Una pecora, una monetina d’argento,
due fratelli
La lettura dal Libro
dell’Esodo (32,7-14) dice l’essenziale riguardo alla vicenda del “vitello
d’oro”.
Mosé, dopo quaranta giorni di
permanenza sul monte Sinai, ha tra le mani le tavole del patto ma, in sua
assenza, il popolo ha voluto costruirsi un vitello di metallo fuso, per
essere come gli altri popoli, un’immagine della divinità che cammini davanti a
loro e li porti fuori da questo deserto vasto e spaventoso.
L’ira del Signore si infiamma
contro Israele. Mosé, unico fra le storie sacre, sul monte prende le difese del
popolo.
La preghiera di Mosé è una delle
più belle che ci siano:
“Rinuncia, Signore, all’ardore
della tua ira e péntiti del male che volevi fare al tuo popolo (Mosé qui
usa l’imperativo).
Ricordati (altro
imperativo) delle promesse fatte ad Abramo, Isacco, Giacobbe, tuoi servi!”…
Gesù, come sedeva a pranzo con i
notabili e i capi religiosi, così accoglieva anche appaltatori del dazio ed
altre persone di dubbia reputazione, che si avvicinavano a lui. Di
conseguenza, si faceva un gran criticare.
Le ‘parabole della misericordia’
(Luca 15) sono una risposta, una difesa del vangelo di fronte a scribi e
farisei.
Le parabole gemelle del pastore
che lascia il gregge per cercare l’unica pecora perduta e della padrona di casa
che spazza con cura la stanza alla ricerca di una monetina d’argento che le era
caduta, terminano con la gioia corale di amici e vicini: “allo stesso modo
vi sarà gioia nel cielo per una sola persona che si ravvede!”
Infine, la parabola dei due
fratelli (o del ‘figlio prodigo) dice quanto a Dio stiano a cuore gli uni e gli
altri, i vicini e i lontani: “Era necessario fare un festoso banchetto e
gioire perché questo tuo fratello dopo essere morto è tornato in vita, dopo
essere perduto è stato ritrovato!”
Nessuno dei due aveva capito il
cuore del Padre: “Lo stato d’animo servile falsa i nostri rapporti sia con Dio
che con i fratelli”. Le parabole indicano la via per passare dalla mormorazione
alla gioia condivisa.
Liberato dal carcere, nella
primavera dell’anno 64 San Paolo parte alla volta di Creta. Poi raggiunge Efeso
e forse anche Laodicea, come aveva promesso a Filemone. E’ un viaggio
burrascoso: trova le comunità cambiate. Molti aderiscono alla fede ed il
livello si abbassa. Paolo non si perde di coraggio.
Giunto a Filippi, in Macedonia,
scrive a Timoteo, fidato discepolo e collaboratore, figlio autentico, che
aveva lasciato ad Efeso. Gli scrive un messaggio d’amicizia e di istruzioni:
Sono grato a Colui che mi ha
infuso vigore, Gesù, il Signore nostro, di avermi ritenuto degno di fiducia,
pur essendo stato io in precedenza detrattore, persecutore, insolente; ma fui oggetto di tenera
compassione perché lo feci in uno stato di ignoranza.
Merita fede questo discorso:
che Gesù venne nel mondo per mettere in salvo persone colpevoli, tra le quali
io sono il primo (I Lettera a Timoteo 1,12-17).
(Commento a cura del diacono Silvano Scarpat)
SAnte Messe
daL 12 al 18 SettEMBRE 2022
BUDOIA
MERCOLEDÌ – 14 Settembre
09,30 – Santa Messa
DOMENICA – 18 Settembre - XXV del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ti Coassin Giovanni, Ester, Fabbro Bruna
Off. Pro chiesa: Coassin Umberto € 40, NN € 10
DARDAGO
MARTEDÌ – 13 Settembre
18,00 – Def. Ianna Alberto Theco
Famigliari di Raffaele e Fernanda Zambon
SABATO – 17 Settembre – XXV del Tempo Ordinario
18,00 - Def. Tranci
Sandro, Def. Basso Filippo
Def.ti Zambon Wilma e Angelo
Off. Per Opere
parrocch.: Famiglia Sartorel € 40
SANTA LUCIA
GIOVEDI – 15 Settembre
18,00 – Santa Messa
DOMENICA – 18 Settembre - XXV del Tempo Ordinario
09,45 – Def.ti Soldà Celeste e Polese Teresa
Def. Basso Franco - Def.ti Zanolin Andrea e Fort Teresa
Def. Carli
Italo
09,30 – Santa Messa
11,00 – Def.ti Coassin Giovanni, Ester, Fabbro Bruna
Off. Pro chiesa: Coassin Umberto € 40, NN € 10
18,00 – Def. Ianna Alberto Theco
18,00 – Santa Messa