sabato 18 febbraio 2017

Domenica, 19 febbraio 2017 - VII del Tempo Ordinario (A)





       LA VIA ALTA DEL VANGELO
Siate dunque perfetti, nell'amore e nella misericordia, come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli; ecco l'altissima vocazione di ognuno di noi: amare come Dio! Certo, sentendo questi comandamenti del Signore, un po' ci viene da tremare e dire: "Ma chi ce la fa? Io non ci riesco!". È chiaro che per vivere queste parole, non basta solo il nostro sforzo, ma ci vuole la grazia di Dio, che Lui ci dona, pregando, partecipando ai sacramenti ed esercitando giorno per giorno la carità. Gesù è morto e risorto per donarci questa vita nuova: Egli «a Pentecoste e poi nel battesimo, ci ha donato il suo Spirito. Che significa? Significa che ci comunica le sue stesse disposizioni, infonde in noi, con la carità, la sua stessa capacità di amare tutti, anche i nemici. In tal modo Gesù non ci ordina solo di fare, ma fa egli stesso, con noi e in noi» (R. Cantalamessa). Andiamo ora alle ultime due "antitesi", o i due ultimi "salti di qualità" con i quali Gesù ci propone "la Via alta" del Vangelo.  Dunque se uno ti dà uno schiaffo, tu porgi anche l'altra guancia; come a dire: rinuncia alle bassezze della violenza, non se ne ottiene nulla! Rispondere all'offesa con l'offesa, al torto con il torto, è tanto facile quanto infantile; rispondere invece all'offesa con la pazienza, questo sì che è tanto difficile quanto bello, divino, da persone grandi! Attenzione: questo non significa essere fessi o buonisti, lasciandosi calpestare come nulla fosse: anche Gesù usava fermezza quando c'erano delle ingiustizie. Ma significa non rispondere con la violenza, con il male al male, ma sempre con il bene, discernendolo volta per volta! Proprio come Gesù che quando, durante la passione venne schiaffeggiato, rispose con ferma pacatezza dicendo: se ho sbagliato, mostrami l'errore, se no perché mi percuoti? A chi ti vuol togliere il mantello, lascia la tunica, a chi vuol far con te un miglio, fanne due... che bello questo distacco dalle cose e da se stessi che Dio ci dona di poter vivere. Quanti litigi invece, quante amicizie infrante, quante famiglie divise perché ci si attacca alle cose, e ci si trascina davanti a tribunali e avvocati! È paradossale come, a causa del nostro peccato, sia più facile dividersi gli uni dagli altri, lasciando "perdere" le persone, che non piuttosto le cose materiali o i nostri desideri. Ed infine ecco l'apice: amare i propri nemici, facendo come Dio, che fa sorgere il sole su tutti, che va in cerca di tutti e ama tutti, anche quando non è ricambiato. È dura amare persone che ci fanno tanto male: pensiamo poi a chi uccide, a chi opprime gli altri cercando solo il proprio interesse. Come fare? Innanzitutto è importante volerlo fare: un conto è dire: "io non voglio amare quella persona, io non mi sento di perdonarla", un altro conto è dire: "io non ci riesco, ma vorrei". Così infatti si lascia aperta la porta alla grazia, altrimenti il cuore si indurisce e anche noi diventiamo nemici degli altri! Poi cominciare dal pregare per quella persona, pregare perché Dio le tocchi il cuore, e perché dia a noi la grazia di amarla! Che bella la vita che ci propone di vivere il Signore: a noi far spazio a questa "misura alta della santità", a questa vita da risorti, uscendo dalle grettezze del nostro egoismo, perché brilli davvero in noi l'immagine e la somiglianza di Dio!


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A BUDOIA

MERCOLEDI’ Cattedra di San Pietro Apostolo
  9,30 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE 
VENERDI’ della settima settimana del Tempo Ordinario
17,00 DEFF. SANTAROSSA STEFANO E ROSA
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario
11,00  DEFF. DEDOR LUIGIA E ANGELIN CIPRIANO
           MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI

OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali: per funerale di Angelin Renato, €. 65.

A DARDAGO

MARTEDI’ S. Pier Damiani vescovo e dottore della Chiesa
17,00 MESSA DI 30° DEF.TA VETTOR MIRELLA E DEF. CIACOTICH
           FRANCO
GIOVEDI’ San Policarpo vescovo e martire
17,00 DEFF. CARLON VERONICA, REDENTO E DUILIO
SABATO Ottava Domenica del Tempo Ordinario
18,00 MESSA DI 30° DEF.TA BUGAT EMMA
          DEFF. PARMESAN ERACLIO, MARIA E REGINA
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario  
18,00 MESSA DI 30° DEF.TA JANNA ITALIA NORINA
          ANN. DEF. ZAMBON LUIGI MARIN ord. classe 1949
          DEF. BOCUS LORENZO ord. moglie e figlio
          
OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali:  per funerale di Zambon Rizzieri,  €. 190.

A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ della settima settimana del Tempo Ordinario
17,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario  
10,00 DEF. LAVEZZARI PIERLUIGI
          ANN. DEF. CARNIEL LIDO
          DEF. PASTORUTTI LORENZO


AVVISI COMUNI


CELEBRAZIONI DI QUESTA SETTIMANA

In questa settimana ricorrono due celebrazioni liturgiche importanti.
Mercoledì 22 ricorre la festa della cattedra di  San Pietro. Ricorda l’episodio quando Gesù consegnò a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli e gli diede il compito di pastore della Chiesa Universale. Fu l’inizio del ministero pontificio. Pietro il primo Papa. Dopo di lui altri 264, fino ad oggi, sono saliti su quella cattedra per guidare il popolo di Dio sulle strade della vita. Oggi Francesco è stato scelto dallo Spirito Santo per quest’opera grande. Preghiamo lo Spirito perché assista il Papa nel suo ministero cosicché sia guida sicura all’incontro con Gesù Cristo e ci spalanchi le porte del Regno dei Cieli.
Giovedì prossimo 23, ricorre la memoria di San Policarpo, discepolo degli apostoli, amico e ospite di sant’Ignazio di Antiochia, fu vescovo della Chiesa di Smirne, nell’attuale Turchia.  Già vecchio si recò a Roma, dove animato da grande prudenza e carità, discusse le questioni della data della Pasqua con papa Aniceto. Di lui ci resta una lettera, ricca di zelo e di dottrina indirizzata alla Chiesa di Filippi. La sua lunga vita fu coronata  nello stadio di Smirne il 23 febbraio 155 dal martirio di cui ci dà commossa notizia la lettera di un testimone oculare. Il santo vescovo affrontò il tormento del fuoco con la dignità, lo spirito di preghiera, la serena fiducia nel Signore Gesù, di chi presiede a una divina liturgia. Alla richiesta del giudice che lo invitava ad abbandonare la fede in Cristo e ritornare al paganesimo per aver salva la vita, Policarpo risponde con forza: “ Da ottantasei anni io servo Cristo e non mi ha fatto alcun torto, come posso rinnegare il mio re, il mio salvatore?”.