Sii tu, Signore, la nostra guida
Il punto di svolta, la soluzione del dramma, è quando Dio, il Signore, si decide lui a parlare.
“Il Signore rispose a Giobbe nella tempesta:
Dov’eri tu, quando io fondavo la terra?
Dillo, tu, se hai discernimento” (Giobbe 38).
“Dio gli parla e gli parla quasi
in confidenza, facendosi conoscere. Giobbe e i suoi amici sono invitati a
cambiare il loro metro di misura, ad entrare nel pensiero di Dio” (Amos
Luzzatto).
Giobbe aveva detto:
“Egli come in una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione” (9,17).
L’intervento del Signore produce in Giobbe un radicale cambio di conoscenza:
“Io Ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi Ti vedono” (42,5).
E’ lui, il Signore, “l’angelo intercessore” che Giobbe aveva tanto arditamente invocato.
Terminato il racconto in parabole, venuta la sera, i discepoli prendono Gesù “così com’era, nella barca” (Marco 4,35-41) e partono in direzione dell’altra riva del mare. Altre barche di pescatori li accompagnano, uscendo per la pesca nella notte. Poi i discepoli rimangono soli, mentre Gesù dorme, al posto di comando; forse li impensierisce il fatto di dover prendere il largo e raggiungere, secondo l’ordine ricevuto, un territorio straniero. Quando si alza un vento di tempesta, perdono il controllo della situazione e si vedono costretti, loro, esperti di mare, a svegliare Gesù:
“Maestro, non importa a te che siamo perduti?”
“Egli disperde la tempesta nel silenzio, le onde del mare tornano quiete, la bonaccia li rassicura, il porto desiderato appare” (Salmo 106/107).
Giobbe aveva detto:
“Egli come in una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione” (9,17).
L’intervento del Signore produce in Giobbe un radicale cambio di conoscenza:
“Io Ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi Ti vedono” (42,5).
E’ lui, il Signore, “l’angelo intercessore” che Giobbe aveva tanto arditamente invocato.
Terminato il racconto in parabole, venuta la sera, i discepoli prendono Gesù “così com’era, nella barca” (Marco 4,35-41) e partono in direzione dell’altra riva del mare. Altre barche di pescatori li accompagnano, uscendo per la pesca nella notte. Poi i discepoli rimangono soli, mentre Gesù dorme, al posto di comando; forse li impensierisce il fatto di dover prendere il largo e raggiungere, secondo l’ordine ricevuto, un territorio straniero. Quando si alza un vento di tempesta, perdono il controllo della situazione e si vedono costretti, loro, esperti di mare, a svegliare Gesù:
“Maestro, non importa a te che siamo perduti?”
“Egli disperde la tempesta nel silenzio, le onde del mare tornano quiete, la bonaccia li rassicura, il porto desiderato appare” (Salmo 106/107).
Appena sbarcati, gli si fa
incontro un uomo che proviene, urlando, dai sepolcri, nudo. Gesù si prende cura
di lui, lo risana e lo restituisce ai suoi come testimone della tenerezza di
Dio.
E risale sulla barca per tornare al luogo di partenza: tutto questo dispendio di emozioni e risorse per una persona sola, che rimane sconosciuta! “Perché, se ancora è possibile una difesa dell’uomo, essa va fatta uomo per uomo, persona per persona” (R. La Valle).
Secondo messaggio ai Corinzi
(5,14-17): San Paolo non vuole rinunciare a condividere la novità di Gesù con
quei cristiani di Corinto che gli sono costati tanta fatica e il rischio della
vita; ora che Tito è tornato, con buone notizie, ne è rassicurato:
“L’amore dell’ Eletto Gesù stringe in un abbraccio noi che vediamo chiara questa cosa: Egli è morto rappresentando tutti, in modo che noi abbiamo una vita che non riguarda più noi stessi ma Lui: siamo frutto di una nuova creazione. Quelle vecchie cose sono passate, adesso ci sono cose nuove”.
*(Commento del
diac. Silvano Scarpat)
E risale sulla barca per tornare al luogo di partenza: tutto questo dispendio di emozioni e risorse per una persona sola, che rimane sconosciuta! “Perché, se ancora è possibile una difesa dell’uomo, essa va fatta uomo per uomo, persona per persona” (R. La Valle).
“L’amore dell’ Eletto Gesù stringe in un abbraccio noi che vediamo chiara questa cosa: Egli è morto rappresentando tutti, in modo che noi abbiamo una vita che non riguarda più noi stessi ma Lui: siamo frutto di una nuova creazione. Quelle vecchie cose sono passate, adesso ci sono cose nuove”.
Sante Messe dal 21 al 27 giugno
2021
A BUDOIA
MERCOLEDÌ 23
9,30 – Def. Del Zotto Giacomino
DOMENICA 27 – XIII del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ti Angelin Angelo e Alda ord. famiglia
Offerte pro Chiesa: In mem. di Vettor Maddalena, €150 dai
figli
MERCOLEDÌ 23
9,30 – Def. Del Zotto Giacomino
DOMENICA 27 – XIII del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ti Angelin Angelo e Alda ord. famiglia
MARTEDÌ 22
18,00 – Def. Franco Ciacotich
SABATO 26 – XIII del Tempo Ordinario
18,00 – Def.ti Selva Gina in Baruffi, Bortolini Ada,
Bocus Albino.
Anniversario Zambon Irma in De Franceschi
DOMENICA 27 – XIII del Tempo Ordinario
11,00 – Def. Busnelli Carlo
A SANTA LUCIA
GIOVEDÌ 17 –
18,00 – Santa Messa
DOMENICA 27 – XIII del Tempo Ordinario
10,00 – Anniversario Def. Lachin Elsa
Dopo la Santa Messa: Battesimo Daneluz Chiara
Domenica 27 giugno è la Giornata per la Carità del Papa.
Le offerte raccolte durante le S. Messe andranno devolute per tale scopo.
GIOVEDÌ 17 –
18,00 – Santa Messa
DOMENICA 27 – XIII del Tempo Ordinario
10,00 – Anniversario Def. Lachin Elsa
Dopo la Santa Messa: Battesimo Daneluz Chiara
AVVISI COMUNI
Domenica 27 giugno è la Giornata per la Carità del Papa.
Le offerte raccolte durante le S. Messe andranno devolute per tale scopo.
Perché avete
paura?