Aiutaci, o Padre, a progredire costantemente nella fede
L’incomprensione da parte delle
autorità religiose spinge Gesù a trovare rifugio ai margini della terra
d’Israele.
Ora, mentre è sulla strada di
ritorno verso il lago di Galilea, gli viene portato un sordomuto. Solo
Marco racconta questo episodio. Gli chiedono di posare la mano su di lui:
un gesto di benedizione, benevolenza, protezione. Gesù va al di là di quanto
gli è richiesto. Si affida al Padre e fa ricorso alla saliva, un medicamento
umile, di uso familiare, personalissimo. Poi con una parola nella sua lingua
materna, “Effathà”, che significa “Apriti!”, tutto il mondo di fuori è
invitato ad aprirsi alla novità di Gesù, alla nuova creazione. E a
quell’uomo si è aperto l’udito e cominciò a parlare normalmente.
Tutto è avvenuto in disparte,
lontano dalla folla.
Egli comandò alle persone di
non dire nulla, perché l’amore agisce nel nascondimento, è premio a sé
stesso.
Ma ugualmente andavano ripetendo:
“Fa sempre tutto bene! Fa sentire chi è sordo e parlare chi è muto”.
Quanto Gesù opera viene visto
come il compimento di una delle profezie più gioiose del rotolo di Isaia,
riferita al ritorno dall’esilio:
Si rallegrino il deserto e la
terra arida, esulti e gioisca la steppa!
Come fiore di narciso
fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del
Libano,
lo splendore del Carmelo e
della pianura di Saròn.
Coraggio, non temete! ecco il
vostro Dio, giunge la vendetta,
la ricompensa divina: Egli
viene a salvarvi.
(La vendetta che Dio opera è
l’azione opposta a quella del nemico: la presenza forte e delicata della
salvezza).
Allora si apriranno gli occhi
dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi
dei sordi,
lo zoppo salterà come un
cervo, griderà di gioia la lingua del muto
perché scaturiranno acque nel
deserto,
scorreranno torrenti nella
steppa.
Ci sarà una strada appianata e
la chiameranno ‘Via santa’:
vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i
riscattati dal Signore (Isaia 35,1-10).
Quanto profetizzato si sta
avverando per mezzo di Gesù.
Giacomo, scrivendo alle piccole
comunità cristiane di provenienza ebraica che si stavano formando nell’alta
Galilea, ha il timore che vengano a crearsi differenze all’interno delle
comunità: gradi e livelli diversi di appartenenza.
“Non sono possibili favoritismi o
preferenze, al di fuori di questo Figlio, il Signore Gesù, nel quale Dio ha
innalzato a sé ogni persona”. Ognuno, povero o ricco, è stato scelto per
appartenere a
Gesù in pienezza. “Voi siete tutti fratelli” (Matteo 23,8).
Fratelli miei amati, fate cosa
bella se mettete in pratica una legge regale, secondo quella parola della
Scrittura: “Amerai quel tuo vicino come te stesso”, legge che è libertà...La
grazia, la misericordia trionfa sul giudizio (Lettera di Giacomo 2,1-13).
Quello che Gesù ha compiuto per
la guarigione del sordomuto viene ripetuto ad ogni battesimo, prima del Padre
nostro.
(Commento del diac. Silvano
Scarpat)
9,30 – Def.ti Carlon Redento e Paola
11,00 – Trigesimo Strasorier Angelin Anna Maria
18,00 – D.ti di Carlon Teresa Ciampaner,
SABATO 11 Settembre – XXIV del Tempo Ordinario
18,00 – D.ti di Mezzaroba Marino e D.ti Carloni
11,00 –D.ti Zambon Angelo Rosit e Busetti Attilia.
Per opere parrocchiali N.N. € 40
GIOVEDÌ 9 settembre
18,00 – Santa Messa
SABATO 11 settembre
11,00 – Battesimo di Alice Van Schalkwyk
DOMENICA 12 – XXIV del Tempo Ordinario
10,00 – D.ti Gislon Paolo, Polese Teresa e Soldà Celeste
Claudia e Lorenzo Pastorutti
Guardando
quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».