RISTORO DELL’ANIMA:
LA
PREGHIERA NOTTURNA DEL SIGNORE
Gesù esce dalla sinagoga e va nella casa di Simone: inizia la
Chiesa. Inizia attorno ad una persona fragile, malata: la suocera di Simone era
a letto con la febbre.
Gesù la prende per mano, la solleva, la libera e lei,
non più imbrigliata dentro i suoi problemi, può occuparsi della felicità degli
altri, che è la vera guarigione per tutti. Ed ella li serviva: Marco usa lo
stesso verbo impiegato nel racconto degli angeli che servivano Gesù nel
deserto, dopo le tentazioni.
La donna che era considerata una nullità, è
assimilata agli angeli, le creature più vicine a Dio.
Questo racconto di un
miracolo dimesso, così poco vistoso, senza neppure una parola da parte di Gesù,
ci può aiutare a smetterla con l'ansia e i conflitti contro le nostre febbri e
problemi. Ci può ispirare a pensare e a credere che ogni limite umano è lo
spazio di Dio, il luogo dove atterra la sua potenza.
Poi, dopo il tramonto del
sole, finito il sabato con i suoi 1521 divieti (proibito anche visitare gli
ammalati) tutto il dolore di Cafarnao si riversa alla porta della casa di
Simone: la città intera era riunita davanti alla porta. Davanti a Gesù, in
piedi sulla soglia, luogo fisico e luogo dell'anima; davanti a Gesù in piedi
tra la casa e la strada, tra la casa e la piazza; Gesù che ama le porte aperte
che fanno entrare occhi e stelle, polline di parole e il rischio della vita,
del dolore e dell'amore. Che ama le porte aperte di Dio.
Quelle guarigioni
compiute dopo il tramonto, quando iniziava il nuovo giorno, sono il collaudo di
un mondo nuovo, raccontato sul ritmo della genesi: e fu sera e fu mattino. Il
miracolo è, nella sua bellezza giovane, inizio di un giorno nuovo, primo giorno
della vita guarita e incamminata verso la sua fioritura.
Quando era ancora
buio, uscì in un luogo segreto e là pregava. Un giorno e una sera per pensare
all'uomo, una notte e un'alba per pensare a Dio. Perché ci sono nella vita
sorgenti segrete, alle quali accostare le labbra. Perché ognuno vive delle sue
sorgenti. E la prima delle sorgenti è Dio.
Gesù, pur assediato, sa inventare
spazi. Di notte! Quegli spazi segreti che danno salute all'anima, a tu per tu
con Dio. Simone si mette sulle sue tracce: non un discepolo che segue il maestro
ma che lo insegue, con ansia; lo raggiunge e interrompe la preghiera: tutti ti
cercano, la gente ti vuole e tu stai qui a perdere tempo; hai avuto un grande
successo a Cafarnao, coltiviamolo. E Gesù: no, andiamo altrove. Cerca altri
villaggi, un'altra donna da rialzare, un altro dolore da curare.
Altrove, dove
c'è sempre da sdemonizzare l'esistenza e la fede, annunciando che Dio è vicino
a te, con amore, e guarisce tutto il male di vivere.
SANTE MESSE DELLA
SETTIMANA
A BUDOIA
MERCOLEDI’ della quinta settimana del Tempo Ordinario
9,30 DEF. SIGNORA OSVALDO
VENERDI’ della
quinta settimana del Tempo Ordinario
17,00 DEFF. CARLON LUIGI E
VIRGINIO ord. fam. Carlon Mauro
DOMENICA Sesta del Tempo Ordinario
11,00 ANN. DEF.TA CARLON ANNA
ord. figlio
DEF. CARLON ANGELO ANTENORE
(benefattore)
OFFERTE N.N. offre, per opere
parrocchiali, €. 10.
A DARDAGO
MARTEDI’ Ss. Paolo Miki e compagni
martiri
17,00 ANN.
DEF.TA ZAMBON CECILIA PALA
DEFF.
BASSO MARIO, LUIGI E SANTA
GIOVEDI’ San Girolamo Emiliani
17,00 DEF.TA BASTIANELLO
MARCELLA
SABATO Sesta Domenica del Tempo Ordinario
18,00 DEFF. PARMESAN RUGGERO,
ZAMBON CLAUDIA E GIOVANNI
DEFF. ZAMBON GIOVANNI E BIANCA
BONAPARTE
DOMENICA Sesta del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER LE COMUNITA’
PARROCCHIALI
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Janna Giuseppe Bernardo, €. 7.500.
A SANTA LUCIA
LUNEDI’ Sant’Agata vergine e martire
17,00 MESSA PER INTENZIONE
PARTICOLARE
DOMENICA Sesta del Tempo Ordinario
10,00 MESSA DI 30° DEF.TA BESA
GIUSEPPINA ord. Anita
ANN. DEF. FORT EMILIO
DEFF. FORT VALENTINO E LEA
ANN. DEF.TE SOLDA’ BRUNA E PASTORUTTI
CLAUDIA
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per opere parrocchiali, €. 50; N.N., per lampadario, €. 20.
AVVISI COMUNI
Quest’anno la Conferenza episcopale italiana ha scelto
l’espressione “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo” come motto per la
“Giornata per la vita”.
Questa giornata, che si tiene ogni anno la prima
domenica di febbraio, è un invito particolare a ringraziare per la vita, ad
esprimere la nostra gioia al riguardo e a rinnovare la nostra responsabilità
per la vita. Questa ricorrenza intende ricordare a tutti noi che la vita in
tutti i suoi aspetti richiede la nostra attenzione e il nostro rispetto, e
intende soprattutto rinnovare in noi la gioia per il fatto che la vita della
persona è santa e ha sempre a che fare con Dio stesso.
Una volta Madre Teresa
di Calcutta disse: “La gioia non può rimanere soltanto nei nostri libri di
preghiere, ma deve riempire il cuore e il volto dei cristiani”.
E Papa
Francesco ci ricorda spesso: un cristianesimo triste non è cristianesimo. Se
noi cristiani non abbiamo un motivo per gioire, allora chi? I cristiani
promuovono la vita, s’impegnano per la vita e prendono anche posizione quando
essa viene calpestata.
La vita non è una merce, né tantomeno una merce usa e
getta. Dio stesso è al principio e al termine della vita umana! Che cosa
possono fare i cristiani contro la logica del mercato che oggi spesso influenza
il pensiero, la parola e il comportamento degli uomini? La nostra positiva
risposta cristiana è l’annuncio del Vangelo come motivo della nostra gioia. Il
fondamento più profondo di questa gioia è Gesù stesso: Egli è il dono che Dio
ci fa. Egli si dona a noi nell’incarnazione, nelle sue opere, nella sua morte
per noi. Dono, sacrificio e amore sono la nostra risposta alla logica
autoreferenziale del mercato.
GIORNATA
DEL MALATO
Domenica prossima 11 Febbraio, in occasione della ricorrenza
dell’Apparizione della Madonna a Lourdes la Chiesa celebra la Giornata mondiale
del Malato. Pregheremo per tutti gli ammalati