giovedì 24 agosto 2023

Domenica, 27 Agosto 2023 Anno13 n. 41 - XXI del Tempo Ordinario (A)

 

 

    DOMENICA, 27 AgOStO 2023  - Anno 13 n. 41
XXI del Tempo Ordinario (A)
Umanizzare e santificare il tempo libero, la vacanza

In questo periodo estivo, le nostre colline vengono vivificate dalla presenza di molti turisti o emigrati che ritornano alle proprie origini. Per noi sacerdoti è l’occasione per intrattenersi con questi nostri “parrocchiani che vengono da lontano”, i quali ci aiutano a comprendere lo spaccato storico di quel tempo. Ma,  ci chiediamo anche che cosa possa significare per noi cristiani un tempo di riposo. Guigo il Certosino diceva che «Nulla è più faticoso del non faticare». Gli uomini e le donne di oggi mostrano ancora nel loro vissuto la verità di questa affermazione: il vero, l’autentico riposo è una grande fatica, e ancor più difficile è il “fare vacanza per Dio”. Eppure nel Libro della Genesi tutto inizia con il tempo: “Ci fu una sera, ci fu un mattino, giorno uno” (Gen 1,5). Il primo atto della creazione è il tempo, e quindi i giorni, come la terra, esistono da prima della comparsa dell’essere umano, in modo che egli non debba crearli, ma semplicemente accoglierli come un dono, riceverli con gratitudine per viverli con sapienza.

Il tempo è un dono di Dio all’essere umano, un dono da accogliere giorno dopo giorno, ora dopo ora, come un oggi di Dio. I nostri giorni sono la cosa più preziosa che possediamo, giorni della vita che non possiamo allungare neppure di un’ora, e man mano che il tempo passa diminuisce la durata della vita da vivere e nessuno può riprendersi ciò che è passato. Eppure il  tempo, da dono da accogliersi con gioia e gratitudine può diventare un idolo, idolo alienante per ogni essere umano. Quando uno dice: “Non ho tempo!” non confessa proprio di essere dominato, assoggettato dal tempo?

Spesso ci sentiamo oberati da ritmi stressanti, sovraccaricati da lavoro e impegni, e presi in corse febbrili non viviamo più la coscienza di noi stessi, il “qui e ora”. Lavoriamo tutta la settimana progettando il weekend come momento di riposo, di distacco dagli impegni e dalla vertigine quotidiana, ma poi non sappiamo ritrovare noi stessi e allora, pur di fare qualcosa, impegniamo la quiete del sabato o della domenica con il rumore assordante del tosaerba, ricercando l’evasione in montagna, sostando in file interminabili davanti agli impianti sciistici, oppure mettendosi in viaggio in autostrade affollatissime per raggiungere il mare o luoghi pieni di gente. In realtà si tratta di bisogni vitali, ma la febbre con cui si cerca di soddisfarli, il modello di comportamento impartito, impediscono proprio quel soddisfacimento dei bisogni per il quale si organizza e si vive la vacanza.

 L’astenersi dal lavoro, il riposare, non equivale a creare il vuoto, non è solo “non lavoro”, ma è accedere a un altro rapporto con il mondo, con le cose, con l’operare. Umanizzare e santificare il tempo libero, la vacanza, è per il cristiano necessario e anche difficile. Che cosa dunque farà il cristiano della vacanza? Per lui, come per ogni essere umano, è innanzitutto l’occasione di cogliere se stesso nella natura. È un microcosmo e quindi è nel rapporto con il cosmo che ritrova la sua vera dimensione e il suo mistero. Contemplare la natura, vivere immersi in essa, è una necessità, perché l’essere umano deve avere comunione con la natura. Purtroppo la vita quotidiana, con la sua incapacità di pulsare con la natura, ha indurito il cuore umano, ma alla natura l’essere umano non può sfuggire.

Assumere, riprendere i ritmi della natura, cogliersi in essa è essenziale per un’autentica umanizzazione. Quale ricchezza, quale esperienza di umanità si può fare nella comunione con tutte le cose! Con il germoglio che rompe la crosta terrestre, con il vecchio albero, con l’erba che fiorisce nei nostri prati, con le pietre che rimangono ferme nei nostri paesi, a indicarci il passaggio dei nostri padri, là dove noi le incontriamo sui nostri sentieri! Il vedere tutte le cose con gli occhi di Dio, vedere la natura come tempio ci aiuta a comprendere che il riposo non è fare nulla, ma riacquistare la sensibilità verso noi stessi, riscoprire le nostre radici e pensare verso dove siamo diretti, godendo della vicinanza delle persone che amiamo.

 Per questo nel tempo libero si dovrebbe dedicare ampio spazio, uno spazio particolare, al pensare. Sì, pensare! Si tratta di fermarsi e nella calma, nel silenzio, nel distacco dall’operare quotidiano, concederci quei momenti che durante l’anno non riusciamo a riservarci per i molteplici impegni che tutti noi dobbiamo affrontare. Oggi ci sono cristiani che proprio nelle vacanze raggiungono luoghi di silenzio e di solitudine per ritiri o esercizi spirituali, ma una dimensione simile si potrebbe vivere anche in una vacanza al mare o nelle nostre meravigliose terre. Basterebbe scegliere con discernimento il luogo e darsi tempo per pensare. Si tratta di lasciare spazio a Dio, di conoscere e sperimentare luoghi di libertà e di ascolto – oggi tanto rari! –, di conoscere una vita comune ritmata anche sulla preghiera.

 Mi auguro che lo Spirito di Dio plani su tutti coloro che in questo tempo verranno a visitarci. Ma poi starà a noi ascoltarlo, cogliere la sua brezza, leggerne la presenza e quindi accoglierlo per  crescere nella fede e fare della nostra vita un’opera d’arte.


BUDOIA

MERCOLEDI’ 30 Agosto
9,30  –  Santa Messa
DOMENICA - 3 Settembre – XXII del Tempo Ordinario
11,00 – Santa Messa

DARDAGO

MARTEDI’– 29 Agosto -  Martirio San Giovanni Battista
18,00 – Def.ti  Ianna Angelo, Vincenza e Gioconda
             Def. Bordoli Angela                            
SABATO – 2 Settembre – XXII del Tempo Ordinario
18,00 –  Def.ti  Ianna Alfredo, Angela c Chiara.
        
Offerte:
Pro Chiesa NN € 50
Pro rinnovo illuminazione Presbiterio:
Basso Augusto €. 30,  NN € 20



SANTA LUCIA

GIOVEDI’ – 31 Agosto
18,00  – Santa Messa 
 
DOMENICA  – 3 Settembre – XXII  del Tempo Ordinario
9,45  – Def.ti Ortolan Piero e Giuseppina