DOMENICA, 15 SETTEMBRE-Anno 14 n. 42
XXIV
del Tempo Ordinario (B)
Profezia straniera
Di questo
Profeta sappiamo poco. Dice di sé:
“Il Signore Dio mi ha fatto suo discepolo perché
con la Parola io sia di sostegno a chi è sfiduciato”.
Non viene
creduto, fu perseguitato, dai suoi fratelli.
Le sue
parole e la sua vicenda, accolte nel rotolo di Isaia (40-55), sono un esempio e
una profezia per Israele:
“Colui che cammina nelle tenebre confidi nel nome del Signore, si affidi al suo Dio”.
Gesù e i suoi risalgono verso le pendici del monte Hermon, alle sorgenti del Giordano, lontano dalle insidie di scribi e farisei. Si tenta un bilancio dell’attività svolta. La gente lo riconosce come un profeta. Per Pietro, Gesù è incomparabilmente più grande: Tu sei il Cristo, l’Eletto!”.
Gesù è
rassicurato da questa risposta. E’ ora di avviarsi verso Gerusalemme e prepararsi
ad affrontare le autorità d’Israele, i legittimi rappresentanti del popolo: ad
essi compete riconoscere il Messia. Anche Pietro deve capire.
Poi dice anche alla folla: “Se c’è qualcuno che vuol venire con me, deve prendere su il suo fardello – non lo deve scaricare sulle spalle degli altri – e così venire con me”. Gesù non ha fatto una teoria sulla croce da portare: è venuto e ha preso la sua parte.
Il Salmo
114/116 si canta in sinagoga nei giorni di grande festa e nella cena pasquale. Nel
mezzo delle vicissitudini della vita il credente continua ad amare e a credere
e perciò può ringraziare il Signore: Amo il Signore perché ascolta il grido
della mia preghiera.
La vita di
Gesù diventa la forza di ogni discepolo. Camminerò sotto gli occhi del Signore in
questa terra di viventi: Egli è il nostro cammino e il nostro riposo.
S. Giacomo dà il criterio per riconoscere la vera fede: Se non è seguita dalle opere, la fede in sé stessa è morta. Fare il bene è conseguenza della fede. Per questo Abramo fu chiamato amico di Dio. E Raab fu salvata grazie alle opere, per aver dato ospitalità agli esploratori mandati a Gerico da Giosué, averli nascosti e rinviati indietro per un’altra strada.
Infatti, come il corpo senza il soffio vitale è morto, così anche la fede senza le opere è morta. La misericordia trionfa sul Giudizio (2,13-26).
BUDOIA
MERCOLEDI’ 18 Settembre
9,30 Def. ti
Vito, Francesco, Domenico, Angela e Rino
11,00 Def.ti Gislon Vincenzo e Rosa; Def.ti Gislon Luigi e Antonio
DARDAGO
MARTEDI 17 Settembre
18,00 Def. Zambon Ugo (Pala)
SABATO 21 Settembre XXV Tempo Ord.
18,00 Def. Tranci Sandro, Def.ta Bocus Maria ved. Zambon
SANTA LUCIA
GIOVEDI 19
Settembre
18,00 Santa Messa per Gennaro
DOMENICA 22 Settembre XXV Tempo Ordinario
9,45 Santa
Messa
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