Gesù
passava le giornate insegnando nel tempio e tutto il popolo si alzava di buon
mattino per andare ad ascoltarlo. Certuni gli fanno notare che il tempio non
era mai stato così bello come in quegli anni, ornato di ottimi marmi
e
doni votivi. Gesù, erede dei grandi profeti, è consapevole che quella è una
falsa sicurezza e ha sentore che durerà poco.
Sappiamo
che il tempio fu incendiato e distrutto nel 70 d.C., dopo una resistenza e una
repressione violentissime, e il sacrificio fu interrotto.
Ma
l’attenzione di Gesù è particolarmente rivolta ai suoi, quelli che gli stanno
vicino e continueranno la sua missione: “Prima di tutte coteste cose,
metteranno le mani su di voi perché portate il mio nome.
Sarà
un’occasione ed un’opportunità per rendere testimonianza: “Non preparate prima
la vostra difesa: Io darò sapienza al vostro parlare”.
I
discepoli incontreranno l’avversione anche dei più vicini, di coloro che
condividono la stessa appartenenza di fede: “Eppure nemmeno uno dei vostri
capelli andrà perduto. La costanza che avrete vi farà raggiungere il pieno
possesso della vostra vita” (Luca 21,5-19).
“E
quasi ad ogni battito del mio cuore, cresce in me la certezza: tocca a noi
aiutare Te, difendere fino all’aultimo la Tua casa in noi. Non si può essere
nelle grinfie di nessuno, se si è nelle Tue braccia, mio Dio” (Etty Hillesum).
San
Paolo esorta i suoi di Tessalonica a non lasciarsi distrarre da voci non
veritiere riguardo alla fine prossima dell’era presente: “E’ vicino ormai quel
momento!”
“Alcuni
in mezzo a voi si comportano in maniera disordinata, senza avere alcun lavoro e
sempre in agitazione”. San Paolo porta se stesso come esempio: “In mezzo a voi
lavorammo con dura fatica, giorno e notte, per non essere di peso
ad
alcuno” (II Tessalonicesi 3,7-12). “Voi sapete che alle necessità mie e di
quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani”. E ricorda le parole
del Signore Gesù: “C’è più felicità nel dare che nel prendere”. (Atti 20,34).
“Perché
servire Dio, dal momento che questo Dio è assente e non vede? è silenzioso e
non parla?” (Malachia 3,13-20). Dio sembra deludere, anche quando realizza
quello che aveva promesso. In questo clima di smarrimento sorge Malachia, l’ultimo
dei profeti.
Il
giorno del Signore, rovente come un forno, già lo viviamo. Il sole di salvezza
è già sorto per noi perché giorno per giorno passiamo dalla morte alla vita.
Nelle
preoccupazioni, nell’ angoscia per i fratelli, nell’aridità, nelle prove ci
avviciniamo, entriamo alla Presenza del Signore, ci affidiamo a Lui: in questo
atto l’umanità respira.
S. Messe daL
14 al 20 NOVEMBRE 2022
9.30 - D.ta Basaldella Luigia,
11,00 – D.ti Carlon Marco ed Enrichetta, Angelin Giuseppe e Lea
17,00 - Def. Busnelli Carlo, Def.ti Varela Alessandro, Rodriguez
Opere parrocchiali: Fam. Vettor Antonio € 30,
Famiglia Melocco € 80.
SANTA LUCIA
GIOVEDÌ – 17 Novembre
17,00 – Santa Messa
DOMENICA – 20 Novembre - XXXIV del Tempo Ordinario
9,45 – Def.ti Antoniolli Rosa e Carniel Antonio.
GIOVEDÌ – 17 Novembre
17,00 – Santa Messa
9,45 – Def.ti Antoniolli Rosa e Carniel Antonio.