sabato 9 giugno 2018

Domenica, 10 giugno 2018 - X del Tempo Ordinario (B)



COME CI PONIAMO DI FRONTE A GESU’?

Siamo di fronte a un brano davvero singolare del Santo Vangelo: Gesù viene accusato di essere posseduto da Beelzebul e di scacciare i demoni per virtù del loro capo. 
È da ricordare che il Salvatore era tornato tra i suoi e proprio questi dicono di Lui “è fuori di sé!”. Malgrado abbia fatto miracoli, è accusato di essere un indemoniato e un pazzo. 
È stato e sarà sempre così: su Cristo si dicono solo menzogne per accusarlo. Eppure, con estrema calma, cerca di rettificare il falso modo di ragionare dei presenti: “Come può Satana scacciare Satana?”. Il suo regno sarebbe distrutto dato che ogni regno non può sussistere se c'è discordia in esso. 
C'è una malizia in chi gli sta intorno tipica di chi ha occhi e non vuol vedere al punto da paragonare le malefatte del demonio con le opere miracolose di Gesù. 
Avere gli occhi e non vedere è peccare contro le evidenze rivelate dallo Spirito Santo al punto che il Salvatore pronuncia quella sentenza che a molti dovette apparire oscura, come del resto anche oggi, anche se rivelava tutta la forza della sua persona e della sua missione: “In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e tutte le bestemmie che avranno detto; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non avrà perdono in eterno”. 
È il peccato contro la verità e il suo rifiuto cosciente e consapevole, rifiuto della misericordia di Dio. La folla che gli stava intorno cresceva e questo dava fastidio a scribi e farisei. 
Gli dissero, forse per distoglierlo, “ecco tua madre e i tuoi fratelli sono fuori e ti cercano”. Gesù, come tante volte, più che rispondere, rovescia la domanda: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. 
Si sarà sicuramente creato un imbarazzante silenzio dato che, come sempre alle sue domande, nessuno osa dare risposte e contraddire. Il Signore dovette guardarli ripetutamente prima di rispondere al loro posto: “Chiunque, infatti, fa la volontà di Dio, questi mi è fratello e sorella e madre”. 
Un nuovo criterio di familiarità e di fraternità si impone nella storia dell'umanità, vincolo nuovo per tutti i credenti. Paolo ci spiega cosa determinerà questo nuovo vincolo con Cristo risorto. Ci dà forza nella fragilità e nella sofferenza per “rendere più abbondante il ringraziamento a gloria di Dio”. Nell'attesa di questa gloria noi dobbiamo vivere e per questa gloria saremo resuscitati proprio come il Cristo. Ciò avverrà in quanto noi sappiamo “che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci farà comparire davanti a lui insieme con voi”. 
È questa la fonte del nostro coraggio interiore che “si rinnova di giorno in giorno”. Da questa convinzione traiamo la forza per affrontare la tribolazione quotidiana ben sapendo che essa è “momentanea e di lieve peso, procura a noi, assolutamente al di sopra di ogni misura, un peso di gloria eterna”. 
Per far questo dobbiamo mirare alla gloria futura e alle realtà invisibili che restano, dato che “le cose visibili sono effimere, le invisibili, invece, sono eterne”.

  
SANTE MESSE DELLA  SETTIMANA                                                                                                                                                                                                                  

A BUDOIA

LUNEDI’ San Barnaba apostolo
15,00 FUNERALE DI ZAMBON LUCIANO

MERCOLEDI’ Sant’Antonio da Padova sacerdote e dottore della Chiesa
9,30 DEF.TA DEL ZOTTO CATERINA ord. nipote Giacomino         

VENERDI’ della decima settimana del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE
  
DOMENICA Undicesima del Tempo Ordinario
11,00 DEFF. BARBOT REMO, LILIANA ED EFREM
          DEF. CARLON GIUSEPPE ord. moglie
          DEFF. CARLON ATTILIO, ONELIA E ANTONIO

OFFERTE Famiglie bambini Prima Comunione offrono, per opere parrocchiali, €. 385.

A DARDAGO

MARTEDI’ della decima settimana del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

GIOVEDI’ della decima settimana del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

SABATO Undicesima Domenica del Tempo Ordinario
18,00 MESSA PER INTENZIONE PARTICOLARE

DOMENICA Undicesima del Tempo Ordinario
10,00 MESSA PER LE COMUNITA’ PARROCCHIALI

A SANTA LUCIA  

LUNEDI’ San Barnaba apostolo
18,00 DEFUNTI DI FORT GILDA

DOMENICA Undicesima del Tempo Ordinario
18,00 DEFF. OVIDIO E MARIA
         
OFFERTE Da Ros Giovanni e Mirella offrono, per lampadario, €. 20.

A BUDOIA

ROSARIO E FUNERALE
Questa sera alle ore 19 la recita del Rosario per Zambon Luciano. Domani, lunedì 11 alle ore 15 il funerale

A DARDAGO

SEDUTA CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI
Venerdì prossimo 15 giugno alle ore 20,45 in Canonica seduta del Consiglio per gli Affari Economici per proposta della Sagra del Dardagosto e varie

CELEBRAZIONI SETTIMANALI
In questa settimana due le celebrazioni importanti a livello di Chiesa universale. Lunedì 11 ricorre la memoria di San Barnaba apostolo. Nato a Cipro fu uno dei primi cristiani, si unì all’apostolo Paolo e lo accompagnò nei suoi viaggi missionari condividendo con lui gioie, sofferenze e persecuzioni. All’inizio della sua conversione, vendette i suoi beni e ne dette il ricavato ponendolo ai piedi degli apostoli e fu chiamato apostolo anche se non era del gruppo dei dodici. Concluse la sua vita col martirio nell’isola di Cipro.
Mercoledì 13 ricorre la memoria del grande Sant’Antonio da Padova che riscuote la devozione di gran parte del mondo cattolico. Nato a Lisbona in Portogallo da nobile famiglia, intorno all’anno 1195, rinunciò alla carriera di cavaliere del Re per entrare tra i Canonici Agostiniani e compì gli studi all’università di Coimbra. Poco dopo l’ordinazione sacerdotale entrò tra i Frati Minori nel 1220 e cambiò il nome in Antonio. Desideroso del martirio fu mandato missionario in Marocco ma la nave fece naufragio sulle coste della Sicilia. Risalì l’Italia si incontrò con Francesco che gli diede l’autorizzazione ad insegnare teologia ai Frati. Si diede alla predicazione con grande frutto. Aiutò i poveri, si oppose agli usurai. Morì all’Arcella di Padova a soli 36 anni, stremato dalle fatiche e dall’idropisia. E’ dottore della Chiesa e invocato per i miracoli e per le cose smarrite. E’ sepolto nel bellissimo Santuario a lui dedicato a Padova dove si conserva la reliquia della sua lingua incorrotta