La comunità ebraica di Alessandria d’Egitto, con l’occupazione romana (31 a.C.) sembra essere divisa tra chi vuole aderire alle consuetudini dei vincitori e chi rimane fedele alla Legge del Signore, alla Sua provvida presenza di Padre. Uno scontro a volte durissimo.
Il libro della Sapienza è indirizzato prima di tutto ai giovani, perché mantengano inalterata e ravvivino l’adesione al Signore.
Veramente secondo le Sue parole, il soccorso gli verrà: c’è Chi veglia su di loro (Sapienza 2,10-20).
Il salmo 53/54 (di David) è un piccolo gioiello per la fiducia del credente perseguitato, assoluta.
Stranieri, privi di Dio, implacabili vogliono farmi morire (qui c’è una pausa nel componimento – selàh – una sospensione, di silenzio e di attesa).
Ma Dio verrà in mio aiuto il mio Signore mi sosterrà. Celebrerò il tuo nome generoso per aver sciolto tutti i miei nodi.
Commenta S. Agostino: “Oggi per me è dolce e presente il suo aiuto, nella gioia del mio cuore… si riflette in noi l’impronta luminosa del tuo volto, Signore”.
Alcuni decenni dopo il Libro della Sapienza, Giacomo scrive alle comunità della nuova diaspora cristiana, attraversate da contese e litigi. Chi vuole essere maestro ha bisogno della sapienza che viene dall’alto, leale, docile, piena di tenerezza e di buoni frutti, imparziale, senza finzioni; evitando quel sentimento di gelosia che molto volentieri vorrebbe eliminare l’avversario.
Non avete, perché non chiedete: occorre imparare a tendere la mano, sia per chiedere che per dare. Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinerà a voi (Giacomo 3,13-4,12, il centro della lettera).
Al termine della predicazione in Galilea Gesù ritorna sul motivo che è il cuore della buona notizia: Dio ha consegnato il Figlio, unico, questo figlio d’uomo, nelle mani degli uomini; ma questo dono, il più prezioso, nella fretta d’amore di Dio corre seriamente il rischio di essere rifiutato (Marco 9,30-37).
Lungo la strada i discepoli discutono su chi, nella comunità che si stava formando, fosse il più grande. Giunto a Cafarnao, nella casa sul lago, casa di pescatori, Gesù chiama vicini i dodici e interviene a rassicurarli: la vera grandezza è nel servire.
E accogliendo tra le braccia un bambino o una bambina, della famiglia: Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me e il Padre che mi ha mandato.
“Il bambino diventa il vero maestro.
Dio viene nel mondo e si pone dalla parte dei piccoli, dei perdenti. La Chiesa è nata e nasce ancora dal dono che Gesù ha fatto
di sé, aperta a quanti nel mondo vogliono seguirlo” (Xabier Pikaza).
Accogliendoci l’un l’altro come Lui ci accolse, diventiamo Sua dimora.
(Commento del diac. Silvano Scarpat)
9,30 – Def. Busetti Sandrino ord. dalla famiglia
10,30 – Prime Comunioni
Def.ti Carlon Vittoria e Mario
Def. don Alfredo Pasut
18,00 – Def.ti Parmesan Claudio, Irma e Pio
SABATO 25 – XXVI del Tempo Ordinario
18,00 – Def.ti Parmesan Ruggero, Cauz Enrica,
Offerte per opere parrocchiali
Zambon Luigia fu Bastianello € 50, NN € 20
In mem. di Ciliberto Elvira € 120
GIOVEDÌ 23
18,00 – Santa Messa
DOMENICA 26 – XXVI del Tempo Ordinario
9,30 – D.ti Stanic Carmela;
Rosa Pradella in Scandolo;
Alinda Guidi;
Rampin Anna Fernanda e Leo
Per Battesimo di Alice Van Schalkwyk € 100
Domenica prossima, 26 settembre, alle ore 10,30 nella chiesa parrocchiale di Budoia, S. Messa per la Prima comunione di 5 bambine e 9 bambini:
Matteo Agostini, Mattia Bocus, Anna Brotto, Nicolò Canzian, Edoardo Colussi, Luca Dalto, Giovanni Di Fusco, Karin Fioranzato, Valerio Magris, Francesca Manieri, Margherita Tonus, Davide Zambon, Matteo Zambon, Valentina Zoni
Chi accoglie uno di questi bambini nel
mio nome,
accoglie me e il Padre che mi ha mandato