Risposta di Dio è
nell’allegria del tuo cuore
Il salmo 89/90 è l’unico,
in tutto il Salterio, attribuito a Mosé:
Preghiera di Mosé, uomo di Dio.
Mio Signore, il riparo sei tu per noi, di età in età…
Insegnaci a contare i nostri giorni
e porteremo a casa un cuore saggio.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci umiliasti,
per gli anni in cui vedemmo il male.
E la dolcezza del mio Signore, nostro Dio, sia su di noi,
non manchi la Tua forza alla fatica delle nostre mani.
Mi ha sempre colpito il coraggio, da parte di Mosé, di chiedere a Dio un risarcimento, una compensazione per i torti subìti.
C’è un gioco di parole in ebraico tra la parola rifugio, riparo (no’am) del primo verso e la dolcezza (ma’on) dell’ultimo.
Ogni giorno si può ricominciare a far ritorno al Signore.
Il libro di Kohélet è difficile da tradurre, e da comprendere brano per brano. E’ più facile cogliere il suo significato d’insieme.
La parola vanità (hebele) ho preferito renderla con soffio:
Solo un soffio – ha detto Kohélet -solo un soffio, tutto è un soffio.
Kohélet è un saggio, un maestro di scuola. I suoi insegnamenti e le sue riflessioni sono come appunti di un diario.
Egli viene dopo i grandi profeti, riporta il pensiero dell’uomo così com’è. Si occupa del mondo di quaggiù, sotto il sole, rischiarato dai doni di Dio. Ci insegna che non bisogna dare subito una risposta ad ogni domanda.
Assieme alle altre parole, Kohélet fa sbocciare la parola di Dio presente là dove il suo carattere divino è più nascosto. Come Giobbe, si sente spinto abbastanza lontano dall’insegnamento comune. Gli basta la certezza che Dio esiste, ha fatto bene ogni cosa e ha fiducia nell’uomo: La vita ritorna a Dio che l’ha data (12,7). La fede può attraversare delle crisi, ma sa superarle:
Va’, mangia con gioia il tuo pane, bevi con cuore grato il tuo vino:
quel che tu fai, era già nel pensiero di Dio.
Chiara sia la tua veste in ogni tempo
e non manchino unguenti sul tuo capo.
Va’ incontro alla vita con la donna che ami,
data a te sotto il sole (9,7-9).
Uno della folla si rivolge a Gesù come ad un rabbì autorevole: “Maestro, di’ a mio fratello di procedere alla divisione dell’eredità che abbiamo”. Secondo la tradizione, era preferibile che la proprietà familiare rimanesse indivisa. Gesù non prende posizione e dice, rivolgendosi a tutti: “Cercate di tenervi lontano da ogni forma di avidità”.
La stessa vita è un prestito, non una proprietà: insegna poi con una parabola. “Insensato, in questa notte stessa qualcuno ti chiederà indietro la vita” (si tratta forse di un sogno).
La conclusione è: passare dal monologo al dialogo, “non riempire lo scrigno per sé stessi ma in direzione di Dio” (Luca 12,13-21).
Cercate le cose di lassù, rivolgete il pensiero alle cose di lassù. La vostra vita è nascosta, insieme con Gesù, in Dio. Una vita divina, anche se ancora in costruzione, un vestito nuovo, fatto di profonda tenerezza, dolcezza, umiltà, mitezza, generosità, perdono (Colossesi 3,1-5.9-13).
(Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
Preghiera di Mosé, uomo di Dio.
Mio Signore, il riparo sei tu per noi, di età in età…
Insegnaci a contare i nostri giorni
e porteremo a casa un cuore saggio.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci umiliasti,
per gli anni in cui vedemmo il male.
E la dolcezza del mio Signore, nostro Dio, sia su di noi,
non manchi la Tua forza alla fatica delle nostre mani.
Mi ha sempre colpito il coraggio, da parte di Mosé, di chiedere a Dio un risarcimento, una compensazione per i torti subìti.
C’è un gioco di parole in ebraico tra la parola rifugio, riparo (no’am) del primo verso e la dolcezza (ma’on) dell’ultimo.
Ogni giorno si può ricominciare a far ritorno al Signore.
Il libro di Kohélet è difficile da tradurre, e da comprendere brano per brano. E’ più facile cogliere il suo significato d’insieme.
