Siamo invitati alle nozze dell’Agnello
Samuele, alle soglie del primo
millennio a.C., è una figura intensa e controversa. Introdusse, suo malgrado,
in Israele l’istituto della monarchia. Portato al tempio di Silo appena
svezzato, una volta all’anno sua madre, Anna, andava a trovarlo e gli portava
un mantello nuovo.
Quando era rara in Israele la
voce del Signore, egli la ricevette, nella notte, mentre “la lampada a sette
braccia non era ancora spenta ed era coricato accanto all’arca dell’alleanza”,
che custodiva le tavole della legge. Su suggerimento del vecchio sacerdote Eli,
fu pronto a rispondere: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”
Quando il tempio di Silo fu
distrutto e l’arca cadde in mano ai Filistei, ritornò a Rama, dove era la sua
casa ed ebbe dei figli. Fu profeta e giudice in Israele per tutta la sua vita.
“Il Signore fu con lui e non lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole”.
Giovanni, autore del IV vangelo,
racconta il suo primo incontro con Gesù, a Betania al di là del Giordano
(Giovanni 1,35-42). Assieme ad Andrea, fratello di Simon Pietro, era discepolo
di Giovanni il battezzatore, che segnalò la presenza di Gesù: “guardatelo,
l’Agnello di Dio”.
Giovanni ed Andrea lasciano il
battezzatore per seguire Gesù. “Tutto il racconto si riduce all’incontro”. Dopo
la domanda di Gesù, la sua prima parola in questo vangelo - ”Che cosa
cercate?” -, c’è come un intermezzo, una sospensione.
E’ umanissimo questo desiderio di
potersi fermare, entrare, chiudere la porta, stare insieme: “Rimani con noi
perché si fa sera e il giorno già volge al declino” (Luca 24,29). “Ah, fossi tu
almeno per me come un fratello! Ti condurrei, ti porterei alla casa di mia
madre” (Cantico 8,1s).
“Videro dove egli dimorava e
quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio”. E’
finita l’attività lavorativa, forse è l’inizio dello Shabbàt, Lui, Giovanni, è semplicemente “il discepolo
che rimane” con Gesù, dall’inizio alla fine, per cui “si diffuse la voce che
quel discepolo non sarebbe morto” (Giovanni 21,22s). Pietro, la Roccia, arriva
subito dopo.
Alla comunità di Corinto, giovane
e vivace, San Paolo scrive un terzo messaggio per risolvere alcune questioni
rimaste in sospeso, in un crescendo di emozione e d’intensità di fede. L’inizio
del quinto discorso (I Corinti 6,12-20) riguarda l’abuso della sessualità. “Il
cristiano non fa più questione di permessi o divieti. Se egli non compie una
determinata azione si deve al fatto che non è più ‘sua’, cioè non è ‘nuova’,
non è ‘divina’, non è ‘vantaggiosa’.
“Il vostro corpo è per il
Signore”, non è una vigna incustodita ma un giardino sbarrato, una sorgente
sigillata (Cantico 1,6; 4,12). “I vostri corpi sono membra dell’Eletto Gesù”.
I piccoli cristiani, insieme,
formano l’abitazione dello Spirito e “una casa, una stanza, una culla, un
vestito d’amore” del Signore Gesù. Nulla
può intromettersi di estraneo o di sconveniente.
*(Commento del
diac. Silvano Scarpat)
Sante Messe dal 18 al 24 GENNAIO 2021
MERCOLEDÌ 20
9,30 – Def.ta Cancian Emma;
Def. Rui Fortunato ord. Famiglia
DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario
11,00 – Def.to Carlon Valentino
A DARDAGO
MARTEDÌ 19
17,00 – Def.ta Bocus Rina Luthol
18,00 – Anniv. Bocus Luciano; def.ti Ianna Angelo, Vincenza e
Gioconda; Sandrin Emilio, Lucia e famigliari.
Anniv. Celant Francina; def.ti Zambon Pietro e Santa
Sartorel; def.ta Kobilina Katia
DOMENICA 24 – II del Tempo Ordinario
11,00 – Trigesimo Dedor Ida fu Zambon
OFFERTE. Pro opere parrocchiali:
Zambon Luigia € 100, NN € 50
Fam. Zambon Fabrizio Sartorel € 30
DOMENICA 24 – III del Tempo Ordinario
10,00 – S. Messa Offerte: NN € 150
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