Per noi cristiani, vivere la Domenica giorno
del Signore - Pasqua della settimana senza la Santa Messa - è una grande prova
che dobbiamo superare con la preghiera e nel rispetto delle regole imposte
dall'emergenza.
Per chi ha fede, il silenzio, la preghiera in famiglia, la
penitenza e le opere di carità sono già un antidoto ai virus dell'indifferenza,
dell'egoismo, dell'odio, del pensare solo a se stessi, frutti di satana,
spirito del male.
Don Vito Pegolo
Di seguito sono riportati il brano del
Vangelo di oggi e il commento che ci
aiuta alla sua comprensione.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo,
non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli:
«Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il
segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la
mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di
nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse,
stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il
tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e
non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e
mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati
quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece
molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi
sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e
perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Tommaso,
uno di noi (commenti del diac. Silvano Scarpat)
Tommaso
non era un discepolo della prima ora. E' arrivato dopo, giusto in tempo per
poter entrare nel gruppo dei “dodici”, i più vicini a Gesù. L'evangelista
Giovanni ci parla di lui nel momento in cui Gesù decide di ritornare in Giudea,
per andare in aiuto all'amico Lazzaro. Tommaso, conoscendo il pericolo e
l'esitazione dei compagni, dice: “Andiamo anche noi, a morire con Lui”.
Nel
dialogo con Gesù dopo la cena, nell'imminenza della passione, Tommaso non
sembra sentire il peso degli eventi che stanno vivendo: “Signore, non sappiamo
dove tu te ne vai! Come possiamo sapere la strada?” Gli risponde Gesù: “Io sono
la strada, quella vera, quella viva!” Il cammino sicuro è affidarci a Gesù,
sorgente della vita, contare su di lui e avvicinarsi sempre più a lui.
Alla
crocifissione Tommaso non c'è - come gli altri, eccetto il discepolo amato,
Giovanni. E non c'è neppure la sera di Pasqua, quando Gesù risorto dai morti si
fa presente ai suoi a portare la pace, il perdono e la gioia. Si era allontanato
forse all'arrivo di Maria Maddalena, alle parole e al racconto di lei: “Ho
visto il Signore”. Eppure qualcosa lo lega ancora a Gesù e ai compagni.
Viene,
nonostante le porte fossero chiuse, come la prima volta, e previene la
richiesta di Tommaso: “Metti qui il dito, guardami le mani, allunga la mano,
mettila qui, sul fianco... Comincia a credere!”
Il
Signore risorto dai morti è ancora più benevolo, accondiscendente, più vicino e
più lieve, come per Elia sul monte il soffio di un vento leggero: Spirito,
“Ruh” in ebraico è femminile, vento che porta le nubi cariche di pioggia e
rende fertile il deserto. “Il mistero più grande – scrive Bonhoeffer – non è la
stella più lontana, ma come tu, Signore, ci sia così vicino”.
Risponde
Tommaso: “Signore mio, e Dio mio!” E' la professione di fede più alta in tutto
il Nuovo Testamento. Ma Gesù invita Tommaso a smettere di guardare al passato,
ad alzare gli occhi e guardare lontano: “Felici quelli che crederanno senza
aver visto”. Gesù pensa a noi (I lettera di S. Pietro, seconda lettura): “Voi
lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in Lui. Perciò
vi rallegrate di gioia inesprimibile e risplendente”.
Scrive
un commentatore:”Gesù è lì, tra i suoi, non c'è nessun congedo, nessuna
partenza; è tornato e rimane”. Tommaso sarà di nuovo con Pietro e alcuni
discepoli sul lago di Galilea quando il Signore, dopo che erano usciti a
pescare tutta la notte senza risultato, si fa loro incontro all'alba per
offrire pane e pesce arrostito al fuoco, sulla spiaggia e li conferma e orienta
verso una pesca migliore.