Dio, fa’ che ritorniamo a Te, fa’ splendere il tuo volto e saremo salvi!
Dio dell’universo, ritorna, guarda dal cielo e vedi e visita
questa vigna – noi,
tuo popolo -, il ceppo che hai trapiantato con le tue mani.
Non ci allontaneremo mai più da Te, fa’ che riviviamo e
invocheremo il tuo nome (Salmo 79/80, di Asaf).
Elisabetta – il suo nome significa ‘Dio è completezza’ –, moglie di Zaccaria, visse, secondo una tradizione molto antica, ad Ain-Karim, ‘fontana della vigna’, ad ovest di Gerusalemme. Ancora oggi vi è ‘la fonte di Maria’. Elisabetta si ritrae dagli sguardi della gente per rimanere totalmente sotto lo sguardo del suo Dio. Era entrata nel sesto mese di gravidanza, quand’ecco arrivare da Nazaret di Galilea, dopo un viaggio scomodo e lungo, inaspettatamente, una sua giovane parente, Maria (Luca 1,39-45). Elisabetta l’abbraccia teneramente e il bambino nel suo grembo ha un sussulto di gioia: “A chi devo il favore di ricevere in visita la madre del mio Signore?” Le parole di Elisabetta, profetessa dei profeti, hanno un sapore di personale affettuosa professione di fede.
Nella Lettera agli Ebrei (10,5-10) la parte centrale del salmo 39/40 (di David) appare come un discorso di Gesù, mentre fa il suo ingresso nel mondo, al Padre:
Tu non hai voluto e
non hai gradito né sacrifici né offerte,mi hai preparato invece un corpo.
Dio stesso ha
preparato un corpo al Figlio, l’umile corpo umano di Gesù. Per quanto
sorprendente può essere quel concepimento, non è altro che il segno di un Dio
che sorprende sempre, che questo mondo non è abbandonato, alla deriva; che nessuno può dirsi non degno d’amore. Il dono
del Figlio significa che Dio da sempre ama e chiede di essere amato. Elisabetta
si comporta nei confronti di Maria come Noemi con Rut, la nuora moabita:
l’accoglie, la protegge, le spalanca il futuro.
Gerusalemme è a due
passi. Betlemme non è lontana, la patria del re David dove era vivissima
l’attesa del Messia:
E tu, Betlemme di
Efrata,troppo piccola per essere tra i distretti di Giudea, da te uscirà colui
che deve governare in Israele,le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai
giorni più remoti.
Il Signore li
abbandonerà fino al tempo in cui la partoriente avrà partorito.Allora il resto
dei tuoi fratelli ritornerà, i dispersi del tuo popolo dimoreranno al sicuro.
Egli – il Signore – sarà la pace (Michea 5,1-4). Eppure
Maria decide di ritornare a Nàzaret: rimase con Elisabetta circa tre mesi,
poi tornò a casa sua, la sua unica stanza, ricavata nel sasso. A Nàzaret
sarà qualcuno forse ad attenderli.
(a cura di Silvano Scarpat)
BUDOIA
MARTEDI’- 24 Dicembre
22,00 – Per le 3 comunità Santa Messa della notte di
Natale
MERCOLEDI’ 25 Dicembre - SANTO NATALE
18,00 – Santa Messa in
canto
GIOVEDI’ 26 Dicembre – Santo Stefano primo Martire
11,00 – Santa Messa
DOMENICA 29 Dicembre – S. Famiglia
11,00 – Santa Messa
Def. Angelin Sergio
Offerte : Pro chiesa, in memoria di Zambon Carlon Maria
Da famiglia € 150.
DARDAGO
MERCOLEDI’ 25 Dicembre - NATALE DEL SIGNORE
11,00 – Def.ti Zambon Onorio, Dedor Ida, Cigoj Franco, Burelli Maria, Gabriella e Maurilio
GIOVEDI’ 26 Dicembre –SANTO STEFANO primo Martire e Patrono principale della Diocesi
18,00 – Def. Zambon Ugo
SANTA LUCIA
MERCOLEDI’ 25 Dicembre - SANTO NATALE
Ore 9,45 Santa Messa di Natale
GIOVEDI’ 26 Dicembre
Ore 9,45 Messa di S. Stefano
Ricordo dei defunti:
Don Nillo e Lido Carniel,Antonio e Rosa
Domenica 29 Dicembre
Ore 9,45
Messa Sacra Famiglia
Ricordo del defunto: Bortoluzzi Renato
Offerta: Pro organo Euro 250 (Sig.na Elena Carniel)
AVVISI COMUNI
Messa della notte di Natale per le tre comunità
Presso la chiesa di Budoia alle ore 22
Confessioni individuali
Dardago Lunedi’ 23 dalle 10 alle 11
S. Lucia Lunedi’ 23 dalle 10 alle 11
Budoia Martedi’24 dalle 10 alle 11