DOMENICA, 20 AGOSTO 2023 - ANNO 13 n. 40
XX del Tempo Ordinario (A)
Una donna che viene dal mare
Nella parte del libro di Isaia che risale
presumibilmente al dopo esilio si nota un atteggiamento più favorevole nei
confronti degli stranieri e in particolare dei meno protetti, i nakerìm, gli
avventizi, quelli di passaggio. Così dice il Signore:“Quanto agli stranieri che
cercano protezione nel Signore, tutti quelli che osservano i miei Sabati
- la
legge antichissima del sabato, segno di riconoscimento d’Israele nell’esilio e nella
diaspora essi legano con il mio Patto, Io li conduco sul mio monte santo; e
nella Casa della mia preghiera li inebrierò di gioia
e la
mia casa sarà chiamata CASA DELLA PREGHIERA per tutti i popoli” (Isaia 56,6-7).
Il
tempio di Gerusalemme riceve qui il suo titolo più alto, che oggi si trova
spesso inciso nelle sinagoghe.
“Anche lo
straniero, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo Nome, se verrà a
pregare in questa Dimora, Tu ascolta dal cielo e concedi allo straniero tutto
ciò che ti domanda” (I Re 8,41-43).
Una
donna viene dalla regione verso la quale Gesù sembra diretto, il litorale di
Tiro e Sidone (Matteo 15,21-28). Appartiene al popolo che abitava la Palestina prima
che la occupassero gli ebrei: è una donna cananea. Sua figlia è gravemente
ammalata. L’incontro con Gesù ha luogo ai confini.
La
donna si fa notare per le sue grida, che infastidiscono i discepoli. Poi, dalle
grida passa all’ invocazione: “Signore, aiutami!” Ma Gesù ha una missione da compiere,
ricondurre l’Israele smarrito. Perciò “non è bello prendere il pane dei figli e
gettarlo ai cagnolini”. La donna e Gesù si capiscono: “Sì, Signore, infatti anche
i cagnolini mangiano dai pezzetti che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
La
volontà del Padre ora si fa conoscere attraverso le parole, intense e lievi, e
la grande fiducia della donna. Le ultime parole di Gesù traboccano di gioia e
di ammirazione. E da quell’ora sua figlia fu risanata. La storia finisce qui,
si va aprendo o consolidando un’altra via, verso un’unica casa e un’unica mensa
dove il cibo non manca.
O Dio,
che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano,
infondi
in noi la dolcezza del tuo amore perché amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa
otteniamo i beni da Te promessi, che superano ogni desiderio (Colletta).
San
Paolo, nell’ultima veglia del discorso ebraico (Romani 11,13-32), si rivolge ai
nuovi venuti, ai cristiani che provengono da altre nazionalità: lui ha ricevuto
questo compito, di occuparsi particolarmente dei non ebrei. Israele è l’olivo
di gran pregio al quale essi sono stati innestati come rami di olivo selvatico.
Se
alcuni di questi rami di pregio sono stati staccati, tu non essere sprezzante
con quei rami: non sei tu che sostieni la radice; è la radice che sostiene te. Al
centro, il tema della gratuità: Dio non chiede nulla, tutto dona. L’unica cosa
che ci viene chiesta è la libera accoglienza, il sì, il libero assenso ai suoi
mille doni. E’ proprio così, Iddio confinò tutti – ebrei e non ebrei – sulla
via che conduce ad un rifiuto per avere, poi, di tutti tenera compassione.
Tutto, dunque, assolutamente tutto nella vita cristiana è grande amore e tenera
compassione.
loro in aiuto, sul finir della notte, non li può abbandonare.
Pietro, come un bambino, ha fretta di stare vicino a Gesù, di
raggiungerlo. Ma l’incredulità è sempre pronta a riemergere, prepotentemente.
“Signore, salvami”: è fede anche questo gridare verso di Lui, mentre si
rischia di affondare. Ora il Signore non può limitarsi a sostenerlo da lontano,
si avvicina, afferra Pietro per la mano. E’ forse questa l’immagine più vera
della fede (Matteo 14,22-33).
Una
vita salvata è il frutto di un reciproco venirsi incontro, di un ritornare l’uno
all’altro dopo un forzato periodo di separazione:
Sei
stato buono, Signore, con la tua terra, hai fatto ritornare i deportati di
Giacobbe.
Sto
ascoltando quel che Dio dice: oh sì! Per voi che vi affidate a Lui, la sua
salvezza si va avvicinando.
Lo
splendore abiterà sul nostro suolo - la Gloria di Dio, ritornata dall’esilio,
raggiungerà anche gli altri popoli -,la terra darà i suoi frutti.
La
Salvezza anticipa il suo Volto, la Pace va nel solco dei suoi passi (Salmo
84/85).
Diacono
Silvano Scarpat
BUDOIA
MERCOLEDI’ 23 Agosto
9,30
– Def. Signora Osvaldo
Def.ti Carlon Remo, Sabina, Olivo.
DOMENICA - 27 Agosto – XXI
del Tempo Ordinario
11,00 – Naibo
Emilio
Def.ti Spader e Zambon
DARDAGO
MARTEDI’– 22 Agosto
18,00 – Def.ti
Bocus Valentino, Angelina e Giancarlo
Def.ti Bocus Angelo,
Ermellina,Tea, Rosina e
Don Romano
SABATO – 26 Agosto – XXI del Tempo Ordinario
18,00 – Def. Toffoli
Lino; Def.ti Balliana Aldo e Wilgeforte,
Def.ti Zambon Piero e Bruna
Def.ti Giovanni, Maria e Linda, Def. Pasa Laura
Offerte:
Pro rinnovo illuminazione
Presbiterio: NN €.100; NN. €. 50
GIOVEDI’ – 24 Agosto
18,00 – Santa Messa
DOMENICA – 27 Agosto – XXI del Tempo Ordinario
9,45 – Def.ti Pagotto Paolo, Soldà Celeste e
Polese Teresa;
Pastorutti Lorenzo, Claudia e Soldà Bruna;
Def.ti Rampin e Soliman.