Ultimi
Cercate il Signore, mentre si fa
trovare, invocatelo mentre è vicino.
A Babilonia, sul finire
dell’esilio, un discepolo di Geremìa dice o scrive parole di incoraggiamento e
consolazione, un testo straordinario, una porta attraverso la quale è possibile
entrare nel segreto della parola di Dio: Che l’empio cambi strada e l’impostore
abbandoni i suoi pensieri, ritorni al Signore che ne avrà pietà, al nostro Dio,
immenso di perdono.
Il popolo degli ésuli è sviato,
rassegnato, non si rende conto quanto la Salvezza è vicina.
“Quanto lontano è dalla terra il
cielo così il mio modo di agire è lontano dal vostro, il mio pensiero è lontano
dal vostro pensare”, dice il Signore. Sono tra le ultime parole del profeta.
“C’è più consolazione qui che in
tutti questi oracoli di consolazione”, scrive Guido Ceronetti. Proprio perché il
pensiero di Dio è tanto diverso dal nostro, c’è un’immensa speranza.
Il
Signore: chiunque grida a Lui, l’avrà vicino, chiunque lo chiami, fidandosi di
Lui.
Gesù ha lasciato Cafàrnao e
segue la strada dei pellegrini che dalla Galilea vanno verso Gerusalemme. Egli
racconta un’altra parabola (Matteo 20,1-16), una storia semplice. E’ il tempo
della vendemmia, attorno all’equinozio d’autunno. Un proprietario ha ingaggiato
per la vendemmia diversi braccianti, in ore diverse della giornata, fino ad
un’ora prima del tramonto. Fattasi sera, dà a tutti il medesimo salario, quello
per l’intera giornata. I primi si lamentano: “Quelli là, ultimi, li hai
considerati uguali a noi!”
La parabola è rivolta ai farisei
e agli scribi, l’élite della nazione, che vedono Gesù attorniato da persone
comuni. E’ l’illustrazione di una promessa fatta ai discepoli: “Ebbene, per noi
che cosa ci sarà?”. Per ognuno, primo o ultimo, è in serbo una vita bella: “O
forse tu vedi male il fatto che io sia buono?”
San Paolo scrive ai cristiani di
Filippi, colonia romana della provincia di Macedonia. Scrive dal carcere, in
una situazione di incertezza circa l’esito della sua prigionìa. Il movente del
messaggio è personale: scrive per rassicurarli. Prima di tutto
ringrazia il Signore per l’aiuto
che riceve continuamente da loro, anche in denaro, in tutte le sue necessità.
Ringrazia perché ci sono e il Signore glieli ha dati, questi fratelli, come il
dono più prezioso. Li ha in mente e nel cuore, ad uno ad uno.
Il discorso si avvia con una
specie di soliloquio che racchiude il dialogo tra guadagno e frutto. Essendo in
grave pericolo di vita, Paolo non è spaventato: non avrebbe difficoltà a
sollevare le àncore, a levare le tende e partire, così da poter essere sempre
con il Signore, il suo sospirato guadagno.
Ma qualcosa lo trattiene. E questo so con certezza, che rimarrò; e
rimarrò al fianco di ciascuno di voi, per il vostro progresso e gioia in questa
vostra fede. Il frutto cade sul prato fiorito della dolcezza fraterna e
rimbalza di gioia. Paolo è certo di vederli ancora, con i suoi occhi quando,
liberato dal carcere, verrà da loro.Tanto più che a voi fu amorosamente largito
non solo di credere in Gesù, ma anche di soffrire in rappresentanza di Lui.
Settanta volte sette
BUDOIA
MERCOLEDI’ 27 Settembre
– Mem. S. Vincenzo de Paoli
9,30
– Anniv. Busetti Sandrino,
Def. Carlon Osvaldo Moro
DOMENICA – 1 Ottobre – XXVI
del Tempo Ordinario
11,00 – Arc.
Aurelio Signora, Don Alfredo Pasut
e sacerdoti defunti.
Offerte:
DARDAGO
MARTEDI’– 26 Settembre
18,00 – Def. Parmesan
Ruggero,
Def.ti Fedrigolli Paola e Gianni
SABATO – 30 Settembre – XXVI del Tempo Ordinario
18,00 – Def.ti
Famiglia Bortolini
Def.ti Parmesan Claudio e Biscontin Ofelia
Def.ta Zanchet Beatrice
Def.ti Ianna Angelo e Carlon Vincenza
Def.ti Sandrin Emilio e Battistuzzi Lucia
Offerte:
Pro Chiesa NN € 10
SANTA LUCIA
GIOVEDI’ – 28 Settembre
18,00 – Santa Messa
DOMENICA – 1 Ottobre – XXVI del Tempo Ordinario
9,45 – Santa Messa
ANNUNCIO 200 ANNI DALLA DEDICAZIONE DELLA
CHIESA S. MARIA MAGGIORE DI DARDAGO