LA DOMENICA DEL BUON
PASTORE
Il
brevissimo brano evangelico di questa quarta domenica è tratto dal capitolo 10
del vangelo di Giovanni. È ben nota la prima parte, conosciuta come la pagina
del buon pastore. La sezione liturgica odierna ne è la continuazione
naturale. Gesù risponde ad una domanda precisa dei giudei: "Se tu sei il
Cristo, dillo a noi apertamente". Il dilemma dei giudei sembra essere lo
stesso già sollevato da Giovanni Battista nel vangelo di Luca: "sei tu o
ne dobbiamo attendere un altro?". Certamente le intenzioni e gli obiettivi
sono radicalmente differenti, ma la domanda è tutt'altro che illegittima. Ci si
aspettava un Cristo, un Messia, deciso e forte che potesse ristabilire la
giustizia in tutti gli ambiti e in tutti i campi della vita
sociale, religiosa e politica. Il paradigma più adatto sembrava quello del capo
politico o del condottiero o anche dell'integralista. La radicalità della legge
e la pretesa di un'esecuzione generalizzata pareva la soluzione ad ogni
problema. Anche oggi spesso, purtroppo, si crede che se tutti seguissimo la
stessa direzione - religiosa, politica, sociale, culturale,.. - si potrebbe
vivere bene. Già nel libro della Genesi questo viene stigmatizzato con il
racconto della torre di Babele: ci si raduna insieme per diventare uno. Il
Signore disperderà tutti favorendo la differenziazione, il pluralismo, la
relazione personale e non di classe. Infatti, questo Nazaretano si identifica
con un pastore che conosce le sue pecore e da la vita per loro e per ciascuna
di loro. Al Battista aveva fatto dire che è proprio lui il Cristo dal momenti
che ciechi, sordi, zoppi e muti riacquistavano le abilità mancanti e ai poveri
era annunciato il vangelo.
L'annuncio evangelico non è un'attività da masse o da folle innumerevoli, ma è
parola che unisce, rispetta, svela, comunica, condivide. La pluralità della
parola evangelica non passa dalla fama o dalla gloria evidente, ma è come il
lievito nella pasta. In questa pagina giovannea il marchio della vera
messianicità di Gesù è il rapporto col Padre. Tutto verte intorno
all'importanza della relazione tra Padre e Figlio e nell'ascolto della sua
parola. Il Figlio non è mercenario poiché il suo operare è innestato nell'unità
tra Padre e Figlio. La missione "pastorale" del Figlio non è motivata
dal volontarismo, dalla caparbietà o dall'eroismo, ma è conseguenza di un
rapporto di conoscenza e di ascolto. In questo senso, si può intuire in che
modo il pastore conosce le pecore ed esse conoscono lui. Il versetto appena
precedente al brano liturgico recita: "ma voi non credete perché non fate
parte delle mie pecore". Non si tratta di appartenere ad una cerchia
elitaria o esclusiva, ma all'urgenza di ascoltare la voce del pastore. Usando
una differenza molto inflazionata, si potrebbe dire che è dirimente comprendere
quanto non basta "sentire la voce", ma la si debba
"ascoltare". Se pensiamo ad un gregge che pascola in campagna ci rendiamo
conto di quante voci e rumori possa sentire durante il giorno e la notte, ma la
voce del pastore viene ascoltata perché ri-conosciuta. Nella prima lettura, l'esperienza di Paolo e
Barnaba ad Antiochia viene presentata nei termini dell'ascolto: "tutta la
città si radunò per ascoltare la parola del Signore". L'ascolto diventa il
cemento della comunità, poiché essa si sintonizza sul canale della Parola. Nei
vari sommari iniziali degli Atti degli apostoli si ribadisce spesso la
caratteristica della perseveranza nell'ascolto comune dell'insegnamento degli
apostoli e delle Scritture. Il ritornello del salmo responsoriale può essere
considerato il compendio della liturgia della Parola: "Noi siamo suo
popolo, gregge che egli guida". Con Gesù "essere pecore" non
significa essere seguaci passivi di qualcuno, ma avere la responsabilità di
conoscere e riconoscere la sua voce.
SANTE
MESSE DELLA SETTIMANA
A BUDOIA
MERCOLEDI’ della quarta
settimana di Pasqua
9,30 MESSA
PER INTENZIONE PARTICOLARE
VENERDI’ della quarta
settimana di Pasqua
18,00 MESSA
PER INTENZIONE PARTICOLARE
DOMENICA Quinta di Pasqua
11,00 MESSA DI 30° DEF.TA
VETTOR ANNA
A DARDAGO
MARTEDI’ San Mattia apostolo
18,00 DEFF.
RIGO ANTONIO E FAMILIARI CROSTA
GIOVEDI’ della quarta
settimana di Pasqua
18,00 MESSA
PER INTENZIONE PARTICOLARE
SABATO Quinta Domenica di Pasqua
18,00 MESSA PER LE COMUNITA’
PARROCCHIALI
DOMENICA Quinta di Pasqua
10,00 ANN. DEF. ZAMBON ALFREDO PALA
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ Beata Maria Vergine
di Fatima
18,00 DEFUNTI
LACHIN BOF
DOMENICA Quinta di Pasqua
18,00 DEFF. ILIJA E CARMELA ord. figlia
IN ONORE DI SANTA LUCIA ord. persona
devota
ANN. DEF. CARLI ITALO
AVVISI COMUNI
ROSARIO DEL
MESE DI MAGGIO AI CAPITELLI
Il mese di Maggio è dedicato alla devozione di Maria santissima. Il Santo
Rosario verrà recitato in questa settimana:
a Dardago mercoledì 15
Maggio alle 20,30 al capitello della Madonna nel cortile della Canonica
a Budoia giovedì 16 Maggio
alle ore 20,30 al capitello del Gesù Bambino di Praga in via dei Colli
Ogni pomeriggio alle 17 il gruppo del Rosario con tutti coloro che
lo desiderano recita il Rosario in Chiesa a Budoia
RITIRO
NEOCOMUNICANDI E GENITORI
Sabato prossimo 18 Maggio si terrà il Ritiro Spirituale per i
neocomunicandi e genitori presso il Santuario Madonna del Monte in Marsure con
l’orario loro indicato dai catechisti.
RACCOLTA
INDUMENTI USATI
Nelle tre chiese sono esposti i sacchetti gialli per la raccolta di
vestiti usati in buono stato (non stracci o pezzi di stoffe) che verranno
portati ad Aviano sabato 18 maggio prossimo. Si prega di portare i sacchetti in
chiesa con la roba entro venerdì 17 maggio.
Si
raccolgono solo: abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte,
scarpe, borse e cinture.
Non si
devono portare: tessuti sporchi e unti, materassi, cuscini,
tappeti, giocattoli, carrozzine, carta, metalli, plastica e vetro.
Se finiscono i sacchetti gialli, si può mettere la roba in altri
sacchetti, non in quelli neri della spazzatura.