UNO SQUARCIO
Se tu squarciassi i cieli e scendessi! (Is. 63,19). Questo è il grido di un popolo
ormai sfiduciato, che sperimenta la lontananza di Dio dalla sua storia, un
popolo che ha perso ogni prospettiva ed ogni speranza, che guarda verso il
cielo e lo trova chiuso. Gesù uscendo dall'acqua vide lo squarciarsi dei cieli.
Non è una semplice apertura, un pertugio, una fessura come quelle che, tra le
nuvole, fanno trasparire un raggio di luce. Uno squarcio è una lacerazione non
senza dolore, non senza passione, proprio come la squarcio del cuore di Cristo
sulla croce. Quello squarcio è una prova di amore... i cieli pieni dell'amore
di Dio per l'uomo non sono più capaci di contenerlo e si squarciano. e lo
Spirito discendere verso di lui come una colomba. «Tu sei il Figlio mio,
l'amato: in te ho posto il mio compiacimento» Lo Spirito di Dio scende dal
cielo squarciato come una colomba per andare incontro all'umanità di Gesù. È lo
Spirito santo che si fa portavoce dell'amore di Dio per l'uomo, è lo Spirito
santo che permette all'uomo di riconoscere la profondità dell'amore di Dio per
lui: E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri
cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! (Gal. 4,6). Nelle
acque del Giordano Gesù si è fatto carico della storia degli uomini con le loro
pesantezze ed i loro peccati. Nel Figlio suo Gesù, Dio ama ogni uomo ed in ogni
uomo pone il suo compiacimento. Le strade sono ormai aperte, ogni fatica è
stata fatta. Gli uomini dalle difficoltà della loro storia, dalla fatica del vivere
quotidiano, dal peccato che degenera per generare sofferenza, possono guardare
al cielo e scoprire che non è più chiuso. Ogni speranza è possibile. Lo
squarcio del cielo ci permette di andare oltre le visuali ristrette della
quotidianità, dei desideri spiccioli, delle false esigenze di mantenimento di
un benessere acquisito. L'orizzonte che si è aperto è quello di un nuovo cielo
e di una nuova terra. Nel Cristo Gesù, nel dono dello Spirito si è realizzata
una storia nuova in cui Dio si è posto al fianco dell'uomo per mostragli verso
quale oltre
andare. Libero da ogni condizionamento, ricco di una speranza vera che,
nell'oggi, scopre i segni del futuro che nell'oggi è già iniziato. Un uomo che,
docile allo Spirito, in ogni momento della sua storia trova l'energia per
gridare Abbà Padre!
SANTE
MESSE DELLA SETTIMANA
A BUDOIA
MERCOLEDI’ Beato Odorico da Pordenone sacerdote
9,30 MESSA
PER INTENZIONE PARTICOLARE
VENERDI’ della prima settimana Tempo Ordinario
17,00 ANN. DEF. RIGO GIUSEPPE
DOMENICA Seconda del Tempo
Ordinario
10,00 ANN.
DEFF. GIACHINI BRUNO E ANTONIO
18,00 DEFF. GISLON LUIGI E FRATELLI
MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI
OFFERTE N.N. offre per opere parrocchiali, €. 25;
fam. Carlon Loris offre, per
uso Oratorio, €. 50; N.N. offre, per riscaldamento, €. 30.
A DARDAGO
MARTEDI’ Sant’Ilario vescovo e dottore della Chiesa
17,00 DEFF. ZAMBON TEODORA E GIOVANNI THAMPELA
GIOVEDI’ della prima settimana Tempo Ordinario
17,00 DEFF. BUSETTI ALFREDO
SABATO Seconda
Domenica del Tempo Ordinario
18,00 ANN. DEFF. DEL MASCHIIO MAURIZIO E ZAMBON GIANNI
DOMENICA Seconda del Tempo Ordinario
11,00 DEFF.
SANDRIN EMILIO E LUCIA
DEFF. JANNA ANGELO E GIOCONDA
OFFERTE Offrono per pulizia Chiesa: Zambon Raffaele, €. 50; Parmesan Mariella, €.
40;
Zambon Anna Pinal, €.50; Tizianel Franco, €. 50; Janna Pietro, €. 100;
Doimo Pietro, €. 40;
Zambon Pia, €. 100.
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ della prima settimana Tempo
Ordinario
17,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE
DOMENICA Seconda del Tempo Ordinario
10,00 DEFF. BUSETTI DIANORA E
VIEL PIETRO
OFFERTE Fort Angela offre per opere parrocchiali, €. 100;
AVVISI COMUNI
CONVOCAZIONE
VICEPRESIDENTI DEI CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI IN SEMINARIO
Mercoledì
prossimo 14 gennaio in Seminario Diocesano a Pordenone alle ore 20,30 il
Vicario per la Pastorale don Fabrizio De Toni convoca i vicepresidenti dei
Consigli Pastorali Parrocchiali della diocesi per riflettere con loro
sull’attività e lo sviluppo di questa importante struttura della vita
parrocchiale.
IL VESCOVO CI HA MANDATO
GLI AUGURI
In
occasione delle feste natalizie Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Pellegrini
vescovo diocesano ci ha fatto pervenire gli auguri più sentiti e calorosi. Ho
risposto, anche a nome vostro, augurandogli fecondità e gioia nel Suo
ministero.
“Riconosci, cristiano, la tua dignità”
Queste
parole fanno parte di un sermone, in occasione delle feste natalizie, del
grande papa San Leone I Magno, che intorno al 500, fece con grande forza.
“Riconosci cristiano la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non
voler ritornare all’abiezione di un tempo con una condotta indegna. Con il sacramento del Battesimo sei diventato
tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un
comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del
demonio. Ricordati che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di
Cristo.” Nei nostri paesi siamo stati quasi tutti battezzati e ancor oggi
diverse famiglie fanno battezzare i loro bambini. Ma poi quanto incide questo
battesimo nel corso della vita? Il battesimo oltre che toglierci il peccato
originale ci inserisce come membra vive nel corpo di Cristo che è la Chiesa. La
Chiesa non può dar frutti se le sue membra non sono vive, non partecipano alla
sua vita, vivono come se non fossero state inserite in essa. Oggi in tutto il
nostro Occidente c’è questa grossa scissione tra l’essere stati battezzati e il
non vivere più da cristiani, oppure avendo solo un substrato cristiano che non
incide più di tanto nella vita. Mentre Gesù entrava nel fiume Giordano per
essere battezzato da Giovanni Battista, il Padre, dal cielo fece udire la sua
voce: “Questo è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo”. Se questa è la nostra
fede, questo dobbiamo fare.