Fedeltà nelle piccole cose
Amos pascolava il gregge di capre ai margini del deserto di Giuda e coltivava il suo orto a Tekoa, un villaggio nei pressi di Betlemme. E’ uno strenuo difensore delle antiche tradizioni.
Da tempo il Paese è diviso in due regni. Il Regno del Nord, con capitale Samarìa, è più forte: sotto il re Geroboamo II (secolo VIII a. C.) sta attraversando un periodo di grande prosperità; per l’espansione del commercio e la politica del re, si è sviluppata una nuova classe di proprietari terrieri: la terra, immagine del dono della vita, diventa ora un possesso a vantaggio di pochi. Amos lascia il suo villaggio e va al nord, a predicare la conversione: Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà? (3,8).
Egli ripropone agli israeliti le tradizioni fondamentali, con una concretezza che i suoi contemporanei avevano perduto: Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, comprate con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali.
Il Signore mi disse: “E’ maturata la fine per il mio popolo, Israele; non perdonerò più” (Amos 8,1-7).
Amos è il primo profeta scrittore. Tra parole molto dure, vi sono anche improvvise schiarite: “Manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore” (8,11). Cercate il bene e non il male e vivrete, e il Signore sarà con voi, come voi dite (5,16). Il nuovo discorso di Gesù, che segue ‘le parabole della misericordia’, riguarda particolarmente i discepoli (Luca 16, 1-13).
Ci si riferisce probabilmente ad un fatto reale: un amministratore è sul punto di essere licenziato per la sua cattiva amministrazione. Con un lampo di genio chiama i debitori del padrone e cancella una parte consistente del loro debito; in questo modo si garantisce la loro ospitalità, una volta rimasto senza casa e senza lavoro. Forse per la prima volta nella sua vita d’affari quell’ amministratore compiva quanto prescritto dalla Legge, rinunciando all’ampio margine di profitti personali, fino a meritarsi l’elogio del padrone: “Non farai al tuo fratello prestiti ad interesse, né di denaro, né di viveri, né di qualunque altra cosa, perché il Signore ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano” (Deuteronomio 23,20s). “Tutto si capovolge dinanzi alla magia del dono e del condono, alla strapotenza dell’Amore”.
La I parte del messaggio a Timoteo riguarda la preghiera in comune, segno distintivo di ogni gruppo religioso.Si deve pregare – scrive S. Paolo – con suppliche, preghiere, implorazioni, ringraziamenti, a nome di tutti gli uomini buoni e cattivi, giusti e ingiusti: il Salvatore nostro Iddio vuole che tutti gli uomini siano tratti in salvo e giungano a una conoscenza della verità. l cristiano non ha nemici: qui è la radice della nonviolenza. Il Signore Gesù ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti, condividendo senza riserve la natura e la sorte degli uomini.
Occorre pregare a nome dei re e di tutti quelli che hanno una posizione elevata, affinché possiamo condurre una vita raccolta e tranquilla – senza chiedere nulla in particolare, perché il Padre sa già quello di cui abbiamo bisogno – levando in alto mani innocenti, senza spazientirsi e senza confabulare (I Timoteo 2,1-8).
SAnte Messe
daL 19 al 25 SettEMBRE 2022
MERCOLEDÌ – 21 Settembre
Non si celebra la S. Messa. Riunione sacerdoti con il Vescovo
11,00 – Def.ta Zambon Rita ord. da famiglia,
Def.ti Gislon - Santartossa
Def.ti Sac. Alfredo Pasut e sacerdoti di Budoia
MARTEDÌ – 20 Settembre
18,00 – Def. Parmesan Claudio, Nevio, Pio, Ianna Irma
Biscontin Umberto, Andreazza Ermenegilda
SABATO – 24 Settembre – XXVI del Tempo Ordinario
18,00 - Def.ti Zambon Bruna (Luthol), Andreanna, Attilia,
Cauz Erica, Zambon Maria, Antonio e Bruno,
Bastianello Lidia.
GIOVEDI – 22 Settembre
18,00 – Santa Messa
DOMENICA – 25 Settembre - XXVI del Tempo Ordinario