
La
strada verso casa
I discorsi di Gesù nell’ultima cena, riportati in modo più
esteso da Giovanni (13-17), sono una delle composizioni più belle
di tutta la letteratura religiosa. Si leggono, nella liturgia, alla luce della
Pasqua, così come Giovanni li ha messi per scritto. Questi discorsi di addio
ruotano attorno ad un’unica domanda: come aver parte con Gesù? Conoscere Gesù
significa conoscere Dio e amare: “Vi do un comando nuovo, che vi amiate a
vicenda come io vi ho amati” (13,34). Il comando nuovo indica l’opera
completa di Gesù, il mandato che Egli ha ricevuto dal Padre. Ora Gesù sta per
lasciare soli i suoi discepoli: la sua ‘venuta’ si realizzerà quando noi siamo
nell’amore. Interviene Simon Pietro, preso dallo sgomento: “Signore,
dove vai?”
La risposta di Gesù converge su
un pressante invito alla fede: “Non dovete più stare con l’animo agitato,
date fiducia a Dio, e date fiducia anche a me!” Scopo della separazione di
Gesù dai discepoli è che Egli possa essere presso il Padre; e, con il Padre, di
nuovo presso i discepoli.
Tommaso
dice: “Signore, non sappiamo dove vai! Come possiamo conoscere la strada?” La
strada che
conduce alla meta è Gesù; Egli è verità, che indica la via giusta; è vita
in quanto Egli stesso ha percorso tale via e la realizza, “via nuova e
vivente”, in unione vitale con il Padre.
Dice
Filippo: “Signore, per noi è sufficiente che tu questo Padre ce lo faccia
vedere!” L’intervento
di Filippo, in termini emozionati, centra al cuore l’essenza del discorso: incontrare
Dio, origine di ogni bene. Gesù gli risponde: “In tanto tempo che sono stato
con voi non mi hai conosciuto? Chi ha veduto me ha veduto il Padre, quel Padre
che dimora in me”. Nell’uomo Gesù, Dio si nasconde; il Padre è presente nel
Figlio come in una dimora.
Segue una formula solenne: “Chi
crede in me compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi”. L’andare
al Padre permette a Gesù di
essere accanto ai
suoi in modo più intenso e personale: non sarà più accanto, ma in loro (venne
ad abitare in noi, 1,14). Gesù diviene così l’eterno presente, mostra il
suo vero volto di salvatore. Ogni discepolo diventa egli stesso una dimora.
“Qualunque cosa chiediate nel
mio nome, la farò, in modo che questo Figlio serva a far risplendere il Padre”.
Ai credenti delle piccole
comunità dell’ Asia minore, costruiti come pietre vive sopra e accanto alla
Pietra vivente, scelta e preziosa, Gesù, per formare una dimora dove lo Spirito
è presente, San Pietro applica i più alti titoli di nobiltà che
appartengono ad Israele:
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa,
popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui che
vi ha chiamati alla sua splendida luce. Questa grandezza è sottolineata con tanta insistenza in
vista del suo fine: raccontare le grandi opere di Dio (I Lettera di Pietro
2,4-10).
Egli riempie la terra: “La terra non potrebbe sussistere se
non fosse piena della sua misericordia” (S. Atanasio).
SANTE MESSE
DALL’ 8 al 14/5/2023
(Per i Rosari
del mese di Maggio, vedi note finali)
BUDOIA
MERCOLEDI’ – 10 Maggio
9,30 – Santa
Messa def.
Zambon Mario da coscritti 1952
DOMENICA – 14 Maggio - VI di Pasqua
11,00 – Santa Messa per la Comunità.
Offerte : Salvadanaio “Un pane per amor di Dio” € 345
DARDAGO
MARTEDI’ – 9 Maggio
18,00 – Busetti Anna Maria
VENERDI – 12
Maggio
20,30 - Incontro Mariano
SABATO – 13 Maggio - VI di Pasqua
18,00 –
Ann. Battistuzzi Lucia e Anna
Familiari defunti di Carlon
Redento e Giuseppe
Prima di ogni Santa Messa (17,30) Recita del
Santo Rosario
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ – 11 Maggio
17,30 – Santo
Rosario in chiesa;
18,00 – Santa
Messa Def. Poletti Marco
DOMENICA – 14 Maggio - VI di Pasqua
9,45 – Santa
Messa Def. Gislon Paolo, Def.ta Zammattio Lea
Offerte: 50 € pro
parrocchia da Gruppo ANA Budoia
Maggio: Santo
ROSARIO ai Capitelli
Budoia: Capitello “Sant’Antonio” in Via Dei
Maschi
Mercoledì 10 maggio
ore 20,15
Dardago: Capitelli delle Madonne in via Rui de
Col
Giovedì 11 maggio ore 20,00