LA
VIA ALTA DEL VANGELO
Siate dunque perfetti, nell'amore e nella misericordia,
come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli; ecco
l'altissima vocazione di ognuno di noi: amare come Dio! Certo, sentendo questi
comandamenti del Signore, un po' ci viene da tremare e dire: "Ma chi ce
la fa? Io non ci riesco!". È chiaro che per vivere queste parole, non
basta solo il nostro sforzo, ma ci vuole la grazia di Dio, che Lui ci dona,
pregando, partecipando ai sacramenti ed esercitando giorno per giorno la
carità. Gesù è morto e risorto per donarci questa vita nuova: Egli «a
Pentecoste e poi nel battesimo, ci ha donato il suo Spirito. Che significa?
Significa che ci comunica le sue stesse disposizioni, infonde in noi, con la
carità, la sua stessa capacità di amare tutti, anche i nemici. In tal modo Gesù
non ci ordina solo di fare, ma fa egli stesso, con noi e in noi» (R.
Cantalamessa). Andiamo ora alle ultime due "antitesi", o i due ultimi
"salti di qualità" con i quali Gesù ci propone "la Via
alta" del Vangelo. Dunque se uno ti
dà uno schiaffo, tu porgi anche l'altra guancia; come a dire: rinuncia alle
bassezze della violenza, non se ne ottiene nulla! Rispondere all'offesa con
l'offesa, al torto con il torto, è tanto facile quanto infantile; rispondere
invece all'offesa con la pazienza, questo sì che è tanto difficile quanto
bello, divino, da persone grandi! Attenzione: questo non significa essere fessi
o buonisti, lasciandosi calpestare come nulla fosse: anche Gesù usava fermezza
quando c'erano delle ingiustizie. Ma significa non rispondere con la violenza,
con il male al male, ma sempre con il bene, discernendolo volta per volta!
Proprio come Gesù che quando, durante la passione venne schiaffeggiato, rispose
con ferma pacatezza dicendo: se ho sbagliato, mostrami l'errore, se no perché
mi percuoti? A chi ti vuol togliere il mantello, lascia la tunica, a chi vuol
far con te un miglio, fanne due... che bello questo distacco dalle cose e da se
stessi che Dio ci dona di poter vivere. Quanti litigi invece, quante amicizie
infrante, quante famiglie divise perché ci si attacca alle cose, e ci si
trascina davanti a tribunali e avvocati! È paradossale come, a causa del nostro
peccato, sia più facile dividersi gli uni dagli altri, lasciando "perdere"
le persone, che non piuttosto le cose materiali o i nostri desideri. Ed infine
ecco l'apice: amare i propri nemici, facendo come Dio, che fa sorgere il sole
su tutti, che va in cerca di tutti e ama tutti, anche quando non è ricambiato.
È dura amare persone che ci fanno tanto male: pensiamo poi a chi uccide, a chi
opprime gli altri cercando solo il proprio interesse. Come fare? Innanzitutto è
importante volerlo fare: un conto è dire: "io non voglio amare quella
persona, io non mi sento di perdonarla", un altro conto è dire: "io
non ci riesco, ma vorrei". Così infatti si lascia aperta la porta alla
grazia, altrimenti il cuore si indurisce e anche noi diventiamo nemici degli
altri! Poi cominciare dal pregare per quella persona, pregare perché Dio le tocchi
il cuore, e perché dia a noi la grazia di amarla! Che bella la vita che ci
propone di vivere il Signore: a noi far spazio a questa "misura alta della
santità", a questa vita da risorti, uscendo dalle grettezze del nostro
egoismo, perché brilli davvero in noi l'immagine e la somiglianza di Dio!
SANTE MESSE DELLA SETTIMANA
A
BUDOIA
MERCOLEDI’ Cattedra di San Pietro Apostolo
9,30 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE
VENERDI’ della settima settimana del Tempo Ordinario
17,00 DEFF. SANTAROSSA STEFANO E ROSA
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario
11,00 DEFF.
DEDOR LUIGIA E ANGELIN CIPRIANO
MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI
OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali: per funerale
di Angelin Renato, €. 65.
A DARDAGO
MARTEDI’ S. Pier Damiani vescovo e
dottore della Chiesa
17,00 MESSA DI 30° DEF.TA VETTOR MIRELLA E DEF. CIACOTICH
FRANCO
GIOVEDI’ San Policarpo vescovo e martire
17,00 DEFF. CARLON VERONICA,
REDENTO E DUILIO
SABATO Ottava Domenica del Tempo Ordinario
18,00 MESSA DI 30° DEF.TA
BUGAT EMMA
DEFF. PARMESAN ERACLIO, MARIA E
REGINA
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario
18,00 MESSA DI 30° DEF.TA
JANNA ITALIA NORINA
ANN. DEF. ZAMBON LUIGI MARIN ord.
classe 1949
DEF. BOCUS LORENZO ord. moglie e
figlio
OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali: per funerale di Zambon Rizzieri, €. 190.
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ della settima settimana del
Tempo Ordinario
17,00 MESSA PER INTENZIONE
PARTICOLARE
DOMENICA Ottava del Tempo Ordinario
10,00 DEF. LAVEZZARI PIERLUIGI
ANN. DEF. CARNIEL LIDO
DEF. PASTORUTTI LORENZO
AVVISI
COMUNI
CELEBRAZIONI DI QUESTA SETTIMANA
In questa
settimana ricorrono due celebrazioni liturgiche importanti.
Mercoledì 22
ricorre la festa della cattedra di San Pietro.
Ricorda l’episodio quando Gesù consegnò a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli
e gli diede il compito di pastore della Chiesa Universale. Fu l’inizio del
ministero pontificio. Pietro il primo Papa. Dopo di lui altri 264, fino ad
oggi, sono saliti su quella cattedra per guidare il popolo di Dio sulle strade
della vita. Oggi Francesco è stato scelto dallo Spirito Santo per quest’opera
grande. Preghiamo lo Spirito perché assista il Papa nel suo ministero cosicché
sia guida sicura all’incontro con Gesù Cristo e ci spalanchi le porte del Regno
dei Cieli.
Giovedì prossimo 23,
ricorre la memoria di San Policarpo, discepolo degli apostoli, amico e ospite
di sant’Ignazio di Antiochia, fu vescovo della Chiesa di Smirne, nell’attuale
Turchia. Già vecchio si recò a Roma,
dove animato da grande prudenza e carità, discusse le questioni della data
della Pasqua con papa Aniceto. Di lui ci resta una lettera, ricca di zelo e di
dottrina indirizzata alla Chiesa di Filippi. La sua lunga vita fu coronata nello stadio di Smirne il 23 febbraio 155 dal
martirio di cui ci dà commossa notizia la lettera di un testimone oculare. Il
santo vescovo affrontò il tormento del fuoco con la dignità, lo spirito di
preghiera, la serena fiducia nel Signore Gesù, di chi presiede a una divina
liturgia. Alla richiesta del giudice che lo invitava ad abbandonare la fede in
Cristo e ritornare al paganesimo per aver salva la vita, Policarpo risponde con
forza: “ Da ottantasei anni io servo Cristo e non mi ha fatto alcun torto, come
posso rinnegare il mio re, il mio salvatore?”.