venerdì 2 ottobre 2020

Domenica, 4 ottobre 2020. Anno 10 n. 44 - XXVII del Tempo Ordinario (A)

 


O Dio, sorgente di ogni bene*

Le letture di questa domenica sono prevalentemente da tempo di Passione, con splendidi squarci di sereno del mattino di Pasqua.

Quando la processione del Venerdì Santo scendeva verso Sotto-colle, nel silenzio della notte, mio padre intonava il Popule meus, insieme grido e lamento, la melodia antica come le montagne: “O popolo mio, che male ti ho fatto? che dolore ti ho dato? Rispondimi” (Michea 6,3). Il Signore, il Figlio di Dio crocifisso interpella, rimprovera il suo popolo. Anche la luna si fermava, sgomenta, ad ascoltare.
“Canterò per il mio Amato il mio canto d'amore per la sua vigna  - dice il profeta -.
“ Il mio Amato possedeva una vigna sopra un fertile colle.
Egli l'aveva vangata e ripulita dalle pietre e vi aveva piantato vitigni scelti;  aveva costruito un muro, una torre e scavato un tino.
Sperava da lei uva vermiglia ma fece uva agresta” (Isaia 5,1-7).
La vite che strappasti dall'Egitto
scacciavi i popoli per trapiantarla;
facevi il vuoto davanti a lei
per fare che le sue radici invadessero la terra.
Copriva i monti con la sua ombra,
stendeva i pampini fino al mare
e i suoi tralci fino al fiume Eufrate”
Gesù, nel tempio, riprende questi motivi della Scrittura Sacra per rivolgere un'altra parabola di rimprovero alla classe dirigente di Israele.
Un proprietario terriero affida la sua vigna ai mezzadri. Quando è vicina l'epoca dei raccolti manda i suoi servi a riscuotere la parte convenuta. Ma i mezzadri non intendono ragione: vogliono diventare padroni della vigna.
“Alla fine mandò il proprio figlio, pensando: Avranno riguardo per questo figlio mio!”. Qui la parabola si trasforma in allegoria. Il vertice del rimprovero è in una parola che è anche profezia e speranza: “Il Regno di Dio vi sarà tolto per essere dato ad un popolo che ne produca i frutti” (Matteo 21,33-43). La parola usata qui per 'popolo' di solito indica le altre nazionalità rispetto ad Israele, i 'gojim', secondo la promessa fatta ad Abramo: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra” (Genesi 12,3; 18,18).
Ad una porzione di questo popolo, di questa vigna di uva vermiglia – a Filippi di Macedonia, al di là del mare, alle porte dell'Oriente – scrive San Paolo:
“Gioite nella persona del Signore, sempre. Il vostro atteggiamento comprensivo sia conosciuto da tutti. Il Signore è vicino, perciò non vi angustiate più per nulla ma in ogni occasione le vostre richieste siano espresse con semplicità innanzi a Dio -
Egli esaudisce le nostre preghiere al di là di ogni desiderio
e aggiunge quello che la preghiera  non osa sperare (Colletta) .
Ciò che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, ciò che è virtù e merita lode, le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e visto in me, mettetele in pratica, fratelli!” (Filippesi 4,4-9).
* Commento alle Letture del diac. Silvano Scarpat.

Sante Messe dal 5  all’11 ottobre

A  BUDOIA

MERCOLEDÌ
9,30 – Santa Messa

DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario
11,00    Del Maschio Aldo, Carlon Osvaldo “Moro” ord. dalla famiglia, Zambon Marco,  
              Famiglia Santin Domenico

OFFERTE: 

A  DARDAGO

MARTEDÌ 
18,00 –   D.ti  Petozzi Jolanda,
               Clara Zambon ordin. da Ianna Alberto Theco. 

SABATO – DEDICAZIONE DELLA CHIESA (A.D. 1823)
18,00 –  D.ti  Grassi  Giovanni, Angelina e Maurizio;
              Bastianello  Attilio, Angela, Giannina ed Ezio
              Zambon Antonio e Bocus Ermellina.

DOMENICA – XXVIII del Tempo Ordinario
11,00 –  Messa di Prima Comunione

OFFERTE:  NN 10, NN 10, NN 10

SANTA LUCIA

GIOVEDÌ
18,00Santa Messa

DOMENICA - XXVIII del Tempo Ordinario
10,00Def.ti  Besa Vincenzo e Fort Eligio

                                            AVVISI COMUNI

OTTOBRE MESE MISSIONARIO e DEL ROSARIO
Durante il mese di Ottobre si raccomanda la recita del Santo Rosario in casa.
In chiesa verrà recitato 20 minuti prima delle S. Messe dei giorni feriali.

Messa di Prima Comunione a Dardago (Domenica 11 ottobre)

Perdurando l'obbligo di mantenere le distanze  durante le celebrazioni religiose in chiesa, invitiamo i fedeli che non hanno legami di parentela o di stretta amicizia con i neo comunicandi, di partecipare alla messa prefestiva di Sabato.