Pionieri della speranza
Amos, il primo profeta scrittore
(secolo VIII a. C.) è mandato dal Signore a predicare la conversione al regno
del Nord, quella parte di Israele con capitale Samarìa che si era staccata un
secolo prima, ad opera dei figli di Salomone, costituendo un regno autonomo.
Dio non si rassegna alla lacerazione:
In quel giorno rialzerò la
capanna di Davide che è caduta;
ne riparerò le brecce, ne
rialzerò le rovine,
la ricostruirò come ai tempi
antichi (9,11).
E neppure si rassegna questo
profeta contadino costretto a lasciare il suo bestiame e i gelsi, che parla e scrive con parole
contadine:
Non ero profeta, né figlio di
profeta;
ero mandriano e coltivavo
piante di sicomoro.
Il Signore mi prese, mi chiamò
mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse: Va’,
profetizza al mio popolo Israele (7,12-15).
Lasciata Nazaret, Gesù si dedica
tutto a quel progetto che fin dall’inizio aveva nel cuore. I dodici che stanno
con Lui sono il segno visibile dell’integrità di Israele che Egli vuol
ristabilire secondo le promesse fatte ai patriarchi e le parole dei profeti.
E’ giunto per lui il momento di
affidare ai dodici la sua stessa divina potenza e l’autorità di insegnare: egli
non ne è geloso.
Li manda a due a due perché
possano testimoniare con la vita quello che annunciano:
Meglio essere in due che uno
solo:
perché in due hanno un
sollievo nella fatica.
Se vengono a cadere, l’uno
rialza l’altro (Kohelet 4,9s).
Vuole che cerchino l’ospitalità di coloro ai quali sono inviati:
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia
la pace,
del messaggero di buone
notizie che annuncia la salvezza!
Il vestito è quello del
pellegrino, lo stesso di Gesù. Il bastone e i sandali appartengono al rito
della Pasqua, memoriale della liberazione dall’Egitto. Il bastone indica
autorevolezza e la protezione del Signore: Il tuo bastone e il tuo vincastro
/ mi danno sicurezza. I sandali sono quelli della festa e la tunica è una
sola, simile a quella che Gesù indossava,
che non sarà strappata.
I discepoli sono affidati alla
protezione del Padre e alla bontà delle persone. Li manda a guarire, a
restituire pienezza di vita.
Chi li rifiutasse, decadrebbe dal
privilegio dell’elezione.
Lo stesso privilegio san Paolo ha
l’incarico di annunciare ed estendere alle altre nazionalità. Lo conferma nel
modo più intenso ed entusiasta scrivendo dal carcere ai cristiani di Efeso,
quella comunità presso la quale aveva dimorato più a lungo.
La presa di contatto del
messaggio (1,3-14) è travolgente: sembra che voglia dire tutto d’un fiato.
In vista e allo scopo di
riscattare e ricondurre a sé l’universo creato, Dio ci ha stabiliti come
pionieri della speranza, in una condizione di privilegio, avendoci scelti prima
della creazione del mondo per anticipare in noi il riscatto di tutti
condonandoci le colpe e predestinandoci ad una posizione di figli adottivi nel
contatto - attraverso lo Spirito Santo – con la persona di Gesù, “divinamente
e umanamente nota, divinamente e umanamente amata”.
Sante Messe dal 12 al
18 LUGLIO 2021
9,30 – Santa Messa
11,00 – D.ti Carlon Vincenzo e Rosa, Santarossa Stefano e Rosa,
18,00 – Def. Ianna Marco Bocus.
SABATO 17 – XVI del Tempo Ordinario
18,00 – Trigesimo Gaspardo Emilio,
DOMENICA 18 – XVI del Tempo Ordinario
11,00 – Santa Messa
Ottava Def. Romani Giorgio
GIOVEDÌ 15 Luglio
18,00 – Santa Messa
DOMENICA 18 – XVI del Tempo Ordinario
10,00 – Santa Messa
OFFERTE : Battesimo Chiara Daneluz € 100,00
FESTA DELLE FAMIGLIE
Il pranzo comunitario, organizzato dopo la santa Messa a San Tomè della prima domenica di luglio - nonostante il tempo molto incerto - ha permesso di raccogliere, al netto delle spese, € 150,00 come offerta per le opere parrocchiali.
Ringraziamo tutti i volontari che rendono possibile la continuazione di questa tradizione.