van DYCK Mioni Mattia  € 80  
               In memoria di Destro Luigia, la famiglia € 40  

SANTA LUCIA

GIOVEDI’ – 11 Gennaio

17,00  – Santa Messa

DOMENICA – 14 Gennaio - II Tempo Ordinario 

9,45 -  Santa Messa  con ricordo di Chiaradia Adelina

Offerte

Per manutenzioni e utenze per 

chiesa parrocchiale e chiesetta al colle N.N. € 1.000


AVVISI

 INCONTRO MARIANO

 

A DARDAGO,  venerdì 12 Gennaio,   ore 20,30

si terrà l’incontro Mariano  con la recita del Santo Rosario,

la celebrazione della S. Messa e l’adorazione del Santissimo.