Zaccheo e la scoperta d'essere amati senza meriti
Il Vangelo ci trasmette, nella
storia di Zaccheo, l'arte dell'incontro, la sorpresa e la potenza creativa del
Gesù degli incontri.
Prima scena: personaggi in ricerca.
C'è un rabbi che riempie le strade di gente e un piccolo uomo curioso, ladro
come ammette lui stesso, impuro e capo degli impuri di Gerico, un esattore
delle tasse, per di più ricco. Il che voleva dire: soldi, bustarelle, favori,
furti... Si direbbe un caso disperato. Ma non ci sono casi disperati per il
Vangelo. Ed ecco che il suo limite fisico, la bassa statura, diventa la sua
fortuna, «una ferita che diventa feritoia» (L. Verdi). Zaccheo non si piange addosso,
non si arrende, cerca la soluzione e la trova, l'albero: «Corse avanti e salì
su un sicomoro». Tre pennellate precise: non cammina, corre; in avanti, non
all'indietro; sale sull'albero, cambia prospettiva.
Seconda scena: l'incontro e il
dialogo. Gesù passa, alza lo sguardo, ed è tenerezza che chiama per nome:
Zaccheo, scendi. Non giudica, non condanna, non umilia; tra l'albero e la
strada uno scambio di sguardi che va diritto al cuore di Zaccheo e ne raggiunge
la parte migliore (il nome), frammento d'oro fino che niente può cancellare.
Poi, la sorpresa delle parole: devo fermarmi a casa tua. Devo, dice Gesù. Dio
viene perché deve, per un bisogno che gli urge in cuore; perché lo spinge un
desiderio, un'ansia: a Dio manca qualcosa, manca Zaccheo, manca l'ultima
pecora, manco io. Devo fermarmi, non semplicemente passare oltre, ma stare con
te. L'incontro da intervallo diventa traguardo; la casa da tappa diventa meta.
Perché il Vangelo non è cominciato al tempio ma in una casa, a Nazaret; e
ricomincia in un'altra casa a Gerico, e oggi ancora inizia di nuovo nelle case,
là dove siamo noi stessi, autentici, dove accadono le cose più importanti: la
nascita, la morte, l'amore.
Terza scena: il cambiamento. «Scese
in fretta e lo accolse pieno di gioia». Zaccheo non deve prima cambiare vita,
dare la metà dei beni ai poveri, e dopo il Signore entrerà da lui. No. Gesù
entra nella casa, ed entrando la trasforma. L'amicizia anticipa la conversione.
Perché incontrare un uomo come Gesù fa credere nell'uomo; incontrare un amore
senza condizioni fa amare; incontrare un Dio che non fa prediche ma si fa
amico, fa rinascere. Gesù non ha indicato sbagli, non ha puntato il dito o
alzato la voce. Ha sbalordito Zaccheo offrendogli se stesso in amicizia, gli ha
dato credito, un credito immeritato. E il peccatore si scopre amato. Amato
senza meriti, senza un perché. Semplicemente amato. Il cristianesimo tutto è
preceduto da un “sei amato” e seguito da un “amerai”. Chiunque esce da questo
fondamento amerà il contrario della vita.
A BUDOIA
MERCOLEDI’
9,30 Def. Alfier
Assunta, ord. figli
Def.ti
Del Maschio Rino e Genoveffa, ord. figlia
DOMENICA Trentaduesima del Tempo
Ordinario
18,00 Def.ti Vito,
Francesco, Angela e Rino
Angelin e Carlon, Angelin Giovanni e
Giuseppe
Famiglia Bosser
A DARDAGO
MARTEDI’
17,00 Intenzioni offerente
GIOVEDI’
17,00 Intenzioni
offerente
SABATO Trentaduesima Domenica del Tempo
Ordinario
18,00 Def.ti Gaspardo Luigia e Pietro
DOMENICA Trentaduesima del Tempo
Ordinario
11,00 Per la
Comunità
OFFERTE Offrono per opere parrocchiali:
Per Battesimo Alessandro Felet €. 30,
NN €. 10
A SANTA LUCIA
LUNEDI’
17,00 Intenzioni offerente
DOMENICA Trentaduesima del Tempo
Ordinario
10,00 Ann. Def. Don Elio Besa
Def.ti. Busetti Angela –
Lavezzari Pierluigi
Carli Enrico, Ann. Carli
Italo,
Def.ti Iuorio Giuseppe –
Fucile Ugo – Villani Concetta
Villani Michele, Carducci
Maddalena, Villani Giulia
AVVISI COMUNI
CATECHISMO IN ORATORIO
Scuole elementari: Sabato dalle 11,00 alle 12,00
I Media Sabato dalle 9,30 alle 10,20
II
e III Media Venerdì
dalle 14,50 alle 15,40
MESSE FERIALI CON L’ORA SOLARE
Le messe feriali serali vengono celebrate alle ore 17.
La messa prefestiva rimane alle
ore 18.