Un arcobaleno simile a smeraldo (Ap 4,3)
Il profeta Elìa, perseguitato dalla regina Gezabele, fugge nel deserto.
Dopo un
lungo estenuante cammino, giunge al monte Horeb, luogo sacro, là dove il
Signore aveva incontrato Mosé e gli aveva donato le parole del Patto.
Entra
in una grotta per passarvi la notte, ma la parola del Signore lo desta:
“Che
fai qui, Elìa?”
“Gli
Israeliti hanno abbandonato Te, hanno demolito i Tuoi altari, hanno ucciso i
Tuoi profeti. Sono io solo rimasto!”
Il Dio
onnipotente accoglie il suo profeta nella voce di un lieve silenzio, la necessità
di un sovrappiù di benevolenza. Elìa, al limitare della grotta, si copre il
volto con il suo mantello di profeta (I libro dei Re 19,9-13).
Secondo la tradizione ebraica, egli è l’amico e il compagno di coloro che mancano di amicizia, di conforto e di speranza. Al cinico porta certezza, al vagabondo una scintilla di luce e di calore.
Al
saggio porta un maestro, al sognatore un sogno: questo è Elìa.
Al
centro della Lettera ai Romani, al termine del grande annuncio San Paolo ha
come una battuta di arresto, un ripensamento: che ne sarà di Israele, del
popolo delle promesse? Per loro, per i suoi fratelli, egli sarebbe quasi disposto ad essere separato dal Signore Gesù,
purché essi Lo incontrino… E avvia una riflessione, come tre sere di veglia,
palpitanti, così le si può leggere (Romani 9-11):
Ebbene, non è possibile che sia caduta nel nulla la parola di Dio, le
Sacre Scritture!
Che Dio abbia ripudiato il suo popolo? No, sarebbe assurdo: io sono
israelita – continua San Paolo -, discendenza di Abramo, tribù di Beniamino.
Iddio non ha ripudiato questo suo popolo al quale aveva pensato in precedenza.
Anche nel periodo presente ‘una rimanenza’ c’è: Paolo per primo è la
vivente testimonianza.
Una gran folla continua a seguire Gesù nonostante abbiano difficoltà a riconoscere
e comprendere chi Egli sia.
Dopo aver provveduto loro il pane, Gesù sale, solo, sul monte. Nel
mezzo del lago, la barca dei discepoli è in difficoltà, a causa del vento e
delle onde. Egli va loro in aiuto, sul finir della notte, non li può
abbandonare.
Pietro, come un bambino, ha fretta di stare vicino a Gesù, di
raggiungerlo. Ma l’incredulità è sempre pronta a riemergere, prepotentemente.
“Signore, salvami”: è fede anche questo gridare verso di Lui, mentre si
rischia di affondare. Ora il Signore non può limitarsi a sostenerlo da lontano,
si avvicina, afferra Pietro per la mano. E’ forse questa l’immagine più vera
della fede (Matteo 14,22-33).
Una
vita salvata è il frutto di un reciproco venirsi incontro, di un ritornare l’uno
all’altro dopo un forzato periodo di separazione:
Sei
stato buono, Signore, con la tua terra, hai fatto ritornare i deportati di
Giacobbe.
Sto
ascoltando quel che Dio dice: oh sì! Per voi che vi affidate a Lui, la sua
salvezza si va avvicinando.
Lo
splendore abiterà sul nostro suolo - la Gloria di Dio, ritornata dall’esilio,
raggiungerà anche gli altri popoli -,la terra darà i suoi frutti.
La
Salvezza anticipa il suo Volto. La Pace va nel solco dei suoi passi (Salmo
84/85).
BUDOIA
18,00 - Prefestiva
MERCOLEDI’ 16 Agosto
9,30 – Def.ti Vispino Adriano, Strasorier Anna Maria, Angelin Nicola Agostino e Ida; Francesco e Vito.
DOMENICA - 20 Agosto – XX del Tempo Ordinario
11,00 – S. Messa per la comunità
Offerte
DARDAGO
MARTEDI’– 15 Agosto ASSUNZIONE B.V. MARIA
11,00 – Santa
Messa solenne per le 3 Comunità
GIOVEDI’– 17 Agosto
18,00 – Matrimonio
Modolo Sergio e Genovardi Paola
18,00 – Def. Tranci Sandro, Def. Calderone Enrico, Ann. Basso Filippo
Offerte:
Pro rinnovo illuminazione
Presbiterio: NN € 50.
SANTA LUCIA
DOMENICA - 13 Agosto – XIX del Tempo
Ordinario
17,00 – Rosario presso la chiesetta sul colle
LUNEDI’– 14 Agosto
ore 18 Messa Prefestiva
dell’Assunta
MARTEDI’– 15 Agosto ASSUNZIONE B.V. MARIA
A DARDAGO ore 11 S.Messa solenne per le 3 Comunità
GIOVEDI’ – 17 Agosto
18,00 – Santa Messa
DOMENICA - 20 Agosto – XX del Tempo Ordinario
9,45
– Santa Messa
17,00 – Rosario presso la chiesetta sul colle
UN CORDIALE E FRATERNO SALUTO
A COLORO CHE RITORNANO AI LORO PAESI