Come il fiore di calicanto
Il profeta Sofonia è di poco
anteriore a Geremia. Il suo nome significa “il Signore protegge, il Signore è
il mio riparo”.
In
un tempo di devastazione generale, proclama che c’è un riguardo per il popolo
del Patto: le risorse della misericordia del Signore non sono esaurite.
Voi
tutti, umili della terra,
cercate
il Signore,
cercate
giustizia, cercate l’umiltà,
forse
potrete essere al riparo (2,3).
Un
lampo di luce rischiara l’orizzonte; un misterioso sublime progetto del Dio di amore
infinito:
Il
Signore ha revocato la tua condanna.
Il
Signore, tuo Dio, è in mezzo a te
Salvatore
potente.
Gioisce
per te,
ti
rinnova con il suo amore,
esulta
per te con grida di gioia (3,14-17).
E tu in quel giorno dirai:
“Io
ti lodo, Signore!
La
tua ira si è placata e tu mi consoli.
Oh
Signore, mia forza, mio canto,
mio
salvatore, mio scampo!
Con
quanta gioia l’acqua attingerete
che
sgorga dalla salvezza!
“Lasciami vedere nei
tuoi occhi
un lago pieno di barchette.
Raccontami di quando
tornando dalla fontana
il secchio pieno di vita
ride” (Federico Tavan, Piccolo
canto).
Oh
cantate il Signore
per
le altissime cose che ha compiuto!
Tutta
la terra le dovrà sapere!”
(Dal
rotolo di Isaia 12,1-6 – salmo responsoriale).
Giovanni così parlava a quella gran
folla di gente che si era mossa da lontano per farsi immergere da lui:
“Germogli
nati da un ceppo d’inganno, qualcuno vi insegna come sfuggire al rigore che
sovrasta!
Chi
possiede due abiti o del cibo, ne faccia parte a chi è privo”.
Agli
appaltatori del dazio diceva di esigere solo quello che era fissato; ai
soldati, di rinunciare alla violenza.
Ad
avvicinarsi a Giovanni sono alcune categorie di persone socialmente e
religiosamente emarginate. Mancano i capi religiosi (Luca3,7-18).
Giovanni
appartiene ancora alla legge e ai profeti, al tempo dell’attesa.
Con Gesù inizia il compimento, il
tempo delle nozze.
Gioite
nella persona del Signore, sempre. Il vostro atteggiamento comprensivo deve
essere conosciuto da tutte le persone. Il Signore è vicino: non vi angustiate
più per alcuna cosa ma in ogni occasione, con apposita preghiera e apposita
supplica accompagnate da ringraziamento, le vostre richieste siano espresse con
semplicità innanzi a Dio. E questa pace di Dio, che oltrepassa ogni immaginazione,
veglierà sugli animi vostri e sui vostri pensieri nella persona di Gesù
(Lettera ai Filippesi 4,4-7).
La
comprensione è figlia della gioia che ammorbidisce tutto, come la primavera. La
preghiera è frutto d’amore: il Signore è vicino, già viene, come il fiore di
calicanto che fiorisce ora, nell’inverno.
Sante Messe dal 13 al 19 DICEMbre
9,30 – Trigesimo Basaldella Luigia.
11,00 – Benefatt. Zambon Maria Crot
Ann. Luigi e def.ti Povoledo - Panizzut
Pro Oratorio dai famigliari di Tonus Luigi € 900,00
17,00 – Def. Zambon Sergio Momoleti, Benefattore
18,00 – Trigesimo Tonus Luigi
Pellegrini Luigia, Bastianello Giuseppe e Rina
Wilgeforte e Aldo, Prizzon Abramo, Bocus Rossanda
Zanin Claudia
A SANTA LUCIA
LUNEDI 13 Dicembre – SANTA LUCIA
15,00 – Santa Messa al Colle
GIOVEDÌ 16 Dicembre
17,00 – Santa Messa
DOMENICA 19
Dicembre – IV di Avvento
10,00 – Deff. Saccon Vittorio, Busetti Paolo, Martini Maria
OFFERTE: x Ceri Santissimo Elena Carniel €
50.00
15,00 – Santa Messa al Colle
17,00 – Santa Messa
10,00 – Deff. Saccon Vittorio, Busetti Paolo, Martini Maria
Chiesa di Santa Lucia in colle:
“Santa Lucia condotta al lupanare” (particolare),
affresco attribuito a Gianfrancesco da Tolmezzo
(1450-1510)
La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana.
Vissuta a Siracusa, è morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflitte dal prefetto Pascasio, il quale non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando.
Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna; papa Onorio I, poco dopo, un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate.