III Domenica di Pasqua(C)
Una casa fatta d’alba
“La
risurrezione di Gesù, dal punto di vista della storia del mondo, è poco
appariscente; è il seme più piccolo della storia, un avvenimento che nessuno
aveva ideato e che andava al di là di ogni immaginazione. I discepoli ebbero
bisogno di tempo per orientarsi” (Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, II parte).
L’ultimo racconto del vangelo di Giovanni
(21,1-19) è di singolare bellezza. Risale ad una tradizione
antichissima, fa riferimento alla parola che Gesù aveva detto ai suoi
nell’imminenza della passione:
“C’è
un passo che dice: Colpirò il pastore e così andranno disperse
le
pecore.
Ma
dopo che mi sarò ridestato dai morti, andrò in Galilea ad aspettarvi”. Si ha
l’impressione che con questo racconto Giovanni voglia riunire i fili importanti
che sono stati intrecciati lungo il vangelo.
I discepoli, in numero di sette, si
stringono attorno a Pietro. “Poiché erano tristi”, vanno a pescare, in un
ambiente loro familiare, sul lago di Galilea: senza Gesù la comunità sperimenta
la sua impotenza.
Egli si fa presente, quando era già
l’alba. Si rivolge ai suoi con un appellativo affettuoso, preoccupato della
loro fame più che della sua: “Figlioli, avete qualcosa da mangiare?”
Egli sa che questi uomini hanno vegliato e sono bagnati; hanno bisogno di
mangiare.
La presenza del Signore è avvertita prima per
l’abbondanza della pesca e poi per un focherello acceso sulla spiaggia: Appena
scesi a terra vedono un braciere fatto direttamente sul terreno: sopra c’era
del pane e accanto del pesce.
“Non è il padrone intransigente che chiede
conto del lavoro svolto, ma colui che accoglie i discepoli come amici alla sua
mensa… I verbi sono al presente: si tratta del continuo venire di Gesù nella
comunità”
I discepoli hanno la conferma della loro
chiamata: grazie alle loro azioni, il Signore risorto si rende presente alla
sua chiesa. Si tratta di ricomporre il gregge, di radunare pecore e agnelli: è
il compito affidato a Pietro, che da discepolo diventa pastore. “Tu sai
tutto, Signore, tu sai che ti voglio bene”: la chiesa è radunata e tenuta
insieme dall’amore.
L’Apocalisse nasconde, in un
linguaggio impenetrabile, intuizioni molto belle, come pietre preziose.
Dopo le lettere alle sette chiese, ecco
una porta aperta nel cielo (Apocalisse 4-5). Giovanni vede la
creazione e la venuta del Figlio nel mondo come un unico atto d’amore. Al
centro della visione un rotolo sigillato con sette sigilli, che passa dalle
mani di Colui che è seduto sul trono all’Agnello: è il simbolo della vita
che ha la sua sorgente in Dio e che Gesù, l’Agnello, reca all’umanità. La vita
è difesa, sigillata: nulla la può intaccare o scalfire, come “ad oriente del
giardino di Eden i cherubini custodiscono la via all’albero della vita” (Genesi
3,24). Solo il Figlio può farcene dono, con la sua dedizione senza misura fin
dall’ origine del mondo. Ne risulta il canto più bello:
“E’
degno quell’Agnellino (uello che fu ucciso,
di
ricevere potenza, ricchezza, sapienza, forza,
onore,
gloria e benedizione”.
Alle
miriadi di angeli si unisce il coro unanime del creato, nella lode a Dio e
all’Agnello. L’universo intero si ferma in adorazione (5,11-14).
Nel libro degli Atti (5,27-42) Luca ha
conferito veste narrativa ad un ricordo conservato nella comunità di
Gerusalemme. Si aggrava la crisi tra le autorità religiose ebraiche e gli
apostoli. L’intervento di rabbì Gamaliel il Vecchio, maestro di San Paolo, a
difesa degli apostoli serve solo a rinviare la crisi.Essi continuano ad
affermare e testimoniare, nel tempio e a casa, che il perdono delle
colpe e la buona notizia di Gesù sono rivolte prima di tutto ad Israele.
SAnte Messe dal
2 alL’ 8 Maggio 2022
BUDOIA
MERCOLEDÌ – 4 Maggio
Ore 9,30 – Santa Messa
DOMENICA - 8
Maggio – IV Domenica di Pasqua
Ore 11,00 –
Santa Messa
DARDAGO
MARTEDÌ 3 Maggio
18,00 D.ti Famigliari
di Raffaele e Fernanda
SABATO - 7 Maggio
– IV Domenica di Pasqua
18,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara.
60° di Matrimonio di Zambon
Raffaele e Fernanda
Anniv. Rigo Antonio
Offerte : Pro
opere parrocchiali:
In memoria di Zambon Marcello €50 dalla famiglia
Per Comunioni a domicilio agli infermi: €70;
NN €50
(Per orari del Rosario del
mese di Maggio – vedi pag. seguente)
SANTA LUCIA
GIOVEDI – 5 Maggio
18,00 – Santa Messa
DOMENICA - 8
Maggio – IV Domenica di Pasqua
9,45 D.ta Moretto Caterina ord. da
Anita
Def. Gislon Paolo
AVVISI
Dardago
Orari Rosario mese di maggio:
Questa
settimana: Ore 20,00
Mercoledì 4 maggio – Capitello Ciathentai
Venerdì 6 maggio – Capitello Piazzetta del Cristo
Budoia
A Budoia, le intenzioni delle S. Messe potranno essere ordinate:
- Dopo le celebrazioni eucaristiche il mercoledì o la domenica
Oppure
- Chiamando il numero 3357550774
EMERGENZA PROFUGHI DALL’UCRANIA
Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a
livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un
bonifico sull’apposito conto bancario
intestato alla
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.
Per offerte dall’estero indicare anche il codice BIC BPPNIT2P004
Mercoledì 4 maggio – Capitello Ciathentai
Venerdì 6 maggio – Capitello Piazzetta del Cristo
Budoia
A Budoia, le intenzioni delle S. Messe potranno essere ordinate:
- Dopo le celebrazioni eucaristiche il mercoledì o la domenica
Oppure
- Chiamando il numero 3357550774
EMERGENZA PROFUGHI DALL’UCRANIA
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.