Nozze in Galilea
Dopo il battesimo di Giovanni, Gesù vi arriva assieme ad alcuni che aveva incontrato e cominciavano a stare con lui.
Tra questi, Natanaèle era di lì.
C’era una festa di nozze, alla quale era presente la madre di Gesù. Le feste di nozze si prolungavano anche per sette giorni, di solito sul finire dell’inverno, e vi era coinvolto l’intero villaggio. Furono invitati al matrimonio anche Gesù e quei suoi discepoli: con loro la festa si ravviva.
Maria si trova in prossimità della cucina, accanto a coloro che servono. E’ lei ad accorgersi che il vino è venuto a mancare e lo fa presente al figlio: “Non hanno vino”. Una situazione senza vie d’uscita, mentre Gesù sembra pensare diversamente da lei.
“Se vi dirà di fare qualcosa,
fatela”, dice la madre a coloro che servivano a tavola.
Nessun gesto clamoroso da parte di Gesù. Egli prende l’iniziativa di una soluzione inattesa, ma il tutto avviene nel nascondimento, quasi in segreto, come per l’Eucarestia.
L’intero racconto è segnato dalla sorpresa, sia per la grande quantità che per la qualità eccezionale del vino. Gesù e i suoi non sono venuti alle nozze a mani vuote: il vino buono è il loro regalo per gli sposi.
Scrive Giuseppe Sandri (Conversazioni sul regno di Dio, vol. 4): “La storia del primo prodigio compiuto a Cana è la stessa di tanti tra i molti che lo hanno seguito. La ritrosia dell’Amore, che non vuole mettersi in mostra; poi una insistenza, nutrita di abbandono fiducioso, attizza la fiamma che infine irrompe con ricchezza, e anche con dolcezza, impensata.
Ma quel vino, più buono di tutti i vini, che appare al termine, contro ogni buona usanza, fa pensare all’Amore, che porta nel mondo un festoso disordine, che sempre ritorna e rinasce più bello.
Nella vita nuova d’amore, il meglio viene sempre dopo: e si continua così all’infinito”.
Il segno di Cana, come tutto il vangelo, è un anticipo dell’ora di Gesù, il primo dei segni mediante i quali Egli ci dona la sua vicinanza. Dice il Signore:
“L’amore per Sion mi vieta di tacere
non mi dà tregua l’amore di Gerusalemme,
finché non sorga il chiarore della sua salvezza
e la fiaccola ardente della sua liberazione”.
E prosegue, a nome proprio, il profeta Isaia:
Apparirà alle genti la tua salvezza, a tutti i re il tuo splendore.
Oh corona che splendi tra le mani del Signore,
diadema regale tra le dita del tuo Dio!
Mai più sarai detta L’’Abbandonata’,
né la tua terra ‘La Desolata’,
perché la tua terra sarà una sposa.
E come gode uno sposo di una sposa godrà di te il tuo Dio
(Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
Nessun gesto clamoroso da parte di Gesù. Egli prende l’iniziativa di una soluzione inattesa, ma il tutto avviene nel nascondimento, quasi in segreto, come per l’Eucarestia.
L’intero racconto è segnato dalla sorpresa, sia per la grande quantità che per la qualità eccezionale del vino. Gesù e i suoi non sono venuti alle nozze a mani vuote: il vino buono è il loro regalo per gli sposi.
Scrive Giuseppe Sandri (Conversazioni sul regno di Dio, vol. 4): “La storia del primo prodigio compiuto a Cana è la stessa di tanti tra i molti che lo hanno seguito. La ritrosia dell’Amore, che non vuole mettersi in mostra; poi una insistenza, nutrita di abbandono fiducioso, attizza la fiamma che infine irrompe con ricchezza, e anche con dolcezza, impensata.
Ma quel vino, più buono di tutti i vini, che appare al termine, contro ogni buona usanza, fa pensare all’Amore, che porta nel mondo un festoso disordine, che sempre ritorna e rinasce più bello.
Nella vita nuova d’amore, il meglio viene sempre dopo: e si continua così all’infinito”.
Il segno di Cana, come tutto il vangelo, è un anticipo dell’ora di Gesù, il primo dei segni mediante i quali Egli ci dona la sua vicinanza. Dice il Signore:
“L’amore per Sion mi vieta di tacere
non mi dà tregua l’amore di Gerusalemme,
finché non sorga il chiarore della sua salvezza
e la fiaccola ardente della sua liberazione”.
E prosegue, a nome proprio, il profeta Isaia:
Apparirà alle genti la tua salvezza, a tutti i re il tuo splendore.
Oh corona che splendi tra le mani del Signore,
diadema regale tra le dita del tuo Dio!
Mai più sarai detta L’’Abbandonata’,
né la tua terra ‘La Desolata’,
perché la tua terra sarà una sposa.
E come gode uno sposo di una sposa godrà di te il tuo Dio
(Commento a cura del diac. Silvano Scarpat)
SAnte Messe dal 17 al 23/01/2022
MERCOLEDÌ - 19 Gennaio
9,30 – Def.ti Zambon Giovanni, Bravin Angela e famigliari defunti.
DOMENICA - 23 Gennaio – III Tempo Ordinario (Domenica della Parola)
11,00 – Per la comunità.
Offerte pro Chiesa:
DARDAGO
MARTEDÌ - 18 Gennaio
17,00 - Def.ti famigliari di Zambon Raffaele e Fernanda
SABATO - 22 Gennaio – III Tempo Ordinario (Domenica della Parola)
18,00 – Def.ti Bocus Rina e Zambon Severino Luthol,
Ann. Bocus
Luciano Frith.
Ann. Celant Francina e
def.ti Kobilyna Katia, Zambon Pietro e Santa Sartorel
Offerte Per Opere parrocchiali: NN € 40, NN € 20,
Fam. Zambon Sartorel € 30
Dalla vendita oggetti natalizi, pro illuminazione della cella
campanaria € 240
MARTEDÌ - 18 Gennaio
17,00 - Def.ti famigliari di Zambon Raffaele e Fernanda
SABATO - 22 Gennaio – III Tempo Ordinario (Domenica della Parola)
18,00 – Def.ti Bocus Rina e Zambon Severino Luthol,
Ann. Celant Francina e
def.ti Kobilyna Katia, Zambon Pietro e Santa Sartorel
Offerte Per Opere parrocchiali: NN € 40, NN € 20,
Fam. Zambon Sartorel € 30
Dalla vendita oggetti natalizi, pro illuminazione della cella
campanaria € 240
SANTA LUCIA
GIOVEDI – 20 Gennaio
17,00 – Santa Messa
Domenica – 23 Gennaio - III Tempo Ordinario (Domenica della Parola)
9,45 - Santa Messa
Offerte: Collis Chorus € 100
Gesù alle nozze
di CANA
Fate tutto quello che
vi dirà
Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi Apostoli.
GIOVEDI – 20 Gennaio
17,00 – Santa Messa
Domenica – 23 Gennaio - III Tempo Ordinario (Domenica della Parola)
9,45 - Santa Messa
Offerte: Collis Chorus € 100
Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi Apostoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse:
“Non hanno vino”. E Gesù le rispose:
“Donna, che vuoi da me? No è ancora giunta la mia ora”
Sua madre disse ai servitori:
“Qualsiasi cosa vi dica, fatela”
(Giovanni 2,2-5)
“Non hanno vino”. E Gesù le rispose:
“Donna, che vuoi da me? No è ancora giunta la mia ora”
Sua madre disse ai servitori:
“Qualsiasi cosa vi dica, fatela”
(Giovanni 2,2-5)