Settanta volte sette
A lui interessa la saggezza come intelligenza del cuore. Dà grande importanza, tra i comandamenti, all’amore del prossimo e al perdono: “Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello. Non ti vendicherai e non serberai rancore, ma amerai il tuo prossimo come te stesso” (Levìtico 19,17s).
Il saggio rifiuta odio e ira e il sentimento del rancore che si situa più in profondità e interrompe la vicinanza con il Signore. Perdonare le offese rappresenta per le persone una guarigione ed è essenziale all’efficacia della preghiera. “Ricordati del Patto con il Signore, affìdati a Lui, e dimentica gli errori degli altri”
Mentre stavano per lasciare Cafàrnao e il lago di Galilea, si erano
presentati gli esattori della tassa annuale per il tempio.
Pietro li rassicura che Gesù avrebbe pagato.
Rientrato in casa, Gesù lo riprende: “I figli non possono pagare le tasse al loro Padre, i figli sono liberi. Ma, per non essere loro d’inciampo, paga per me e per te”.
E’ ancora Pietro a chiedere, nel ‘discorso ecclesiale’, quale deve essere la misura del perdono. Gesù gli risponde: “sette volte non basta, ma fino a settanta volte sette”.
L’antica misura della vendetta, sette volte sarà vendicato Caino,
ma Lamec – suo discendente – settantasette volte (Genesi 4,24),
apre la strada a quella, suprema, del perdono: occorre perdonare senza misura.
La risposta è dura per chi perdona ma per l’altro è dolce; o forse è dolce per tutti e due: la libertà dei figli inizia con il perdono.
La parabola che segue, e conclude il discorso, ‘il funzionario senza pietà’ (Matteo 18,23-35), sembra un dramma di Shakespeare. A risplendere è la figura del re, il Padre, capace di condonare, oltre ogni aspettativa, una somma favolosa, e quella del narratore, Gesù. La ‘debolezza’ di Dio si rivela una forza e una vittoria più grande. Gesù ci dice come dobbiamo organizzare queste nostre comunità e il nostro vivere insieme: è l’esperienza della grazia che la Chiesa continuamente riceve e condivide.
Anche questo mio donare mi viene esso stesso donato, Gesù è presente tra me e il fratello.
Si va verso la conclusione della Lettera ai Romani: Questo è lo scopo per cui l’Eletto Gesù morì e poi ritornò in vita, per essere il Signore dei morti e dei viventi (14,7-9). Quello che conta, in ogni circostanza, è appartenere a Lui: la felicità del cristiano è in questa appartenenza. “Nulla è necessario quando c’è l’amore, perché l’amore è tutto”. Perciò ognuno di voi accolga l’altro sotto la sua protezione come sotto la sua protezione ci ha accolti l’Eletto Gesù (15,7).
E so già che, venendo a trovarvi, verrò con le mani
piene di bellissime cose di Lui, di Gesù (15,29).
BUDOIA
MERCOLEDI’ 20 Settembre
– Mem. S. Martiri Vietnamiti
9,30
– Anniv. Busetti Sandrino,
Def. Zambon Vittorio ordinata dai Figli
DOMENICA - 24 Settembre
– XXV del Tempo Ordinario
11,00 – Def.ta
Zambon Rita, Def.ti Coassin Giovanni, Ester e
Fabbro Bruna.
Offerte:
Pro Chiesa per fiori da Norma € 50.
DARDAGO
MARTEDI’– 19 Settembre
18,00 – Def.
Zambon Angelo e Attilia Rosit
SABATO – 23 Settembre – XXV del Tempo Ordinario
18,00 – Def.
Bocus Maria Ved. Zambon
Deff. Attilia e Andreanna
Offerte:
Pro Chiesa NN € 10
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ – 21 Settembre
18,00 – Def.
Carniel Teolinda
DOMENICA – 24 Settembre – XXV del Tempo Ordinario
9,45 – Deff. Stanic Carmela, Pastorutti Claudia e Lorenzo, Don Nilo
Soldà Bruna