venerdì 20 novembre 2020

Domenica, 22 novembre 2020. Anno 10 n. 52 - Cristo Re (A)




 Signore nostro, vieni!
 
Il profeta Ezechiele, sacerdote esiliato a Babilonia, per tre anni aveva taciuto. Quando gli giunge la notizia che Gerusalemme era caduta in mano ai Babilonesi, riprende a parlare.
Il primo discorso di consolazione è l’allegoria del pastore, che Gesù riprenderà ampiamente a suo tempo:
Ecco, Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.
Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e Io le farò riposare
Susciterò un pastore che le pascoli, Davide mio servo.
Manderò la pioggia a tempo opportuno
ed esse saranno una benedizione (Ezechiele, 34).
 
Il Signore, viene lui a riprendersi le sue pecore, sta loro vicino, le conosce per nome, ad una ad una, parla al loro cuore, lo rassicura.
Poi manderà loro uno come Davide, che prima di diventare re era stato pastore a Betlemme, mentre imparava a suonare la cetra.
Gesù è sul monte degli Olivi nell’imminenza della Pasqua, circondato dai discepoli, e ha per loro un pensiero di grande tenerezza: l’ultima parabola, che è come una profezia.
Respinti e perseguitati, come Gesù, dalle guide religiose d’Israele, essi saranno accolti dalle altre nazionalità, dai popoli della terra.
A coloro che li accoglieranno porteranno la buona notizia, una vita e gioia senza fine. L’Agnello sarà loro pastore e, con Lui, quanti appartengono alla compagnia dell’Agnello per consentirgli di ricondurre al Padre il mondo intero.
Così San Francesco ha voluto essere e ha chiamato i suoi frati minori, “i fratelli più piccoli” di Gesù e li ha voluti “sottomessi ad ogni creatura per amore del Signore”: “Scrivi, frate Leone, pecorella di Dio, questa è vera gioia”.
“Eccomi, Io e i figli che Dio mi ha dato” (Lettera agli Ebrei 2,13), dice Gesù ritornando al Padre. E aggiunge San Paolo: “Primo fiore Lui, l’Eletto, la primizia; subito dopo quelli che appartengono a Lui al momento della sua venuta; poi la innumerevole schiera” (così si può tradurre la parola greca Télos, che di solito traducono con “la fine”, ma può voler dire anche legione, nel linguaggio militare a cui Paolo qui fa ricorso). Sono coloro che non hanno conosciuto Gesù ma hanno seguito la legge del cuore.
Come l’indio errante della favola (le fiabe del gran Chaco e della pampa) ha riportato al suo popolo l’autunno, con l’aria mite, le nuvole chiare e i suoi colori, così Gesù porta Dio al mondo, “finché Dio sarà tutte le cose in tutti”.
 
*(Commento del diac. Silvano Scarpat)

Sante Messe dal 23 al 29  novembre


A  BUDOIA
 
MERCOLEDÌ
9,30 Santa Messa
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 Def.ti Vettor Martino e Umberto, Dotto Tullio (anniv.) 
             Carlon Giobatta Ros e Maria, Puppin Emilio.
 
OFFERTE:  Pro Chiesa, NN € 40, Bocus Andreazza Bruna € 40
             

A  DARDAGO
 
MARTEDÌ 
17,00 –  Def.ti Famigliari Bortolini Igino
 
SABATO – I di Avvento
18,00 –  Def.ti  Zambon Pietro e Santa Sartorel, Celant Francina e
              Kobylina Katia.
 
DOMENICA – I di Avvento
11,00 –  Def.ti Ianna Angelo e Carlon Vincenza;
                        Sandrin Emilio e Batistuzzi Lucia
 
OFFERTE: In mem.di Igino Bortolini, NN  €40,
                     Famiglia Zambon Fabrizio Sartorel  €30
 

A  SANTA LUCIA
 
DOMENICA –  I di Avvento
10,00 –  Def. Don Nilo Carniel ord. dalla Sorella Elena
 
OFFERTE: € 500 in memoria di don Nillo dalla la sorella Elena
 
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DOMENICA 29 Novembre
 
GIORNATA DEL SEMINARIO DIOCESANO 
nel suo CENTENARIO A PORDENONE
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Madonna della Salute

Anche se la pandemia in atto non ci permette di effettuare la tradizionale processione con la statua della Madonna della Salute, imploriamo la nostra Madre Celeste affinché ci assista in questo momento particolare.

 


 

O Vergine della Salute, Madre del vero Dio e Madre della Chiesa!

Tu, che manifesti la tua bontà e benevolenza per tutti coloro che ricorrono alla tua protezione, ascolta la nostra preghiera e presentala al tuo figlio Gesù.

In questo tempo particolarmente difficile, Ti consacriamo la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie, le nostre infermità e i nostri dolori.

Proteggi le nostre famiglie affinché restino unite e benedici i nostri figli.

Tutto affidiamo alle tue cure, perché sei la Madre nostra e la nostra Speranza. Amen.