Al sorgere delle stelle
E’ un libro dedicato ai giovani, un esmplare di educazione, per quelli che sono in diaspora e desiderano imparare, disposti a vivere in modo conforme alla Legge:
“Colui che onora Dio con tutto il cuore, verrà accolto da Lui
e il suo grido raggiunge le nubi.
Il grido del povero penetra le nubi e non si placa finché non sia arrivato, non desiste finché Dio non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito il Diritto”.
Il soggetto della preghiera è
l’Israele oppresso, perseguitato. Il povero, il giusto è l’ebreo della
diàspora, che soffre ogni tipo di umiliazioni:
“Dio certo non tarderà, né si farà aspettare” (Siracide 25,12-19).
Nel cammino verso Gerusalemme, la via della nostra vita in pienezza, viene riferita un’altra parabola di Gesù sulla preghiera, che invita ad allargare la prospettiva (Luca 18,9-14).
Un fariseo e un pubblicano – un appaltatore del dazio – sono colti in un momento significativo: nel tempio, a pregare.
Il fariseo è l’uomo giusto, il modello di una religiosità seria e coerente. L’appaltatore del dazio, invece, calpestava i Comandamenti, arricchendosi in modo illegale.
Il fariseo, oltre al digiuno prescritto, digiunava due volte alla settimana per le colpe commesse dal popolo: è preoccupato per l’onore di Dio. Nella sua lunga preghiera a mezza voce, ha detto già tutto, anticipando anche la preghiera del pubblicano.
Questi, come disse Gesù, non moltiplica vane parole: “Dio, sii benevolo con me, perché sono colpevole”. Può essere per lui l’inizio di un cammino di conversione.
E’ il pubblicano la figura centrale del racconto, quella che interessa veramente a Gesù. Il confronto con le colpe degli altri, per quanto vere esse siano, non ci avvicina a Dio.
S. Paolo è dovuto tornare a Roma, E’ di nuovo in carcere – duro, questa volta - alle soglie dell’inverno e alle prese con un nuovo processo. Molti dei suoi gli hanno voltato le spalle.
Il messaggio a Timoteo come la vita terrena di Paolo, va verso la conclusione:
“Mi attende il trionfo: me lo darà, come compenso, il Signore, e non a me soltanto ma anche a tutti coloro che hanno sognato di veder apparire il suo Volto.
Datti premura di venire da me abbastanza presto.
Il mantello pesante, quando vieni, portalo; e anche i libri, soprattutto le pergamene per scrivere.
Il Signore è stato al mio fianco e mi ha infuso vigore e così per opera mia quella proclamazione ha raggiunto tutte le altre nazionalità.
Datti premura di venire prima dell’inverno.
Il Signore accompagni il tuo spirito.
Quel grande amore vi accompagni” (II Timoteo 4,6-22).
S. Messe daL
24 al
30 OTTOBRE 2022
BUDOIA
MERCOLEDÌ –26
Ottobre
9.30 - D.ti Del Maschio Santina, Zambon Giomaria,
Zambon
Gianni
DOMENICA – 30 Ottobre - XXXI del Tempo Ordinario
11,00 – Anniv. Carlon Valentino, Def. Angelin Giovanni
DARDAGO
MARTEDÌ – 25
Ottobre
18,00 – Ann .Busetti Rosa
SABATO – 29 Ottobre – XXXI del Tempo Ordinario
18,00 - Def.ti
Vettor Agostino e Vittoria (Cariola)
Zambon Pietro e Bruna,
Pasa Laura
Balliana Aldo e Wilgeforte
OFFERTE
“Dio certo non tarderà, né si farà aspettare” (Siracide 25,12-19).
Nel cammino verso Gerusalemme, la via della nostra vita in pienezza, viene riferita un’altra parabola di Gesù sulla preghiera, che invita ad allargare la prospettiva (Luca 18,9-14).
Un fariseo e un pubblicano – un appaltatore del dazio – sono colti in un momento significativo: nel tempio, a pregare.
Il fariseo è l’uomo giusto, il modello di una religiosità seria e coerente. L’appaltatore del dazio, invece, calpestava i Comandamenti, arricchendosi in modo illegale.
Il fariseo, oltre al digiuno prescritto, digiunava due volte alla settimana per le colpe commesse dal popolo: è preoccupato per l’onore di Dio. Nella sua lunga preghiera a mezza voce, ha detto già tutto, anticipando anche la preghiera del pubblicano.
Questi, come disse Gesù, non moltiplica vane parole: “Dio, sii benevolo con me, perché sono colpevole”. Può essere per lui l’inizio di un cammino di conversione.
E’ il pubblicano la figura centrale del racconto, quella che interessa veramente a Gesù. Il confronto con le colpe degli altri, per quanto vere esse siano, non ci avvicina a Dio.
S. Paolo è dovuto tornare a Roma, E’ di nuovo in carcere – duro, questa volta - alle soglie dell’inverno e alle prese con un nuovo processo. Molti dei suoi gli hanno voltato le spalle.
Il messaggio a Timoteo come la vita terrena di Paolo, va verso la conclusione:
“Mi attende il trionfo: me lo darà, come compenso, il Signore, e non a me soltanto ma anche a tutti coloro che hanno sognato di veder apparire il suo Volto.
Datti premura di venire da me abbastanza presto.
Il mantello pesante, quando vieni, portalo; e anche i libri, soprattutto le pergamene per scrivere.
Il Signore è stato al mio fianco e mi ha infuso vigore e così per opera mia quella proclamazione ha raggiunto tutte le altre nazionalità.
Datti premura di venire prima dell’inverno.
Il Signore accompagni il tuo spirito.
Quel grande amore vi accompagni” (II Timoteo 4,6-22).
9.30 - D.ti Del Maschio Santina, Zambon Giomaria,
11,00 – Anniv. Carlon Valentino, Def. Angelin Giovanni
18,00 – Ann .Busetti Rosa
Balliana Aldo e Wilgeforte
OFFERTE
Per opere parr: NN € 20, NN € 30
Battesimo Michilin Nicolò € 50
Battesimo Michilin Nicolò € 50
18,00 – Santa Messa
AVVISI COMUNI
EMERGENZA
PROFUGHI DALL’UCRANIA
Chi desidera offrire donazioni in denaro - che saranno utilizzate a livello locale per l’accoglienza dei rifugiati nei nostri paesi - può fare un bonifico sull’apposito conto bancario intestato alla
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
Parrocchia Santa Maria Maggiore - Dardago, codice IBAN:
IT56Z0533664770000030670195 - CreditAgricole Aviano.
Per offerte dall’estero indicare anche il codice BIC BPPNIT2P004
Il parroco è a
disposizione per colloqui, prima e dopo le celebrazioni eucaristiche:
Martedì a DARDAGO dalle 17,30 alle 19,00
Mercoledì a BUDOIA
dalle 9,00 alle 10,30
Giovedì a SANTA
LUCIA dalle 17,30 alle 19,30