lunedì 13 maggio 2019

Domenica, 12 maggio 2019 - IV di Pasqua (C)




LA DOMENICA DEL BUON PASTORE

Il brevissimo brano evangelico di questa quarta domenica è tratto dal capitolo 10 del vangelo di Giovanni. È ben nota la prima parte, conosciuta come la pagina del buon pastore. La sezione liturgica odierna ne è la continuazione naturale. Gesù risponde ad una domanda precisa dei giudei: "Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente". Il dilemma dei giudei sembra essere lo stesso già sollevato da Giovanni Battista nel vangelo di Luca: "sei tu o ne dobbiamo attendere un altro?". Certamente le intenzioni e gli obiettivi sono radicalmente differenti, ma la domanda è tutt'altro che illegittima. Ci si aspettava un Cristo, un Messia, deciso e forte che potesse ristabilire la giustizia in tutti gli ambiti e in tutti i campi della vita sociale, religiosa e politica. Il paradigma più adatto sembrava quello del capo politico o del condottiero o anche dell'integralista. La radicalità della legge e la pretesa di un'esecuzione generalizzata pareva la soluzione ad ogni problema. Anche oggi spesso, purtroppo, si crede che se tutti seguissimo la stessa direzione - religiosa, politica, sociale, culturale,.. - si potrebbe vivere bene. Già nel libro della Genesi questo viene stigmatizzato con il racconto della torre di Babele: ci si raduna insieme per diventare uno. Il Signore disperderà tutti favorendo la differenziazione, il pluralismo, la relazione personale e non di classe. Infatti, questo Nazaretano si identifica con un pastore che conosce le sue pecore e da la vita per loro e per ciascuna di loro. Al Battista aveva fatto dire che è proprio lui il Cristo dal momenti che ciechi, sordi, zoppi e muti riacquistavano le abilità mancanti e ai poveri era annunciato il vangelo. 

L'annuncio evangelico non è un'attività da masse o da folle innumerevoli, ma è parola che unisce, rispetta, svela, comunica, condivide. La pluralità della parola evangelica non passa dalla fama o dalla gloria evidente, ma è come il lievito nella pasta. In questa pagina giovannea il marchio della vera messianicità di Gesù è il rapporto col Padre. Tutto verte intorno all'importanza della relazione tra Padre e Figlio e nell'ascolto della sua parola. Il Figlio non è mercenario poiché il suo operare è innestato nell'unità tra Padre e Figlio. La missione "pastorale" del Figlio non è motivata dal volontarismo, dalla caparbietà o dall'eroismo, ma è conseguenza di un rapporto di conoscenza e di ascolto. In questo senso, si può intuire in che modo il pastore conosce le pecore ed esse conoscono lui. Il versetto appena precedente al brano liturgico recita: "ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore". Non si tratta di appartenere ad una cerchia elitaria o esclusiva, ma all'urgenza di ascoltare la voce del pastore. Usando una differenza molto inflazionata, si potrebbe dire che è dirimente comprendere quanto non basta "sentire la voce", ma la si debba "ascoltare". Se pensiamo ad un gregge che pascola in campagna ci rendiamo conto di quante voci e rumori possa sentire durante il giorno e la notte, ma la voce del pastore viene ascoltata perché ri-conosciuta.  Nella prima lettura, l'esperienza di Paolo e Barnaba ad Antiochia viene presentata nei termini dell'ascolto: "tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore". L'ascolto diventa il cemento della comunità, poiché essa si sintonizza sul canale della Parola. Nei vari sommari iniziali degli Atti degli apostoli si ribadisce spesso la caratteristica della perseveranza nell'ascolto comune dell'insegnamento degli apostoli e delle Scritture. Il ritornello del salmo responsoriale può essere considerato il compendio della liturgia della Parola: "Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida". Con Gesù "essere pecore" non significa essere seguaci passivi di qualcuno, ma avere la responsabilità di conoscere e riconoscere la sua voce.


              
SANTE MESSE DELLA SETTIMANA

A BUDOIA

MERCOLEDI della quarta settimana di Pasqua     
9,30 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

VENERDI’ della quarta settimana di Pasqua     
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Quinta di Pasqua     
11,00 MESSA DI 30° DEF.TA VETTOR ANNA

A DARDAGO

MARTEDI’ San Mattia apostolo   
18,00 DEFF. RIGO ANTONIO E FAMILIARI CROSTA

GIOVEDI’ della quarta settimana di Pasqua     
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

SABATO Quinta Domenica di Pasqua
18,00 MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI

DOMENICA Quinta di Pasqua     
10,00 ANN. DEF. ZAMBON ALFREDO PALA

A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ Beata Maria Vergine di Fatima     
18,00 DEFUNTI LACHIN BOF

DOMENICA Quinta di Pasqua     
18,00  DEFF. ILIJA E CARMELA ord. figlia
           IN ONORE DI SANTA LUCIA ord. persona devota
           ANN. DEF. CARLI ITALO


AVVISI COMUNI

ROSARIO DEL MESE DI MAGGIO AI CAPITELLI         
Il mese di Maggio è dedicato alla devozione di Maria santissima. Il Santo Rosario verrà recitato in questa settimana:
a Dardago mercoledì 15 Maggio alle 20,30 al capitello della Madonna nel cortile della Canonica
a Budoia giovedì 16 Maggio alle ore 20,30 al capitello del Gesù Bambino di Praga in via dei Colli
Ogni pomeriggio alle 17 il gruppo del Rosario con tutti coloro che lo desiderano recita il Rosario in Chiesa a Budoia

RITIRO NEOCOMUNICANDI E GENITORI          
Sabato prossimo 18 Maggio si terrà il Ritiro Spirituale per i neocomunicandi e genitori presso il Santuario Madonna del Monte in Marsure con l’orario loro indicato dai catechisti.

RACCOLTA INDUMENTI USATI   
Nelle tre chiese sono esposti i sacchetti gialli per la raccolta di vestiti usati in buono stato (non stracci o pezzi di stoffe) che verranno portati ad Aviano sabato 18 maggio prossimo. Si prega di portare i sacchetti in chiesa con la roba entro venerdì 17 maggio.
Si raccolgono solo: abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte, scarpe, borse e cinture.
Non si devono portare: tessuti sporchi e unti, materassi, cuscini, tappeti, giocattoli, carrozzine, carta, metalli, plastica e vetro.
Se finiscono i sacchetti gialli, si può mettere la roba in altri sacchetti, non in quelli neri della spazzatura.