Aprire i sentieri della speranza
Oh rallegratevi con Gerusalemme, tripudiate con lei, voi
che l’amate!
Unite la vostra gioia alla sua gioia,voi che per lei
spargevate compianto!…
Così parla il Signore:
“Ecco che, come un fiume, la sommergo di pace,
come un torrente in piena la inondo di anime di popoli.
Sono Io quello che vi consola:
dentro Gerusalemme sarete consolati” (Isaia 66,10-14).
Così parla il Signore:
“Ecco che, come un fiume, la sommergo di pace,
come un torrente in piena la inondo di anime di popoli.
Sono Io quello che vi consola:
dentro Gerusalemme sarete consolati” (Isaia 66,10-14).
Il rotolo del profeta Isaia termina, come era iniziato
(2,1-5), con l’elogio di Gerusalemme. Ora a parlare è ‘il profeta della ricostruzione’,
che vede il ritorno di gruppi di esuli da Babilonia e non può che attestare la
grandezza di Gerusalemme e del Signore suo Dio.
Dio ascolta, Dio è attento,
quando io grido a lui, quando lo imploro:
per il dono della sua tenerezza,
sia benedetto (Salmo 65/66).
Verso questa stessa città Gesù è in cammino con i suoi ed è certo che da Gerusalemme si diffonderà la buona notizia, l’annuncio della pace fino ai confini del mondo.
Dio ascolta, Dio è attento,
quando io grido a lui, quando lo imploro:
per il dono della sua tenerezza,
sia benedetto (Salmo 65/66).
Verso questa stessa città Gesù è in cammino con i suoi ed è certo che da Gerusalemme si diffonderà la buona notizia, l’annuncio della pace fino ai confini del mondo.
Occorre preparare fin d’ora i
messaggeri, 72, com’è il numero dei popoli della terra secondo la Genesi.
Gesù li manda, due alla volta, a precederlo in ogni città o altro luogo dove fosse in procinto di andare, cominciando dalla Samarìa: “come agnelli in mezzo a dei lupi.
La messe è abbondante – le ricchezze del Padre -: occorre chiedere a Lui che spinga dei mietitori verso questa sua messe”, a godere fin d’ora dell’assaggio della vita divina.
Il discepolo non dovrà preoccuparsi della borsa per i soldi, né della bisaccia per le provviste: la missione è un dare e un ricevere. Nelle case e città dove sarà accolto, il discepolo porterà pace e guarigioni e riceverà cibo e ospitalità.
Gesù non fa tutto da solo: affida la sua stessa parola e forza di salvezza ai suoi; ed è felice di vedere che per opera loro satana è sconfitto e che “i vostri nomi sono scritti nel cielo. Chi accoglie voi, accoglie me.
Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai svelato queste cose ai piccoli…
Felici gli occhi che vedono quello che voi vedete!” (Luca 10,1-24).
Gesù li manda, due alla volta, a precederlo in ogni città o altro luogo dove fosse in procinto di andare, cominciando dalla Samarìa: “come agnelli in mezzo a dei lupi.
La messe è abbondante – le ricchezze del Padre -: occorre chiedere a Lui che spinga dei mietitori verso questa sua messe”, a godere fin d’ora dell’assaggio della vita divina.
Il discepolo non dovrà preoccuparsi della borsa per i soldi, né della bisaccia per le provviste: la missione è un dare e un ricevere. Nelle case e città dove sarà accolto, il discepolo porterà pace e guarigioni e riceverà cibo e ospitalità.
Gesù non fa tutto da solo: affida la sua stessa parola e forza di salvezza ai suoi; ed è felice di vedere che per opera loro satana è sconfitto e che “i vostri nomi sono scritti nel cielo. Chi accoglie voi, accoglie me.
Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai svelato queste cose ai piccoli…
Felici gli occhi che vedono quello che voi vedete!” (Luca 10,1-24).
Per ora i discepoli fanno
ritorno. Ma, come la colomba dopo il diluvio, verrà il giorno in cui non
torneranno più indietro: primo fra tutti Paolo, apostolo delle altre
nazionalità.
Paolo, ebreo figlio di genitori ebrei, non teme di proclamare che il suo unico vanto ormai è di appartenere al Signore Gesù, di essere una nuova creatura grazie al dono d’amore di Lui. E quanti si allineeranno a questa norma, pace su di essi e tenera compassione, ossia sull’Israele di Dio, quell’Israele che ora raggiunge i confini della terra. “Io porto su questo mio corpo il sigillo di Lui, di Gesù” (Gàlati 6,11-18).
(Commento a cura del diac. Silvano
Scarpat)
Paolo, ebreo figlio di genitori ebrei, non teme di proclamare che il suo unico vanto ormai è di appartenere al Signore Gesù, di essere una nuova creatura grazie al dono d’amore di Lui. E quanti si allineeranno a questa norma, pace su di essi e tenera compassione, ossia sull’Israele di Dio, quell’Israele che ora raggiunge i confini della terra. “Io porto su questo mio corpo il sigillo di Lui, di Gesù” (Gàlati 6,11-18).
SAnte Messe dal
4 AL 10 LUGLIO 2022
BUDOIA
MERCOLEDÌ - 6 Luglio
09,30 - Def. Mezzarobba Giampietro ord. dalla famiglia
DOMENICA – 10
Luglio - XV del Tempo Ordinario
11,00 - D.ti Dedor Giovanni e Luigia,
Anniv. Zambon Ferruccio ord.
Famiglia,
Anna, Tiziano Signora e def.ti famiglia Zambon Thuciat
Andrea, Rosa e def.ti fam. Zambon Signora e Carlon Cec
Per ringraziamento da Carlon
Giuseppe e Anna
Offerte pro Oratorio:
Portaluppi Gianfranca € 50
09,30 - Def. Mezzarobba Giampietro ord. dalla famiglia
11,00 - D.ti Dedor Giovanni e Luigia,
Anna, Tiziano Signora e def.ti famiglia Zambon Thuciat
Andrea, Rosa e def.ti fam. Zambon Signora e Carlon Cec
DARDAGO
MARTEDÌ - 5 Luglio
18,00 - Def. Busnelli Carlo
SABATO – 9 Luglio – XV del Tempo Ordinario
18,00 – Def. Zambon
Luigia Rosit in Bastianello
Offerte pro opere parrocchiali: NN €20, NN €10
SANTA LUCIA
GIOVEDI - 7 Luglio18,00 – Santa Messa
18,00 - Def. Busnelli Carlo
SANTA LUCIA
DOMENICA – 10 Luglio - XV del Tempo Ordinario
9,45 – Def.ta Saccon Erminia ord. dalla famiglia
Def.ta Saccon Vittorio e Dirce ord. dai figli Claudio e Stefano
Def.ta Saccon Vittorio e Dirce ord. dai figli Claudio e Stefano