UN PROFETA NON ACCETTATO
IN PATRIA
Il
Vangelo di oggi è chiuso tra due parentesi di stupore, inizia con la sorpresa
della gente di Nazareth: "Da dove gli viene tutta questa sapienza e questi
prodigi?". E termina con la meraviglia di Gesù: E si meravigliava della
loro incredulità. Né la sapienza né i miracoli fanno nascere la fede; è vero il
contrario, è la fede che fa fiorire miracoli. La gente passa in fretta dalla
fascinazione alla diffidenza e al rifiuto. Da dove gli vengono queste cose? Non
da Nazareth. Non da qui. In questa domanda «Da dove?» è nascosto il punto da
cui ha origine l'Incarnazione: con il Verbo entra nel mondo un amore da
altrove, "alieno", qualcosa che la terra da sola non può darsi, viene
uno che profuma di cielo. Quel mix di sapienza e potenza che Gesù trasmette,
non basta alla gente di Nazareth per aprirsi allo spirito di profezia, quasi
che il principio di realtà («Lo conosco, conosco la sua famiglia, so come
lavora») lo avesse oscurato. Ma l'uomo non è il suo lavoro, nessuno coincide
con i problemi della sua famiglia: il nostro segreto è oltre noi, abbiamo
radici di cielo. Gesù cresce nella bottega di un artigiano, le sue mani
diventano forti a forza di stringere manici, il suo naso fiuta le colle, la
resina, sa riconoscere il tipo di legno. Ma, noi pensiamo, Dio per rivelarsi
dovrebbe scegliere altri mezzi, più alti. Invece lo Spirito di profezia viene
nel quotidiano, scende nella mia casa e nella casa del mio vicino, entra là
dove la vita celebra la sua mite e solenne liturgia, la trasfigura da dentro.
Fede vera è vedere l'istante che si apre sull'eterno e l'eterno che si insinua
nell'istante. Dice il Vangelo: Ed era per loro motivo di scandalo. Scandalizza
l'umanità di Gesù, la prossimità di Dio. Eppure è proprio questa la buona
notizia del Vangelo, stupore della fede e scandalo di Nazareth: Dio ha un volto
d'uomo, il logos, la forma di un corpo. Non lo cercherai nelle altezze del
cielo, ma lo vedrai inginocchiato a terra, ai tuoi piedi, una brocca in mano e
un asciugamano ai fianchi. La reazione di Gesù al rifiuto dei compaesani non si
esprime con una reazione dura, con recriminazioni o condanne; come non si esalta
per i successi, così Gesù non si deprime mai per un fallimento, «ma si
meravigliava» con lo stupore di un cuore fanciullo. A conclusione del brano,
Marco annota: Non vi poté operare nessun prodigio; ma subito si corregge: Solo
impose le mani a pochi malati e li guarì. Il Dio rifiutato si fa ancora
guarigione, anche di pochi, anche di uno solo. L'amante respinto continua ad
amare anche pochi, anche uno solo. L'amore non è stanco: è solo stupito. Così è
il nostro Dio: non nutre mai rancori, lui profuma di vita.
SANTE MESSE DELLA SETTIMANA
A
BUDOIA
MERCOLEDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario
9,30 DEF.
VARNIER ANGELO
VENERDI’ della quattordicesima settimana del Tempo Ordinario
18,00 MESSA SECONDO INTENZIONE PARTICOLARE
DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario
10,00 MESSA SECONDO INTENZIONE
PARTICOLARE
18,00 DEF. SPADER ROMEO
ANN.
DEF. ZAMBON FERRUCCIO
OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali, per
funerale di Santin Giovanni, €. 140.
A DARDAGO
MARTEDI’ della quattordicesima
settimana del Tempo Ordinario
18,00 DEFF.
ZAMBON PIETRO, ROSA E FAMILIARI PETOL
GIOVEDI’ Ss.
Agostino Zhao Rong sacerdote e compagni martiri
18,00 MESSA SECONDO INTENZIONE PARTICOLARE
SABATO Quindicesima
Domenica del Tempo Ordinario
18,00 ANN. DEF. ALESSIO GIOVANNI
DEFF.
ZAMBON LUIGI E GIOVANNA THAMPOGNA
DEFUNTI
ZAMBON MAO E MARIN
DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario
11,00 MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI
OFFERTE Offrono, per opere parrocchiali: offerenti capitello Ciathentai, €.30.
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ S. Maria Goretti, vergine e
martire
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE
DOMENICA Quindicesima del Tempo Ordinario
10,00 MESSA DI 7° DEF. RIZZO OSVALDO
ANN. DEF. DON UMBERTO FORT ord. nipote
“E si meravigliava della loro incredulità” (Mc. 6,6)
A DARDAGO
CONSEGNA OGGETTI
PER PESCA DI BENEFICENZA
Ogni
martedì, giovedì e sabato dalle 17 alle 18 presso la Sala della Pesca in
Canonica sarà presente un incaricato per ricevere eventuali oggetti che si
volessero donare per la Pesca di Beneficenza della Sagra.
Le nostre Chiese sempre più deserte
E’
un’amara constatazione quella che fanno quelli che ancora frequentano la S.
Messa domenicale. Le nostre messe domenicali e in modo ancora più macroscopico
quelle feriali sono disertate dalla stragrande maggioranza di coloro che ancora
si considerano appartenenti ad una cultura e ad una tradizione cattolica. Le
motivazioni di questo abbandono sono molteplici e già considerate più e più
volte, per molti neanche derivanti da una mancanza di fede, ma da situazioni
occasionali. Oltre a ciò si nota una forte discrepanza tra il considerarsi
cristiani cattolici e poi, invece, fare scelte diverse in campo dottrinale e
morale. Ognuno si sente autorizzato a scegliere a suo piacimento quali dottrine
accettare e quali no, quale morale seguire, a prescindere dall’insegnamento
della Chiesa. I sacramenti e i momenti religiosi che segnano le fasi della vita
hanno subito un calo significativo. Se ancora quasi tutti, scelgono il funerale
religioso, i matrimoni in chiesa sono al lumicino ed anche battesimi, prime
comunioni e cresime stanno avendo una contrazione. Confessione e Unzione malati
sono pressoché scomparse. Pochi e sempre quelli fanno celebrare Sante Messe per
i loro defunti ed anche il sostegno economico alla Parrocchia è fortemente
diminuito. Cosa fare? La Santa Messa domenicale per il cristiano non è un
optional ma un aiuto settimanale a trovarsi a pregare con la comunità, ad
ascoltare la Parola a celebrare l’Eucarestia. E’ forse l’unica occasione nella
settimana di un rapporto con Dio. E questo anche per i bambini e ragazzi del
catechismo che nella Messa trovano il naturale completamento della catechesi. I
Consigli Pastorali stanno prendendo in considerazione di ridurre il numero
delle Messe domenicali a partire da fine settembre sia per la scarsissima
partecipazione, sia per i costi di gestione sempre più impegnativi. Non
perdiamoci d’animo. Gesù dopo essersi meravigliato della incredulità dei suoi
compaesani, continua a predicare e a far miracoli. La fantasia di Dio supera le
debolezze umane e si fida ancora sulla capacità di ripresa delle sue creature.