L’arco sulle nubi
“Basta un uomo buono perché ci sia speranza” (Laudato si, 71).
L’arca, costruita da Noè, diventa un “Eden galleggiante”, dove ogni essere vivente è accolto e custodito, a due a due, per un anno intero, mentre le acque coprono la terra.
Quando Noè, per ordine del Signore, potrà uscire dall’arca, ritorna sulla terra di prima, per farla rivivere. Ma nel patto che Dio stabilisce con Noè c’è consapevolezza, nuova, che “l’istinto del cuore dell’uomo è incline al male fin dall’adolescenza”. Nonostante questo, Dio si impegna: “Non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni vivente” (9,8-15).
E’ l’impegno unilaterale, coraggioso, da parte di Dio, che impedirà all’uomo di distruggersi con le sue scelte sbagliate. Il patto riguarda tutti gli esseri viventi e la terra, “per tutte le generazioni future”. L’arcobaleno, che appare sulle nubi ne è il segno.
Gesù, dopo essere stato immerso nelle acque del fiume Giordano, sulle orme di Giovanni se ne va nel deserto (Marco 1,12-15).
Si immedesima e si fa carico del destino del suo popolo, Israele.
Gesù deve entrare nel dramma dell’esistenza umana, attraversarlo fino in fondo, per ritrovare la pecorella smarrita, caricarla sulle spalle e ricondurla a casa.
La discesa di Gesù agli inferi, di cui parla il Credo, fa parte del Suo cammino.
“Gesù è morto una volta per sempre in riferimento alla colpa, per ricondurci a Dio; nello Spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere che un tempo avevano rifiutato di credere, nei giorni di Noè” (I Lettera di Pietro 3,18-22). Nella tradizione rabbinica, i contemporanei di Noè sono visti come il prototipo di incredulità e disobbedienza.
Il deserto di Giuda fino a non molto tempo fa era popolato da “animali selvatici”, di giorno la capra selvatica e la gazzella, di notte lo sciacallo. Ma “il deserto è bello, soggiunse il piccolo principe. Ciò che abbellisce il deserto è che nasconde un pozzo in qualche luogo”.
Quella parola che gli era risuonata dentro all’uscita dalle acque del Giordano, ora diventa per Gesù certezza, sorgente di fiducia e forza: “Tu sei il figlio mio, l’amato”.
“E gli angeli si prendevano cura di Lui”.
9,30 – D.ti Vito, Francesco, Angela e Rino
17,00 - Via Crucis
11,00 – D.ti Bocus Lorenzo, Rizzo Albano
17,00 – D.ti famiglia Gambarini
VENERDÌ 26
17,00 - Via Crucis
18,00 – D.to Basso Tiziano (Trigesimo)
DOMENICA 28 – II di Quaresima
11,00 – D.ti Zambon Luigi Marin – Zambon Pietro Biso
A SANTA LUCIA
GIOVEDÌ 25
17,00 – Via Crucis e Santa Messa
DOMENICA 28 – II di Quaresima
10,00 – Def.ti Carniel Lido e don Nillo
Def. Franco Basso
AVVISI COMUNI
VIA CRUCIS
Nel periodo quaresimale si celebra il rito della VIA CRUCIS:
Budoia: VENERDI ore 15,00
Dardago: VENERDI ore 17,00
Santa Lucia: GIOVEDI ore 17,00
OPERE
DI CARITA’ QUARESIMALI
Il tempo di Quaresima ci invita anche alla carità verso i bisognosi. Due sono le iniziative quaresimali:
· La cassettina del Pane Per Amor di Dio che si può prendere in chiesa e ritornare con le offerte nei giorni del Triduo Pasquale. Il ricavato è in favore delle nostre Missioni.