DOMENICA, 17 NOVEMBRE - Anno 14 n. 51
XXXIII
del Tempo Ordinario (B)
Questo
dolcissimo mondo
Le vicende del Libro
di Daniele, ambientate durante
l’esilio, si riferiscono a quanto sta succedendo quattro secoli dopo, al tempo
del re Antìoco IV Epìfane.
Daniele è il
protagonista. Il linguaggio è quello apocalittico, erede dei profeti, in
voga al tempo di Gesù: Dio porterà a
compimento le sue promesse proprio nel momento della loro apparente sconfitta.
Al termine della
rivelazione ricevuta tramite un angelo (12,1-3), viene citato per la
terza volta Michele, il vostro principe, l’angelo protettore d’Israele: In
quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del suo
popolo.
Il tempo di angoscia
si riferisce alla persecuzione di Antìoco IV, alla quale l’autore del libro ha
assistito. Si tratta di visioni,
affidate a Daniele: colui che dìssipa le forze del popolo santo e la sua
persecuzione stanno per giungere alla fine. E’ certo che Dio interviene: Egli
salverà il suo popolo e lo ricompenserà oltre ogni aspettativa. I saggi – i
giusti, nominati e anonimi, Elìa, i profeti che hanno sofferto, il Figlio
dell’uomo, che rappresenta Israele – risorgeranno, risplenderanno come lo
splendore del firmamento, come le stelle, per sempre.
Uscito dal tempio e
dalla città, Gesù si ferma sul monte degli Ulivi. Sono con lui Pietro, Giacomo,
Giovanni e Andrea, i primi dei suoi. Di fronte, a poca distanza, Gerusalemme.
Il monte degli Ulivi,
ad oriente della città, è il luogo dove ha sostato la gloria del Signore dopo
aver abbandonato il tempio, secondo la visione di Ezechiele. Gesù è
preso come da un’improvvisa tristezza: le autorità non lo hanno accolto, Egli
sente la sua fine imminente – la grande tribolazione, la tribolazione accompagnata
dai segni cosmici del linguaggio apocalittico-. Gesù teme per la città e per i
suoi.
Vedranno questo Figlio
d’uomo giungere sulle nubi con grande potenza e splendore, “e prendere posto
allo stesso livello della prodigiosa potenza” (14,62),
secondo la profezia di Daniele.
Segue una parabola,
dolcissima, tratta dalla pianta del fico: quando il suo ramo, che già si è
ammorbidito, lascia spuntare le foglie, vi rendete conto che l’estate è vicina,
così anche voi una volta accadute queste cose sappiate che è vicino,
sull’uscio.
Gesù dopo aver
offerto in ammenda di colpe un sacrificio solo – il dono libero e gioioso
di sé – ha preso posto allo stesso
livello di Dio.
E’ Lui il pegno di
riacquistato favore (Romani 3,25). Nel sacrificio offerto da Gesù sono
state abolite le distanze. Egli ha elevato se stesso fino a Dio in un’offerta
perfetta, un atto di piena generosità e d’amore fraterno che sigilla per sempre
la sua solidarietà con i fratelli. Il fatto decisivo è già avvenuto: la
vittoria di Gesù è stata conseguita una volta per sempre. Il risultato
ottenuto deve applicarsi progressivamente ad ognuno nel corso di un’esistenza
concreta. E’ necessario che il sacrificio offerto da Gesù ora penetri nel
nostro intimo e trasformi la nostra vita, introducendovi sia un’esigenza
incessante di progresso nell’amore, sia la serena certezza che Dio ci ha dato
tutto.
BUDOIA
MERCOLEDI’ 20 Novembre
SABATO 23 Novembre CRISTO RE
Prefestiva ORE 18
18,00 Per la Comunità
Offerte pro chiesa
DARDAGO
GIOVEDI’ 21 Novembre
(Madonna della Salute)
11,00 Deff.
Bastianello Marino, Bastianello Giuseppe,
Pellegrini Luigia, Bocus Guerrino e
Famigliari defunti
DOMENICA 24 Novembre
– Cristo RE.
10,45 Santa Messa: segue Processione per le vie del paese.
Anniversario Zambon Ugo Pala
Def. Moreschi Lorenzo e famigliari defunti
Offerte pro chiesa
SANTA LUCIA
LUNEDI 18 Novembre
15,00 – S. Messa esequiale per la Defunta Fort Annamaria
GIOVEDI’ 21 Novembre Non sarà celebrata la Messa
DOMENICA 24 Novembre – Cristo Re
9,45 - S. Messa