La profezia al centro
Gesù è sul punto di lasciare la
casa di Cafarnao e il territorio della Galilea (Marco 9,38-50). Giovanni, uno
dei dodici, è preoccupato della coesione del gruppo: un tale scaccia demoni
nel tuo nome e non è dei nostri.
A Gesù invece sta a cuore tutto quel bel lavoro iniziato in Galilea anche grazie ai discepoli: che continui e si consolidi. Chi non è contro di noi è per noi.
E sembra pensare a quelli che rimarranno lì, la cui presenza sarà sempre più preziosa: Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua richiamandosi a me, non perderà la sua ricompensa.
Gesù se ne va e la presenza anche di uno solo di questi piccoli che credono è insostituibile, d’incalcolabile valore.
E ancora: se avrete il bel fuoco e il sale bello dello Spirito, sarete in pace.
Nella notte della passione Gesù farà riferimento, per i dodici, a quei luoghi e a quelle persone: Dopo che mi sarò ridestato dai morti andrò in Galilea ad aspettarvi.
Giacomo, verso la fine del suo messaggio (Lettera di Giacomo 5), ha un’altra impennata di piglio profetico. Sembra che nelle comunità poco sia cambiato con l’annuncio di Gesù, soprattutto riguardo alla giustizia: il salario dei mietitori, che hanno mietuto sulle vostre terre e che voi non avete pagato, grida!
Avete condannato e ucciso il Giusto – Gesù – ma egli non è vostro avversario.
Il messaggio si conclude con parole buone: Pregate gli uni per gli altri, per essere guariti.
Se qualcuno riconduce un peccatore alla verità, copre una moltitudine di colpe.
Il Libro del Numeri (11,25-29), dopo il lungo racconto dell’alleanza tra Dio e il popolo sul monte Sinai, inserisce un fatto che ha la sua rilevanza.
Il popolo sta per rimettersi in cammino e Mosè sembra essere il solo a credere davvero alla terra promessa. Egli individua un gruppo di anziani, settanta, perché gli siano di aiuto nel governare: Il Signore prese dello spirito che era su Mosè e lo mise sui settanta anziani, alla tenda dell’Incontro, fuori dell’accampamento.
Due dei prescelti non uscirono come gli altri, eppure lo spirito
scese anche su di loro e si misero a profetizzare.
Nonostante le proteste, Mosè li approva: Fossero tutti profeti, nel popolo del Signore! E’ l’approvazione del profetismo.
Aveva scritto Dietrich Bonhoeffer: Vorrei parlare di Dio non ai confini ma nel centro, non nella debolezza ma nella forza, non nella morte e nella colpa ma nella vita e nella bontà dell’uomo…..La Chiesa non si trova là dove la capacità dell’uomo non ce la fa più, ai confini, ma al centro del villaggio..
La persona che ama perché è stata fatta libera dalla bontà di Dio è la più rivoluzionaria della terra, nell’obbedienza che è la forma più alta di perfezione.
(Commento del diac. Silvano Scarpat)
A Gesù invece sta a cuore tutto quel bel lavoro iniziato in Galilea anche grazie ai discepoli: che continui e si consolidi. Chi non è contro di noi è per noi.
E sembra pensare a quelli che rimarranno lì, la cui presenza sarà sempre più preziosa: Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua richiamandosi a me, non perderà la sua ricompensa.
Gesù se ne va e la presenza anche di uno solo di questi piccoli che credono è insostituibile, d’incalcolabile valore.
E ancora: se avrete il bel fuoco e il sale bello dello Spirito, sarete in pace.
Nella notte della passione Gesù farà riferimento, per i dodici, a quei luoghi e a quelle persone: Dopo che mi sarò ridestato dai morti andrò in Galilea ad aspettarvi.
Giacomo, verso la fine del suo messaggio (Lettera di Giacomo 5), ha un’altra impennata di piglio profetico. Sembra che nelle comunità poco sia cambiato con l’annuncio di Gesù, soprattutto riguardo alla giustizia: il salario dei mietitori, che hanno mietuto sulle vostre terre e che voi non avete pagato, grida!
Avete condannato e ucciso il Giusto – Gesù – ma egli non è vostro avversario.
Il messaggio si conclude con parole buone: Pregate gli uni per gli altri, per essere guariti.
Se qualcuno riconduce un peccatore alla verità, copre una moltitudine di colpe.
Il Libro del Numeri (11,25-29), dopo il lungo racconto dell’alleanza tra Dio e il popolo sul monte Sinai, inserisce un fatto che ha la sua rilevanza.
Il popolo sta per rimettersi in cammino e Mosè sembra essere il solo a credere davvero alla terra promessa. Egli individua un gruppo di anziani, settanta, perché gli siano di aiuto nel governare: Il Signore prese dello spirito che era su Mosè e lo mise sui settanta anziani, alla tenda dell’Incontro, fuori dell’accampamento.
Nonostante le proteste, Mosè li approva: Fossero tutti profeti, nel popolo del Signore! E’ l’approvazione del profetismo.
Aveva scritto Dietrich Bonhoeffer: Vorrei parlare di Dio non ai confini ma nel centro, non nella debolezza ma nella forza, non nella morte e nella colpa ma nella vita e nella bontà dell’uomo…..La Chiesa non si trova là dove la capacità dell’uomo non ce la fa più, ai confini, ma al centro del villaggio..
La persona che ama perché è stata fatta libera dalla bontà di Dio è la più rivoluzionaria della terra, nell’obbedienza che è la forma più alta di perfezione.
(Commento del diac. Silvano Scarpat)
Sante Messe dal 27/09
al 3/10/2021
9,30 – Def. Carlon Osvaldo “Moro”
11,00 – Def. don Alfredo Pasut
18,00 – Def.ti Fedrigolli Paola e Gianni
SABATO 2 – XXVII del Tempo Ordinario
18,00 – Def.ti Zambon Andreanna e Bocus Attilia
N.B. La S. Messa Domenicale è sospesa.
Sono disponibili, in fondo alla
chiesa, i libretti illustranti la parrocchiale e le chiesette di San Martino e San Tomè, a cura della Deputazione di Storia Patria per il Friuli
con la collaborazione del periodico l’Artugna.
A SANTA LUCIA
MARTEDÌ 28
18,00 – Santa Messa per persona devota
18,00 – Santa Messa per persona devota
DOMENICA 3 – XXVII del Tempo Ordinario
10,00 –
D.ti Soliman Ines e Dante
AVVISI
Contatti Telefonici