Nella
tradizione ebraica il salmo 46/47 viene proclamato sette volte, prima del suono
del corno (shofar), nella festa di ros-ha-sanah, giorno di capodanno: “Dio si
ricorda di Israele per fare del bene al suo popolo”.
O popoli tutti, battete le mani,
a Dio acclamate con grida di gioia.
Dio sale tra le acclamazioni,
al suono del corno viene il Signore.
Si dice che
“quando i figli di Israele suonano lo shofar il Signore – benedetto Egli sia –
scende dal trono della giustizia per sedersi su quello della misericordia”.
Nella
liturgia latina questo salmo compendia il cammino di Gesù verso il Padre,dalla
domenica delle Palme (canto processionale) alla gloriosa Ascensione.
Esordio
degli Atti degli Apostoli (1,1-11), il racconto
dell’Ascensione
non ha nulla di spettacolare, nasconde un segreto.
I quaranta
giorni delle apparizioni del Risorto erano stati un tempo di attesa. Ora Egli
se ne va, come chi parte verso un paese lontano. Mentre quelli che erano con
Lui guardavano, fu elevato e una nube lo sottrasse ai loro occhi. La nuvola
richiama la presenza di Dio che accompagnava il popolo nell’uscita dall’Egitto
e attraverso il deserto, come ombra, per proteggerlo. Indica un nuovo modo di
presenza del Signore, che non si
potrà più perdere, il modo in cui solo Dio può essere vicino. Il suo andarsene
è un venire.
“Uomini di
Galilea, perché rimanete a fissare lo sguardo verso il cielo? Come l’avete
visto salire al cielo, così Gesù verrà”.
La Galilea
ha un ruolo determinante nell’accogliere e diffondere la buona notizia. Lì ci
riporta la conclusione del vangelo secondo Matteo (28,16-20), sintesi
dell’intero racconto. Gli undici discepoli, dal canto loro, si mossero per andare
in Galilea, diretti ad una certa montagna, secondo gli ordini dati da Gesù, e
richiamati alla loro mente dalle donne che erano state al sepolcro.
Mentre ad
alcuni vennero dei dubbi, è Gesù ad avvicinarsi, il Signore. Per i discepoli è
come una nuova chiamata, che ricorda quelle di Mosé e Geremia:
“Voi dovete
partire per andare a rendere miei discepoli tutti i popoli, immergendo le
persone nell’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. L’esperienza
vissuta da Gesù con i suoi viene estesa ora a tutti i popoli. Israele continua
la sua missione di sentinella: ricorda alla Chiesa di favorire l’adempiersi del
regno di Dio in ogni persona, per grazia del Padre, come è avvenuto in Gesù.
La Chiesa
si costruisce vivendo e dicendo Gesù, Ella infatti è il suo corpo: Gesù le è
stato dato come centro vitale, come Completezza che rende complete tutte le
cose “E vedrete che Io sono al vostro fianco tutti i giorni, fino al compiersi
di questo
tempo”.
Sulla montagna si rinnova il Patto: Gesù, il Signore, è con noi giorno dopo
giorno. “La nostra anima sia per te un trono santo, un rifugio nel quale Tu
possa dimorare sicuro
SANTE MESSE
DAL 22 al 28/5/2023
BUDOIA
MERCOLEDI’ – 24 Maggio
9,30 – Santa
Messa def.ti Del Zotto Giacomino e
Del Maschio Fiorindo
DOMENICA – 28 Maggio - Pentecoste
11,00 – Def.ti Carlon, Barbot e Zambon
DARDAGO
MARTEDI’ – 23 Maggio
18,00 – Anniv. Def.to Carlon Omar, Def. Zambon
Ugo Pala
SABATO – 27 Maggio - Pentecoste
18,00 –
Def.ti Ianna Ettore, Cesira, Sante ed Anna
Ann. Def.to Ianna Alberto Theco ordinato dalla moglie
Prima di
ogni Santa Messa (17,30) recita del Santo Rosario
Offerte pro Chiesa : NN € 30.
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ – 25 Maggio
17,30 – Santo Rosario in chiesa;
18,00 – Santa
Messa
DOMENICA – 28 Maggio - Pentecoste
9,45 – Def.ti Carniel Antonio e Rosa
Maggio: Santo ROSARIO - Capitelli
GIOVEDI’ – 25 Maggio
17,30 – Santo Rosario in chiesa;
DOMENICA – 28 Maggio - Pentecoste
9,45 – Def.ti Carniel Antonio e Rosa
Maggio: Santo ROSARIO - Capitelli
Budoia: Capitello del campo (Oratorio) Via Roma
Mercoledì 24 maggio
ore 20,15
Dardago: Capitello Madonna di Via Brait
Giovedì 25 maggio ore 20,00
Dardago: Capitello Madonna di Via Brait