venerdì 10 gennaio 2025

DOMENICA, 12 GENNAIO 2025 - Anno 15 n. 7 BATTESIMO DEL SIGNORE (C)

  



QUESTA TERRA DI DIO


(a cura di Silvano Scarpat)

Per lungo tempo Dio era rimasto in silenzio, le voci dei profeti si erano fatte sempre più rare. Ora all’improvviso, inaspettatamente Egli riprende a parlare al suo popolo, torna a rivolgergli la parola:

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e chiamatela poiché la sua schiavitù è finita, la sua colpa è stata scontata”.

Chiamare significa qui rivolgere parole d’amore: Dio e il suo popolo hanno un legame paragonabile a quello che esiste tra lo sposo e la sposa.

Una voce grida: è la stessa che aveva chiamato due secoli prima Isaia, nel tempio in tutto il suo splendore (Isaia 6).

Ora, sulle rive dei fiumi di Babilonia, annuncia che la gloria del Signore sta per tornare nel suo santuario, a Gerusalemme. Si tratta di preparare la strada nel deserto perché possa ritornare alla testa del corteo degli esiliati: Babilonia è andata oltre il suo mandato.

Anche gli altri popoli riconosceranno il Signore, Dio vuole che il vangelo del perdono raggiunga tutti i popoli.

L’inizio del Libro della consolazione (Isaia 40,1-11) è il racconto della chiamata e della missione di un profeta: di lui sappiamo che visse in esilio e si ispirava a Isaia. Ricevette da Dio il compito di incoraggiare e far vedere agli esiliati un futuro di Gioia e di grazia, nel decennio prima della caduta di Babilonia (539 a. C.).

Egli da lontano si rivolge alle sentinelle di Gerusalemme perché annuncino alle altre città della Giudea l’amore e la fedeltà del loro Dio. Il Signore ritorna in Sion riportando gli esiliati come se fossero il suo trofeo di guerra, il premio; come Giacobbe portò con sé Rachele, la sposa preferita, dopo gli anni di servitù, e gli parvero un soffio, tanto l’amava.

Il cammino è quello tracciato da Dio con l’amore di chi prende gli agnellini in braccio e conduce pian piano le pecore madri; e con la tenerezza di colui che non spezza la canna incrinata e non spegne il lucignolo fumigante.

Avvenne che una volta, mentre il popolo si faceva battezzare, anche Gesù si fece battezzare. Egli si identifica con la folla per camminare insieme verso la liberazione.

Gesù stava in preghiera: l’aprirsi del cielo permette allo Spirito di scendere su Gesù e alla voce di proclamare la missione del Figlio: “Sei Tu il mio Figlio carissimo”.

La colomba indica l’effetto della discesa dello Spirito. Rappresenta Israele, l’alleanza mai revocata: Colomba silenziosa, che voli lontano (Salmo 56,1); Mia colomba, che ti nascondi tra fessure di rocce, tra anfratti di dirupi” (Cantico 2,14).

Così Gesù fece il suo primo passo, quando aveva circa trent’anni. Ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe… era figlio di Adamo, Figlio di Dio (Luca 3,21-38).

Quanto più viviamo in contatto con Gesù, tanto più il cielo si apre sopra di noi.

In Gesù, Dio ci viene incontro.


BUDOIA

MERCOLEDI’ 15 Gennaio

9,30 – Trig. Zambon Carlon Maria

           Def.ti  famiglia Del Zotto Giobatta

 

DOMENICA 19 Gennaio – II del Tempo Ordinario

11,00 – Anniv. Zambon Giovanni e Bravin Angela,

             Def. Gislon Elio e Santarossa Teresa

 

Offerte   : Pro Oratorio da Famiglie Moro, Donadel, Bravin

                  Bottos, Frigo De Franceschi, Galanti e Cosettini   € 290

 

 

DARDAGO

MARTEDI’ 14 Gennaio

17,00 – Def.ti  Vettor Mirella e Ciacòtich Franco

SABATO – 18 Gennaio - II del Tempo Ordinario

18,00 – Def. Tranci Sandro, Def.ti Famiglia Costantini

Offerte  : Per opere parrocchiali € 680 ricavati dalla vendita degli oggetti di Natale.


SANTA LUCIA

GIOVEDI’ 16 Gennaio

17,00 – Santa Messa

DOMENICA 19 Gennaio – II del Tempo Ordinario

9,45 – Santa Messa Def.ta Chiaredia Adelina