La parola vanità (hebele) ho preferito renderla con soffio:
Solo un soffio – ha detto Kohélet -solo un soffio, tutto è un soffio.
Kohélet è un saggio, un maestro di scuola. I suoi insegnamenti e le sue riflessioni sono come appunti di un diario.
Egli viene dopo i grandi profeti, riporta il pensiero dell’uomo così com’è. Si occupa del mondo di quaggiù, sotto il sole, rischiarato dai doni di Dio. Ci insegna che non bisogna dare subito una risposta ad ogni domanda.
Assieme alle altre parole, Kohélet fa sbocciare la parola di Dio presente là dove il suo carattere divino è più nascosto. Come Giobbe, si sente spinto abbastanza lontano dall’insegnamento comune. Gli basta la certezza che Dio esiste, ha fatto bene ogni cosa e ha fiducia nell’uomo: La vita ritorna a Dio che l’ha data (12,7). La fede può attraversare delle crisi, ma sa superarle:
Va’, mangia con gioia il tuo pane, bevi con cuore grato il tuo vino:
quel che tu fai, era già nel pensiero di Dio.
Chiara sia la tua veste in ogni tempo
e non manchino unguenti sul tuo capo.
Va’ incontro alla vita con la donna che ami,
data a te sotto il sole (9,7-9).
Uno della folla si rivolge a Gesù come ad un rabbì autorevole: “Maestro, di’ a mio fratello di procedere alla divisione dell’eredità che abbiamo”. Secondo la tradizione, era preferibile che la proprietà familiare rimanesse indivisa. Gesù non prende posizione e dice, rivolgendosi a tutti: “Cercate di tenervi lontano da ogni forma di avidità”.
La stessa vita è un prestito, non una proprietà: insegna poi con una parabola. “Insensato, in questa notte stessa qualcuno ti chiederà indietro la vita” (si tratta forse di un sogno).
La conclusione è: passare dal monologo al dialogo, “non riempire lo scrigno per sé stessi ma in direzione di Dio” (Luca 12,13-21).
Cercate le cose di lassù, rivolgete il pensiero alle cose di lassù. La vostra vita è nascosta, insieme con Gesù, in Dio. Una vita divina, anche se ancora in costruzione, un vestito nuovo, fatto di profonda tenerezza, dolcezza, umiltà, mitezza, generosità, perdono (Colossesi 3,1-5.9-13).
(Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
SAnte Messe dalL’
1 AL 7 AGOSTO 2022
BUDOIA
MERCOLEDÌ – 3 Agosto – Solennità di Santo Stefano
Patrono della Diocesi
09,30 – Santa Messa
11,00 – Anniv. Del Maschio Davide
Carlon Mauro € 20
Pro Oratorio: Beatrice € 25
DARDAGO
LUNEDÌ - 1 Agosto
16,30 Funerale Zambon Bruna
(Rosario in chiesa, Domenica 31/07 ore 19,00)
MARTEDÌ - 2 Agosto
18,00 – Def. Ciacotich Franco
SABATO – 6 Agosto – XIX del Tempo Ordinario
18,00 – Def.ti Ianna Alfredo, Angela e Chiara
Zambon Bruno e Cecilia Pala, Zambon Maria Ite
Danilov Alessandro
Off. Per sostituzione batacchio campana grande:
Zambon Giuseppe e Silvia € 100, Zambon Loris € 50
Pro Opere parrocchiali
in Mem. Zambon Laura Scroc, la famiglia € 250;
De Chiara Viviana € 40
SANTA LUCIA
GIOVEDI – 4 Agosto
18,00 – Santa Messa.
18,00 – Santa Messa.
DOMENICA – 7 Agosto - XIX del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ta Soldà Maria
Def. Fort Matteo ord. da Famiglia
11,00 – Def.ta Soldà Maria
Def. Fort Matteo ord. da Famiglia
Festa
dell’Emigrante
Chiesa di Santa
Lucia al Colle
DOMENICA – 7 Agosto
- Ore 17,30 Santa
Messa
Seguirà un incontro
conviviale presso il sagrato della chiesetta
AVVISI
EMERGENZA PROFUGHI
DALL’UCRANIA
Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un bonifico sull’apposito conto bancario intestato alla
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago,
codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.
Per offerte dall’estero indicare cod. BIC BPPNIT2P004