ASCOLTARE E METTERE IN
PRATICA
La parabola del buon samaritano, che abbiamo ascoltato domenica scorsa,
trova oggi un collegamento con la prima lettura (Genesi 18,1-10): Abramo offre
ospitalità a tre sconosciuti viandanti; così, senza rendersene conto, accoglie
Dio, che lo ricompensa con la nascita del tanto atteso figlio.
E di ospitalità
parla anche il vangelo (Luca 10,38-42): Gesù si reca a Betania, accolto dalle
sorelle Marta e Maria. Entrambe onoratissime di riceverlo e preoccupate di
offrirgli una degna accoglienza, la manifestano però in modo diverso: Marta si
fa in quattro nei lavori domestici (possiamo immaginarla indaffarata a
riordinare la casa, cucinare, imbandire la mensa); Maria invece si trattiene a
tenergli compagnia: "Sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua
parola".
La prima se ne lamenta: "Signore, non t'importa nulla che
mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".
Richiesta ragionevole, a prima vista; non però agli occhi di Gesù, il quale ne
profitta per lasciarci un insegnamento di perenne validità: "Marta, Marta,
tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria
ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
Taluni hanno inteso l'episodio come una contrapposizione tra
l'azione concreta, anche buona, e l'ascolto, la meditazione, la preghiera;
insomma tra la vita attiva e la vita contemplativa, tra il fare e il pensare,
concludendo che Gesù privilegia il secondo. Quando nel Settecento i governi
soppressero i monasteri incamerandone i beni, la motivazione formalmente
addotta fu che i monaci e le monache, ritenuti (a torto) impegnati solo nella
preghiera, erano inutili perché privi di una funzione sociale (quando poi
soppressero anche i frati, le suore e le confraternite di laici, pur se accanto
alla preghiera svolgevano svariate opere di carità, il vero intento divenne
palese). Quelle decisioni autoritarie nell'ambito delle libere scelte dei
cittadini nascevano anche da una motivazione che tuttora qualcuno condivide:
l'uomo, dotato di ragione, opera bene, anche a beneficio di altri, senza
bisogno di "perdere tempo" a pregare.
Una tale fiducia nell'uomo,
capace da solo di vivere rettamente, è contraddetta in modo clamoroso dalle
cronache quotidiane e dalla comune esperienza: la “cronaca nera” si alimenta
dei comportamenti di chi è lontano da Dio. Il male dentro e intorno a noi non
lo possiamo vincere da soli; tutti abbiamo bisogno di quell'aiuto che
unicamente Dio ci può dare. E ce lo dà, tanto quanto ci mettiamo in ascolto di
lui, in sintonia con lui attraverso la riflessione e la preghiera.
Anche il
bene (di cui pure siamo capaci), perché non sia compiuto alla ricerca di un
tornaconto, perché non sia semplice frutto delle nostre corte vedute, perché
non si risolva in un autocompiacimento, deve essere quello di cui Gesù ha dato
l'esempio, deve sgorgare dall'amicizia con lui.
Egli non nega il valore di
quello che Marta fa; ne contesta l'eccesso e stabilisce la gerarchia dei
valori. Essere è più importante che fare. Essere in sintonia con lui è più
importante anche del fare, apparentemente, per lui o in suo nome.
Gesù dunque non contrappone vita attiva e vita contemplativa, come
se pregare fosse da preferire al servizio del prossimo (del resto, anche nella
casa di Betania doveva pur esserci chi preparava la cena).
Il richiamo a Marta
è a non affannarsi, a non esaurire il suo impegno in cucina; accogliere un
ospite non significa soltanto "fare cose" per lui, ma anche offrirgli
la disponibilità del proprio tempo, della propria attenzione. La vita attiva
non dev'essere "altro" da quella contemplativa, ma una sua
traduzione, come Gesù stesso in un'altra circostanza (Luca 11,28) ha
sintetizzato: "Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in
pratica".
SANTE
MESSE DELLA SETTIMANA
A BUDOIA
MERCOLEDI’ della sedicesima
settimana del Tempo Ordinario
9,30 DEFF.
PUSIOL ITALIA E GIUSEPPE
DEF. ANGELIN
CIPRIANO ord. famiglia
VENERDI’ Ss. Gioachino ed Anna genitori della Beata Vergine Maria
18,00 MESSA DI 7° DEF.TA ZAMBON PIA
DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
11,00 DEFF. BURIGANA JOLANDA E FAMILIARI
DEFUNTI
DEDOR E ARIET
A DARDAGO
MARTEDI’ Santa Brigida
religiosa patrona d’Europa
18,00 MESSA PER INTENZIONE
PARTICOLARE
GIOVEDI’ San Giacomo Apostolo
18,00 DEFF.
CARLON SANTINA E ZAMBON GUERRINO
SABATO Diciassettesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 DEFUNTI BURELLI
DEFF. BASTIANELLO ATTILIO, ANGELA, GIANNINA ED
EZIO
DEF.
SAMBRUNA FELICE
DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
10,00 DEF. BOCUS GUERRINO FRITH
DEFF. GIANNI E PAOLA
OFFERTE Per funerale di Zambon Pia, il figlio, €. 400, i nipoti Clelia, Germano,
Silvana, Daniela e Marta, €. 200.
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ Santa Maria Maddalena
18,00 DEFUNTI
FAMIGLIA ERRANTE
DOMENICA Diciassettesima del Tempo Ordinario
18,00
DEFF. SOLDA’ BRUNA, PASTORUTTI CLAUDIA E LORENZO
MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI
AVVISI COMUNI
Un grande grazie!
Pur nella grande sofferenza che mi ha colpito, il
mio cuore è ricolmo di gioia e di gratitudine per tutte le attestazioni di
cordoglio e di affetto con i quali in questi giorni molti mi sono stati vicini.
Vorrei ringraziare tutti ad uno ad uno ma ciò diventa impresa impossibile. E
allora grazie lo dico ai nostri vescovi Giuseppe e Ovidio e ai confratelli
sacerdoti che mi hanno fatto sentire come in famiglia; ai miei collaboratori
nelle parrocchie; ai Consigli Pastorale e per gli Affari Economici; a tutti i
parrocchiani di Budoia, Dardago e Santa Lucia, all’amministrazione comunale di
Budoia, alla stazione dei carabinieri di Polcenigo, alle Comunità
Neocatecumenali di Porcia, ai miei parenti, amici e conoscenti che si sono
stretti attorno a me per farmi sentire più leggero il peso del distacco, un
grazie alla dottoressa Daniela Fort che ha seguito con professionalità e
partecipazione mia mamma in questi anni, al personale medico, infermieristico e
di servizio dell’Ospedale di Sacile che si è prodigato, come ha potuto, per
accompagnarla serenamente al tramonto. Grazie alla signora Anu Rani che per
tanti anni si è presa cura di lei con amore di figlia. Grazie a quanti le hanno
fatto visita nel tempo della malattia e a quanti avrebbero voluto ma non hanno
potuto farlo. Grazie a tutti coloro che personalmente sono stati presenti in
questi due giorni alle celebrazioni e soprattutto un grandissimo grazie e
arrivederci in cielo
alla mia carissima mamma Pia