DOMENICA, 29 SETTEMBRE - Anno 14 n. 44
XXVI
del Tempo Ordinario (B)
Nei cieli è scritta la
gloria di Dio
Dopo
l’evento del Sinai, il dono dell’Alleanza, riprende il cammino del popolo nel
deserto e subito Mosé è allo stremo: “Io non ce la faccio a portare da solo
tutto questo popolo”. Il Signore lo invita a scegliere settanta anziani per
aiutarlo nel suo compito di guida, i capi delle diverse famiglie d’Israele. Quando
gli anziani escono con Mosé alla tenda del convegno, fuori dall’accampamento,
per ricevere lo Spirito, due degli iscritti non escono con loro, eppure anche
su di loro scende lo Spirito: Mosé lo viene a sapere e ne è riconoscente: “Oh
fossimo tutti profeti nel popolo del Signore!”
Continua il
colloquio familiare di Gesù con i suoi, in casa, a Cafarnao (Marco 9,38-50).
Interviene Giovanni, forse per far capire quanto Gesù gli stia a cuore:
“Maestro, abbiamo visto un tale che richiamandosi a te faceva andar via gli
spiriti malefici e abbiamo cercato di impedirglielo perchè non è uno dei
nostri”. Gesù non è d’accordo, perché “chi non è contro di noi è a nostro
favore”. Dio può operare cose buone anche al di fuori della cerchia dei discepoli.
E si può collaborare alla causa del Regno di Dio anche offrendo semplicemente
“un bicchiere d’acqua richiamandosi al fatto che appartenete a Gesù”. Chi fa
una gentilezza al discepolo la fa al Signore, perché nel discepolo è presente
lo Spirito.
I piccoli
che hanno fede in Gesù, poi, a cui non bisogna in alcun modo essere d’inciampo,
sono i cristiani più deboli, apparentemente più semplici, più esposti al
rischio.
Infine, la
ricompensa che Gesù assicura ai suoi è la luminosa e semplice sapienza del
vivere secondo il vangelo: “Con un fuoco sarà salato ciascuno. Abbiate sale
dentro di voi, se tra voi volete stare in pace”. Il fuoco è lo Spirito santo e
il sale è il sale divino, del quale uno dei mille sapori è la pace. Salmo 18/19
di David. Come i cieli e il sole recano benefici al mondo, così la Legge del
Signore e chi a Lui si affida:
I precetti
del Signore fanno gioire il cuore, è una ricompensa l’osservarli.
Il comando
del Signore è limpido, illumina lo sguardo.
Ti siano
gradite le parole della mia bocca e il meditare del mio cuore davanti al tuo
volto, Signore, mia rupe e mio Redentore.
Giacomo,
servo di Dio e del Signore Gesù, sembra aver lo sguardo rivolto all’intero
Israele, quello della diaspora in particolare. Fa ricorso al linguaggio forte
degli antichi profeti. Si rivolge ora ai fratelli ebrei che avevano fatto fortuna
nei commerci e negli investimenti, dimenticandosi del Signore: “Fino alla
gelosia vi ama lo Spirito che Egli ha fatto abitare in noi”. Ora invece la vita
sfugge loro di mano.
Giacomo
richiama la sapienza d’Israele: Perdi pure il tuo denaro per un fratello o un
amico, non si arruginisca inutilmente sotto una pietra. Utilizza le ricchezze secondo
i comandi del Signore, ti saranno utili più dell’oro (Siracide 29,10s).
Il
rimprovero finisce in uno squarcio di sereno: Il Giusto, condannato e ucciso, non
è contro di voi. Si fa riferimento a Gesù, che era stato nominato con discrezione
solo all’inizio della lettera. Il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
Chi
riconduce un peccatore dalla strada sbagliata lo salverà dalla morte e otterrà
il perdono di una moltitudine di colpe (5,1-20). Ci si salva insieme: la Lettera
termina con una doppia promessa di perdono.
BUDOIA
DOMENICA 6 Ottobre XXVII Tempo Ord.
DARDAGO
MARTEDI’ 1 Ottobre
- S. Teresa di Gesù Bambino
18,00 Def.ta Basso Angela
Def.ti Busetti Leone e Vincenza
VENERDI’ 4 Ottobre
20.30 VEGLIA
MARIANA
SABATO 5 Ottobre
XXVII Tempo Ord.
18,00 Def. ti
Ianna Alfredo, Angela e Chiara
Per una intenzione personale e particolare
GIOVEDI’ 3 Ottobre
18,00 Santa Messa
DOMENICA 6 Ottobre
XXVII Tempo Ordinario
9,45 Defunti Carli
Lucia ed Enrico