Siamo noi a far bella la luna
Sul finire dell’anno 592 a.C., Ezechiele, poco più che trentenne, ha un messaggio per loro da parte del Signore: “Se il malvagio opera una svolta rispetto alle malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli sicuramente vivrà”.
Il nome di Dio è misteriosamente legato alla sorte del popolo che si è scelto, per questo rimane fedele in ogni circostanza e gli apre sempre nuove possibilità: “Operate una svolta, girate le spalle a tutte le vostre trasgressioni e l’iniquità non sarà per voi una rovina. Formatevi un cuore nuovo e prendetevi un nuovo Respiro, casa d’Israele. Convertitevi e vivrete” (Ezechiele 18,25-32).
Gesù arriva a Gerusalemme, forse per la festa delle capanne, assieme ad una gran folla. Con Lui entrano nel tempio anche ciechi e zoppi, e ragazzi che lo acclamano come figlio di Davide.
Egli ogni giorno è presente nel tempio ad insegnare, gli alti sacerdoti e gli scribi non lo sopportano. Riprende a parlare loro in parabole, accorate, sullo stile degli antichi profeti, rivolte proprio a loro, perché comprendano.
La prima è riportata solo nel vangelo di Matteo (21,28-32): ‘il figlio obbediente e il figlio ossequioso’. Un padre chiede ai suoi due figli di andare a lavorare nella vigna: il primo a parole rifiuta, in malo modo, poi si pente e va a lavorare; l’altro, che risponde di sì con tutte le buone maniere, infine non ci va.
Gesù riferisce la parabola alla predicazione di Giovanni il Battista, che aveva suscitato grande séguito tra i lontani, i peccatori di professione, lasciando invece indifferenti i benpensanti, quanti si sentivano già a posto. Così avviene anche riguardo a Gesù.
Nel messaggio alla comunità di Filippi, che gli è tanto cara, San Paolo dopo aver parlato di sé sposta la sua attenzione su di loro: gli è giunta notizia di qualche problema o contrasto sorto tra quei cristiani. Chiede, perché la sua gioia sia piena, che ristabiliscano l’armonia: un’esortazione pressante alla concordia degli animi. Solo nel bene comune c’è il vero bene anche di ciascuno.
E’ necessario che ognuno si senta povero davanti agli altri, avendo come modello e luminoso esempio il Signore Gesù. Egli fece risplendere la sua natura divina mettendosi a servizio di tutti, senza ritrarsi neppure di fronte all’umiliazione della croce. Per questo il Padre lo ha innalzato, per amore, al di sopra di tutto, così che ogni lingua conferma che Gesù è il Signore, perché risplenda Dio Padre. Gesù è via di riconciliazione infallibile tra le persone, i gruppi, le culture. Chi lo sperimenta, dà testimonianza al Padre della bontà del suo progetto di amore e di saggezza.
“In conclusione, miei cari, fate ogni cosa senza lamentele o discussioni; come figli di Dio, appartenendo a Lui, emanate luce, come astri luminosi sul mondo, tenendo alto un discorso che significa vita (Lettera ai Filippesi 2,1-18).
BUDOIA
MERCOLEDI’- 4 Ottobre – S. Francesco d’Assisi
9,30
– Anniv. Busetti Sandrino ord. famiglia
SABATO - 7 Ottobre Prefestiva – XXVII del T. Ordinario
18,00 – Per la
comunità. ATTENZIONE VARIAZIONE DATA/ORA
Pro chiesa mem.
Santarossa Gislon Teresa, famigliari €
100
Pro oratorio da ASD
Polcenigo-Budoia € 100
DARDAGO
18,00 – Def. Zambon
Giovanni Rosit
*** 200 Anni dalla Dedicazione della chiesa ***
Non c’è la messa prefestiva del Sabato
Offerte:
Pro Chiesa NN € 20
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ – 5 Ottobre
18,00 – Santa
Messa
DOMENICA – 8 Ottobre – XXVII del Tempo Ordinario
9,45 – Def. Fort Eligio
Padre Marco di Aviano
Sabato 7 e Domenica 8,
nelle piazze di Budoia e Dardago, Vendita mele a favore AISM