Domenica, 24 Aprile 2022 - Anno 12 n. 22 - II di Pasqua(C)
Come una rondine al nido
E’ scesa la sera, di quel primo
giorno della settimana. Per i discepoli si prospetta un’altra notte di paura,come le precedenti, nonostante le notizie sorprendenti portate da Maria di
Màgdala, dalle altre donne e dai due che si erano recati al sepolcro. Le porte
della casa sono sbarrate.
Come una rondine, attraversati il deserto e il mare, viene a primavera al suo nido, viene Gesù. I segni della Sua presenza sono pace e gioia e, più grande di tutto, il perdono, da portare al mondo intero.
Otto giorni dopo il gruppo è di nuovo insieme. “Ci vogliono i riti , dice la volpe al piccolo principe”. E’ una prima traccia del nostro radunarci settimanale, alla domenica. Tommaso, uno dei dodici, non aveva creduto alle parole degli altri: vuole conoscere anche lui, personalmente, la dolcezza di quella Presenza.
Le mani del Crocifisso forate dai chiodi e il fianco di Lui, già morto, squarciato da una lancia, sono rimasti molto impressi nella memoria del discepolo testimone.
“Il soffrire passa, l’aver sofferto non passa”: Gesù, avendo sopportato una violenza così grande, è in grado di venire in aiuto a quanti sono nella prova (Ebrei 4,15). Tommaso, accolto in un abbraccio tenerissimo, fa quella professione di fede che è il vertice del vangelo: “Mio Signore e mio Dio!”
Queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è l’ Eletto, il Figlio di Dio e, credendo, abbiate vita nel nome di Lui.
“Felici quelli che crederanno senza aver veduto”, scrive il discepolo amato, il testimone, senza aggiungere nulla di suo (Giovanni 20,19-31). “All’ Amore non manca mai nulla”.
Nella piccola isola greca di
Pàtmos, bellissima, nel mar Egeo non lontano dalle coste turche e da Efeso,
Giovanni riceverà, qualche decennio dopo, l’ordine di scrivere: una conferma e
quasi una seconda chiamata. Io, Giovanni, vostro fratello, fui preso dallo
Spirito, nel giorno del Signore: è l’inizio dell’ Apocalisse (1,9-19),
una lettera di richiamo e d’incoraggiamento alle chiese dell’Asia minore.
Luca, nel libro degli Atti,
racconta in un sommario (5,12-16) l’operato degli apostoli a
Gerusalemme. Si radunavano nel portico di Salomone, la galleria a
colonnato che costeggia la spianata del tempio, sul lato orientale; nel Luogo dove Gesù aveva svolto la sua opera più
intensa ed era stato rifiutato.
Malati di ogni tipo venivano portati sulle strade della città: l’ombra di Pietro che passava era sufficiente per guarirli.
Gesù, “il medico dimenticato” (Sandro Lagomarsini, Libreria Editrice Fiorentina), affida a quanti si affidano a Lui una forza di guarigione di cui si potrà fare un uso migliore. (Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
Come una rondine, attraversati il deserto e il mare, viene a primavera al suo nido, viene Gesù. I segni della Sua presenza sono pace e gioia e, più grande di tutto, il perdono, da portare al mondo intero.
Otto giorni dopo il gruppo è di nuovo insieme. “Ci vogliono i riti , dice la volpe al piccolo principe”. E’ una prima traccia del nostro radunarci settimanale, alla domenica. Tommaso, uno dei dodici, non aveva creduto alle parole degli altri: vuole conoscere anche lui, personalmente, la dolcezza di quella Presenza.
Le mani del Crocifisso forate dai chiodi e il fianco di Lui, già morto, squarciato da una lancia, sono rimasti molto impressi nella memoria del discepolo testimone.
“Il soffrire passa, l’aver sofferto non passa”: Gesù, avendo sopportato una violenza così grande, è in grado di venire in aiuto a quanti sono nella prova (Ebrei 4,15). Tommaso, accolto in un abbraccio tenerissimo, fa quella professione di fede che è il vertice del vangelo: “Mio Signore e mio Dio!”
Queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è l’ Eletto, il Figlio di Dio e, credendo, abbiate vita nel nome di Lui.
“Felici quelli che crederanno senza aver veduto”, scrive il discepolo amato, il testimone, senza aggiungere nulla di suo (Giovanni 20,19-31). “All’ Amore non manca mai nulla”.
Malati di ogni tipo venivano portati sulle strade della città: l’ombra di Pietro che passava era sufficiente per guarirli.
Gesù, “il medico dimenticato” (Sandro Lagomarsini, Libreria Editrice Fiorentina), affida a quanti si affidano a Lui una forza di guarigione di cui si potrà fare un uso migliore. (Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
SAnte Messe dal
25 al I° Maggio 2022
BUDOIA
BUDOIA
MERCOLEDÌ – 27 Aprile.
Ore 9,30 – Santa Messa
DOMENICA - I Maggio – III Domenica di Pasqua
11,00 – Santa Messa
DARDAGO
MARTEDÌ 26 Aprile
18,00 D.ti Zambon Bruno e Dina
SABATO – 30 Aprile
18,00 – Def. Vettor Paolo
Offerte : Pro
opere parrocchiali:
In memoria di Simioni Silvana €80 dalla famiglia
In memoria di Simioni Silvana €80 dalla famiglia
SANTA LUCIA
GIOVEDI – 28 Aprile
18,00 – Santa Messa
DOMENICA - I Maggio – III Domenica di Pasqua
9,45 Anniv. Saccon Carlo Ord. dalla famiglia
AVVISI
Budoia
A Budoia, le intenzioni delle S. Messe potranno essere ordinate:
- dopo le celebrazioni eucaristiche il mercoledì o la domenica
oppure
- Chiamando il numero 3357550774
EMERGENZA PROFUGHI DALL’UCRANIA
Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un bonifico sull’apposito conto bancario intestato alla
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.
Per offerte dall’estero indicare anche il codice BIC BPPNIT2P004
Budoia
A Budoia, le intenzioni delle S. Messe potranno essere ordinate:
- dopo le celebrazioni eucaristiche il mercoledì o la domenica
oppure
- Chiamando il numero 3357550774
EMERGENZA PROFUGHI DALL’UCRANIA
Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un bonifico sull’apposito conto bancario intestato alla
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.